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Stefano Vernole

Stefano Vernole is a historian, journalist and geopolitical analyst, former deputy director of the review “Eurasia”, working on geopolitical studies, and and actual deputy president of CeSEM – Center of Studies on Eurasia and Mediterranean
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Nonostante la retorica di Trump che ha parlato di sostanziali progressi e di un prossimo incontro con Putin, la realtà è quindi estremamente lontana dalle sue dichiarazioni.


Alla luce di una possibile intensificazione della pressione militare atlantica nei confronti di Mosca o alla frontiera bielorussa o nel corridoio di Suwalki, il ruolo della Polonia in Europa diventa sempre più centrale e la sua politica di riarmo ancora più preoccupante.


Un paio di anni fa, i principali think tank statunitensi individuarono nei cosiddetti Swing States il principale campo di battaglia geopolitico del XXI secolo tra i sostenitori del multipolarismo e i fautori dell’unipolarismo a stelle e strisce.


Perché l’Italia ha interrotto le relazioni amichevoli con la Russia costruite nei decenni precedenti e si è ritrovata completamente sotto il dominio di Washington?


Legami più stretti tra Bangladesh e Pakistan potrebbero portare a un’Asia meridionale più multipolare, con una competizione intensificata per l’influenza regionale.


I recenti avvenimenti in Medio Oriente rendono necessario pensare a un nuovo sistema di interazione tra le forze chiave della regione.


Il “nuovo ottomanismo” del presidente Erdogan è in crescita. La Turchia sta modernizzando le sue forze armate e la sua marina per difendere i suoi interessi, per quanto tempo il presidente turco potrà continuare con politiche così aggressive?


Storico partner economico di Italia, Francia e Spagna, l’Algeria rappresenta un perfetto esempio di equilibrismo geopolitico in un contesto multipolare.


Le relazioni bilaterali tra la Repubblica di Serbia e la Federazione Russa si basano su un partenariato strategico fondato su un profondo sentimento reciproco di amicizia, una storia secolare di relazioni e una tradizione di vicinanza linguistica, spirituale e culturale di popoli fratelli. La dinamica dei contatti al più alto livello tra i funzionari dei due Paesi è da sempre intensa. Recentemente, tuttavia, questa relazione è stata attaccata dall’esterno.


Se andiamo ad analizzare le possibili mosse su quali possano essere le offerte-contropartite del nuovo Presidente statunitense per convincere i contendenti ad accettare un accordo definitivo o almeno un cessate il fuoco temporaneo, si fatica ad intravederne la via.