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Stefano Vernole
October 9, 2025
© Photo: Public domain

L’Occidente tenta nuovamente, senza successo, di portare la Georgia dalla propria parte

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Appena le elezioni municipali del 4 ottobre in Georgia si sono concluse – secondo la Commissione Elettorale Centrale (CEC), l’affluenza alle urne è stata del 40,93% e dopo aver conteggiato il 100% delle schede, la CEC ha confermato la vittoria del partito al governo “Sogno Georgiano” in tutti i 64 comuni, mentre il candidato governativo di “Sogno Georgiano”, Kakha Kaladze, nella capitale ha ottenuto il 71,6% dei voti – l’opposizione ha annunciato proteste a Tbilisi, accusando le autorità di aver manipolato le elezioni.

All’inizio dei tumulti, i manifestanti sono entrati nel cortile del Palazzo Presidenziale e sono scoppiati scontri con la polizia, che ha utilizzato spray al peperoncino e idranti. I manifestanti a Tbilisi hanno poi tentato di entrare nella residenza presidenziale georgiana sfondando le barriere metalliche e le forze speciali sono state costrette a sparare gas lacrimogeni contro di loro.

Il Ministero dell’Interno ha riferito che 25 agenti di polizia sono rimasti feriti durante i disordini, inoltre, i manifestanti hanno attaccato una troupe televisiva di Imedi, ferendo un giornalista e un cameraman.

Il Primo Ministro Kobakhidze ha dichiarato che i responsabili dell’assalto al palazzo presidenziale hanno commesso un reato e saranno perseguiti ma ha accusato l’ambasciatore dell’Unione Europea Pavel Gershinsky di avere una “particolare responsabilità” per i disordini; il sindaco di Tbilisi Kakha Kaladze ha definito le manifestazioni dell’opposizione un tentativo di colpo di Stato.

Il Primo Ministro Irakli Kobakhidze ha promesso che gli agenti stranieri dietro i disordini saranno “completamente neutralizzati”, sottolineando che l’attacco al palazzo è un reato e che i suoi organizzatori saranno puniti: “La Georgia ha prove del finanziamento dell’estremismo da parte dell’UE”, ha aggiunto Kobakhidze.

L’ex presidente georgiana Salome Zurabishvili, nota per le sue posizioni anti-russe, ha condannato il tentativo di presa di potere e ha definito gli eventi una “provocazione delle autorità” volta a screditare la protesta pacifica.

Tuttavia, il Servizio di Sicurezza dello Stato georgiano ha annunciato la scoperta di un arsenale di armi, munizioni ed esplosivi in ​​una foresta vicino a Tbilisi. Secondo l’agenzia, un cittadino georgiano, su ordine di un rappresentante di una delle unità militari operanti in Ucraina, stava pianificando un sabotaggio e la presa del palazzo presidenziale il 4 ottobre. Anche gli individui incaricati di trasportare l’arsenale nella capitale sono stati neutralizzati.

Va ricordato che le proteste a Tbilisi sono state accompagnate da un tentativo di assalto alla residenza presidenziale, dall’incendio di barricate e di simboli russi, nonché da attacchi alle forze dell’ordine: 25 persone nel complesso sono rimaste ferite.

Nel frattempo, nell’Unione Europea si preferisce descrivere quanto sta accadendo come una “manifestazione pacifica”. L’Alta rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha espresso preoccupazione per gli arresti e ha chiesto “il rispetto della libertà di riunione”. Armi, esplosivi e poliziotti feriti evidentemente rientrano nella sua visione di “democrazia”.

