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Stefano Vernole
July 25, 2025
© Photo: Public domain

L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

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Il 17 luglio 2025, Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan hanno firmato formalmente l’Accordo Quadro per uno Studio di Fattibilità Congiunto per il Progetto Ferroviario Uzbekistan-Afghanistan-Pakistan (UAP). L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

Diverse istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca Mondiale, la Banca Asiatica di Sviluppo e la Banca Europea per gli Investimenti, hanno espresso interesse a finanziare il progetto. Nell’aprile 2024, l’Uzbekistan e la Russia avevano raggiunto un accordo preliminare sulla partecipazione di Mosca all’iniziativa e il Ministro dei Trasporti di Tashkent stimava che la costruzione della ferrovia avrebbe potuto richiedere almeno cinque anni di tempo.

Si prevede che la linea ferroviaria di 850 chilometri ridurrà i tempi di consegna delle merci di cinque giorni e i costi di trasporto del 40%, offrendo agli Stati dell’Asia Centrale la via terrestre più diretta verso il Mar Arabico. La tratta mira a collegare la città di confine uzbeka di Termez con Hairatan sul lato afghano, estendendosi fino alla città orientale di Logar via Kabul, prima di entrare nel distretto di confine pakistano di Kurram via Kharlachi[1].

Essa permetterebbe all’Uzbekistan di diversificare il proprio accesso commerciale al di là delle rotte settentrionali dipendenti da Russia o Iran, entrambe sempre più tese a causa di sanzioni o mutevoli alleanze. Per il Pakistan, offre l’opportunità di realizzare le ambizioni a lungo vantate di diventare un hub commerciale e di transito eurasiatico. E per l’Afghanistan, rappresenta una potenziale ancora di salvezza economica, nonostante la fragilità del suo contesto politico e di sicurezza, confermando i passi avanti del Governo di Kabul dopo il riconoscimento diplomatico ufficiale ricevuto nei giorni scorsi dalla Russia.

Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar, che ha guidato la delegazione a Kabul, ha definito l’accordo un “punto di svolta”. Questa è stata la seconda visita di Dar a Kabul in tre mesi, a dimostrazione del forte impegno politico del Pakistan nell’area; era accompagnato dal Ministro delle Ferrovie Hanif Abbasi, dall’Inviato Speciale per l’Afghanistan Sadiq Khan e da alti funzionari delle ferrovie. Durante la visita, Dar ha tenuto incontri bilaterali con il Primo Ministro ad interim afghano Mullah Hassan Akhund, il Ministro degli Esteri Amir Khan Muttaqi e il Ministro degli Interni Sirajuddin Haqqani. Le discussioni si sono concentrate sulla gestione delle frontiere, sul commercio, sui trasporti e sulla sicurezza regionale.

La ferrovia UAP non è un concetto nuovo. L’idea è stata formalizzata per la prima volta in un accordo trilaterale nel 2021 in Uzbekistan, ma la sua attuazione è stata ritardata a causa del cambio di governo a Kabul in seguito al ritorno al potere dei Talebani. Nel 2023 è stato aperto un ufficio di progetto a Tashkent e gli incontri trilaterali sono ripresi, spesso con il silenzioso incoraggiamento della Cina. Pur non essendo firmataria del progetto, la Cina considera il corridoio UAP complementare alla sua Belt and Road Initiative, dato il suo potenziale di collegare le infrastrutture collegate alla Nuova Via della Seta in Asia centrale con i porti pakistani.

Ciò che distingue questo progetto da altri sforzi di connettività regionale è la convergenza tra tempi geopolitici ed esigenze interne. L’Uzbekistan, desideroso di affermare una posizione regionale più indipendente, necessita di uno sbocco meridionale affidabile verso i mercati globali. Il Pakistan, che si trova ad affrontare crescenti pressioni economiche e un’eccessiva espansione strategica sul suo confine orientale, sta orientandosi più chiaramente verso le possibilità offerte dalla geoeconomia. L’Afghanistan, sotto il regime talebano, cerca entrate, infrastrutture e legittimità, tutti obiettivi che una ferrovia transnazionale potrebbe contribuire a raggiungere.

Tuttavia, gli ostacoli tecnici e politici rimangono significativi. Uno dei più immediati è la discrepanza tra gli scartamenti ferroviari dei tre Paesi: il Pakistan utilizza uno scartamento largo, l’Uzbekistan uno standard e l’Afghanistan una combinazione di entrambi. Senza armonizzazione o l’installazione di costosi impianti di conversione dello scartamento, sarà difficile garantire la continuità delle operazioni ferroviarie[2].

