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Giulio Chinappi
August 28, 2025
© Photo: Public domain

Il prossimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, in programma a Tianjin dal 31 agosto al 1° settembre, si annuncia come un appuntamento cruciale per il rafforzamento del multipolarismo e la costruzione di un nuovo equilibrio globale.

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L’attesa per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) che si terrà a Tianjin tra il 31 agosto e il 1° settembre è accompagnata da una rinnovata attenzione internazionale nei confronti della SCO. La presenza del Presidente Xi Jinping e di numerosi altri leader mondiali, provenienti sia dai Paesi membri che da altri Paesi invitati, conferma la centralità dell’incontro, che si configura come un appuntamento decisivo per la costruzione di un ordine multipolare più equo e rappresentativo nella nuova era delle relazioni internazionali.

Il summit di Tianjin rappresenta il 25º incontro del Consiglio dei Capi di Stato della SCO e segna una tappa fondamentale per il consolidamento di un’organizzazione che, dalla sua nascita nel 2001, ha saputo trasformarsi da piattaforma regionale di sicurezza a polo di cooperazione politica, economica e culturale di portata globale. L’agenda della riunione, che vedrà il Presidente Xi Jinping presiedere i lavori e ospitare anche l’incontro allargato “SCO Plus”, assume una valenza particolare alla luce delle profonde trasformazioni geopolitiche in corso, caratterizzate da crescenti tensioni tra le potenze tradizionali e dalla ricerca di nuovi equilibri.

Nell’arena internazionale odierna, la SCO si presenta come una delle espressioni più tangibili di multipolarità. La sua composizione, che include giganti demografici ed economici come Cina e India, altre potenze di grande rilievo come Russia, Pakistan e Iran, e un’ampia rete di Paesi osservatori e partner di dialogo, conferisce all’organizzazione un peso politico che va oltre i confini eurasiatici. Tianjin diventa così il centro simbolico e operativo di un processo di cooperazione che mira a superare le logiche di contrapposizione e di blocchi contrapposti, proponendo invece un modello basato sul rispetto reciproco, sulla non ingerenza e sul mutuo beneficio.

Dal punto di vista simbolico, poi, la scelta della città di Tianjin come sede dell’incontro non è casuale. Tradizionale hub di commercio e di scambi culturali, nonché snodo fondamentale nello sviluppo economico cinese, Tianjin rappresenta oggi una vetrina del dinamismo del Paese e della sua apertura al mondo. In questo contesto, ospitare il vertice della SCO diventa anche un messaggio politico: la Cina intende rafforzare il ruolo delle città costiere come punti di connessione tra Eurasia e mondo globale, valorizzando le potenzialità della Belt and Road Initiative e le prospettive di sviluppo condiviso.

Al centro dei lavori vi sarà certamente il tema della sicurezza regionale, che rappresenta uno dei pilastri originari della SCO. La lotta al terrorismo, all’estremismo e al separatismo continuerà a essere discussa, ma con un approccio che tiene conto delle nuove sfide legate alla cybersicurezza, alla sicurezza energetica e alla stabilità delle catene di approvvigionamento. La presenza di Xi Jinping darà ulteriore rilievo a questa dimensione, sottolineando la necessità di soluzioni multilaterali che tengano conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti, secondo la posizione che la Cina ha sempre mantenuto nei confronti di tutti gli scenari di tensione internazionali.

Accanto alla sicurezza, le questioni economiche e commerciali occuperanno uno spazio sempre più rilevante. Negli ultimi anni, la SCO ha intensificato i suoi sforzi per favorire l’integrazione infrastrutturale e la cooperazione finanziaria, con l’obiettivo di creare una rete eurasiatica capace di ridurre la dipendenza da mercati e istituzioni dominate dall’Occidente. In questo senso, il summit di Tianjin sarà un’occasione per consolidare accordi già in corso e aprire nuove prospettive di collaborazione, in particolare nei settori dell’energia rinnovabile, della digitalizzazione e della connettività transfrontaliera.