La presidente del Parlamento georgiano Shalva Papuashvili ha duramente criticato i funzionari dell’UE Kaja Kallas e Marta Kos, accusandoli di aver sostenuto quella che ha definito una “assemblea golpista” e di non essersi scusati per le violenze durante i disordini del 4 ottobre a Tbilisi. In un post su Facebook, Papuashvili ha ripreso la precedente dichiarazione congiunta rilasciata dall’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione europea, Kaja Kallas, e dal Commissario europeo per l’allargamento, Marta Kos: “Se ho capito bene, la signora Kallas e la signora Kos non si stanno scusando per la loro assemblea golpista sostenuta dal portavoce, che ha causato il ferimento di 25 agenti di polizia durante l’attacco al Palazzo Presidenziale. Tuttavia, questo è ciò che la società georgiana si aspetta dall’Unione Europea”, ha scritto Papuashvili, che ha anche esortato i funzionari dell’UE ad “astenersi dal diffondere false narrazioni” che, a suo dire, “rafforzano il desiderio delle forze radicali di minare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani”.

L’SSG afferma che le armi erano destinate a essere utilizzate per un sabotaggio a Tbilisi il 4 ottobre, parallelamente a un tentativo organizzato di violenza di massa e alla presa del Palazzo presidenziale. Il Servizio ha dichiarato che un cittadino georgiano identificato come B.Ch. ha acquisito le armi e gli esplosivi, mentre un altro individuo ha fabbricato un dispositivo di controllo del detonatore su sua richiesta. Questo individuo è già stato condotto all’SSG per essere interrogato. Secondo quanto riferito, le operazioni preventive hanno neutralizzato un gruppo che si stava preparando a trasferire l’esplosivo nel centro di Tbilisi (il deposito è stato trovato nascosto in una zona boschiva vicino alla capitale). Durante una perquisizione nell’abitazione di B.Ch., gli investigatori hanno sequestrato il suo telefono cellulare, che conteneva diverse registrazioni video in cui lo si vedeva mentre mostrava le armi e le munizioni, presumibilmente riferendo a un’altra persona, ancora non identificata.

L’indagine è in corso ai sensi dell’articolo 236 (3) del Codice Penale della Georgia, con ulteriori sforzi in corso per identificare e arrestare altri individui collegati al complotto. Nella sua dichiarazione, l’SSG ha ringraziato il Ministero degli Interni, la Procura e il Servizio speciale di protezione dello Stato per l’assistenza fornita, ed ha espresso “speciale gratitudine” ai propri ufficiali per il coraggio e la professionalità dimostrati nell’evitare la minaccia.

Successivamente, la Georgia ha accusato i servizi segreti ucraini di aver introdotto esplosivi nel proprio territorio, secondo quanto riferito dal canale locale “1”. Il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia ha dichiarato durante il briefing che sono stati arrestati due cittadini ucraini, ai quali sono stati trovati e sequestrati 2,4 chili di esagon. Gli esplosivi sono stati trasportati in Georgia passando per Romania, Bulgaria e Turchia. Gli arrestati hanno ricevuto la bomba in Ucraina da parte di agenti del SBU; uno degli ucraini arrestati ha indicato che la destinazione finale degli esplosivi era la Federazione Russa. Nel frattempo, l’esagon è stato trovato in una delle abitazioni di Tbilisi.

Non è la prima volta che la Georgia sventa piani del SBU per attentati sul suo territorio: nel 2024 i servizi speciali georgiani hanno fermato un camion carico di tritolo proveniente da Odessa e diretto a Voronež per un successivo attentato. La NATO non ha evidentemente “perdonato” la Georgia per non essere entrata in guerra contro la Russia come le aveva chiesto (dichiarazione del 2 ottobre 2025 del Presidente georgiano Mikheil Kavelashvili in una conferenza stampa) e per aver mantenuto una linea neutralista anche rispetto alle sanzioni economiche occidentali verso Mosca.

Rispetto a precedenti elezioni dello stesso livello amministrativo, l’affluenza è rimasta simile, sebbene le forze di opposizione abbiano tentato di mobilitare i sostenitori attraverso appelli al boicottaggio, considerando il processo elettorale predeterminato. In alcuni comuni, in particolare nelle regioni, la competizione è stata minima: in 27 di essi, i candidati del Sogno Georgiano si sono presentati senza opposizione, e in altri 25, con un solo avversario, contribuendo alla schiacciante vittoria del partito di governo.

