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Lorenzo Maria Pacini
August 30, 2025
© Photo: Public domain

Cerchiamo di comprendere le relazioni geopolitiche e geoeconomiche del Myanmar, che nei prossimi anni avrà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud-Est asiatico.

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Amicizia e influenza

Il Myanmar si avvicina alle elezioni, che si terranno, salvo imprevisti, nel tardo autunno di quest’anno. Cerchiamo di comprendere quali sono le relazioni geopolitiche e geoeconomiche di questo Paese che giocherà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud Est Asiatico dei prossimi anni.

Il primo rilevante protagonista regionale con un’influenza notevole sul Myanmar è l’India.

Dal punto di vista geografico, i due paesi condividono un lungo confine terrestre che si estende per oltre 1.643 km: circa 510 km tra lo Stato Chin e il Mizoram, 398 km tra il Manipur e lo Stato Chin/Regione di Sagaing, 215 km tra il Nagaland e la Regione di Sagaing, e 520 km tra l’Arunachal Pradesh e la Regione di Sagaing/Stato Kachin.

India e Myanmar possiedono un retroterra comune fatto di legami religiosi, linguistici ed etnici. Inoltre, il Myanmar è l’unico membro dell’ASEAN ad avere una frontiera con l’India, rappresentando quindi la via d’accesso di Nuova Delhi al Sud-Est asiatico. L’India cerca di rafforzare la collaborazione con Nay Pyi Taw secondo le proprie strategie “Act East” e “Neighbourhood First”.

I due paesi hanno istituito numerosi meccanismi di cooperazione per mantenere consultazioni regolari tra i rispettivi governi, con incontri volti a rinsaldare le relazioni estere e la cooperazione in materia di sviluppo strategico.

Fondamentale è il lavoro condiviso fra le Forze Armate per quanto riguarda la contro-insurrezione, per cui sono stati siglati numerosi memorandum negli ultimi anni, potenziando anche i progetti strategici a lungo termine e l’intesa bilaterale. Ciò ha una estensione in ambito geoeconomico: l’ASEAN prima e i BRICS dopo, rappresentano il cuore dell’estensione delle relazioni fra i due Paesi.

Il Presidente dell’India ha visitato il Myanmar dal 10 al 14 dicembre 2018: in quell’occasione furono firmati due memorandum, uno sulla cooperazione in scienza e tecnologia e l’altro sulla formazione giudiziaria. Egli ha incontrato l’allora presidente U Win Myint e la Consigliera di Stato Suu Kyi. Successivamente, U Win Myint si è recato a Nuova Delhi per la cerimonia di insediamento del primo ministro nel maggio 2019. Modi ha incontrato nuovamente Suu Kyi a margine del 16° vertice ASEAN-India a Bangkok, il 3 novembre 2019. Nel gennaio 2020, il vice consigliere per la sicurezza nazionale indiano ha visitato il Myanmar, seguito dalla visita di Stato del presidente U Win Myint e della first lady Daw Cho Cho in India (27-29 febbraio 2020), durante la quale furono siglati 10 accordi nei settori dei progetti di sviluppo rapido, della cooperazione nello Stato Rakhine, della lotta alla tratta di esseri umani, dell’energia, delle telecomunicazioni e della ricerca sanitaria.

Tra gli incontri più recenti si ricordano le visite a Nuova Delhi dei ministri birmani dell’Agricoltura e della Giustizia (settembre 2022) e del Commercio (ottobre 2022), oltre al viaggio in Myanmar del ministro degli Esteri indiano nel novembre 2022.

L’India esporta verso il Myanmar soprattutto farmaci, prodotti animali, cereali, alimenti, mangimi, cotone, veicoli, macchinari ed apparecchiature elettriche. Tra questi, i prodotti farmaceutici hanno un ruolo chiave, con una quota di mercato del 60% grazie al loro buon rapporto qualità-prezzo. Dal canto suo, il Myanmar invia in India legumi, prodotti agricoli e legname, che contribuiscono a soddisfare la domanda interna di beni primari.

Secondo i dati ufficiali del governo birmano, l’India occupa attualmente l’undicesima posizione tra gli investitori stranieri, con un totale approvato di 782,821 milioni di dollari, distribuiti in 39 imprese indiane, su un ammontare complessivo stimato di 96,05 miliardi provenienti da 53 Paesi (al 31 marzo 2025). La State Bank of India (SBI) ha ricevuto dal Myanmar una licenza bancaria commerciale nel marzo 2016, mentre la Punjab National Bank (in precedenza United Bank of India) dispone di un ufficio di rappresentanza a Yangon, dove ha avviato le proprie operazioni.

