Italiano
Giulio Chinappi
August 10, 2025
© Photo: Public domain

È il governo Meloni responsabile dei crimini contro l’umanità o il problema è molto più profondo?

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Il Primo Ministro Giorgia Meloni è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale per “complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza” dalle fazioni politiche Alleanza Verdi e Sinistra Italiana. Una mossa che vuole suscitare una presa di consapevolezza politica, perché sul piano elettorale vale numericamente poco. Ma forse ci spinge a dover considerare un altro tipo di problema, e cioè che c’è un’intera classe politica ipocrita, opportunista e complice di molteplici crimini.

Per restare sulla cronaca, Meloni ha risposto alle accuse dicendo che «La sinistra, non riuscendo a batterci in patria, cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza – scrive su Facebook il presidente del Consiglio – è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo. Non riusciranno». Una risposta fatta e finita, che vale quel che vale. Non è certo questo il piano comunicativo su cui affrontare le accuse. Gli accusatori, Bonelli e Fratoianni in particolare, hanno motivato la loro azione: « “Non perdiamo di vista il punto della questione  la pulizia etnica a Gaza. È un genocidio. Non vogliamo che il nostro Paese sia complice. Per questo abbiamo deciso di segnalare alla Cpi il governo per una sua responsabilità. Il sistema bellico israeliano è più efficiente nell’annientare anche grazie all’accordo militare dell’Italia con Israele. Con questa iniziativa vogliamo portare il governo di fronte a una responsabilità».

Perché effettivamente il governo italiano è complice del genocidio, su più piani. Dal punto di vista politico, l’alleanza con Israele è stata rafforzata e Netanyahu elogiato più volte. Sul piano strategico, gli accordi per la compravendita di armi con Israele non sono mai stati così fiorenti, e addirittura il Belpaese si è piegato a novanta per il corridoio IMEC, coinvolgendo anche il Territorio Libero di Trieste (illegalmente occupato dalla Repubblica Italiana in barba ai Trattati e al Diritto Internazionale, con continue gravissime vessazioni nei confronti dei cittadini triestini). Per quanto riguarda l’immagine pubblica, tanto a cuore alla Meloni, siamo l’ennesimo Paese che si è girato dall’altra parte, facendo una figura peggiore del passato.

Complici, però, sono tutte le parti politiche, e non lo sono soltanto da adesso. La retorica del genocidio “da un po’ di tempo a questa parte” è pura ipocrisia. Israele nasce come Stato religioso che sin da subito ha provveduto ad una pedissequa e ininterrotta invasione delle terre palestinesi e allo sterminio sistematico, programmato e continuamente ribadito ufficialmente da tutti i governi e le istituzioni, nessuna esclusa e senza mai una contraddizione, del popolo palestinese. Il fatto che qualche partito politico oggi strumentalizzi il genocidio palestinese per il tornaconto elettorale, è offensivo, oltre che ridicolo; e anche allorché ciò venisse fatto con buone intenzioni, la pezza è peggio del buco, perché significherebbe ammettere di aver avuto i prosciutti sugli occhi per decenni.

L’Italia è complice di un genocidio perché siamo vittime del lobbismo sionista sin dalla fondazione della Repubblica – ed anche prima.

L’Italia è complice di un genocidio perché ancora oggi celebriamo in pompa magna il vittimismo del “popolo ebraico” – per lo più di ashkenaziti, non di veri ebrei etnici – dovendoci battere il petto un tot di volte all’anno con l’obbligo di sentirsi in colpa spendendo una grande quantità di denaro pubblico, ma nessuna festa o celebrazione è designata alle vittime di Israele e del suo popolo che, Antico Testamento alla mano, stermina popolazioni invadendone i territori da ben prima di Gaza.

L’Italia è complice di un genocidio perché persino parlarne è un crimine, e non dal 7 ottobre 2023 in poi, ma da anni e anni.

L’Italia è complice di un genocidio perché non si conserva la memoria, quella vera, dei genocidi del mondo, ma solo di quelli che fanno comodo a certe élite, e perché non si deve sviluppare la ricerca scientifica, storica, accademica per comprendere la verità dei fatti, in maniera critica, ma solo accettare la narrazione così come viene servita.

L’Italia è complice di un genocidio perché abbiamo un intreccio Stato-Massoneria-Mafia-Chiesa che fa rabbrividire il “deep state” americano, ma parlare del secondo rispetto al primo fa più audience sui social.

