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Giulio Chinappi
February 25, 2025
© Photo: Public domain

Il nuovo assetto governativo del Vietnam, frutto di una profonda ristrutturazione, mira a modernizzare la gestione statale grazie a una delega chiara dei poteri e all’autonomia locale, preparando il Paese a una crescita sostenibile e a un ruolo internazionale sempre maggiore.

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Negli ultimi anni il Vietnam ha intrapreso un percorso di trasformazione che ha interessato ogni ambito della vita nazionale, inclusa la struttura e il funzionamento del governo. La riorganizzazione del governo nazionale, approvata lo scorso 18 febbraio dall’Assemblea Nazionale, rappresenta un passo decisivo per modernizzare la gestione statale e rafforzare la capacità di risposta del Paese alle sfide del contesto globale e interno.

Il Vietnam, come molti altri Paesi in via di sviluppo, si trova a dover affrontare un ambiente internazionale in rapido mutamento e una crescente competitività economica. Negli ultimi decenni il Paese ha registrato una crescita economica sostenuta, con un PIL che ha superato i 470 miliardi di dollari e una significativa riduzione del tasso di povertà. Tuttavia, la rapida espansione economica ha evidenziato alcune criticità nel sistema amministrativo e gestionale del governo, che hanno reso necessaria una riforma strutturale per garantire una maggiore efficienza e trasparenza.

Uno dei motivi principali alla base della riorganizzazione è la necessità di modernizzare il governo per adattarsi alla quarta rivoluzione industriale. L’avvento delle tecnologie digitali, dell’intelligenza artificiale, dell’Internet delle cose (IoT) e dei big data ha trasformato radicalmente il modo in cui vengono gestiti i servizi pubblici e l’economia in generale. In questo contesto, il governo vietnamita ha compreso l’urgenza di aggiornare il proprio assetto organizzativo, delegando poteri in modo più chiaro e snellendo l’apparato burocratico, per essere in grado di rispondere con rapidità ed efficacia alle esigenze del Paese.

Inoltre, la riorganizzazione si inserisce in un quadro più ampio di riforme istituzionali e di modernizzazione della governance, che mirano a rafforzare il ruolo del governo come motore dello sviluppo nazionale. Le riforme intendono assicurare che le politiche pubbliche siano allineate con le direttive del Partito Comunista, con i piani di sviluppo economico e con gli obiettivi di crescita sostenibile. Il sistema politico ed economico del Vietnam deve infatti garantire stabilità macroeconomica, controllo dell’inflazione, riduzione del debito pubblico e contenimento dei disavanzi fiscali, elementi indispensabili per sostenere una crescita a doppia cifra e per attrarre investimenti esteri.

La riorganizzazione del governo vietnamita si è concretizzata nella revisione della Legge sull’organizzazione del governo, che è stata adottata durante le recenti sessioni straordinarie dell’Assemblea Nazionale. La nuova legge prevede una struttura governativa composta da 14 ministeri e tre agenzie di livello ministeriale, per un totale di 25 membri nel gabinetto: il Primo Ministro, sette Vice Primi Ministri, 14 ministri e tre responsabili degli organi di livello ministeriale. Questa ristrutturazione è finalizzata a garantire una gestione più unificata dello Stato, con una chiara definizione dei compiti e delle responsabilità di ciascun ministero.

Un elemento centrale e innovativo della riorganizzazione riguarda la delega dei poteri e la decentralizzazione. La nuova struttura stabilisce che il governo centrale assegnerà specifici ambiti di gestione statale ai vari ministeri e alle agenzie, delegando l’autorità ai rispettivi leader. Questo meccanismo non solo mira a rendere più efficiente la gestione degli affari pubblici, ma anche a promuovere l’autonomia delle amministrazioni locali, che avranno la facoltà di prendere decisioni in modo indipendente per quanto riguarda le questioni delegate loro.

Il governo, infatti, è ora investito della responsabilità di definire politiche di sviluppo settoriale, regionale e locale che siano coerenti con le direttive del Partito e con le strategie nazionali di sviluppo socio-economico. Allo stesso tempo, tali politiche sono state concepite per essere flessibili e adattabili alle peculiarità dei vari territori, garantendo inoltre il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle leggi esistenti.