Per agevolare il commercio bilaterale e garantire una maggiore fluidità nelle transazioni, dal 25 gennaio 2024 è entrato in vigore un sistema di regolamento in rupie e kyat. Ciò consente di effettuare gli scambi tra i due Paesi direttamente in INR, con la PNB come banca di riferimento per la parte indiana. Finora, nove istituti bancari birmani hanno aperto speciali conti in rupie (SRVA) per gestire i pagamenti.

Difesa e cooperazione strategica

Sul piano della difesa, la cooperazione si è rafforzata nel tempo attraverso scambi di visite, accordi sulla gestione delle frontiere, programmi di formazione e contatti diretti tra vertici di esercito, marina e aeronautica. Nel 2019, il segretario alla Difesa indiano Sanjay Mitra ha visitato il Myanmar, seguito dal comandante in capo birmano Min Aung Hlaing, che si è recato in India a luglio. Nello stesso anno, l’ottobre ha visto la visita del vice capo della Marina G.  Ashok Kumar, mentre nel febbraio 2020 l’ammiraglio Karambir Singh ha compiuto un viaggio ufficiale in Myanmar. Sempre nel febbraio 2020, il vice generale Soe Win ha partecipato in India al DefExpo. Il 24 giugno 2020, il ministro della Difesa Rajnath Singh ha incontrato Min Aung Hlaing a Mosca in occasione della parata del Giorno della Vittoria. Nell’ottobre 2020, anche il capo di Stato maggiore M. M. Naravane si è recato in Myanmar.

Dal 1970, anno della firma dell’accordo commerciale bilaterale, gli scambi India-Myanmar sono cresciuti con costanza. Attualmente l’India è il quarto partner del Myanmar, con un volume di traffico di 2,1 miliardi di dollari nel 2024-25: 614 milioni di dollari di esportazioni indiane e circa 1.533 milioni di importazioni birmane. Ciò rappresenta un aumento rispetto ai 1,74 miliardi del 2023-24. L’aumento è dovuto in gran parte alla crescita delle esportazioni birmane, sostenute dalla decisione di Nuova Delhi di consentire importazioni illimitate di urad e tur fino al 31 marzo 2025, misura poi prorogata al 2026. Negli anni precedenti, il commercio bilaterale è passato da 1,29 miliardi nel 2020-21 a 1,89 miliardi nel 2021-22, 1,76 miliardi nel 2022-23 e 1,74 miliardi nel 2023-24.

La cooperazione allo sviluppo rappresenta da lungo tempo un pilastro fondamentale delle relazioni tra India e Myanmar. L’assistenza indiana spazia dalla costruzione di grandi infrastrutture di collegamento alla creazione di istituzioni di lungo termine dedicate allo sviluppo delle competenze e delle risorse umane, in ambiti cruciali come ricerca agricola, sanità, istruzione, tecnologie informatiche e formazione professionale. Una parte consistente di tali progetti è interamente finanziata da sovvenzioni, sebbene l’India fornisca anche prestiti agevolati per sostenere interventi in trasporti, telecomunicazioni, agricoltura e autostrade. L’impegno complessivo dell’India ammonta a circa 1,5 miliardi di dollari, di cui quasi 1 miliardo in contributi a fondo perduto.

Il Kaladan Multimodal Transit Transport Corridor (KMTTC) costituisce il più rilevante progetto infrastrutturale avviato dall’India in Myanmar, volto a creare un corridoio logistico multimodale che colleghi i porti orientali indiani al Myanmar e, da lì, al Nord-Est dell’India. Esso include un tratto fluviale di 158 km lungo il fiume Kaladan, da Sittwe a Paletwa, e un collegamento stradale di 109 km tra Paletwa e Zorinpui, al confine indo-birmano nello Stato di Mizoram. Secondo gli accordi bilaterali del 2018 e del 2025, il porto di Sittwe è gestito dalla società indiana India Ports Global Limited (IPGL), e ad oggi ha ospitato più di 185 navi. I lavori stradali sono ancora in corso. Parallelamente, l’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia rappresenta un altro grande progetto strategico, in cui l’India è responsabile di due segmenti tramite la National Highways Authority of India (NHAI).

Educazione e cultura

Sul piano della formazione e dello sviluppo delle capacità, Nuova Delhi ha contribuito all’apertura di centri di eccellenza nei settori IT, agricoltura, sanità, imprenditorialità e formazione industriale. Tra i progetti più significativi già completati figurano: il Myanmar Institute of Information Technology (MIIT) a Mandalay, il Rice Bio Park a Nay Pyi Taw, i Centri di formazione industriale a Pakokku (2010), Myingyan (2013) e Thaton (2024), l’ammodernamento degli ospedali pediatrici di Yangon e generali di Sittwe, nonché il restauro della storica Pagoda Ananda a Bagan, patrimonio UNESCO.