I rischi per la sicurezza sono ancora più complessi. La linea ferroviaria proposta attraversa aree dell’Afghanistan e del Pakistan che hanno subito frequenti attacchi terroristici. In particolare, la presenza dell’ISIS-Khorasan in Afghanistan e la continua attività di elementi del TTP nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa rendono la realizzazione fisica di un tale corridoio una sfida ardua. Lo studio di fattibilità dovrà tenere conto non solo delle valutazioni ingegneristiche ma anche delle strategie di mitigazione del rischio, un aspetto che non può essere realizzato solo con il cemento.

I recenti colloqui ad Islamabad tra funzionari pakistani e afghani suggeriscono alcuni progressi su questo fronte. Le due parti hanno concordato in linea di principio di ridurre le spese di elaborazione, migliorare le infrastrutture di transito e cooperare per facilitare il rilascio dei visti. Il Pakistan ha inoltre rilasciato oltre 500.000 visti a cittadini afghani da gennaio 2024, si tratta di misure volte a rafforzare la fiducia, utili ma limitate. La costruzione e l’operatività su vasta scala del corridoio UAP richiederebbero un coordinamento costante a livelli storicamente non osservati tra Islamabad e Kabul ma che potrebbero essere implementati se Mosca e Pechino rafforzassero la loro partnership in una regione chiave per gli equilibri geopolitici globali.

Le implicazioni strategiche della ferrovia UAP sono più ampie di quanto spesso si riconosca. Se completato, il progetto costituirebbe un ponte terrestre diretto non solo tra l’Asia centrale e meridionale, ma anche tra l’Europa e l’Oceano Indiano tramite transito terrestre. Potrebbe diventare una rotta alternativa cruciale, aggirando i punti di strozzatura marittimi e i corridoi di Suez e Hormuz, sempre più a rischio geopolitico. Questo aspetto è importante per Paesi come Cina, Russia e persino la Turchia, che stanno tutti investendo in corridoi eurasiatici alternativi.

Ma le infrastrutture non esistono nel vuoto. Come hanno dimostrato gli sforzi passati nella regione, le intenzioni devono tradursi in quadri strategici durevoli, accordi di finanziamento e, soprattutto, fiducia politica.

Il corridoio UAP rappresenta un cambiamento significativo nel calcolo regionale; se affrontato con realismo e supportato da un approccio coerente, i suoi frutti non tarderanno a manifestarsi.

[1] Kamran Yousaf, Pakistan, Afghanistan, Uzbekistan ink rail project deal, “The Express Tribune”, 18 luglio 2025.

[2] Farhat Asif, Steel, Strategy and Stability, “The Diplomatci Insight”, 21 luglio 2025.

La nuova ferrovia tra Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan dimostra l’importanza della connettività eurasiatica nella regione

L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

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Il 17 luglio 2025, Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan hanno firmato formalmente l’Accordo Quadro per uno Studio di Fattibilità Congiunto per il Progetto Ferroviario Uzbekistan-Afghanistan-Pakistan (UAP). L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

Diverse istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca Mondiale, la Banca Asiatica di Sviluppo e la Banca Europea per gli Investimenti, hanno espresso interesse a finanziare il progetto. Nell’aprile 2024, l’Uzbekistan e la Russia avevano raggiunto un accordo preliminare sulla partecipazione di Mosca all’iniziativa e il Ministro dei Trasporti di Tashkent stimava che la costruzione della ferrovia avrebbe potuto richiedere almeno cinque anni di tempo.

Si prevede che la linea ferroviaria di 850 chilometri ridurrà i tempi di consegna delle merci di cinque giorni e i costi di trasporto del 40%, offrendo agli Stati dell’Asia Centrale la via terrestre più diretta verso il Mar Arabico. La tratta mira a collegare la città di confine uzbeka di Termez con Hairatan sul lato afghano, estendendosi fino alla città orientale di Logar via Kabul, prima di entrare nel distretto di confine pakistano di Kurram via Kharlachi[1].

