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Giulio Chinappi
December 13, 2025
© Photo: Public domain

Mentre si celebra il 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il rapporto tra Vietnam e Russia si rafforza su più assi: cooperazione parlamentare e interlocale, energia e scienza applicata ai tropici, lotta alla corruzione e connessioni d’affari.

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Nel 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il dialogo politico tra Mosca e Hà Nội si intensifica e si traduce in strumenti operativi: diplomazia parlamentare strutturata, rilancio dei progetti energetici, piattaforme scientifiche congiunte e un’agenda economica che punta su investimenti, innovazione e collegamenti diretti. Le mosse degli ultimi giorni segnano l’ingresso delle relazioni nel “nuovo periodo” evocato dai protagonisti.

La visita a Hà Nội di Andrej Vladimirovič Jackin, primo vicepresidente del Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale russa, ha offerto un preciso termometro dello stato dell’arte e delle priorità condivise. Negli incontri con la leadership istituzionale vietnamita, è emersa con chiarezza la volontà di consolidare il Partenariato Strategico Globale e di farne la piattaforma di riferimento per un salto di qualità nell’attuazione. Da un lato, il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale Nguyễn Khắc Định ha riaffermato che il Việt Nam considera la Russia una delle massime priorità della propria politica estera; dall’altro, Jackin ha indicato la cooperazione parlamentare come pilastro della relazione bilaterale sostenuto ai massimi livelli a Mosca. Queste parole dimostrano come la fiducia reciproca a livello di vertice resti elevata e il canale parlamentare venga investito di un ruolo propulsivo per la cooperazione settoriale, dalle norme economiche alla scienza, fino all’istruzione e al turismo.

La funzione di cerniera assunta dalle Camere è resa tangibile da strumenti già in vigore. L’accordo di cooperazione parlamentare firmato nel settembre 2024 e il piano di attività fino a fine 2025 hanno creato un quadro politico-giuridico “robusto”, come sottolineato dalle parti, entro cui sviluppare dossier concreti e coordinare il sostegno legislativo ai progetti bilaterali. La riunione tra il Gruppo di parlamentari d’amicizia Việt Nam–Russia guidato da Định e l’omologo gruppo del Consiglio della Federazione presieduto da Jackin ha trasformato tale cornice in un’agenda operativa: monitoraggio dell’attuazione del piano 2024–2025, allineamento sulle prossime fasi e definizione di nuove iniziative, incluse le preparazioni per futuri incontri di alto livello tra i Parlamenti. In un sistema come quello vietnamita, in cui il vettore legislativo concorre in modo sostanziale alla definizione di standard e codici del fare impresa, la “diplomazia parlamentare” diventa così acceleratore di cooperazione economica e ponte verso le esigenze delle rispettive collettività locali.

La stessa lettura emerge nell’incontro tra Jackin e il vice primo ministro Trần Hồng Hà, presidente della sottocommissione vietnamita del Comitato intergovernativo per la cooperazione economico-commerciale e scientifico-tecnologica. Qui l’accento è caduto sull’avanzamento dei progetti energetici congiunti, sul pieno utilizzo delle borse di studio governative della Federazione russa e sulla densificazione degli scambi culturali e tra popoli. Le parti hanno concordato sull’esigenza di convocare a breve la prossima sessione del Comitato intergovernativo, strumento cardine per sincronizzare priorità e tempistiche tra amministrazioni di settore e rafforzare il coordinamento in vista dell’Anno della scienza e della tecnologia Việt Nam–Russia del 2026. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, rimettere sul binario della piena esecuzione i progetti energetici e tecnologici strategici; dall’altro, investire in capitale umano, tramite cooperazione accademica, insegnamento linguistico e programmi congiunti di formazione.