Parallelamente, nell’ambito del Border Area Development Programme (BADP), l’India ha avviato oltre 170 progetti a beneficio delle comunità di confine nello Stato Chin e nella zona autonoma Naga, con un finanziamento complessivo di 25 milioni di dollari (5 milioni annui per 5 anni). Le opere realizzate tra il 2013 e il 2024 comprendono scuole, cliniche, ponti e infrastrutture stradali. Un programma analogo è stato avviato nello Stato di Rakhine (RSDP), sempre con fondi indiani, per la costruzione di abitazioni prefabbricate, sistemi solari, impianti idrici e strutture agricole.

Attraverso il Small Development Projects (SDP) sono stati portati avanti interventi ad alto impatto, tra cui un ospedale per donne e bambini da 200 posti a Monywa, la fornitura di apparecchiature informatiche all’università di Sittwe e mezzi agricoli nello Stato di Rakhine.

Sul fronte umanitario, l’India ha risposto prontamente a diverse emergenze naturali in Myanmar. In seguito al terremoto del 28 marzo 2025 (magnitudo 7,7), è stata lanciata l’operazione “Brahma”, con l’invio di 968 tonnellate di aiuti tramite 9 aerei militari e 5 navi. Una squadra medica indiana ha trattato oltre 2.500 pazienti e condotto centinaia di interventi. Già nel 2024, Nuova Delhi aveva fornito assistenza con l’operazione “Sadbhav” per le inondazioni, consegnando medicinali e 2.200 tonnellate di riso. In passato, aiuti significativi erano stati inviati anche durante il ciclone Nargis (2008), il terremoto nello Stato Shan (2010), il ciclone Komen (2015), Mora (2017) e l’epidemia di influenza del 2017.

Sul piano culturale, i due Paesi condividono un forte legame legato all’eredità buddista. Tra le iniziative principali vi sono il restauro del Tempio Ananda e la donazione da parte dell’India di una statua del Buddha di Sarnath alta 16 piedi alla pagoda Shwedagon di Yangon. Regolari scambi culturali e spettacoli hanno visto la partecipazione di artisti birmani a festival indiani come il Kullu Dusshera e il Surajkund Mela, oltre a mostre tematiche sul Ramayana in Myanmar.

Le radici della comunità indiana in Myanmar risalgono all’epoca coloniale britannica (XIX secolo), quando Yangon e Mandalay ospitavano ampie comunità indiane attive in amministrazione, istruzione e commercio. Oggi, la diaspora conta circa 1,5-2,5 milioni di persone, con importanti concentrazioni a Bago, Tanintharyi e nello Stato Mon, oltre a circa 3.000 indiani non residenti attivi nei settori import-export e multinazionali.

Da ultimo ma non per minore importanza, l’India svolge anche un ruolo di equilibrio nei rapporti tra Myanmar e Cina. Il recente vertice di Kazan, nel 2024, tra Narendra Modi e Xi Jinping ha aperto prospettive di cooperazione geoeconomica tra Pechino e Nuova Delhi, con ricadute anche per il Myanmar. Oltre a ridurre le tensioni di confine, l’incontro ha rilanciato progetti come il Corridoio Cina-India-Myanmar, possibile evoluzione del precedente piano BCIM, che potrebbe integrare l’India nelle rotte commerciali già avviate dalla Cina con il Myanmar, e in futuro anche con il Bangladesh.

Myanmar e India, un’amicizia che definisce una nuova mappa geoeconomica

Cerchiamo di comprendere le relazioni geopolitiche e geoeconomiche del Myanmar, che nei prossimi anni avrà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud-Est asiatico.

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Il Myanmar si avvicina alle elezioni, che si terranno, salvo imprevisti, nel tardo autunno di quest’anno. Cerchiamo di comprendere quali sono le relazioni geopolitiche e geoeconomiche di questo Paese che giocherà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud Est Asiatico dei prossimi anni.

Il primo rilevante protagonista regionale con un’influenza notevole sul Myanmar è l’India.

Dal punto di vista geografico, i due paesi condividono un lungo confine terrestre che si estende per oltre 1.643 km: circa 510 km tra lo Stato Chin e il Mizoram, 398 km tra il Manipur e lo Stato Chin/Regione di Sagaing, 215 km tra il Nagaland e la Regione di Sagaing, e 520 km tra l’Arunachal Pradesh e la Regione di Sagaing/Stato Kachin.

India e Myanmar possiedono un retroterra comune fatto di legami religiosi, linguistici ed etnici. Inoltre, il Myanmar è l’unico membro dell’ASEAN ad avere una frontiera con l’India, rappresentando quindi la via d’accesso di Nuova Delhi al Sud-Est asiatico. L’India cerca di rafforzare la collaborazione con Nay Pyi Taw secondo le proprie strategie “Act East” e “Neighbourhood First”.

I due paesi hanno istituito numerosi meccanismi di cooperazione per mantenere consultazioni regolari tra i rispettivi governi, con incontri volti a rinsaldare le relazioni estere e la cooperazione in materia di sviluppo strategico.