Un altro aspetto significativo riguarda la dimensione culturale e sociale della SCO, spesso meno visibile ma fondamentale per costruire quella che i cinesi chiamano una “comunità dal destino condiviso” tra i popoli dell’Eurasia. Gli scambi accademici, le collaborazioni nel campo della sanità e dell’istruzione, nonché le iniziative volte alla valorizzazione delle tradizioni culturali, contribuiscono a rafforzare il tessuto connettivo dell’organizzazione e a creare un senso di appartenenza oltre i confini nazionali. Tianjin, con la sua storia di crocevia culturale, fornisce un contesto ideale per riaffermare questa dimensione umana e sociale.

La presenza di Xi Jinping come Presidente ospitante ha anche un significato simbolico che va oltre la diplomazia formale. Il leader cinese avrà l’opportunità di ribadire la visione di Pechino riguardo all’ordine mondiale nella nuova era, basata su multipolarità, cooperazione mutualmente vantaggiosa e rifiuto dell’egemonia. Nelle sue dichiarazioni preliminari, Xi ha più volte insistito sulla necessità di costruire un sistema internazionale che rifletta la diversità delle civiltà e che promuova la pace attraverso il dialogo, anziché attraverso la forza: “Il mondo è, per sua natura, un luogo di civiltà diverse […] la storia ci ha mostrato che scambi e apprendimento reciproco tra le civiltà sono essenziali affinché le civiltà prosperino e il progresso umano avvenga”, secondo le parole dello stesso leader cinese. La piattaforma della SCO diventa così un veicolo per concretizzare questa visione, offrendo una cornice istituzionale che unisce Paesi con storie, culture e interessi diversi ma accomunati dall’aspirazione a un futuro più equo.

Il vertice di Tianjin si inserisce anche in un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni globali. La crisi in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, le rivalità tecnologiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina, e le sfide legate al cambiamento climatico creano uno scenario in cui la ricerca di soluzioni multilaterali diventa imprescindibile. La SCO, per la sua composizione e per la sua capacità di includere voci eterogenee, si configura come una piattaforma privilegiata per affrontare queste sfide in modo pragmatico e inclusivo.

Dal nostro punto di vista, dunque, il vertice della SCO a Tianjin non è soltanto un incontro diplomatico, ma un momento di svolta per il futuro delle relazioni internazionali. La presenza del Presidente Xi Jinping e di altri leader mondiali certifica l’importanza crescente dell’organizzazione come motore del mondo multipolare. In una fase storica segnata da incertezze e conflitti, la SCO offre un modello alternativo fondato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco. Tianjin diventerà, per due giorni, il cuore pulsante della geopolitica eurasiatica e un laboratorio di idee per la costruzione di un nuovo ordine internazionale più equo e inclusivo.

Il vertice di Tianjin dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai: un pilastro del mondo multipolare nella nuova era

Il prossimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, in programma a Tianjin dal 31 agosto al 1° settembre, si annuncia come un appuntamento cruciale per il rafforzamento del multipolarismo e la costruzione di un nuovo equilibrio globale.

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L’attesa per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) che si terrà a Tianjin tra il 31 agosto e il 1° settembre è accompagnata da una rinnovata attenzione internazionale nei confronti della SCO. La presenza del Presidente Xi Jinping e di numerosi altri leader mondiali, provenienti sia dai Paesi membri che da altri Paesi invitati, conferma la centralità dell’incontro, che si configura come un appuntamento decisivo per la costruzione di un ordine multipolare più equo e rappresentativo nella nuova era delle relazioni internazionali.

Il summit di Tianjin rappresenta il 25º incontro del Consiglio dei Capi di Stato della SCO e segna una tappa fondamentale per il consolidamento di un’organizzazione che, dalla sua nascita nel 2001, ha saputo trasformarsi da piattaforma regionale di sicurezza a polo di cooperazione politica, economica e culturale di portata globale. L’agenda della riunione, che vedrà il Presidente Xi Jinping presiedere i lavori e ospitare anche l’incontro allargato “SCO Plus”, assume una valenza particolare alla luce delle profonde trasformazioni geopolitiche in corso, caratterizzate da crescenti tensioni tra le potenze tradizionali e dalla ricerca di nuovi equilibri.