Essa permetterebbe all’Uzbekistan di diversificare il proprio accesso commerciale al di là delle rotte settentrionali dipendenti da Russia o Iran, entrambe sempre più tese a causa di sanzioni o mutevoli alleanze. Per il Pakistan, offre l’opportunità di realizzare le ambizioni a lungo vantate di diventare un hub commerciale e di transito eurasiatico. E per l’Afghanistan, rappresenta una potenziale ancora di salvezza economica, nonostante la fragilità del suo contesto politico e di sicurezza, confermando i passi avanti del Governo di Kabul dopo il riconoscimento diplomatico ufficiale ricevuto nei giorni scorsi dalla Russia.

Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar, che ha guidato la delegazione a Kabul, ha definito l’accordo un “punto di svolta”. Questa è stata la seconda visita di Dar a Kabul in tre mesi, a dimostrazione del forte impegno politico del Pakistan nell’area; era accompagnato dal Ministro delle Ferrovie Hanif Abbasi, dall’Inviato Speciale per l’Afghanistan Sadiq Khan e da alti funzionari delle ferrovie. Durante la visita, Dar ha tenuto incontri bilaterali con il Primo Ministro ad interim afghano Mullah Hassan Akhund, il Ministro degli Esteri Amir Khan Muttaqi e il Ministro degli Interni Sirajuddin Haqqani. Le discussioni si sono concentrate sulla gestione delle frontiere, sul commercio, sui trasporti e sulla sicurezza regionale.

La ferrovia UAP non è un concetto nuovo. L’idea è stata formalizzata per la prima volta in un accordo trilaterale nel 2021 in Uzbekistan, ma la sua attuazione è stata ritardata a causa del cambio di governo a Kabul in seguito al ritorno al potere dei Talebani. Nel 2023 è stato aperto un ufficio di progetto a Tashkent e gli incontri trilaterali sono ripresi, spesso con il silenzioso incoraggiamento della Cina. Pur non essendo firmataria del progetto, la Cina considera il corridoio UAP complementare alla sua Belt and Road Initiative, dato il suo potenziale di collegare le infrastrutture collegate alla Nuova Via della Seta in Asia centrale con i porti pakistani.

Ciò che distingue questo progetto da altri sforzi di connettività regionale è la convergenza tra tempi geopolitici ed esigenze interne. L’Uzbekistan, desideroso di affermare una posizione regionale più indipendente, necessita di uno sbocco meridionale affidabile verso i mercati globali. Il Pakistan, che si trova ad affrontare crescenti pressioni economiche e un’eccessiva espansione strategica sul suo confine orientale, sta orientandosi più chiaramente verso le possibilità offerte dalla geoeconomia. L’Afghanistan, sotto il regime talebano, cerca entrate, infrastrutture e legittimità, tutti obiettivi che una ferrovia transnazionale potrebbe contribuire a raggiungere.

Tuttavia, gli ostacoli tecnici e politici rimangono significativi. Uno dei più immediati è la discrepanza tra gli scartamenti ferroviari dei tre Paesi: il Pakistan utilizza uno scartamento largo, l’Uzbekistan uno standard e l’Afghanistan una combinazione di entrambi. Senza armonizzazione o l’installazione di costosi impianti di conversione dello scartamento, sarà difficile garantire la continuità delle operazioni ferroviarie[2].

I rischi per la sicurezza sono ancora più complessi. La linea ferroviaria proposta attraversa aree dell’Afghanistan e del Pakistan che hanno subito frequenti attacchi terroristici. In particolare, la presenza dell’ISIS-Khorasan in Afghanistan e la continua attività di elementi del TTP nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa rendono la realizzazione fisica di un tale corridoio una sfida ardua. Lo studio di fattibilità dovrà tenere conto non solo delle valutazioni ingegneristiche ma anche delle strategie di mitigazione del rischio, un aspetto che non può essere realizzato solo con il cemento.

I recenti colloqui ad Islamabad tra funzionari pakistani e afghani suggeriscono alcuni progressi su questo fronte. Le due parti hanno concordato in linea di principio di ridurre le spese di elaborazione, migliorare le infrastrutture di transito e cooperare per facilitare il rilascio dei visti. Il Pakistan ha inoltre rilasciato oltre 500.000 visti a cittadini afghani da gennaio 2024, si tratta di misure volte a rafforzare la fiducia, utili ma limitate. La costruzione e l’operatività su vasta scala del corridoio UAP richiederebbero un coordinamento costante a livelli storicamente non osservati tra Islamabad e Kabul ma che potrebbero essere implementati se Mosca e Pechino rafforzassero la loro partnership in una regione chiave per gli equilibri geopolitici globali.