Fondamentale è il lavoro condiviso fra le Forze Armate per quanto riguarda la contro-insurrezione, per cui sono stati siglati numerosi memorandum negli ultimi anni, potenziando anche i progetti strategici a lungo termine e l’intesa bilaterale. Ciò ha una estensione in ambito geoeconomico: l’ASEAN prima e i BRICS dopo, rappresentano il cuore dell’estensione delle relazioni fra i due Paesi.

Il Presidente dell’India ha visitato il Myanmar dal 10 al 14 dicembre 2018: in quell’occasione furono firmati due memorandum, uno sulla cooperazione in scienza e tecnologia e l’altro sulla formazione giudiziaria. Egli ha incontrato l’allora presidente U Win Myint e la Consigliera di Stato Suu Kyi. Successivamente, U Win Myint si è recato a Nuova Delhi per la cerimonia di insediamento del primo ministro nel maggio 2019. Modi ha incontrato nuovamente Suu Kyi a margine del 16° vertice ASEAN-India a Bangkok, il 3 novembre 2019. Nel gennaio 2020, il vice consigliere per la sicurezza nazionale indiano ha visitato il Myanmar, seguito dalla visita di Stato del presidente U Win Myint e della first lady Daw Cho Cho in India (27-29 febbraio 2020), durante la quale furono siglati 10 accordi nei settori dei progetti di sviluppo rapido, della cooperazione nello Stato Rakhine, della lotta alla tratta di esseri umani, dell’energia, delle telecomunicazioni e della ricerca sanitaria.

Tra gli incontri più recenti si ricordano le visite a Nuova Delhi dei ministri birmani dell’Agricoltura e della Giustizia (settembre 2022) e del Commercio (ottobre 2022), oltre al viaggio in Myanmar del ministro degli Esteri indiano nel novembre 2022.

L’India esporta verso il Myanmar soprattutto farmaci, prodotti animali, cereali, alimenti, mangimi, cotone, veicoli, macchinari ed apparecchiature elettriche. Tra questi, i prodotti farmaceutici hanno un ruolo chiave, con una quota di mercato del 60% grazie al loro buon rapporto qualità-prezzo. Dal canto suo, il Myanmar invia in India legumi, prodotti agricoli e legname, che contribuiscono a soddisfare la domanda interna di beni primari.

Secondo i dati ufficiali del governo birmano, l’India occupa attualmente l’undicesima posizione tra gli investitori stranieri, con un totale approvato di 782,821 milioni di dollari, distribuiti in 39 imprese indiane, su un ammontare complessivo stimato di 96,05 miliardi provenienti da 53 Paesi (al 31 marzo 2025). La State Bank of India (SBI) ha ricevuto dal Myanmar una licenza bancaria commerciale nel marzo 2016, mentre la Punjab National Bank (in precedenza United Bank of India) dispone di un ufficio di rappresentanza a Yangon, dove ha avviato le proprie operazioni.

Per agevolare il commercio bilaterale e garantire una maggiore fluidità nelle transazioni, dal 25 gennaio 2024 è entrato in vigore un sistema di regolamento in rupie e kyat. Ciò consente di effettuare gli scambi tra i due Paesi direttamente in INR, con la PNB come banca di riferimento per la parte indiana. Finora, nove istituti bancari birmani hanno aperto speciali conti in rupie (SRVA) per gestire i pagamenti.

Difesa e cooperazione strategica

Sul piano della difesa, la cooperazione si è rafforzata nel tempo attraverso scambi di visite, accordi sulla gestione delle frontiere, programmi di formazione e contatti diretti tra vertici di esercito, marina e aeronautica. Nel 2019, il segretario alla Difesa indiano Sanjay Mitra ha visitato il Myanmar, seguito dal comandante in capo birmano Min Aung Hlaing, che si è recato in India a luglio. Nello stesso anno, l’ottobre ha visto la visita del vice capo della Marina G.  Ashok Kumar, mentre nel febbraio 2020 l’ammiraglio Karambir Singh ha compiuto un viaggio ufficiale in Myanmar. Sempre nel febbraio 2020, il vice generale Soe Win ha partecipato in India al DefExpo. Il 24 giugno 2020, il ministro della Difesa Rajnath Singh ha incontrato Min Aung Hlaing a Mosca in occasione della parata del Giorno della Vittoria. Nell’ottobre 2020, anche il capo di Stato maggiore M. M. Naravane si è recato in Myanmar.

