Italiano
Stefano Vernole
December 20, 2025
© Photo: Public domain

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere

Segue nostro Telegram.

Aukus, acronimo inglese delle tre nazioni firmatarie, è un patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciato il 15 settembre 2021, che si compone di due pilastri essenziali: il Pilastro I, riguarda l’impegno di fornire all’Australia una flotta di sottomarini a propulsione nucleare. L’Australia acquisterà almeno tre sottomarini di classe Virginia dagli Stati Uniti negli anni ‘30 del XXI secolo e in seguito costruirà i propri sottomarini di classe “Aukus”; il Pilastro II prevede lo sviluppo e la fornitura di capacità militari avanzate congiunte in settori quali tecnologie sottomarine, quantistiche, intelligenza artificiale, cyberspazio avanzato, armi ipersoniche, guerra elettronica, innovazione e condivisione delle informazioni.

Con la nuova Dottrina di Sicurezza Nazionale dell’Amministrazione Trump, anche Aukus ha però subito una revisione da parte del Pentagono.

È importante innanzitutto notare che l’accordo AUKUS del 2021 è sopravvissuto a tre cambi di governo in tutte e tre le nazioni firmatarie del patto ed esso rimane ancora valido, compresa la vendita di tre sottomarini USA di classe Virginia a partire dal 2032.  Successivamente, si prevede che una classe completamente nuova di sottomarini nucleari, la classe Aukus, venga consegnata alla Royal Navy britannica alla fine degli anni ‘30 e alla Royal Australian Navy all’inizio degli anni ‘40.

Tuttavia, bisogna notare che esistono alcune perplessità sull’effettiva realizzabilità del piano: almeno due di questi sottomarini sarebbero di seconda mano della classe Virginia, ma l’accordo prevede che verrebbero resi disponibili solo se gli Stati Uniti non ne avessero bisogno per la propria sicurezza nazionale. Al momento gli Stati Uniti non stanno raggiungendo i loro obiettivi di costruzione di sottomarini e la Marina USA afferma che per rispettare l’accordo, i sottomarini della classe Virginia dovranno essere costruiti a un ritmo di 2,33 unità all’anno; secondo i dati più recenti, i problemi legati alla forza lavoro e alla catena di approvvigionamento fanno sì che ne vengano costruiti solo circa 1,2 all’anno.

Secondo il piano, l’Australia costruirà anche i propri sottomarini a propulsione nucleare, incorporando tecnologie ancora in fase di sviluppo da parte delle tre nazioni, ma il primo di questi non sarà completato prima dell’inizio degli anni 2040.

Il Congresso USA ha comunque voluto ribadire non solo che il patto sarà in linea con l’agenda “America First” di Trump, ma che la revisione mira anche a “identificare opportunità per rafforzare l’Aukus e garantirne il successo a lungo termine”.

Sebbene si prevedesse ampiamente che il patto avrebbe superato la revisione, soprattutto dopo le rassicurazioni fornite da Donald Trump nello scorso ottobre, il risultato rappresenta comunque un sollievo per molti esponenti del Governo e dell’esercito australiani. A Canberra sussisteva il timore che l’Amministrazione Trump potesse usare l’accordo come leva per costringere l’Australia ad aumentare significativamente la spesa per la difesa, una richiesta avanzata dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth all’inizio di quest’anno. Si era anche ipotizzato che gli Stati Uniti avrebbero potuto richiedere garanzie su come sarebbero stati impiegati i sottomarini Aukus, qualora gli USA fossero stati coinvolti in un conflitto militare.

Durante un incontro alla Casa Bianca con il Primo Ministro Anthony Albanese a ottobre, a Trump è stato chiesto se l’Australia avrebbe ricevuto sottomarini a propulsione nucleare, come concordato nel patto e ha risposto che “li stanno ricevendo”. Contemporaneamente, il Segretario alla Marina John Phelan, anch’egli presente nella stanza, aveva affermato che gli Stati Uniti stavano cercando di “chiarire alcune ambiguità presenti nell’accordo precedente”.

Il Pentagono ha dichiarato che non intende rendere pubblica la revisione, mentre Marco Rubio ha evidenziato l’importanza della partnership con l’Australia: “Dobbiamo disporre di forniture minerarie essenziali e di catene di approvvigionamento affidabili, diversificate e non eccessivamente concentrate in un unico luogo, dove potrebbero essere utilizzate come leva contro di noi o i nostri partner nel mondo”.