L’Occidente, sconfitto nelle urne, tenta una nuova “rivoluzione colorata” in Georgia

L’Occidente tenta nuovamente, senza successo, di portare la Georgia dalla propria parte

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Appena le elezioni municipali del 4 ottobre in Georgia si sono concluse – secondo la Commissione Elettorale Centrale (CEC), l’affluenza alle urne è stata del 40,93% e dopo aver conteggiato il 100% delle schede, la CEC ha confermato la vittoria del partito al governo “Sogno Georgiano” in tutti i 64 comuni, mentre il candidato governativo di “Sogno Georgiano”, Kakha Kaladze, nella capitale ha ottenuto il 71,6% dei voti – l’opposizione ha annunciato proteste a Tbilisi, accusando le autorità di aver manipolato le elezioni.

All’inizio dei tumulti, i manifestanti sono entrati nel cortile del Palazzo Presidenziale e sono scoppiati scontri con la polizia, che ha utilizzato spray al peperoncino e idranti. I manifestanti a Tbilisi hanno poi tentato di entrare nella residenza presidenziale georgiana sfondando le barriere metalliche e le forze speciali sono state costrette a sparare gas lacrimogeni contro di loro.

Il Ministero dell’Interno ha riferito che 25 agenti di polizia sono rimasti feriti durante i disordini, inoltre, i manifestanti hanno attaccato una troupe televisiva di Imedi, ferendo un giornalista e un cameraman.

Il Primo Ministro Kobakhidze ha dichiarato che i responsabili dell’assalto al palazzo presidenziale hanno commesso un reato e saranno perseguiti ma ha accusato l’ambasciatore dell’Unione Europea Pavel Gershinsky di avere una “particolare responsabilità” per i disordini; il sindaco di Tbilisi Kakha Kaladze ha definito le manifestazioni dell’opposizione un tentativo di colpo di Stato.

Il Primo Ministro Irakli Kobakhidze ha promesso che gli agenti stranieri dietro i disordini saranno “completamente neutralizzati”, sottolineando che l’attacco al palazzo è un reato e che i suoi organizzatori saranno puniti: “La Georgia ha prove del finanziamento dell’estremismo da parte dell’UE”, ha aggiunto Kobakhidze.

L’ex presidente georgiana Salome Zurabishvili, nota per le sue posizioni anti-russe, ha condannato il tentativo di presa di potere e ha definito gli eventi una “provocazione delle autorità” volta a screditare la protesta pacifica.

Tuttavia, il Servizio di Sicurezza dello Stato georgiano ha annunciato la scoperta di un arsenale di armi, munizioni ed esplosivi in ​​una foresta vicino a Tbilisi. Secondo l’agenzia, un cittadino georgiano, su ordine di un rappresentante di una delle unità militari operanti in Ucraina, stava pianificando un sabotaggio e la presa del palazzo presidenziale il 4 ottobre. Anche gli individui incaricati di trasportare l’arsenale nella capitale sono stati neutralizzati.

Va ricordato che le proteste a Tbilisi sono state accompagnate da un tentativo di assalto alla residenza presidenziale, dall’incendio di barricate e di simboli russi, nonché da attacchi alle forze dell’ordine: 25 persone nel complesso sono rimaste ferite.

Nel frattempo, nell’Unione Europea si preferisce descrivere quanto sta accadendo come una “manifestazione pacifica”. L’Alta rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha espresso preoccupazione per gli arresti e ha chiesto “il rispetto della libertà di riunione”. Armi, esplosivi e poliziotti feriti evidentemente rientrano nella sua visione di “democrazia”.