Dal 1970, anno della firma dell’accordo commerciale bilaterale, gli scambi India-Myanmar sono cresciuti con costanza. Attualmente l’India è il quarto partner del Myanmar, con un volume di traffico di 2,1 miliardi di dollari nel 2024-25: 614 milioni di dollari di esportazioni indiane e circa 1.533 milioni di importazioni birmane. Ciò rappresenta un aumento rispetto ai 1,74 miliardi del 2023-24. L’aumento è dovuto in gran parte alla crescita delle esportazioni birmane, sostenute dalla decisione di Nuova Delhi di consentire importazioni illimitate di urad e tur fino al 31 marzo 2025, misura poi prorogata al 2026. Negli anni precedenti, il commercio bilaterale è passato da 1,29 miliardi nel 2020-21 a 1,89 miliardi nel 2021-22, 1,76 miliardi nel 2022-23 e 1,74 miliardi nel 2023-24.

La cooperazione allo sviluppo rappresenta da lungo tempo un pilastro fondamentale delle relazioni tra India e Myanmar. L’assistenza indiana spazia dalla costruzione di grandi infrastrutture di collegamento alla creazione di istituzioni di lungo termine dedicate allo sviluppo delle competenze e delle risorse umane, in ambiti cruciali come ricerca agricola, sanità, istruzione, tecnologie informatiche e formazione professionale. Una parte consistente di tali progetti è interamente finanziata da sovvenzioni, sebbene l’India fornisca anche prestiti agevolati per sostenere interventi in trasporti, telecomunicazioni, agricoltura e autostrade. L’impegno complessivo dell’India ammonta a circa 1,5 miliardi di dollari, di cui quasi 1 miliardo in contributi a fondo perduto.

Il Kaladan Multimodal Transit Transport Corridor (KMTTC) costituisce il più rilevante progetto infrastrutturale avviato dall’India in Myanmar, volto a creare un corridoio logistico multimodale che colleghi i porti orientali indiani al Myanmar e, da lì, al Nord-Est dell’India. Esso include un tratto fluviale di 158 km lungo il fiume Kaladan, da Sittwe a Paletwa, e un collegamento stradale di 109 km tra Paletwa e Zorinpui, al confine indo-birmano nello Stato di Mizoram. Secondo gli accordi bilaterali del 2018 e del 2025, il porto di Sittwe è gestito dalla società indiana India Ports Global Limited (IPGL), e ad oggi ha ospitato più di 185 navi. I lavori stradali sono ancora in corso. Parallelamente, l’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia rappresenta un altro grande progetto strategico, in cui l’India è responsabile di due segmenti tramite la National Highways Authority of India (NHAI).

Educazione e cultura

Sul piano della formazione e dello sviluppo delle capacità, Nuova Delhi ha contribuito all’apertura di centri di eccellenza nei settori IT, agricoltura, sanità, imprenditorialità e formazione industriale. Tra i progetti più significativi già completati figurano: il Myanmar Institute of Information Technology (MIIT) a Mandalay, il Rice Bio Park a Nay Pyi Taw, i Centri di formazione industriale a Pakokku (2010), Myingyan (2013) e Thaton (2024), l’ammodernamento degli ospedali pediatrici di Yangon e generali di Sittwe, nonché il restauro della storica Pagoda Ananda a Bagan, patrimonio UNESCO.

Parallelamente, nell’ambito del Border Area Development Programme (BADP), l’India ha avviato oltre 170 progetti a beneficio delle comunità di confine nello Stato Chin e nella zona autonoma Naga, con un finanziamento complessivo di 25 milioni di dollari (5 milioni annui per 5 anni). Le opere realizzate tra il 2013 e il 2024 comprendono scuole, cliniche, ponti e infrastrutture stradali. Un programma analogo è stato avviato nello Stato di Rakhine (RSDP), sempre con fondi indiani, per la costruzione di abitazioni prefabbricate, sistemi solari, impianti idrici e strutture agricole.

Attraverso il Small Development Projects (SDP) sono stati portati avanti interventi ad alto impatto, tra cui un ospedale per donne e bambini da 200 posti a Monywa, la fornitura di apparecchiature informatiche all’università di Sittwe e mezzi agricoli nello Stato di Rakhine.

Sul fronte umanitario, l’India ha risposto prontamente a diverse emergenze naturali in Myanmar. In seguito al terremoto del 28 marzo 2025 (magnitudo 7,7), è stata lanciata l’operazione “Brahma”, con l’invio di 968 tonnellate di aiuti tramite 9 aerei militari e 5 navi. Una squadra medica indiana ha trattato oltre 2.500 pazienti e condotto centinaia di interventi. Già nel 2024, Nuova Delhi aveva fornito assistenza con l’operazione “Sadbhav” per le inondazioni, consegnando medicinali e 2.200 tonnellate di riso. In passato, aiuti significativi erano stati inviati anche durante il ciclone Nargis (2008), il terremoto nello Stato Shan (2010), il ciclone Komen (2015), Mora (2017) e l’epidemia di influenza del 2017.