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere, nella parte di mondo più economicamente dinamica del pianeta; all’interno di essa, gli Stati Uniti devono acquisire una posizione sempre più favorevole continuando ad implementare il proprio sistema di accerchiamento militare della Cina grazie agli accordi con i propri alleati (i quali, ovviamente, dovranno contribuire di più al budget bellico complessivo).

Il Segretario alla Guerra USA Pete Hegseth ha ribadito che “Attraverso Aukus e la revisione si evince che abbiamo portato avanti un impegno continuo per un’applicazione pragmatica e pratica del potere duro tra i nostri Paesi, che riflette la pace attraverso la forza, e anche l’hard power, ovvero le capacità reali, che dimostrano un effetto deterrente che tutti desideriamo”.

John Healey, Segretario di Stato per la Difesa britannico, ha confermato che per il Regno Unito, l’Aukus è semplicemente la più importante collaborazione militare degli ultimi 70 anni, da quando cioè Washington e Londra hanno concordato per la prima volta nel 1958 di condividere la tecnologia nucleare: “Per la Gran Bretagna, questo è fondamentale per il nostro approccio NATO-first. Trump ha giustamente invitato le nazioni europee ad assumersi una maggiore responsabilità per la sicurezza europea. E il Regno Unito sta intensificando i suoi sforzi con il più grande aumento sostenuto della spesa per la difesa dalla fine della Guerra Fredda … Aukus è una risposta potente a una nuova era di minacce. I nostri avversari stanno collaborando sempre più e rapidamente, dall’Europa orientale, dove sono state dispiegate truppe nordcoreane, all’Indo-Pacifico, dove le tensioni stanno aumentando. E la tecnologia sta cambiando la natura della guerra più rapidamente che in qualsiasi altro momento della storia”.

Il Regno Unito considera Aukus un pilastro sia strategico che industriale e il Ministero della Difesa britannico prevede che l’iniziativa “Defence Nuclear Enterprise” (Aukus) più ampia creerà circa 65.000 posti di lavoro nel Regno Unito entro il 2030, con stipendi nel settore nucleare in media superiori del 20% rispetto alla media nazionale. I funzionari di Londra sostengono che il programma sta apportando benefici economici a lungo termine alle regioni più bisognose di occupazione qualificata.

Oltre ai sottomarini, l’incontro fra le tre nazioni coinvolte nel patto, ha rimarcato un impegno nell’ambito del Secondo Pilastro Aukus per accelerare la fornitura di tecnologie militari avanzate per l’impiego in prima linea. La Gran Bretagna ha sottolineato i suoi sforzi paralleli per rafforzare l’innovazione all’interno della NATO, tra cui il suo nuovo approccio ibrido alla Marina, e il suo supporto tecnico all’Australia nell’ambito del Trattato di Geelong, mentre Canberra si prepara a operare sottomarini a propulsione nucleare.

Contemporaneamente ad Aukus, il patto di mutua difesa Giappone-Filippine sta salendo di livello, ponendo una serie di questioni agli interessi della Cina nell’area.

La revisione Aukus del Pentagono nasconde qualcosa?

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere

Segue nostro Telegram.

Aukus, acronimo inglese delle tre nazioni firmatarie, è un patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciato il 15 settembre 2021, che si compone di due pilastri essenziali: il Pilastro I, riguarda l’impegno di fornire all’Australia una flotta di sottomarini a propulsione nucleare. L’Australia acquisterà almeno tre sottomarini di classe Virginia dagli Stati Uniti negli anni ‘30 del XXI secolo e in seguito costruirà i propri sottomarini di classe “Aukus”; il Pilastro II prevede lo sviluppo e la fornitura di capacità militari avanzate congiunte in settori quali tecnologie sottomarine, quantistiche, intelligenza artificiale, cyberspazio avanzato, armi ipersoniche, guerra elettronica, innovazione e condivisione delle informazioni.

Con la nuova Dottrina di Sicurezza Nazionale dell’Amministrazione Trump, anche Aukus ha però subito una revisione da parte del Pentagono.

È importante innanzitutto notare che l’accordo AUKUS del 2021 è sopravvissuto a tre cambi di governo in tutte e tre le nazioni firmatarie del patto ed esso rimane ancora valido, compresa la vendita di tre sottomarini USA di classe Virginia a partire dal 2032.  Successivamente, si prevede che una classe completamente nuova di sottomarini nucleari, la classe Aukus, venga consegnata alla Royal Navy britannica alla fine degli anni ‘30 e alla Royal Australian Navy all’inizio degli anni ‘40.