Sul piano economico, la traiettoria è incoraggiante e si fonda su fondamenta che vanno oltre i soli flussi commerciali. Il Forum economico Hà Nội–Mosca del 1º dicembre ha riunito leadership politiche e comunità d’affari delle due capitali, riaffermando l’impegno a un partenariato “sostanziale e sostenibile”. Nel 2024 l’interscambio Việt Nam–Russia ha raggiunto 4,59 miliardi di dollari, in aumento del 26% su base annua; a livello cittadino, Hà Nội ha attratto 167,5 milioni di dollari di investimenti diretti russi, con presenze in manifattura, ICT, ospitalità, distribuzione e costruzioni. Ma il punto non è solo quantitativo: i decisori individuano margini di crescita in comparti ad alto contenuto tecnologico — elettronica avanzata, ingegneria di precisione, automazione, biotecnologie, IT e cybersicurezza, gestione dei dati e intelligenza artificiale — dove le competenze russe e le priorità vietnamite possono incastrarsi con efficacia. In parallelo, le parti segnalano il rafforzamento dei pagamenti in valute locali, lo sviluppo di nuove rotte logistiche e il ripristino/estensione di collegamenti aerei diretti, elementi che incidono sulla riduzione dei costi di transazione, sull’elasticità delle catene di fornitura e sulla prevedibilità per gli investitori.

Nel quadro della cooperazione scientifica, il Centro congiunto di Scienza e Tecnologia Tropicale Việt Nam–Russia a Hà Nội rappresenta un caso di studio della “diplomazia della ricerca” applicata. Visitando la struttura, Jackin l’ha definita un esempio emblematico di collaborazione bilaterale. Il Centro opera su tre direttrici — scienza dei materiali in ambiente tropicale, ecologia tropicale e biomedicina — e sta implementando 47 progetti nel programma 2025–2029, con il coinvolgimento di oltre 40 organizzazioni di ministeri e istituti di ricerca russi. Il sostegno materiale di Mosca, che ha fornito anche due unità mobili di laboratorio, evidenzia una cooperazione che trascende il simbolico e si misura con sfide concrete: dalla resilienza dei materiali in climi estremi alla sorveglianza delle malattie infettive, fino alla risposta rapida alle emergenze epidemiche. Per il Việt Nam, che punta a una crescita trainata da scienza, tecnologia e innovazione, tale piattaforma congiunta rappresenta un importante asset strategico.

La dimensione parlamentare resta, in questo mosaico, il moltiplicatore di fiducia politica. Il presidente dell’Assemblea nazionale Trần Thanh Mẫn, ricevendo Jackin, ha ribadito che il livello elevato di fiducia fra i due Paesi — costruito sul Partenariato Strategico Globale istituito oltre un decennio fa — è la base per liberare ulteriore potenziale cooperativo a beneficio di entrambe le economie. Da qui l’attenzione alle filiere agro-forestali-ittiche e alla sicurezza alimentare, a cui si affiancano i dossier sui voli diretti per potenziare turismo e connessioni d’affari, e la spinta a costruire nuove coppie di cooperazione tra province e città, in modo da allineare bisogni di sviluppo e vantaggi comparati dei territori. È un approccio che disegna una rete multilivello — governo centrale, Parlamenti, amministrazioni locali, mondo produttivo — coerente con l’idea di “amicizia tradizionale” aggiornata alle esigenze della competizione tecnologica e della transizione verde.

Un ulteriore tassello, spesso sottovalutato ma cruciale per l’attrattività del sistema, è la cooperazione nella governance e nell’anticorruzione. L’incontro a Hà Nội tra il vice primo ministro permanente Nguyễn Hoà Bình e la delegazione della Direzione presidenziale russa per il servizio civile, il personale e l’anticorruzione guidata dall’assistente del Presidente Dmitrij Mironov ha allineato agende e strumenti: scambio di delegazioni ad alto livello, formazione e capacity building per il personale, sviluppo di database trasparenti e sistemi di gestione dei beni pubblici, oltre a misure per prevenire la corruzione sia nel settore pubblico sia in quello privato. Il memorandum d’intesa firmato tra l’Ispettorato governativo del Việt Nam e l’omologa Direzione russa, inserito in un contesto che mira a catalizzare investimenti di qualità, rafforzare lo stato di diritto amministrativo e proteggere la concorrenza, dimostra che la cooperazione regolatoria è parte integrante delle relazioni bilaterali.