Quando cominceremo a far cadere queste menzogne, allora, forse, potremo redimerci da questo peccato.

Un’intera Italia politica complice di genocidio, non solo Giorgia Meloni

È il governo Meloni responsabile dei crimini contro l’umanità o il problema è molto più profondo?

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Il Primo Ministro Giorgia Meloni è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale per “complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza” dalle fazioni politiche Alleanza Verdi e Sinistra Italiana. Una mossa che vuole suscitare una presa di consapevolezza politica, perché sul piano elettorale vale numericamente poco. Ma forse ci spinge a dover considerare un altro tipo di problema, e cioè che c’è un’intera classe politica ipocrita, opportunista e complice di molteplici crimini.

Per restare sulla cronaca, Meloni ha risposto alle accuse dicendo che «La sinistra, non riuscendo a batterci in patria, cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza – scrive su Facebook il presidente del Consiglio – è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo. Non riusciranno». Una risposta fatta e finita, che vale quel che vale. Non è certo questo il piano comunicativo su cui affrontare le accuse. Gli accusatori, Bonelli e Fratoianni in particolare, hanno motivato la loro azione: « “Non perdiamo di vista il punto della questione  la pulizia etnica a Gaza. È un genocidio. Non vogliamo che il nostro Paese sia complice. Per questo abbiamo deciso di segnalare alla Cpi il governo per una sua responsabilità. Il sistema bellico israeliano è più efficiente nell’annientare anche grazie all’accordo militare dell’Italia con Israele. Con questa iniziativa vogliamo portare il governo di fronte a una responsabilità».

Perché effettivamente il governo italiano è complice del genocidio, su più piani. Dal punto di vista politico, l’alleanza con Israele è stata rafforzata e Netanyahu elogiato più volte. Sul piano strategico, gli accordi per la compravendita di armi con Israele non sono mai stati così fiorenti, e addirittura il Belpaese si è piegato a novanta per il corridoio IMEC, coinvolgendo anche il Territorio Libero di Trieste (illegalmente occupato dalla Repubblica Italiana in barba ai Trattati e al Diritto Internazionale, con continue gravissime vessazioni nei confronti dei cittadini triestini). Per quanto riguarda l’immagine pubblica, tanto a cuore alla Meloni, siamo l’ennesimo Paese che si è girato dall’altra parte, facendo una figura peggiore del passato.

Complici, però, sono tutte le parti politiche, e non lo sono soltanto da adesso. La retorica del genocidio “da un po’ di tempo a questa parte” è pura ipocrisia. Israele nasce come Stato religioso che sin da subito ha provveduto ad una pedissequa e ininterrotta invasione delle terre palestinesi e allo sterminio sistematico, programmato e continuamente ribadito ufficialmente da tutti i governi e le istituzioni, nessuna esclusa e senza mai una contraddizione, del popolo palestinese. Il fatto che qualche partito politico oggi strumentalizzi il genocidio palestinese per il tornaconto elettorale, è offensivo, oltre che ridicolo; e anche allorché ciò venisse fatto con buone intenzioni, la pezza è peggio del buco, perché significherebbe ammettere di aver avuto i prosciutti sugli occhi per decenni.

L’Italia è complice di un genocidio perché siamo vittime del lobbismo sionista sin dalla fondazione della Repubblica – ed anche prima.

L’Italia è complice di un genocidio perché ancora oggi celebriamo in pompa magna il vittimismo del “popolo ebraico” – per lo più di ashkenaziti, non di veri ebrei etnici – dovendoci battere il petto un tot di volte all’anno con l’obbligo di sentirsi in colpa spendendo una grande quantità di denaro pubblico, ma nessuna festa o celebrazione è designata alle vittime di Israele e del suo popolo che, Antico Testamento alla mano, stermina popolazioni invadendone i territori da ben prima di Gaza.

L’Italia è complice di un genocidio perché persino parlarne è un crimine, e non dal 7 ottobre 2023 in poi, ma da anni e anni.

L’Italia è complice di un genocidio perché non si conserva la memoria, quella vera, dei genocidi del mondo, ma solo di quelli che fanno comodo a certe élite, e perché non si deve sviluppare la ricerca scientifica, storica, accademica per comprendere la verità dei fatti, in maniera critica, ma solo accettare la narrazione così come viene servita.

L’Italia è complice di un genocidio perché abbiamo un intreccio Stato-Massoneria-Mafia-Chiesa che fa rabbrividire il “deep state” americano, ma parlare del secondo rispetto al primo fa più audience sui social.