Tuttavia, bisogna notare che esistono alcune perplessità sull’effettiva realizzabilità del piano: almeno due di questi sottomarini sarebbero di seconda mano della classe Virginia, ma l’accordo prevede che verrebbero resi disponibili solo se gli Stati Uniti non ne avessero bisogno per la propria sicurezza nazionale. Al momento gli Stati Uniti non stanno raggiungendo i loro obiettivi di costruzione di sottomarini e la Marina USA afferma che per rispettare l’accordo, i sottomarini della classe Virginia dovranno essere costruiti a un ritmo di 2,33 unità all’anno; secondo i dati più recenti, i problemi legati alla forza lavoro e alla catena di approvvigionamento fanno sì che ne vengano costruiti solo circa 1,2 all’anno.

Secondo il piano, l’Australia costruirà anche i propri sottomarini a propulsione nucleare, incorporando tecnologie ancora in fase di sviluppo da parte delle tre nazioni, ma il primo di questi non sarà completato prima dell’inizio degli anni 2040.

Il Congresso USA ha comunque voluto ribadire non solo che il patto sarà in linea con l’agenda “America First” di Trump, ma che la revisione mira anche a “identificare opportunità per rafforzare l’Aukus e garantirne il successo a lungo termine”.

Sebbene si prevedesse ampiamente che il patto avrebbe superato la revisione, soprattutto dopo le rassicurazioni fornite da Donald Trump nello scorso ottobre, il risultato rappresenta comunque un sollievo per molti esponenti del Governo e dell’esercito australiani. A Canberra sussisteva il timore che l’Amministrazione Trump potesse usare l’accordo come leva per costringere l’Australia ad aumentare significativamente la spesa per la difesa, una richiesta avanzata dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth all’inizio di quest’anno. Si era anche ipotizzato che gli Stati Uniti avrebbero potuto richiedere garanzie su come sarebbero stati impiegati i sottomarini Aukus, qualora gli USA fossero stati coinvolti in un conflitto militare.

Durante un incontro alla Casa Bianca con il Primo Ministro Anthony Albanese a ottobre, a Trump è stato chiesto se l’Australia avrebbe ricevuto sottomarini a propulsione nucleare, come concordato nel patto e ha risposto che “li stanno ricevendo”. Contemporaneamente, il Segretario alla Marina John Phelan, anch’egli presente nella stanza, aveva affermato che gli Stati Uniti stavano cercando di “chiarire alcune ambiguità presenti nell’accordo precedente”.

Il Pentagono ha dichiarato che non intende rendere pubblica la revisione, mentre Marco Rubio ha evidenziato l’importanza della partnership con l’Australia: “Dobbiamo disporre di forniture minerarie essenziali e di catene di approvvigionamento affidabili, diversificate e non eccessivamente concentrate in un unico luogo, dove potrebbero essere utilizzate come leva contro di noi o i nostri partner nel mondo”.

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere, nella parte di mondo più economicamente dinamica del pianeta; all’interno di essa, gli Stati Uniti devono acquisire una posizione sempre più favorevole continuando ad implementare il proprio sistema di accerchiamento militare della Cina grazie agli accordi con i propri alleati (i quali, ovviamente, dovranno contribuire di più al budget bellico complessivo).

Il Segretario alla Guerra USA Pete Hegseth ha ribadito che “Attraverso Aukus e la revisione si evince che abbiamo portato avanti un impegno continuo per un’applicazione pragmatica e pratica del potere duro tra i nostri Paesi, che riflette la pace attraverso la forza, e anche l’hard power, ovvero le capacità reali, che dimostrano un effetto deterrente che tutti desideriamo”.

John Healey, Segretario di Stato per la Difesa britannico, ha confermato che per il Regno Unito, l’Aukus è semplicemente la più importante collaborazione militare degli ultimi 70 anni, da quando cioè Washington e Londra hanno concordato per la prima volta nel 1958 di condividere la tecnologia nucleare: “Per la Gran Bretagna, questo è fondamentale per il nostro approccio NATO-first. Trump ha giustamente invitato le nazioni europee ad assumersi una maggiore responsabilità per la sicurezza europea. E il Regno Unito sta intensificando i suoi sforzi con il più grande aumento sostenuto della spesa per la difesa dalla fine della Guerra Fredda … Aukus è una risposta potente a una nuova era di minacce. I nostri avversari stanno collaborando sempre più e rapidamente, dall’Europa orientale, dove sono state dispiegate truppe nordcoreane, all’Indo-Pacifico, dove le tensioni stanno aumentando. E la tecnologia sta cambiando la natura della guerra più rapidamente che in qualsiasi altro momento della storia”.