Sul piano culturale, i due Paesi condividono un forte legame legato all’eredità buddista. Tra le iniziative principali vi sono il restauro del Tempio Ananda e la donazione da parte dell’India di una statua del Buddha di Sarnath alta 16 piedi alla pagoda Shwedagon di Yangon. Regolari scambi culturali e spettacoli hanno visto la partecipazione di artisti birmani a festival indiani come il Kullu Dusshera e il Surajkund Mela, oltre a mostre tematiche sul Ramayana in Myanmar.

Le radici della comunità indiana in Myanmar risalgono all’epoca coloniale britannica (XIX secolo), quando Yangon e Mandalay ospitavano ampie comunità indiane attive in amministrazione, istruzione e commercio. Oggi, la diaspora conta circa 1,5-2,5 milioni di persone, con importanti concentrazioni a Bago, Tanintharyi e nello Stato Mon, oltre a circa 3.000 indiani non residenti attivi nei settori import-export e multinazionali.

Da ultimo ma non per minore importanza, l’India svolge anche un ruolo di equilibrio nei rapporti tra Myanmar e Cina. Il recente vertice di Kazan, nel 2024, tra Narendra Modi e Xi Jinping ha aperto prospettive di cooperazione geoeconomica tra Pechino e Nuova Delhi, con ricadute anche per il Myanmar. Oltre a ridurre le tensioni di confine, l’incontro ha rilanciato progetti come il Corridoio Cina-India-Myanmar, possibile evoluzione del precedente piano BCIM, che potrebbe integrare l’India nelle rotte commerciali già avviate dalla Cina con il Myanmar, e in futuro anche con il Bangladesh.

Cerchiamo di comprendere le relazioni geopolitiche e geoeconomiche del Myanmar, che nei prossimi anni avrà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud-Est asiatico.

Segue nostro Telegram.  

Amicizia e influenza

Il Myanmar si avvicina alle elezioni, che si terranno, salvo imprevisti, nel tardo autunno di quest’anno. Cerchiamo di comprendere quali sono le relazioni geopolitiche e geoeconomiche di questo Paese che giocherà un ruolo centrale nello sviluppo del Sud Est Asiatico dei prossimi anni.

Il primo rilevante protagonista regionale con un’influenza notevole sul Myanmar è l’India.

Dal punto di vista geografico, i due paesi condividono un lungo confine terrestre che si estende per oltre 1.643 km: circa 510 km tra lo Stato Chin e il Mizoram, 398 km tra il Manipur e lo Stato Chin/Regione di Sagaing, 215 km tra il Nagaland e la Regione di Sagaing, e 520 km tra l’Arunachal Pradesh e la Regione di Sagaing/Stato Kachin.

India e Myanmar possiedono un retroterra comune fatto di legami religiosi, linguistici ed etnici. Inoltre, il Myanmar è l’unico membro dell’ASEAN ad avere una frontiera con l’India, rappresentando quindi la via d’accesso di Nuova Delhi al Sud-Est asiatico. L’India cerca di rafforzare la collaborazione con Nay Pyi Taw secondo le proprie strategie “Act East” e “Neighbourhood First”.

I due paesi hanno istituito numerosi meccanismi di cooperazione per mantenere consultazioni regolari tra i rispettivi governi, con incontri volti a rinsaldare le relazioni estere e la cooperazione in materia di sviluppo strategico.

Fondamentale è il lavoro condiviso fra le Forze Armate per quanto riguarda la contro-insurrezione, per cui sono stati siglati numerosi memorandum negli ultimi anni, potenziando anche i progetti strategici a lungo termine e l’intesa bilaterale. Ciò ha una estensione in ambito geoeconomico: l’ASEAN prima e i BRICS dopo, rappresentano il cuore dell’estensione delle relazioni fra i due Paesi.

Il Presidente dell’India ha visitato il Myanmar dal 10 al 14 dicembre 2018: in quell’occasione furono firmati due memorandum, uno sulla cooperazione in scienza e tecnologia e l’altro sulla formazione giudiziaria. Egli ha incontrato l’allora presidente U Win Myint e la Consigliera di Stato Suu Kyi. Successivamente, U Win Myint si è recato a Nuova Delhi per la cerimonia di insediamento del primo ministro nel maggio 2019. Modi ha incontrato nuovamente Suu Kyi a margine del 16° vertice ASEAN-India a Bangkok, il 3 novembre 2019. Nel gennaio 2020, il vice consigliere per la sicurezza nazionale indiano ha visitato il Myanmar, seguito dalla visita di Stato del presidente U Win Myint e della first lady Daw Cho Cho in India (27-29 febbraio 2020), durante la quale furono siglati 10 accordi nei settori dei progetti di sviluppo rapido, della cooperazione nello Stato Rakhine, della lotta alla tratta di esseri umani, dell’energia, delle telecomunicazioni e della ricerca sanitaria.