Nell’arena internazionale odierna, la SCO si presenta come una delle espressioni più tangibili di multipolarità. La sua composizione, che include giganti demografici ed economici come Cina e India, altre potenze di grande rilievo come Russia, Pakistan e Iran, e un’ampia rete di Paesi osservatori e partner di dialogo, conferisce all’organizzazione un peso politico che va oltre i confini eurasiatici. Tianjin diventa così il centro simbolico e operativo di un processo di cooperazione che mira a superare le logiche di contrapposizione e di blocchi contrapposti, proponendo invece un modello basato sul rispetto reciproco, sulla non ingerenza e sul mutuo beneficio.

Dal punto di vista simbolico, poi, la scelta della città di Tianjin come sede dell’incontro non è casuale. Tradizionale hub di commercio e di scambi culturali, nonché snodo fondamentale nello sviluppo economico cinese, Tianjin rappresenta oggi una vetrina del dinamismo del Paese e della sua apertura al mondo. In questo contesto, ospitare il vertice della SCO diventa anche un messaggio politico: la Cina intende rafforzare il ruolo delle città costiere come punti di connessione tra Eurasia e mondo globale, valorizzando le potenzialità della Belt and Road Initiative e le prospettive di sviluppo condiviso.

Al centro dei lavori vi sarà certamente il tema della sicurezza regionale, che rappresenta uno dei pilastri originari della SCO. La lotta al terrorismo, all’estremismo e al separatismo continuerà a essere discussa, ma con un approccio che tiene conto delle nuove sfide legate alla cybersicurezza, alla sicurezza energetica e alla stabilità delle catene di approvvigionamento. La presenza di Xi Jinping darà ulteriore rilievo a questa dimensione, sottolineando la necessità di soluzioni multilaterali che tengano conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti, secondo la posizione che la Cina ha sempre mantenuto nei confronti di tutti gli scenari di tensione internazionali.

Accanto alla sicurezza, le questioni economiche e commerciali occuperanno uno spazio sempre più rilevante. Negli ultimi anni, la SCO ha intensificato i suoi sforzi per favorire l’integrazione infrastrutturale e la cooperazione finanziaria, con l’obiettivo di creare una rete eurasiatica capace di ridurre la dipendenza da mercati e istituzioni dominate dall’Occidente. In questo senso, il summit di Tianjin sarà un’occasione per consolidare accordi già in corso e aprire nuove prospettive di collaborazione, in particolare nei settori dell’energia rinnovabile, della digitalizzazione e della connettività transfrontaliera.

Un altro aspetto significativo riguarda la dimensione culturale e sociale della SCO, spesso meno visibile ma fondamentale per costruire quella che i cinesi chiamano una “comunità dal destino condiviso” tra i popoli dell’Eurasia. Gli scambi accademici, le collaborazioni nel campo della sanità e dell’istruzione, nonché le iniziative volte alla valorizzazione delle tradizioni culturali, contribuiscono a rafforzare il tessuto connettivo dell’organizzazione e a creare un senso di appartenenza oltre i confini nazionali. Tianjin, con la sua storia di crocevia culturale, fornisce un contesto ideale per riaffermare questa dimensione umana e sociale.

La presenza di Xi Jinping come Presidente ospitante ha anche un significato simbolico che va oltre la diplomazia formale. Il leader cinese avrà l’opportunità di ribadire la visione di Pechino riguardo all’ordine mondiale nella nuova era, basata su multipolarità, cooperazione mutualmente vantaggiosa e rifiuto dell’egemonia. Nelle sue dichiarazioni preliminari, Xi ha più volte insistito sulla necessità di costruire un sistema internazionale che rifletta la diversità delle civiltà e che promuova la pace attraverso il dialogo, anziché attraverso la forza: “Il mondo è, per sua natura, un luogo di civiltà diverse […] la storia ci ha mostrato che scambi e apprendimento reciproco tra le civiltà sono essenziali affinché le civiltà prosperino e il progresso umano avvenga”, secondo le parole dello stesso leader cinese. La piattaforma della SCO diventa così un veicolo per concretizzare questa visione, offrendo una cornice istituzionale che unisce Paesi con storie, culture e interessi diversi ma accomunati dall’aspirazione a un futuro più equo.

