Geograficamente, e geopoliticamente, parlando, la SCO sta realizzando passo dopo passo il cordone di protezione del Rimland nei confronti dell’Heartland, anzi di più, perché stanno proteggendo tutti i possibili Heartland del contesto multipolare
Dare nuova forma al mondo
Dalle sue origini come porto fondamentale del Gran Canale fino al suo presente di metropoli cosmopolita – dove gli edifici coloniali convivono con grattacieli moderni e distretti tecnologici all’avanguardia – Tianjin rappresenta una città in continua trasformazione. Pilastro della strategia d’integrazione Pechino-Tianjin-Hebei, oggi si presenta come snodo globale per innovazione, commercio e attuazione concreta dello “Spirito di Shanghai”.
Il summit SCO 2025 sarà fondamentale per la forma che verrà data al mondo nei prossimi anni.
La SCO è un’organizzazione intergovernativa regionale fondata nel 2001 a Shanghai da Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Le sue radici risalgono tuttavia al “Gruppo di Shanghai” creato nel 1996, con l’obiettivo iniziale di risolvere questioni di sicurezza e confini tra la Cina e gli Stati dell’Asia centrale post-sovietici. Nel corso degli anni, la SCO si è progressivamente trasformata da un forum di cooperazione regionale a una piattaforma multilaterale di ampio respiro, attiva non solo nel campo della sicurezza, ma anche in quello economico, culturale ed energetico.
Lo Spirito dei Shanghai si fonda su fiducia reciproca, mutuo vantaggio, uguaglianza, rispetto delle diversità culturali e ricerca di uno sviluppo condiviso. Questo approccio l’ha resa una realtà unica nel panorama internazionale, alternativa ai modelli dominanti delle alleanze militari tradizionali o delle istituzioni economiche a guida occidentale.
Questo equilibrio fra tradizione e innovazione sorprende ogni visitatore, poiché la storia di Tianjin riflette in piccolo lo sviluppo della Cina: radicata nel passato ma proiettata verso il domani.
Negli ultimi anni l’organizzazione ha conosciuto un’espansione significativa: nel 2017 sono entrati come membri a pieno titolo India e Pakistan, nel 2023 l’Iran e come partner in dialogo sono giunti Turchia, Arabia Saudita ed Egitto, ampliando geograficamente l’Alleanza e rafforzando il peso politico. Di fatto, la SCO rappresenta il 40% della popolazione mondiale e più del 20% del PIL globale.
Parallelamente, infatti, la SCO ha ampliato i suoi ambiti d’azione. Oltre alla cooperazione in materia di sicurezza, sono state implementate le iniziative di integrazione economica, infrastrutturale ed energetica, dando vita a zone di cooperazione commerciale per lo sviluppo della Bel and Road Initiative, nonché progetti per le energie rinnovabili. Tianjin contribuisce attivamente a questo percorso: lo sviluppo del solare, dell’eolico e delle nuove energie riduce emissioni e migliora il mix energetico. La piattaforma SCO diventa acceleratore di questa trasformazione, consentendo di condividere tecnologie verdi ed esperienze progettuali con tutta la regione.
Ospitare il summit SCO è il coronamento di questo cammino. È l’occasione per mostrare i progressi di Tianjin e il suo impegno verso lo “Spirito di Shanghai” e la cooperazione regionale. Promuovendo attivamente le iniziative SCO, la città consolida il suo ruolo di porta globale e di motore per un futuro più prospero, sostenibile e multipolare.
La SCO funziona e lo sta dimostrando a tutto il mondo.
Tutto ciò che è sotto il Cielo
Lo Spirito di Shangai, questa vocazione al futuro comune prospero e pacifico, trova origine in uno dei concetti fondamentali della tradizione cinese: la Tianxia (天下).
Tianxia significa letteralmente “tutto ciò che sta sotto il cielo” e non è una mera nozione geografica, bensì una visione del mondo e delle relazioni internazionali. Nella Cina antica, la Tianxia indicava il mondo conosciuto, ma anche un ordine politico-morale fondato sull’armonia e sulla gerarchia. Il regno dell’imperatore non era visto solo come uno Stato tra altri, ma come il centro civilizzatore attorno al quale si organizzava l’intera umanità. Ecco perché la Cina era “l’Impero di Mezzo”, fra Cielo e Terra.