Questa architettura multilivello si innesta su un orizzonte simbolico e politico denso che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni incrociate — dalla partecipazione alle principali ricorrenze nazionali fino agli eventi per il 75º delle relazioni diplomatiche — per consolidare la solidarietà storica che si traduce in disponibilità attuale a sostenersi nelle rispettive priorità di sviluppo. Non è un dettaglio che l’agenda 2026 preveda un Anno della scienza e della tecnologia congiunto, finalizzato ad istituzionalizzare progetti, finanziamenti e reti di ricerca, ancorando la cooperazione a risultati misurabili.

Sul versante economico-finanziario, collegamenti aerei diretti più frequenti, strumenti per semplificare procedure di import-export e di viaggio, programmi congiunti di promozione commerciale e turistica sono fattori abilitanti che incidono sulla qualità dell’interscambio. L’impegno di Hà Nội a garantire “condizioni favorevoli” agli investitori russi — accompagnato da un’enfasi su trasparenza finanziaria e accesso agli incentivi — segnala una competizione per attrarre capitali e know-how coerente con gli obiettivi di sviluppo industriale del Việt Nam. Dal lato russo, la disponibilità a promuovere progetti su larga scala in energia, tecnologie nucleari civili, scienza e produzione industriale (inclusi marchi automobilistici) indica la volontà di presidiare segmenti ad alto valore aggiunto nel mercato dell’ASEAN attraverso la porta vietnamita.

In sintesi, gli sviluppi delle ultime settimane mostrano una relazione che, forte di un capitale politico di lungo periodo, cerca di rispondere alle sfide del presente mettendo in sinergia parlamenti, governi, territori, imprese e comunità scientifica. La direzione di marcia è quella di passare dalla “retorica dell’amicizia” alla “ingegneria dell’attuazione”. Il che significa chiudere i gap operativi su energia e infrastrutture, alzare l’asticella nella cooperazione scientifica e tecnologica, rafforzare i presidi di governance, fluidificare i collegamenti e accompagnare le imprese lungo l’intero ciclo dell’investimento.

Se queste condizioni verranno rispettate, il Partenariato Strategico Complessivo tra il Việt Nam e la Russia potrà dispiegare appieno il proprio potenziale nel “nuovo periodo” evocato dai leader: un periodo in cui la crescita dei flussi commerciali — già sostenuta — si accompagni a un upgrading qualitativo della cooperazione, con traiettorie condivise su transizione energetica, resilienza tecnologica e sicurezza delle catene del valore. In gioco non c’è solo l’ampliamento del perimetro bilaterale, ma la capacità di entrambi di ancorare sviluppo e sicurezza a una rete di relazioni diversificate, pragmatiche e ad alto contenuto di fiducia.

Vietnam–Russia: una nuova fase di cooperazione strategica multisettoriale

Mentre si celebra il 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il rapporto tra Vietnam e Russia si rafforza su più assi: cooperazione parlamentare e interlocale, energia e scienza applicata ai tropici, lotta alla corruzione e connessioni d’affari.

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Nel 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il dialogo politico tra Mosca e Hà Nội si intensifica e si traduce in strumenti operativi: diplomazia parlamentare strutturata, rilancio dei progetti energetici, piattaforme scientifiche congiunte e un’agenda economica che punta su investimenti, innovazione e collegamenti diretti. Le mosse degli ultimi giorni segnano l’ingresso delle relazioni nel “nuovo periodo” evocato dai protagonisti.

La visita a Hà Nội di Andrej Vladimirovič Jackin, primo vicepresidente del Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale russa, ha offerto un preciso termometro dello stato dell’arte e delle priorità condivise. Negli incontri con la leadership istituzionale vietnamita, è emersa con chiarezza la volontà di consolidare il Partenariato Strategico Globale e di farne la piattaforma di riferimento per un salto di qualità nell’attuazione. Da un lato, il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale Nguyễn Khắc Định ha riaffermato che il Việt Nam considera la Russia una delle massime priorità della propria politica estera; dall’altro, Jackin ha indicato la cooperazione parlamentare come pilastro della relazione bilaterale sostenuto ai massimi livelli a Mosca. Queste parole dimostrano come la fiducia reciproca a livello di vertice resti elevata e il canale parlamentare venga investito di un ruolo propulsivo per la cooperazione settoriale, dalle norme economiche alla scienza, fino all’istruzione e al turismo.