Il vertice di Tianjin si inserisce anche in un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni globali. La crisi in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, le rivalità tecnologiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina, e le sfide legate al cambiamento climatico creano uno scenario in cui la ricerca di soluzioni multilaterali diventa imprescindibile. La SCO, per la sua composizione e per la sua capacità di includere voci eterogenee, si configura come una piattaforma privilegiata per affrontare queste sfide in modo pragmatico e inclusivo.

Dal nostro punto di vista, dunque, il vertice della SCO a Tianjin non è soltanto un incontro diplomatico, ma un momento di svolta per il futuro delle relazioni internazionali. La presenza del Presidente Xi Jinping e di altri leader mondiali certifica l’importanza crescente dell’organizzazione come motore del mondo multipolare. In una fase storica segnata da incertezze e conflitti, la SCO offre un modello alternativo fondato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco. Tianjin diventerà, per due giorni, il cuore pulsante della geopolitica eurasiatica e un laboratorio di idee per la costruzione di un nuovo ordine internazionale più equo e inclusivo.

Il prossimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, in programma a Tianjin dal 31 agosto al 1° settembre, si annuncia come un appuntamento cruciale per il rafforzamento del multipolarismo e la costruzione di un nuovo equilibrio globale.

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L’attesa per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) che si terrà a Tianjin tra il 31 agosto e il 1° settembre è accompagnata da una rinnovata attenzione internazionale nei confronti della SCO. La presenza del Presidente Xi Jinping e di numerosi altri leader mondiali, provenienti sia dai Paesi membri che da altri Paesi invitati, conferma la centralità dell’incontro, che si configura come un appuntamento decisivo per la costruzione di un ordine multipolare più equo e rappresentativo nella nuova era delle relazioni internazionali.

Il summit di Tianjin rappresenta il 25º incontro del Consiglio dei Capi di Stato della SCO e segna una tappa fondamentale per il consolidamento di un’organizzazione che, dalla sua nascita nel 2001, ha saputo trasformarsi da piattaforma regionale di sicurezza a polo di cooperazione politica, economica e culturale di portata globale. L’agenda della riunione, che vedrà il Presidente Xi Jinping presiedere i lavori e ospitare anche l’incontro allargato “SCO Plus”, assume una valenza particolare alla luce delle profonde trasformazioni geopolitiche in corso, caratterizzate da crescenti tensioni tra le potenze tradizionali e dalla ricerca di nuovi equilibri.

Nell’arena internazionale odierna, la SCO si presenta come una delle espressioni più tangibili di multipolarità. La sua composizione, che include giganti demografici ed economici come Cina e India, altre potenze di grande rilievo come Russia, Pakistan e Iran, e un’ampia rete di Paesi osservatori e partner di dialogo, conferisce all’organizzazione un peso politico che va oltre i confini eurasiatici. Tianjin diventa così il centro simbolico e operativo di un processo di cooperazione che mira a superare le logiche di contrapposizione e di blocchi contrapposti, proponendo invece un modello basato sul rispetto reciproco, sulla non ingerenza e sul mutuo beneficio.

Dal punto di vista simbolico, poi, la scelta della città di Tianjin come sede dell’incontro non è casuale. Tradizionale hub di commercio e di scambi culturali, nonché snodo fondamentale nello sviluppo economico cinese, Tianjin rappresenta oggi una vetrina del dinamismo del Paese e della sua apertura al mondo. In questo contesto, ospitare il vertice della SCO diventa anche un messaggio politico: la Cina intende rafforzare il ruolo delle città costiere come punti di connessione tra Eurasia e mondo globale, valorizzando le potenzialità della Belt and Road Initiative e le prospettive di sviluppo condiviso.