Le implicazioni strategiche della ferrovia UAP sono più ampie di quanto spesso si riconosca. Se completato, il progetto costituirebbe un ponte terrestre diretto non solo tra l’Asia centrale e meridionale, ma anche tra l’Europa e l’Oceano Indiano tramite transito terrestre. Potrebbe diventare una rotta alternativa cruciale, aggirando i punti di strozzatura marittimi e i corridoi di Suez e Hormuz, sempre più a rischio geopolitico. Questo aspetto è importante per Paesi come Cina, Russia e persino la Turchia, che stanno tutti investendo in corridoi eurasiatici alternativi.

Ma le infrastrutture non esistono nel vuoto. Come hanno dimostrato gli sforzi passati nella regione, le intenzioni devono tradursi in quadri strategici durevoli, accordi di finanziamento e, soprattutto, fiducia politica.

Il corridoio UAP rappresenta un cambiamento significativo nel calcolo regionale; se affrontato con realismo e supportato da un approccio coerente, i suoi frutti non tarderanno a manifestarsi.

[1] Kamran Yousaf, Pakistan, Afghanistan, Uzbekistan ink rail project deal, “The Express Tribune”, 18 luglio 2025.

[2] Farhat Asif, Steel, Strategy and Stability, “The Diplomatci Insight”, 21 luglio 2025.

L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

Segue nostro Telegram. 

Il 17 luglio 2025, Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan hanno firmato formalmente l’Accordo Quadro per uno Studio di Fattibilità Congiunto per il Progetto Ferroviario Uzbekistan-Afghanistan-Pakistan (UAP). L’intesa di 4,8 miliardi di dollari firmata a Kabul segna un passo in avanti significativo in un impegno pluriennale per la creazione di un corridoio ferroviario diretto che colleghi l’Asia Centrale ai porti pakistani del Mar Arabico attraverso l’Afghanistan.

Diverse istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca Mondiale, la Banca Asiatica di Sviluppo e la Banca Europea per gli Investimenti, hanno espresso interesse a finanziare il progetto. Nell’aprile 2024, l’Uzbekistan e la Russia avevano raggiunto un accordo preliminare sulla partecipazione di Mosca all’iniziativa e il Ministro dei Trasporti di Tashkent stimava che la costruzione della ferrovia avrebbe potuto richiedere almeno cinque anni di tempo.

Si prevede che la linea ferroviaria di 850 chilometri ridurrà i tempi di consegna delle merci di cinque giorni e i costi di trasporto del 40%, offrendo agli Stati dell’Asia Centrale la via terrestre più diretta verso il Mar Arabico. La tratta mira a collegare la città di confine uzbeka di Termez con Hairatan sul lato afghano, estendendosi fino alla città orientale di Logar via Kabul, prima di entrare nel distretto di confine pakistano di Kurram via Kharlachi[1].

Essa permetterebbe all’Uzbekistan di diversificare il proprio accesso commerciale al di là delle rotte settentrionali dipendenti da Russia o Iran, entrambe sempre più tese a causa di sanzioni o mutevoli alleanze. Per il Pakistan, offre l’opportunità di realizzare le ambizioni a lungo vantate di diventare un hub commerciale e di transito eurasiatico. E per l’Afghanistan, rappresenta una potenziale ancora di salvezza economica, nonostante la fragilità del suo contesto politico e di sicurezza, confermando i passi avanti del Governo di Kabul dopo il riconoscimento diplomatico ufficiale ricevuto nei giorni scorsi dalla Russia.

Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar, che ha guidato la delegazione a Kabul, ha definito l’accordo un “punto di svolta”. Questa è stata la seconda visita di Dar a Kabul in tre mesi, a dimostrazione del forte impegno politico del Pakistan nell’area; era accompagnato dal Ministro delle Ferrovie Hanif Abbasi, dall’Inviato Speciale per l’Afghanistan Sadiq Khan e da alti funzionari delle ferrovie. Durante la visita, Dar ha tenuto incontri bilaterali con il Primo Ministro ad interim afghano Mullah Hassan Akhund, il Ministro degli Esteri Amir Khan Muttaqi e il Ministro degli Interni Sirajuddin Haqqani. Le discussioni si sono concentrate sulla gestione delle frontiere, sul commercio, sui trasporti e sulla sicurezza regionale.