Tra gli incontri più recenti si ricordano le visite a Nuova Delhi dei ministri birmani dell’Agricoltura e della Giustizia (settembre 2022) e del Commercio (ottobre 2022), oltre al viaggio in Myanmar del ministro degli Esteri indiano nel novembre 2022.

L’India esporta verso il Myanmar soprattutto farmaci, prodotti animali, cereali, alimenti, mangimi, cotone, veicoli, macchinari ed apparecchiature elettriche. Tra questi, i prodotti farmaceutici hanno un ruolo chiave, con una quota di mercato del 60% grazie al loro buon rapporto qualità-prezzo. Dal canto suo, il Myanmar invia in India legumi, prodotti agricoli e legname, che contribuiscono a soddisfare la domanda interna di beni primari.

Secondo i dati ufficiali del governo birmano, l’India occupa attualmente l’undicesima posizione tra gli investitori stranieri, con un totale approvato di 782,821 milioni di dollari, distribuiti in 39 imprese indiane, su un ammontare complessivo stimato di 96,05 miliardi provenienti da 53 Paesi (al 31 marzo 2025). La State Bank of India (SBI) ha ricevuto dal Myanmar una licenza bancaria commerciale nel marzo 2016, mentre la Punjab National Bank (in precedenza United Bank of India) dispone di un ufficio di rappresentanza a Yangon, dove ha avviato le proprie operazioni.

Per agevolare il commercio bilaterale e garantire una maggiore fluidità nelle transazioni, dal 25 gennaio 2024 è entrato in vigore un sistema di regolamento in rupie e kyat. Ciò consente di effettuare gli scambi tra i due Paesi direttamente in INR, con la PNB come banca di riferimento per la parte indiana. Finora, nove istituti bancari birmani hanno aperto speciali conti in rupie (SRVA) per gestire i pagamenti.

Difesa e cooperazione strategica

Sul piano della difesa, la cooperazione si è rafforzata nel tempo attraverso scambi di visite, accordi sulla gestione delle frontiere, programmi di formazione e contatti diretti tra vertici di esercito, marina e aeronautica. Nel 2019, il segretario alla Difesa indiano Sanjay Mitra ha visitato il Myanmar, seguito dal comandante in capo birmano Min Aung Hlaing, che si è recato in India a luglio. Nello stesso anno, l’ottobre ha visto la visita del vice capo della Marina G.  Ashok Kumar, mentre nel febbraio 2020 l’ammiraglio Karambir Singh ha compiuto un viaggio ufficiale in Myanmar. Sempre nel febbraio 2020, il vice generale Soe Win ha partecipato in India al DefExpo. Il 24 giugno 2020, il ministro della Difesa Rajnath Singh ha incontrato Min Aung Hlaing a Mosca in occasione della parata del Giorno della Vittoria. Nell’ottobre 2020, anche il capo di Stato maggiore M. M. Naravane si è recato in Myanmar.

Dal 1970, anno della firma dell’accordo commerciale bilaterale, gli scambi India-Myanmar sono cresciuti con costanza. Attualmente l’India è il quarto partner del Myanmar, con un volume di traffico di 2,1 miliardi di dollari nel 2024-25: 614 milioni di dollari di esportazioni indiane e circa 1.533 milioni di importazioni birmane. Ciò rappresenta un aumento rispetto ai 1,74 miliardi del 2023-24. L’aumento è dovuto in gran parte alla crescita delle esportazioni birmane, sostenute dalla decisione di Nuova Delhi di consentire importazioni illimitate di urad e tur fino al 31 marzo 2025, misura poi prorogata al 2026. Negli anni precedenti, il commercio bilaterale è passato da 1,29 miliardi nel 2020-21 a 1,89 miliardi nel 2021-22, 1,76 miliardi nel 2022-23 e 1,74 miliardi nel 2023-24.

La cooperazione allo sviluppo rappresenta da lungo tempo un pilastro fondamentale delle relazioni tra India e Myanmar. L’assistenza indiana spazia dalla costruzione di grandi infrastrutture di collegamento alla creazione di istituzioni di lungo termine dedicate allo sviluppo delle competenze e delle risorse umane, in ambiti cruciali come ricerca agricola, sanità, istruzione, tecnologie informatiche e formazione professionale. Una parte consistente di tali progetti è interamente finanziata da sovvenzioni, sebbene l’India fornisca anche prestiti agevolati per sostenere interventi in trasporti, telecomunicazioni, agricoltura e autostrade. L’impegno complessivo dell’India ammonta a circa 1,5 miliardi di dollari, di cui quasi 1 miliardo in contributi a fondo perduto.