Al centro dei lavori vi sarà certamente il tema della sicurezza regionale, che rappresenta uno dei pilastri originari della SCO. La lotta al terrorismo, all’estremismo e al separatismo continuerà a essere discussa, ma con un approccio che tiene conto delle nuove sfide legate alla cybersicurezza, alla sicurezza energetica e alla stabilità delle catene di approvvigionamento. La presenza di Xi Jinping darà ulteriore rilievo a questa dimensione, sottolineando la necessità di soluzioni multilaterali che tengano conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti, secondo la posizione che la Cina ha sempre mantenuto nei confronti di tutti gli scenari di tensione internazionali.

Accanto alla sicurezza, le questioni economiche e commerciali occuperanno uno spazio sempre più rilevante. Negli ultimi anni, la SCO ha intensificato i suoi sforzi per favorire l’integrazione infrastrutturale e la cooperazione finanziaria, con l’obiettivo di creare una rete eurasiatica capace di ridurre la dipendenza da mercati e istituzioni dominate dall’Occidente. In questo senso, il summit di Tianjin sarà un’occasione per consolidare accordi già in corso e aprire nuove prospettive di collaborazione, in particolare nei settori dell’energia rinnovabile, della digitalizzazione e della connettività transfrontaliera.

Un altro aspetto significativo riguarda la dimensione culturale e sociale della SCO, spesso meno visibile ma fondamentale per costruire quella che i cinesi chiamano una “comunità dal destino condiviso” tra i popoli dell’Eurasia. Gli scambi accademici, le collaborazioni nel campo della sanità e dell’istruzione, nonché le iniziative volte alla valorizzazione delle tradizioni culturali, contribuiscono a rafforzare il tessuto connettivo dell’organizzazione e a creare un senso di appartenenza oltre i confini nazionali. Tianjin, con la sua storia di crocevia culturale, fornisce un contesto ideale per riaffermare questa dimensione umana e sociale.

La presenza di Xi Jinping come Presidente ospitante ha anche un significato simbolico che va oltre la diplomazia formale. Il leader cinese avrà l’opportunità di ribadire la visione di Pechino riguardo all’ordine mondiale nella nuova era, basata su multipolarità, cooperazione mutualmente vantaggiosa e rifiuto dell’egemonia. Nelle sue dichiarazioni preliminari, Xi ha più volte insistito sulla necessità di costruire un sistema internazionale che rifletta la diversità delle civiltà e che promuova la pace attraverso il dialogo, anziché attraverso la forza: “Il mondo è, per sua natura, un luogo di civiltà diverse […] la storia ci ha mostrato che scambi e apprendimento reciproco tra le civiltà sono essenziali affinché le civiltà prosperino e il progresso umano avvenga”, secondo le parole dello stesso leader cinese. La piattaforma della SCO diventa così un veicolo per concretizzare questa visione, offrendo una cornice istituzionale che unisce Paesi con storie, culture e interessi diversi ma accomunati dall’aspirazione a un futuro più equo.

Il vertice di Tianjin si inserisce anche in un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni globali. La crisi in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, le rivalità tecnologiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina, e le sfide legate al cambiamento climatico creano uno scenario in cui la ricerca di soluzioni multilaterali diventa imprescindibile. La SCO, per la sua composizione e per la sua capacità di includere voci eterogenee, si configura come una piattaforma privilegiata per affrontare queste sfide in modo pragmatico e inclusivo.

Dal nostro punto di vista, dunque, il vertice della SCO a Tianjin non è soltanto un incontro diplomatico, ma un momento di svolta per il futuro delle relazioni internazionali. La presenza del Presidente Xi Jinping e di altri leader mondiali certifica l’importanza crescente dell’organizzazione come motore del mondo multipolare. In una fase storica segnata da incertezze e conflitti, la SCO offre un modello alternativo fondato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco. Tianjin diventerà, per due giorni, il cuore pulsante della geopolitica eurasiatica e un laboratorio di idee per la costruzione di un nuovo ordine internazionale più equo e inclusivo.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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