La ferrovia UAP non è un concetto nuovo. L’idea è stata formalizzata per la prima volta in un accordo trilaterale nel 2021 in Uzbekistan, ma la sua attuazione è stata ritardata a causa del cambio di governo a Kabul in seguito al ritorno al potere dei Talebani. Nel 2023 è stato aperto un ufficio di progetto a Tashkent e gli incontri trilaterali sono ripresi, spesso con il silenzioso incoraggiamento della Cina. Pur non essendo firmataria del progetto, la Cina considera il corridoio UAP complementare alla sua Belt and Road Initiative, dato il suo potenziale di collegare le infrastrutture collegate alla Nuova Via della Seta in Asia centrale con i porti pakistani.

Ciò che distingue questo progetto da altri sforzi di connettività regionale è la convergenza tra tempi geopolitici ed esigenze interne. L’Uzbekistan, desideroso di affermare una posizione regionale più indipendente, necessita di uno sbocco meridionale affidabile verso i mercati globali. Il Pakistan, che si trova ad affrontare crescenti pressioni economiche e un’eccessiva espansione strategica sul suo confine orientale, sta orientandosi più chiaramente verso le possibilità offerte dalla geoeconomia. L’Afghanistan, sotto il regime talebano, cerca entrate, infrastrutture e legittimità, tutti obiettivi che una ferrovia transnazionale potrebbe contribuire a raggiungere.

Tuttavia, gli ostacoli tecnici e politici rimangono significativi. Uno dei più immediati è la discrepanza tra gli scartamenti ferroviari dei tre Paesi: il Pakistan utilizza uno scartamento largo, l’Uzbekistan uno standard e l’Afghanistan una combinazione di entrambi. Senza armonizzazione o l’installazione di costosi impianti di conversione dello scartamento, sarà difficile garantire la continuità delle operazioni ferroviarie[2].

I rischi per la sicurezza sono ancora più complessi. La linea ferroviaria proposta attraversa aree dell’Afghanistan e del Pakistan che hanno subito frequenti attacchi terroristici. In particolare, la presenza dell’ISIS-Khorasan in Afghanistan e la continua attività di elementi del TTP nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa rendono la realizzazione fisica di un tale corridoio una sfida ardua. Lo studio di fattibilità dovrà tenere conto non solo delle valutazioni ingegneristiche ma anche delle strategie di mitigazione del rischio, un aspetto che non può essere realizzato solo con il cemento.

I recenti colloqui ad Islamabad tra funzionari pakistani e afghani suggeriscono alcuni progressi su questo fronte. Le due parti hanno concordato in linea di principio di ridurre le spese di elaborazione, migliorare le infrastrutture di transito e cooperare per facilitare il rilascio dei visti. Il Pakistan ha inoltre rilasciato oltre 500.000 visti a cittadini afghani da gennaio 2024, si tratta di misure volte a rafforzare la fiducia, utili ma limitate. La costruzione e l’operatività su vasta scala del corridoio UAP richiederebbero un coordinamento costante a livelli storicamente non osservati tra Islamabad e Kabul ma che potrebbero essere implementati se Mosca e Pechino rafforzassero la loro partnership in una regione chiave per gli equilibri geopolitici globali.

Le implicazioni strategiche della ferrovia UAP sono più ampie di quanto spesso si riconosca. Se completato, il progetto costituirebbe un ponte terrestre diretto non solo tra l’Asia centrale e meridionale, ma anche tra l’Europa e l’Oceano Indiano tramite transito terrestre. Potrebbe diventare una rotta alternativa cruciale, aggirando i punti di strozzatura marittimi e i corridoi di Suez e Hormuz, sempre più a rischio geopolitico. Questo aspetto è importante per Paesi come Cina, Russia e persino la Turchia, che stanno tutti investendo in corridoi eurasiatici alternativi.

Ma le infrastrutture non esistono nel vuoto. Come hanno dimostrato gli sforzi passati nella regione, le intenzioni devono tradursi in quadri strategici durevoli, accordi di finanziamento e, soprattutto, fiducia politica.

Il corridoio UAP rappresenta un cambiamento significativo nel calcolo regionale; se affrontato con realismo e supportato da un approccio coerente, i suoi frutti non tarderanno a manifestarsi.

[1] Kamran Yousaf, Pakistan, Afghanistan, Uzbekistan ink rail project deal, “The Express Tribune”, 18 luglio 2025.

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The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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