Il Kaladan Multimodal Transit Transport Corridor (KMTTC) costituisce il più rilevante progetto infrastrutturale avviato dall’India in Myanmar, volto a creare un corridoio logistico multimodale che colleghi i porti orientali indiani al Myanmar e, da lì, al Nord-Est dell’India. Esso include un tratto fluviale di 158 km lungo il fiume Kaladan, da Sittwe a Paletwa, e un collegamento stradale di 109 km tra Paletwa e Zorinpui, al confine indo-birmano nello Stato di Mizoram. Secondo gli accordi bilaterali del 2018 e del 2025, il porto di Sittwe è gestito dalla società indiana India Ports Global Limited (IPGL), e ad oggi ha ospitato più di 185 navi. I lavori stradali sono ancora in corso. Parallelamente, l’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia rappresenta un altro grande progetto strategico, in cui l’India è responsabile di due segmenti tramite la National Highways Authority of India (NHAI).

Educazione e cultura

Sul piano della formazione e dello sviluppo delle capacità, Nuova Delhi ha contribuito all’apertura di centri di eccellenza nei settori IT, agricoltura, sanità, imprenditorialità e formazione industriale. Tra i progetti più significativi già completati figurano: il Myanmar Institute of Information Technology (MIIT) a Mandalay, il Rice Bio Park a Nay Pyi Taw, i Centri di formazione industriale a Pakokku (2010), Myingyan (2013) e Thaton (2024), l’ammodernamento degli ospedali pediatrici di Yangon e generali di Sittwe, nonché il restauro della storica Pagoda Ananda a Bagan, patrimonio UNESCO.

Parallelamente, nell’ambito del Border Area Development Programme (BADP), l’India ha avviato oltre 170 progetti a beneficio delle comunità di confine nello Stato Chin e nella zona autonoma Naga, con un finanziamento complessivo di 25 milioni di dollari (5 milioni annui per 5 anni). Le opere realizzate tra il 2013 e il 2024 comprendono scuole, cliniche, ponti e infrastrutture stradali. Un programma analogo è stato avviato nello Stato di Rakhine (RSDP), sempre con fondi indiani, per la costruzione di abitazioni prefabbricate, sistemi solari, impianti idrici e strutture agricole.

Attraverso il Small Development Projects (SDP) sono stati portati avanti interventi ad alto impatto, tra cui un ospedale per donne e bambini da 200 posti a Monywa, la fornitura di apparecchiature informatiche all’università di Sittwe e mezzi agricoli nello Stato di Rakhine.

Sul fronte umanitario, l’India ha risposto prontamente a diverse emergenze naturali in Myanmar. In seguito al terremoto del 28 marzo 2025 (magnitudo 7,7), è stata lanciata l’operazione “Brahma”, con l’invio di 968 tonnellate di aiuti tramite 9 aerei militari e 5 navi. Una squadra medica indiana ha trattato oltre 2.500 pazienti e condotto centinaia di interventi. Già nel 2024, Nuova Delhi aveva fornito assistenza con l’operazione “Sadbhav” per le inondazioni, consegnando medicinali e 2.200 tonnellate di riso. In passato, aiuti significativi erano stati inviati anche durante il ciclone Nargis (2008), il terremoto nello Stato Shan (2010), il ciclone Komen (2015), Mora (2017) e l’epidemia di influenza del 2017.

Sul piano culturale, i due Paesi condividono un forte legame legato all’eredità buddista. Tra le iniziative principali vi sono il restauro del Tempio Ananda e la donazione da parte dell’India di una statua del Buddha di Sarnath alta 16 piedi alla pagoda Shwedagon di Yangon. Regolari scambi culturali e spettacoli hanno visto la partecipazione di artisti birmani a festival indiani come il Kullu Dusshera e il Surajkund Mela, oltre a mostre tematiche sul Ramayana in Myanmar.

Le radici della comunità indiana in Myanmar risalgono all’epoca coloniale britannica (XIX secolo), quando Yangon e Mandalay ospitavano ampie comunità indiane attive in amministrazione, istruzione e commercio. Oggi, la diaspora conta circa 1,5-2,5 milioni di persone, con importanti concentrazioni a Bago, Tanintharyi e nello Stato Mon, oltre a circa 3.000 indiani non residenti attivi nei settori import-export e multinazionali.

Da ultimo ma non per minore importanza, l’India svolge anche un ruolo di equilibrio nei rapporti tra Myanmar e Cina. Il recente vertice di Kazan, nel 2024, tra Narendra Modi e Xi Jinping ha aperto prospettive di cooperazione geoeconomica tra Pechino e Nuova Delhi, con ricadute anche per il Myanmar. Oltre a ridurre le tensioni di confine, l’incontro ha rilanciato progetti come il Corridoio Cina-India-Myanmar, possibile evoluzione del precedente piano BCIM, che potrebbe integrare l’India nelle rotte commerciali già avviate dalla Cina con il Myanmar, e in futuro anche con il Bangladesh.

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