La presidente del Parlamento georgiano Shalva Papuashvili ha duramente criticato i funzionari dell’UE Kaja Kallas e Marta Kos, accusandoli di aver sostenuto quella che ha definito una “assemblea golpista” e di non essersi scusati per le violenze durante i disordini del 4 ottobre a Tbilisi. In un post su Facebook, Papuashvili ha ripreso la precedente dichiarazione congiunta rilasciata dall’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione europea, Kaja Kallas, e dal Commissario europeo per l’allargamento, Marta Kos: “Se ho capito bene, la signora Kallas e la signora Kos non si stanno scusando per la loro assemblea golpista sostenuta dal portavoce, che ha causato il ferimento di 25 agenti di polizia durante l’attacco al Palazzo Presidenziale. Tuttavia, questo è ciò che la società georgiana si aspetta dall’Unione Europea”, ha scritto Papuashvili, che ha anche esortato i funzionari dell’UE ad “astenersi dal diffondere false narrazioni” che, a suo dire, “rafforzano il desiderio delle forze radicali di minare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani”.

L’SSG afferma che le armi erano destinate a essere utilizzate per un sabotaggio a Tbilisi il 4 ottobre, parallelamente a un tentativo organizzato di violenza di massa e alla presa del Palazzo presidenziale. Il Servizio ha dichiarato che un cittadino georgiano identificato come B.Ch. ha acquisito le armi e gli esplosivi, mentre un altro individuo ha fabbricato un dispositivo di controllo del detonatore su sua richiesta. Questo individuo è già stato condotto all’SSG per essere interrogato. Secondo quanto riferito, le operazioni preventive hanno neutralizzato un gruppo che si stava preparando a trasferire l’esplosivo nel centro di Tbilisi (il deposito è stato trovato nascosto in una zona boschiva vicino alla capitale). Durante una perquisizione nell’abitazione di B.Ch., gli investigatori hanno sequestrato il suo telefono cellulare, che conteneva diverse registrazioni video in cui lo si vedeva mentre mostrava le armi e le munizioni, presumibilmente riferendo a un’altra persona, ancora non identificata.

L’indagine è in corso ai sensi dell’articolo 236 (3) del Codice Penale della Georgia, con ulteriori sforzi in corso per identificare e arrestare altri individui collegati al complotto. Nella sua dichiarazione, l’SSG ha ringraziato il Ministero degli Interni, la Procura e il Servizio speciale di protezione dello Stato per l’assistenza fornita, ed ha espresso “speciale gratitudine” ai propri ufficiali per il coraggio e la professionalità dimostrati nell’evitare la minaccia.

Successivamente, la Georgia ha accusato i servizi segreti ucraini di aver introdotto esplosivi nel proprio territorio, secondo quanto riferito dal canale locale “1”. Il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia ha dichiarato durante il briefing che sono stati arrestati due cittadini ucraini, ai quali sono stati trovati e sequestrati 2,4 chili di esagon. Gli esplosivi sono stati trasportati in Georgia passando per Romania, Bulgaria e Turchia. Gli arrestati hanno ricevuto la bomba in Ucraina da parte di agenti del SBU; uno degli ucraini arrestati ha indicato che la destinazione finale degli esplosivi era la Federazione Russa. Nel frattempo, l’esagon è stato trovato in una delle abitazioni di Tbilisi.

Non è la prima volta che la Georgia sventa piani del SBU per attentati sul suo territorio: nel 2024 i servizi speciali georgiani hanno fermato un camion carico di tritolo proveniente da Odessa e diretto a Voronež per un successivo attentato. La NATO non ha evidentemente “perdonato” la Georgia per non essere entrata in guerra contro la Russia come le aveva chiesto (dichiarazione del 2 ottobre 2025 del Presidente georgiano Mikheil Kavelashvili in una conferenza stampa) e per aver mantenuto una linea neutralista anche rispetto alle sanzioni economiche occidentali verso Mosca.

Rispetto a precedenti elezioni dello stesso livello amministrativo, l’affluenza è rimasta simile, sebbene le forze di opposizione abbiano tentato di mobilitare i sostenitori attraverso appelli al boicottaggio, considerando il processo elettorale predeterminato. In alcuni comuni, in particolare nelle regioni, la competizione è stata minima: in 27 di essi, i candidati del Sogno Georgiano si sono presentati senza opposizione, e in altri 25, con un solo avversario, contribuendo alla schiacciante vittoria del partito di governo.