La funzione di cerniera assunta dalle Camere è resa tangibile da strumenti già in vigore. L’accordo di cooperazione parlamentare firmato nel settembre 2024 e il piano di attività fino a fine 2025 hanno creato un quadro politico-giuridico “robusto”, come sottolineato dalle parti, entro cui sviluppare dossier concreti e coordinare il sostegno legislativo ai progetti bilaterali. La riunione tra il Gruppo di parlamentari d’amicizia Việt Nam–Russia guidato da Định e l’omologo gruppo del Consiglio della Federazione presieduto da Jackin ha trasformato tale cornice in un’agenda operativa: monitoraggio dell’attuazione del piano 2024–2025, allineamento sulle prossime fasi e definizione di nuove iniziative, incluse le preparazioni per futuri incontri di alto livello tra i Parlamenti. In un sistema come quello vietnamita, in cui il vettore legislativo concorre in modo sostanziale alla definizione di standard e codici del fare impresa, la “diplomazia parlamentare” diventa così acceleratore di cooperazione economica e ponte verso le esigenze delle rispettive collettività locali.

La stessa lettura emerge nell’incontro tra Jackin e il vice primo ministro Trần Hồng Hà, presidente della sottocommissione vietnamita del Comitato intergovernativo per la cooperazione economico-commerciale e scientifico-tecnologica. Qui l’accento è caduto sull’avanzamento dei progetti energetici congiunti, sul pieno utilizzo delle borse di studio governative della Federazione russa e sulla densificazione degli scambi culturali e tra popoli. Le parti hanno concordato sull’esigenza di convocare a breve la prossima sessione del Comitato intergovernativo, strumento cardine per sincronizzare priorità e tempistiche tra amministrazioni di settore e rafforzare il coordinamento in vista dell’Anno della scienza e della tecnologia Việt Nam–Russia del 2026. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, rimettere sul binario della piena esecuzione i progetti energetici e tecnologici strategici; dall’altro, investire in capitale umano, tramite cooperazione accademica, insegnamento linguistico e programmi congiunti di formazione.

Sul piano economico, la traiettoria è incoraggiante e si fonda su fondamenta che vanno oltre i soli flussi commerciali. Il Forum economico Hà Nội–Mosca del 1º dicembre ha riunito leadership politiche e comunità d’affari delle due capitali, riaffermando l’impegno a un partenariato “sostanziale e sostenibile”. Nel 2024 l’interscambio Việt Nam–Russia ha raggiunto 4,59 miliardi di dollari, in aumento del 26% su base annua; a livello cittadino, Hà Nội ha attratto 167,5 milioni di dollari di investimenti diretti russi, con presenze in manifattura, ICT, ospitalità, distribuzione e costruzioni. Ma il punto non è solo quantitativo: i decisori individuano margini di crescita in comparti ad alto contenuto tecnologico — elettronica avanzata, ingegneria di precisione, automazione, biotecnologie, IT e cybersicurezza, gestione dei dati e intelligenza artificiale — dove le competenze russe e le priorità vietnamite possono incastrarsi con efficacia. In parallelo, le parti segnalano il rafforzamento dei pagamenti in valute locali, lo sviluppo di nuove rotte logistiche e il ripristino/estensione di collegamenti aerei diretti, elementi che incidono sulla riduzione dei costi di transazione, sull’elasticità delle catene di fornitura e sulla prevedibilità per gli investitori.