Il Regno Unito considera Aukus un pilastro sia strategico che industriale e il Ministero della Difesa britannico prevede che l’iniziativa “Defence Nuclear Enterprise” (Aukus) più ampia creerà circa 65.000 posti di lavoro nel Regno Unito entro il 2030, con stipendi nel settore nucleare in media superiori del 20% rispetto alla media nazionale. I funzionari di Londra sostengono che il programma sta apportando benefici economici a lungo termine alle regioni più bisognose di occupazione qualificata.

Oltre ai sottomarini, l’incontro fra le tre nazioni coinvolte nel patto, ha rimarcato un impegno nell’ambito del Secondo Pilastro Aukus per accelerare la fornitura di tecnologie militari avanzate per l’impiego in prima linea. La Gran Bretagna ha sottolineato i suoi sforzi paralleli per rafforzare l’innovazione all’interno della NATO, tra cui il suo nuovo approccio ibrido alla Marina, e il suo supporto tecnico all’Australia nell’ambito del Trattato di Geelong, mentre Canberra si prepara a operare sottomarini a propulsione nucleare.

Contemporaneamente ad Aukus, il patto di mutua difesa Giappone-Filippine sta salendo di livello, ponendo una serie di questioni agli interessi della Cina nell’area.

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere

Segue nostro Telegram.

Aukus, acronimo inglese delle tre nazioni firmatarie, è un patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciato il 15 settembre 2021, che si compone di due pilastri essenziali: il Pilastro I, riguarda l’impegno di fornire all’Australia una flotta di sottomarini a propulsione nucleare. L’Australia acquisterà almeno tre sottomarini di classe Virginia dagli Stati Uniti negli anni ‘30 del XXI secolo e in seguito costruirà i propri sottomarini di classe “Aukus”; il Pilastro II prevede lo sviluppo e la fornitura di capacità militari avanzate congiunte in settori quali tecnologie sottomarine, quantistiche, intelligenza artificiale, cyberspazio avanzato, armi ipersoniche, guerra elettronica, innovazione e condivisione delle informazioni.

Con la nuova Dottrina di Sicurezza Nazionale dell’Amministrazione Trump, anche Aukus ha però subito una revisione da parte del Pentagono.

È importante innanzitutto notare che l’accordo AUKUS del 2021 è sopravvissuto a tre cambi di governo in tutte e tre le nazioni firmatarie del patto ed esso rimane ancora valido, compresa la vendita di tre sottomarini USA di classe Virginia a partire dal 2032.  Successivamente, si prevede che una classe completamente nuova di sottomarini nucleari, la classe Aukus, venga consegnata alla Royal Navy britannica alla fine degli anni ‘30 e alla Royal Australian Navy all’inizio degli anni ‘40.

Tuttavia, bisogna notare che esistono alcune perplessità sull’effettiva realizzabilità del piano: almeno due di questi sottomarini sarebbero di seconda mano della classe Virginia, ma l’accordo prevede che verrebbero resi disponibili solo se gli Stati Uniti non ne avessero bisogno per la propria sicurezza nazionale. Al momento gli Stati Uniti non stanno raggiungendo i loro obiettivi di costruzione di sottomarini e la Marina USA afferma che per rispettare l’accordo, i sottomarini della classe Virginia dovranno essere costruiti a un ritmo di 2,33 unità all’anno; secondo i dati più recenti, i problemi legati alla forza lavoro e alla catena di approvvigionamento fanno sì che ne vengano costruiti solo circa 1,2 all’anno.

Secondo il piano, l’Australia costruirà anche i propri sottomarini a propulsione nucleare, incorporando tecnologie ancora in fase di sviluppo da parte delle tre nazioni, ma il primo di questi non sarà completato prima dell’inizio degli anni 2040.

Il Congresso USA ha comunque voluto ribadire non solo che il patto sarà in linea con l’agenda “America First” di Trump, ma che la revisione mira anche a “identificare opportunità per rafforzare l’Aukus e garantirne il successo a lungo termine”.