Quando cominceremo a far cadere queste menzogne, allora, forse, potremo redimerci da questo peccato.

È il governo Meloni responsabile dei crimini contro l’umanità o il problema è molto più profondo?

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Il Primo Ministro Giorgia Meloni è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale per “complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza” dalle fazioni politiche Alleanza Verdi e Sinistra Italiana. Una mossa che vuole suscitare una presa di consapevolezza politica, perché sul piano elettorale vale numericamente poco. Ma forse ci spinge a dover considerare un altro tipo di problema, e cioè che c’è un’intera classe politica ipocrita, opportunista e complice di molteplici crimini.

Per restare sulla cronaca, Meloni ha risposto alle accuse dicendo che «La sinistra, non riuscendo a batterci in patria, cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza – scrive su Facebook il presidente del Consiglio – è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo. Non riusciranno». Una risposta fatta e finita, che vale quel che vale. Non è certo questo il piano comunicativo su cui affrontare le accuse. Gli accusatori, Bonelli e Fratoianni in particolare, hanno motivato la loro azione: « “Non perdiamo di vista il punto della questione  la pulizia etnica a Gaza. È un genocidio. Non vogliamo che il nostro Paese sia complice. Per questo abbiamo deciso di segnalare alla Cpi il governo per una sua responsabilità. Il sistema bellico israeliano è più efficiente nell’annientare anche grazie all’accordo militare dell’Italia con Israele. Con questa iniziativa vogliamo portare il governo di fronte a una responsabilità».

Perché effettivamente il governo italiano è complice del genocidio, su più piani. Dal punto di vista politico, l’alleanza con Israele è stata rafforzata e Netanyahu elogiato più volte. Sul piano strategico, gli accordi per la compravendita di armi con Israele non sono mai stati così fiorenti, e addirittura il Belpaese si è piegato a novanta per il corridoio IMEC, coinvolgendo anche il Territorio Libero di Trieste (illegalmente occupato dalla Repubblica Italiana in barba ai Trattati e al Diritto Internazionale, con continue gravissime vessazioni nei confronti dei cittadini triestini). Per quanto riguarda l’immagine pubblica, tanto a cuore alla Meloni, siamo l’ennesimo Paese che si è girato dall’altra parte, facendo una figura peggiore del passato.

Complici, però, sono tutte le parti politiche, e non lo sono soltanto da adesso. La retorica del genocidio “da un po’ di tempo a questa parte” è pura ipocrisia. Israele nasce come Stato religioso che sin da subito ha provveduto ad una pedissequa e ininterrotta invasione delle terre palestinesi e allo sterminio sistematico, programmato e continuamente ribadito ufficialmente da tutti i governi e le istituzioni, nessuna esclusa e senza mai una contraddizione, del popolo palestinese. Il fatto che qualche partito politico oggi strumentalizzi il genocidio palestinese per il tornaconto elettorale, è offensivo, oltre che ridicolo; e anche allorché ciò venisse fatto con buone intenzioni, la pezza è peggio del buco, perché significherebbe ammettere di aver avuto i prosciutti sugli occhi per decenni.

L’Italia è complice di un genocidio perché siamo vittime del lobbismo sionista sin dalla fondazione della Repubblica – ed anche prima.

L’Italia è complice di un genocidio perché ancora oggi celebriamo in pompa magna il vittimismo del “popolo ebraico” – per lo più di ashkenaziti, non di veri ebrei etnici – dovendoci battere il petto un tot di volte all’anno con l’obbligo di sentirsi in colpa spendendo una grande quantità di denaro pubblico, ma nessuna festa o celebrazione è designata alle vittime di Israele e del suo popolo che, Antico Testamento alla mano, stermina popolazioni invadendone i territori da ben prima di Gaza.

L’Italia è complice di un genocidio perché persino parlarne è un crimine, e non dal 7 ottobre 2023 in poi, ma da anni e anni.

L’Italia è complice di un genocidio perché non si conserva la memoria, quella vera, dei genocidi del mondo, ma solo di quelli che fanno comodo a certe élite, e perché non si deve sviluppare la ricerca scientifica, storica, accademica per comprendere la verità dei fatti, in maniera critica, ma solo accettare la narrazione così come viene servita.

L’Italia è complice di un genocidio perché abbiamo un intreccio Stato-Massoneria-Mafia-Chiesa che fa rabbrividire il “deep state” americano, ma parlare del secondo rispetto al primo fa più audience sui social.

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The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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