Nel quadro della cooperazione scientifica, il Centro congiunto di Scienza e Tecnologia Tropicale Việt Nam–Russia a Hà Nội rappresenta un caso di studio della “diplomazia della ricerca” applicata. Visitando la struttura, Jackin l’ha definita un esempio emblematico di collaborazione bilaterale. Il Centro opera su tre direttrici — scienza dei materiali in ambiente tropicale, ecologia tropicale e biomedicina — e sta implementando 47 progetti nel programma 2025–2029, con il coinvolgimento di oltre 40 organizzazioni di ministeri e istituti di ricerca russi. Il sostegno materiale di Mosca, che ha fornito anche due unità mobili di laboratorio, evidenzia una cooperazione che trascende il simbolico e si misura con sfide concrete: dalla resilienza dei materiali in climi estremi alla sorveglianza delle malattie infettive, fino alla risposta rapida alle emergenze epidemiche. Per il Việt Nam, che punta a una crescita trainata da scienza, tecnologia e innovazione, tale piattaforma congiunta rappresenta un importante asset strategico.

La dimensione parlamentare resta, in questo mosaico, il moltiplicatore di fiducia politica. Il presidente dell’Assemblea nazionale Trần Thanh Mẫn, ricevendo Jackin, ha ribadito che il livello elevato di fiducia fra i due Paesi — costruito sul Partenariato Strategico Globale istituito oltre un decennio fa — è la base per liberare ulteriore potenziale cooperativo a beneficio di entrambe le economie. Da qui l’attenzione alle filiere agro-forestali-ittiche e alla sicurezza alimentare, a cui si affiancano i dossier sui voli diretti per potenziare turismo e connessioni d’affari, e la spinta a costruire nuove coppie di cooperazione tra province e città, in modo da allineare bisogni di sviluppo e vantaggi comparati dei territori. È un approccio che disegna una rete multilivello — governo centrale, Parlamenti, amministrazioni locali, mondo produttivo — coerente con l’idea di “amicizia tradizionale” aggiornata alle esigenze della competizione tecnologica e della transizione verde.

Un ulteriore tassello, spesso sottovalutato ma cruciale per l’attrattività del sistema, è la cooperazione nella governance e nell’anticorruzione. L’incontro a Hà Nội tra il vice primo ministro permanente Nguyễn Hoà Bình e la delegazione della Direzione presidenziale russa per il servizio civile, il personale e l’anticorruzione guidata dall’assistente del Presidente Dmitrij Mironov ha allineato agende e strumenti: scambio di delegazioni ad alto livello, formazione e capacity building per il personale, sviluppo di database trasparenti e sistemi di gestione dei beni pubblici, oltre a misure per prevenire la corruzione sia nel settore pubblico sia in quello privato. Il memorandum d’intesa firmato tra l’Ispettorato governativo del Việt Nam e l’omologa Direzione russa, inserito in un contesto che mira a catalizzare investimenti di qualità, rafforzare lo stato di diritto amministrativo e proteggere la concorrenza, dimostra che la cooperazione regolatoria è parte integrante delle relazioni bilaterali.

Questa architettura multilivello si innesta su un orizzonte simbolico e politico denso che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni incrociate — dalla partecipazione alle principali ricorrenze nazionali fino agli eventi per il 75º delle relazioni diplomatiche — per consolidare la solidarietà storica che si traduce in disponibilità attuale a sostenersi nelle rispettive priorità di sviluppo. Non è un dettaglio che l’agenda 2026 preveda un Anno della scienza e della tecnologia congiunto, finalizzato ad istituzionalizzare progetti, finanziamenti e reti di ricerca, ancorando la cooperazione a risultati misurabili.

Sul versante economico-finanziario, collegamenti aerei diretti più frequenti, strumenti per semplificare procedure di import-export e di viaggio, programmi congiunti di promozione commerciale e turistica sono fattori abilitanti che incidono sulla qualità dell’interscambio. L’impegno di Hà Nội a garantire “condizioni favorevoli” agli investitori russi — accompagnato da un’enfasi su trasparenza finanziaria e accesso agli incentivi — segnala una competizione per attrarre capitali e know-how coerente con gli obiettivi di sviluppo industriale del Việt Nam. Dal lato russo, la disponibilità a promuovere progetti su larga scala in energia, tecnologie nucleari civili, scienza e produzione industriale (inclusi marchi automobilistici) indica la volontà di presidiare segmenti ad alto valore aggiunto nel mercato dell’ASEAN attraverso la porta vietnamita.