Tianxia che è anche comunità morale universale. I popoli circostanti potevano far parte di questo ordine riconoscendo la supremazia rituale e simbolica dell’imperatore, senza necessariamente essere governati direttamente da lui. In pratica, il sistema tributario cinese – attraverso cui Stati vicini portavano doni in cambio di riconoscimento e vantaggi commerciali – incarnava la Tianxia come forma di relazioni internazionali basate su deferenza e reciprocità. Con la dinastia Zhou (XI–III sec. a.C.) la Tianxia si legava alla cosmologia confuciana e al concetto di giustizia morale del sovrano. Nel corso della storia imperiale, soprattutto durante le dinastie Han, Tang e Ming, la Tianxia divenne la cornice attraverso cui la Cina interpretava i rapporti con gli altri popoli, distinguendo tra “civilizzati” (coloro che accettavano l’ordine sinocentrico) e “barbari” (chi restava al di fuori).
La Tianxia è a tutti gli effetti un modello alternativo al modello di relazioni internazionali dell’ordine westfaliano, basato sugli Stati-Nazione in competizione. La Tianxia rappresenta la sapienza asiatica, un sistema brillante, inclusivo e applicabile su scala globale, in cui i conflitti vengono superati attraverso integrazione e responsabilità condivisa, non con l’egemonia.
Ecco perché la SCO può fare grandi cose.
Multilateralismo, baby
Il legame tra Tianjin e la missione della SCO è profondo. La Cina ha attivato i Luban Workshop – che oggi contano 36 sedi in 30 Paesi – ovvero centri di formazione professionale all’estero che diffondono competenze e formano nuove generazioni di lavoratori qualificati nei Paesi membri, favorendo sviluppo locale e incarnando il principio cardine dello Spirito di Shanghai: il mutuo vantaggio. Nel 2024 l’iniziativa ha ricevuto il World Vocational Education Award ed è stata definita dai media internazionali “hub tecnologico del marchio leader dell’istruzione globale”.
Il porto di Tianjin, principale scalo del nord della Cina e nodo strategico della Belt and Road Initiative, è il cuore pulsante degli scambi con i Paesi SCO. La sua logistica efficiente sostiene flussi economici integrati. L’impegno della SCO per facilitare il commercio, potenziare infrastrutture (ferrovia, strada, energia) e creare piattaforme d’investimento rafforza direttamente Tianjin, aumentando traffici, attrattività e peso internazionale.
La China-SCO Local Economic and Trade Cooperation Demonstration Zone, situata proprio a Tianjin, offre opportunità senza precedenti. Essa funge da trampolino di lancio per le imprese locali verso i mercati SCO, promuovendo modernizzazione industriale e ottimizzazione economica attraverso collaborazioni concrete.
In un contesto globale incerto e segnato da sfide al multilateralismo, la SCO acquista sempre più importanza. Essa offre ai Paesi del Sud globale un modello alternativo: cooperazione basata su consultazione, contributo comune e benefici condivisi, opponendosi a unilateralismo e protezionismo.
La vocazione pratica della SCO – dall’integrazione economica alla collaborazione in materia di sicurezza, fino agli scambi culturali – fornisce indicazioni preziose anche per la governance mondiale. Lo “Spirito di Shanghai” porta principi nuovi e costruttivi nel dialogo internazionale che non verranno ignorati, anche perché la Cina sta dimostrando, non solo chiacchierando, e questo vale più di qualsiasi dottrina o teoria. L’ingresso recente di importanti Paesi mediorientali conferma l’espansione dell’organizzazione e la sua capacità unica di connettere interessi differenti, offrendo mercati estesi, prospettive di cooperazione senza pari e meccanismi di sicurezza cruciali per la stabilità regionale.
Geograficamente, e geopoliticamente, parlando, la SCO sta realizzando passo dopo passo il cordone di protezione del Rimland nei confronti dell’Heartland, anzi di più, perché stanno proteggendo tutti i possibili Heartland del contesto multipolare. Questo è, che ci piaccia o no. E di questi l’Occidente collettivo dovrà tenerne conto.