L’Occidente tenta nuovamente, senza successo, di portare la Georgia dalla propria parte

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Appena le elezioni municipali del 4 ottobre in Georgia si sono concluse – secondo la Commissione Elettorale Centrale (CEC), l’affluenza alle urne è stata del 40,93% e dopo aver conteggiato il 100% delle schede, la CEC ha confermato la vittoria del partito al governo “Sogno Georgiano” in tutti i 64 comuni, mentre il candidato governativo di “Sogno Georgiano”, Kakha Kaladze, nella capitale ha ottenuto il 71,6% dei voti – l’opposizione ha annunciato proteste a Tbilisi, accusando le autorità di aver manipolato le elezioni.

All’inizio dei tumulti, i manifestanti sono entrati nel cortile del Palazzo Presidenziale e sono scoppiati scontri con la polizia, che ha utilizzato spray al peperoncino e idranti. I manifestanti a Tbilisi hanno poi tentato di entrare nella residenza presidenziale georgiana sfondando le barriere metalliche e le forze speciali sono state costrette a sparare gas lacrimogeni contro di loro.

Il Ministero dell’Interno ha riferito che 25 agenti di polizia sono rimasti feriti durante i disordini, inoltre, i manifestanti hanno attaccato una troupe televisiva di Imedi, ferendo un giornalista e un cameraman.

Il Primo Ministro Kobakhidze ha dichiarato che i responsabili dell’assalto al palazzo presidenziale hanno commesso un reato e saranno perseguiti ma ha accusato l’ambasciatore dell’Unione Europea Pavel Gershinsky di avere una “particolare responsabilità” per i disordini; il sindaco di Tbilisi Kakha Kaladze ha definito le manifestazioni dell’opposizione un tentativo di colpo di Stato.

Il Primo Ministro Irakli Kobakhidze ha promesso che gli agenti stranieri dietro i disordini saranno “completamente neutralizzati”, sottolineando che l’attacco al palazzo è un reato e che i suoi organizzatori saranno puniti: “La Georgia ha prove del finanziamento dell’estremismo da parte dell’UE”, ha aggiunto Kobakhidze.

L’ex presidente georgiana Salome Zurabishvili, nota per le sue posizioni anti-russe, ha condannato il tentativo di presa di potere e ha definito gli eventi una “provocazione delle autorità” volta a screditare la protesta pacifica.

Tuttavia, il Servizio di Sicurezza dello Stato georgiano ha annunciato la scoperta di un arsenale di armi, munizioni ed esplosivi in ​​una foresta vicino a Tbilisi. Secondo l’agenzia, un cittadino georgiano, su ordine di un rappresentante di una delle unità militari operanti in Ucraina, stava pianificando un sabotaggio e la presa del palazzo presidenziale il 4 ottobre. Anche gli individui incaricati di trasportare l’arsenale nella capitale sono stati neutralizzati.

Va ricordato che le proteste a Tbilisi sono state accompagnate da un tentativo di assalto alla residenza presidenziale, dall’incendio di barricate e di simboli russi, nonché da attacchi alle forze dell’ordine: 25 persone nel complesso sono rimaste ferite.

Nel frattempo, nell’Unione Europea si preferisce descrivere quanto sta accadendo come una “manifestazione pacifica”. L’Alta rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha espresso preoccupazione per gli arresti e ha chiesto “il rispetto della libertà di riunione”. Armi, esplosivi e poliziotti feriti evidentemente rientrano nella sua visione di “democrazia”.