In sintesi, gli sviluppi delle ultime settimane mostrano una relazione che, forte di un capitale politico di lungo periodo, cerca di rispondere alle sfide del presente mettendo in sinergia parlamenti, governi, territori, imprese e comunità scientifica. La direzione di marcia è quella di passare dalla “retorica dell’amicizia” alla “ingegneria dell’attuazione”. Il che significa chiudere i gap operativi su energia e infrastrutture, alzare l’asticella nella cooperazione scientifica e tecnologica, rafforzare i presidi di governance, fluidificare i collegamenti e accompagnare le imprese lungo l’intero ciclo dell’investimento.

Se queste condizioni verranno rispettate, il Partenariato Strategico Complessivo tra il Việt Nam e la Russia potrà dispiegare appieno il proprio potenziale nel “nuovo periodo” evocato dai leader: un periodo in cui la crescita dei flussi commerciali — già sostenuta — si accompagni a un upgrading qualitativo della cooperazione, con traiettorie condivise su transizione energetica, resilienza tecnologica e sicurezza delle catene del valore. In gioco non c’è solo l’ampliamento del perimetro bilaterale, ma la capacità di entrambi di ancorare sviluppo e sicurezza a una rete di relazioni diversificate, pragmatiche e ad alto contenuto di fiducia.

Mentre si celebra il 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il rapporto tra Vietnam e Russia si rafforza su più assi: cooperazione parlamentare e interlocale, energia e scienza applicata ai tropici, lotta alla corruzione e connessioni d’affari.

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Nel 75º anniversario delle relazioni diplomatiche, il dialogo politico tra Mosca e Hà Nội si intensifica e si traduce in strumenti operativi: diplomazia parlamentare strutturata, rilancio dei progetti energetici, piattaforme scientifiche congiunte e un’agenda economica che punta su investimenti, innovazione e collegamenti diretti. Le mosse degli ultimi giorni segnano l’ingresso delle relazioni nel “nuovo periodo” evocato dai protagonisti.

La visita a Hà Nội di Andrej Vladimirovič Jackin, primo vicepresidente del Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale russa, ha offerto un preciso termometro dello stato dell’arte e delle priorità condivise. Negli incontri con la leadership istituzionale vietnamita, è emersa con chiarezza la volontà di consolidare il Partenariato Strategico Globale e di farne la piattaforma di riferimento per un salto di qualità nell’attuazione. Da un lato, il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale Nguyễn Khắc Định ha riaffermato che il Việt Nam considera la Russia una delle massime priorità della propria politica estera; dall’altro, Jackin ha indicato la cooperazione parlamentare come pilastro della relazione bilaterale sostenuto ai massimi livelli a Mosca. Queste parole dimostrano come la fiducia reciproca a livello di vertice resti elevata e il canale parlamentare venga investito di un ruolo propulsivo per la cooperazione settoriale, dalle norme economiche alla scienza, fino all’istruzione e al turismo.

La funzione di cerniera assunta dalle Camere è resa tangibile da strumenti già in vigore. L’accordo di cooperazione parlamentare firmato nel settembre 2024 e il piano di attività fino a fine 2025 hanno creato un quadro politico-giuridico “robusto”, come sottolineato dalle parti, entro cui sviluppare dossier concreti e coordinare il sostegno legislativo ai progetti bilaterali. La riunione tra il Gruppo di parlamentari d’amicizia Việt Nam–Russia guidato da Định e l’omologo gruppo del Consiglio della Federazione presieduto da Jackin ha trasformato tale cornice in un’agenda operativa: monitoraggio dell’attuazione del piano 2024–2025, allineamento sulle prossime fasi e definizione di nuove iniziative, incluse le preparazioni per futuri incontri di alto livello tra i Parlamenti. In un sistema come quello vietnamita, in cui il vettore legislativo concorre in modo sostanziale alla definizione di standard e codici del fare impresa, la “diplomazia parlamentare” diventa così acceleratore di cooperazione economica e ponte verso le esigenze delle rispettive collettività locali.