Sebbene si prevedesse ampiamente che il patto avrebbe superato la revisione, soprattutto dopo le rassicurazioni fornite da Donald Trump nello scorso ottobre, il risultato rappresenta comunque un sollievo per molti esponenti del Governo e dell’esercito australiani. A Canberra sussisteva il timore che l’Amministrazione Trump potesse usare l’accordo come leva per costringere l’Australia ad aumentare significativamente la spesa per la difesa, una richiesta avanzata dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth all’inizio di quest’anno. Si era anche ipotizzato che gli Stati Uniti avrebbero potuto richiedere garanzie su come sarebbero stati impiegati i sottomarini Aukus, qualora gli USA fossero stati coinvolti in un conflitto militare.

Durante un incontro alla Casa Bianca con il Primo Ministro Anthony Albanese a ottobre, a Trump è stato chiesto se l’Australia avrebbe ricevuto sottomarini a propulsione nucleare, come concordato nel patto e ha risposto che “li stanno ricevendo”. Contemporaneamente, il Segretario alla Marina John Phelan, anch’egli presente nella stanza, aveva affermato che gli Stati Uniti stavano cercando di “chiarire alcune ambiguità presenti nell’accordo precedente”.

Il Pentagono ha dichiarato che non intende rendere pubblica la revisione, mentre Marco Rubio ha evidenziato l’importanza della partnership con l’Australia: “Dobbiamo disporre di forniture minerarie essenziali e di catene di approvvigionamento affidabili, diversificate e non eccessivamente concentrate in un unico luogo, dove potrebbero essere utilizzate come leva contro di noi o i nostri partner nel mondo”.

Nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA, l’area dell’Indo-Pacifico viene definita come un insieme di mercati da conquistare e rotte commerciali da difendere, nella parte di mondo più economicamente dinamica del pianeta; all’interno di essa, gli Stati Uniti devono acquisire una posizione sempre più favorevole continuando ad implementare il proprio sistema di accerchiamento militare della Cina grazie agli accordi con i propri alleati (i quali, ovviamente, dovranno contribuire di più al budget bellico complessivo).

Il Segretario alla Guerra USA Pete Hegseth ha ribadito che “Attraverso Aukus e la revisione si evince che abbiamo portato avanti un impegno continuo per un’applicazione pragmatica e pratica del potere duro tra i nostri Paesi, che riflette la pace attraverso la forza, e anche l’hard power, ovvero le capacità reali, che dimostrano un effetto deterrente che tutti desideriamo”.

John Healey, Segretario di Stato per la Difesa britannico, ha confermato che per il Regno Unito, l’Aukus è semplicemente la più importante collaborazione militare degli ultimi 70 anni, da quando cioè Washington e Londra hanno concordato per la prima volta nel 1958 di condividere la tecnologia nucleare: “Per la Gran Bretagna, questo è fondamentale per il nostro approccio NATO-first. Trump ha giustamente invitato le nazioni europee ad assumersi una maggiore responsabilità per la sicurezza europea. E il Regno Unito sta intensificando i suoi sforzi con il più grande aumento sostenuto della spesa per la difesa dalla fine della Guerra Fredda … Aukus è una risposta potente a una nuova era di minacce. I nostri avversari stanno collaborando sempre più e rapidamente, dall’Europa orientale, dove sono state dispiegate truppe nordcoreane, all’Indo-Pacifico, dove le tensioni stanno aumentando. E la tecnologia sta cambiando la natura della guerra più rapidamente che in qualsiasi altro momento della storia”.

Il Regno Unito considera Aukus un pilastro sia strategico che industriale e il Ministero della Difesa britannico prevede che l’iniziativa “Defence Nuclear Enterprise” (Aukus) più ampia creerà circa 65.000 posti di lavoro nel Regno Unito entro il 2030, con stipendi nel settore nucleare in media superiori del 20% rispetto alla media nazionale. I funzionari di Londra sostengono che il programma sta apportando benefici economici a lungo termine alle regioni più bisognose di occupazione qualificata.

Oltre ai sottomarini, l’incontro fra le tre nazioni coinvolte nel patto, ha rimarcato un impegno nell’ambito del Secondo Pilastro Aukus per accelerare la fornitura di tecnologie militari avanzate per l’impiego in prima linea. La Gran Bretagna ha sottolineato i suoi sforzi paralleli per rafforzare l’innovazione all’interno della NATO, tra cui il suo nuovo approccio ibrido alla Marina, e il suo supporto tecnico all’Australia nell’ambito del Trattato di Geelong, mentre Canberra si prepara a operare sottomarini a propulsione nucleare.

Contemporaneamente ad Aukus, il patto di mutua difesa Giappone-Filippine sta salendo di livello, ponendo una serie di questioni agli interessi della Cina nell’area.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

See also

See also

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.