La presidente del Parlamento georgiano Shalva Papuashvili ha duramente criticato i funzionari dell’UE Kaja Kallas e Marta Kos, accusandoli di aver sostenuto quella che ha definito una “assemblea golpista” e di non essersi scusati per le violenze durante i disordini del 4 ottobre a Tbilisi. In un post su Facebook, Papuashvili ha ripreso la precedente dichiarazione congiunta rilasciata dall’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione europea, Kaja Kallas, e dal Commissario europeo per l’allargamento, Marta Kos: “Se ho capito bene, la signora Kallas e la signora Kos non si stanno scusando per la loro assemblea golpista sostenuta dal portavoce, che ha causato il ferimento di 25 agenti di polizia durante l’attacco al Palazzo Presidenziale. Tuttavia, questo è ciò che la società georgiana si aspetta dall’Unione Europea”, ha scritto Papuashvili, che ha anche esortato i funzionari dell’UE ad “astenersi dal diffondere false narrazioni” che, a suo dire, “rafforzano il desiderio delle forze radicali di minare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani”.

L’SSG afferma che le armi erano destinate a essere utilizzate per un sabotaggio a Tbilisi il 4 ottobre, parallelamente a un tentativo organizzato di violenza di massa e alla presa del Palazzo presidenziale. Il Servizio ha dichiarato che un cittadino georgiano identificato come B.Ch. ha acquisito le armi e gli esplosivi, mentre un altro individuo ha fabbricato un dispositivo di controllo del detonatore su sua richiesta. Questo individuo è già stato condotto all’SSG per essere interrogato. Secondo quanto riferito, le operazioni preventive hanno neutralizzato un gruppo che si stava preparando a trasferire l’esplosivo nel centro di Tbilisi (il deposito è stato trovato nascosto in una zona boschiva vicino alla capitale). Durante una perquisizione nell’abitazione di B.Ch., gli investigatori hanno sequestrato il suo telefono cellulare, che conteneva diverse registrazioni video in cui lo si vedeva mentre mostrava le armi e le munizioni, presumibilmente riferendo a un’altra persona, ancora non identificata.

L’indagine è in corso ai sensi dell’articolo 236 (3) del Codice Penale della Georgia, con ulteriori sforzi in corso per identificare e arrestare altri individui collegati al complotto. Nella sua dichiarazione, l’SSG ha ringraziato il Ministero degli Interni, la Procura e il Servizio speciale di protezione dello Stato per l’assistenza fornita, ed ha espresso “speciale gratitudine” ai propri ufficiali per il coraggio e la professionalità dimostrati nell’evitare la minaccia.

Successivamente, la Georgia ha accusato i servizi segreti ucraini di aver introdotto esplosivi nel proprio territorio, secondo quanto riferito dal canale locale “1”. Il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia ha dichiarato durante il briefing che sono stati arrestati due cittadini ucraini, ai quali sono stati trovati e sequestrati 2,4 chili di esagon. Gli esplosivi sono stati trasportati in Georgia passando per Romania, Bulgaria e Turchia. Gli arrestati hanno ricevuto la bomba in Ucraina da parte di agenti del SBU; uno degli ucraini arrestati ha indicato che la destinazione finale degli esplosivi era la Federazione Russa. Nel frattempo, l’esagon è stato trovato in una delle abitazioni di Tbilisi.

Non è la prima volta che la Georgia sventa piani del SBU per attentati sul suo territorio: nel 2024 i servizi speciali georgiani hanno fermato un camion carico di tritolo proveniente da Odessa e diretto a Voronež per un successivo attentato. La NATO non ha evidentemente “perdonato” la Georgia per non essere entrata in guerra contro la Russia come le aveva chiesto (dichiarazione del 2 ottobre 2025 del Presidente georgiano Mikheil Kavelashvili in una conferenza stampa) e per aver mantenuto una linea neutralista anche rispetto alle sanzioni economiche occidentali verso Mosca.

Rispetto a precedenti elezioni dello stesso livello amministrativo, l’affluenza è rimasta simile, sebbene le forze di opposizione abbiano tentato di mobilitare i sostenitori attraverso appelli al boicottaggio, considerando il processo elettorale predeterminato. In alcuni comuni, in particolare nelle regioni, la competizione è stata minima: in 27 di essi, i candidati del Sogno Georgiano si sono presentati senza opposizione, e in altri 25, con un solo avversario, contribuendo alla schiacciante vittoria del partito di governo.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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