La stessa lettura emerge nell’incontro tra Jackin e il vice primo ministro Trần Hồng Hà, presidente della sottocommissione vietnamita del Comitato intergovernativo per la cooperazione economico-commerciale e scientifico-tecnologica. Qui l’accento è caduto sull’avanzamento dei progetti energetici congiunti, sul pieno utilizzo delle borse di studio governative della Federazione russa e sulla densificazione degli scambi culturali e tra popoli. Le parti hanno concordato sull’esigenza di convocare a breve la prossima sessione del Comitato intergovernativo, strumento cardine per sincronizzare priorità e tempistiche tra amministrazioni di settore e rafforzare il coordinamento in vista dell’Anno della scienza e della tecnologia Việt Nam–Russia del 2026. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, rimettere sul binario della piena esecuzione i progetti energetici e tecnologici strategici; dall’altro, investire in capitale umano, tramite cooperazione accademica, insegnamento linguistico e programmi congiunti di formazione.

Sul piano economico, la traiettoria è incoraggiante e si fonda su fondamenta che vanno oltre i soli flussi commerciali. Il Forum economico Hà Nội–Mosca del 1º dicembre ha riunito leadership politiche e comunità d’affari delle due capitali, riaffermando l’impegno a un partenariato “sostanziale e sostenibile”. Nel 2024 l’interscambio Việt Nam–Russia ha raggiunto 4,59 miliardi di dollari, in aumento del 26% su base annua; a livello cittadino, Hà Nội ha attratto 167,5 milioni di dollari di investimenti diretti russi, con presenze in manifattura, ICT, ospitalità, distribuzione e costruzioni. Ma il punto non è solo quantitativo: i decisori individuano margini di crescita in comparti ad alto contenuto tecnologico — elettronica avanzata, ingegneria di precisione, automazione, biotecnologie, IT e cybersicurezza, gestione dei dati e intelligenza artificiale — dove le competenze russe e le priorità vietnamite possono incastrarsi con efficacia. In parallelo, le parti segnalano il rafforzamento dei pagamenti in valute locali, lo sviluppo di nuove rotte logistiche e il ripristino/estensione di collegamenti aerei diretti, elementi che incidono sulla riduzione dei costi di transazione, sull’elasticità delle catene di fornitura e sulla prevedibilità per gli investitori.

Nel quadro della cooperazione scientifica, il Centro congiunto di Scienza e Tecnologia Tropicale Việt Nam–Russia a Hà Nội rappresenta un caso di studio della “diplomazia della ricerca” applicata. Visitando la struttura, Jackin l’ha definita un esempio emblematico di collaborazione bilaterale. Il Centro opera su tre direttrici — scienza dei materiali in ambiente tropicale, ecologia tropicale e biomedicina — e sta implementando 47 progetti nel programma 2025–2029, con il coinvolgimento di oltre 40 organizzazioni di ministeri e istituti di ricerca russi. Il sostegno materiale di Mosca, che ha fornito anche due unità mobili di laboratorio, evidenzia una cooperazione che trascende il simbolico e si misura con sfide concrete: dalla resilienza dei materiali in climi estremi alla sorveglianza delle malattie infettive, fino alla risposta rapida alle emergenze epidemiche. Per il Việt Nam, che punta a una crescita trainata da scienza, tecnologia e innovazione, tale piattaforma congiunta rappresenta un importante asset strategico.

La dimensione parlamentare resta, in questo mosaico, il moltiplicatore di fiducia politica. Il presidente dell’Assemblea nazionale Trần Thanh Mẫn, ricevendo Jackin, ha ribadito che il livello elevato di fiducia fra i due Paesi — costruito sul Partenariato Strategico Globale istituito oltre un decennio fa — è la base per liberare ulteriore potenziale cooperativo a beneficio di entrambe le economie. Da qui l’attenzione alle filiere agro-forestali-ittiche e alla sicurezza alimentare, a cui si affiancano i dossier sui voli diretti per potenziare turismo e connessioni d’affari, e la spinta a costruire nuove coppie di cooperazione tra province e città, in modo da allineare bisogni di sviluppo e vantaggi comparati dei territori. È un approccio che disegna una rete multilivello — governo centrale, Parlamenti, amministrazioni locali, mondo produttivo — coerente con l’idea di “amicizia tradizionale” aggiornata alle esigenze della competizione tecnologica e della transizione verde.

Un ulteriore tassello, spesso sottovalutato ma cruciale per l’attrattività del sistema, è la cooperazione nella governance e nell’anticorruzione. L’incontro a Hà Nội tra il vice primo ministro permanente Nguyễn Hoà Bình e la delegazione della Direzione presidenziale russa per il servizio civile, il personale e l’anticorruzione guidata dall’assistente del Presidente Dmitrij Mironov ha allineato agende e strumenti: scambio di delegazioni ad alto livello, formazione e capacity building per il personale, sviluppo di database trasparenti e sistemi di gestione dei beni pubblici, oltre a misure per prevenire la corruzione sia nel settore pubblico sia in quello privato. Il memorandum d’intesa firmato tra l’Ispettorato governativo del Việt Nam e l’omologa Direzione russa, inserito in un contesto che mira a catalizzare investimenti di qualità, rafforzare lo stato di diritto amministrativo e proteggere la concorrenza, dimostra che la cooperazione regolatoria è parte integrante delle relazioni bilaterali.

Questa architettura multilivello si innesta su un orizzonte simbolico e politico denso che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni incrociate — dalla partecipazione alle principali ricorrenze nazionali fino agli eventi per il 75º delle relazioni diplomatiche — per consolidare la solidarietà storica che si traduce in disponibilità attuale a sostenersi nelle rispettive priorità di sviluppo. Non è un dettaglio che l’agenda 2026 preveda un Anno della scienza e della tecnologia congiunto, finalizzato ad istituzionalizzare progetti, finanziamenti e reti di ricerca, ancorando la cooperazione a risultati misurabili.

Sul versante economico-finanziario, collegamenti aerei diretti più frequenti, strumenti per semplificare procedure di import-export e di viaggio, programmi congiunti di promozione commerciale e turistica sono fattori abilitanti che incidono sulla qualità dell’interscambio. L’impegno di Hà Nội a garantire “condizioni favorevoli” agli investitori russi — accompagnato da un’enfasi su trasparenza finanziaria e accesso agli incentivi — segnala una competizione per attrarre capitali e know-how coerente con gli obiettivi di sviluppo industriale del Việt Nam. Dal lato russo, la disponibilità a promuovere progetti su larga scala in energia, tecnologie nucleari civili, scienza e produzione industriale (inclusi marchi automobilistici) indica la volontà di presidiare segmenti ad alto valore aggiunto nel mercato dell’ASEAN attraverso la porta vietnamita.

In sintesi, gli sviluppi delle ultime settimane mostrano una relazione che, forte di un capitale politico di lungo periodo, cerca di rispondere alle sfide del presente mettendo in sinergia parlamenti, governi, territori, imprese e comunità scientifica. La direzione di marcia è quella di passare dalla “retorica dell’amicizia” alla “ingegneria dell’attuazione”. Il che significa chiudere i gap operativi su energia e infrastrutture, alzare l’asticella nella cooperazione scientifica e tecnologica, rafforzare i presidi di governance, fluidificare i collegamenti e accompagnare le imprese lungo l’intero ciclo dell’investimento.

Se queste condizioni verranno rispettate, il Partenariato Strategico Complessivo tra il Việt Nam e la Russia potrà dispiegare appieno il proprio potenziale nel “nuovo periodo” evocato dai leader: un periodo in cui la crescita dei flussi commerciali — già sostenuta — si accompagni a un upgrading qualitativo della cooperazione, con traiettorie condivise su transizione energetica, resilienza tecnologica e sicurezza delle catene del valore. In gioco non c’è solo l’ampliamento del perimetro bilaterale, ma la capacità di entrambi di ancorare sviluppo e sicurezza a una rete di relazioni diversificate, pragmatiche e ad alto contenuto di fiducia.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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