Secondo gli analisti vietnamiti, sono almeno sei i principali aspetti positivi della ristrutturazione del governo nazionale:

Maggiore efficienza e trasparenza

La razionalizzazione dell’apparato burocratico e la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità consentiranno di ridurre gli sprechi e di eliminare le sovrapposizioni. Questo porterà a una maggiore efficienza nell’implementazione delle politiche pubbliche e a una migliore gestione delle risorse statali. Inoltre, meccanismi di controllo e trasparenza rafforzati contribuiranno a prevenire la corruzione e a garantire che le decisioni siano prese in maniera responsabile.

Decentralizzazione e autonomia locale

Come accennato in precedenza, la nuova struttura prevede la delega di competenze alle autorità locali, che potranno così gestire in modo più diretto e autonomo le questioni di loro competenza. Questa decentralizzazione favorirà una maggiore partecipazione dei cittadini e delle amministrazioni locali, stimolando l’iniziativa e l’innovazione sul territorio.

Adattamento alle nuove sfide globali

In un’epoca caratterizzata dalla quarta rivoluzione industriale, il governo vietnamita si prepara a integrare le nuove tecnologie digitali nella gestione statale. La trasformazione digitale, infatti, rappresenta una leva strategica per aumentare la competitività del Paese e per migliorare la qualità dei servizi pubblici, rendendo la macchina statale più agile e reattiva.

Maggiore coordinamento tra settori

La riorganizzazione ha l’obiettivo di migliorare il coordinamento tra i vari ministeri e agenzie governative. Tale sinergia è fondamentale per affrontare in maniera integrata le sfide complesse, che spesso richiedono interventi coordinati su più fronti, quali la gestione dell’economia, la sicurezza nazionale, lo sviluppo sociale e la tutela ambientale.

Chiarezza nelle politiche di sviluppo

La nuova struttura governativa stabilisce che le politiche di sviluppo, siano esse settoriali, regionali o locali, debbano essere allineate alle direttive del Partito e agli obiettivi nazionali di sviluppo. Questo garantisce coerenza e continuità nelle azioni dello Stato, contribuendo a creare un ambiente stabile e favorevole agli investimenti, sia nazionali che stranieri.

Rafforzamento della leadership e della responsabilità

Il processo di riorganizzazione prevede anche un significativo rafforzamento della leadership del governo, con una chiara assegnazione delle responsabilità. I nuovi membri del gabinetto, scelti per competenza e integrità, saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nella gestione dello Stato, agendo con determinazione e responsabilità per il bene della collettività.

L’adozione della nuova struttura governativa non rappresenta un punto di arrivo, ma piuttosto l’inizio di una fase di rinnovamento che mira a posizionare il Vietnam come modello di efficienza e innovazione nella gestione pubblica. Gli obiettivi futuri sono ambiziosi e puntano a consolidare ulteriormente i progressi raggiunti finora, con il governo che punta a proseguire sulla strada dello sviluppo economico sostenibile, dell’innovazione e della trasformazione digitale, e dell’integrazione internazionale.

Da questa nostra breve analisi, emerge dunque come la riorganizzazione del governo vietnamita rappresenti una tappa fondamentale nel percorso di modernizzazione del Paese. Le ragioni che hanno spinto a questa ristrutturazione sono molteplici e comprendono la necessità di adattarsi a un contesto globale in rapido mutamento, di sfruttare le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale e di migliorare l’efficienza e la trasparenza dell’apparato statale. La nuova struttura, basata su una chiara delega dei poteri, una maggiore autonomia delle amministrazioni locali e una forte centralizzazione nella definizione delle politiche strategiche, mira a creare un governo agile e responsabile, in grado di rispondere efficacemente alle sfide contemporanee.

Guardando al futuro, il nuovo assetto governativo è destinato a svolgere un ruolo cruciale nel guidare il Vietnam verso una nuova era di prosperità e innovazione. Con una leadership rinnovata e una chiara visione strategica, il governo si propone di mantenere la stabilità macroeconomica, di promuovere l’integrazione digitale e di rafforzare la cooperazione internazionale, elementi indispensabili per affrontare le sfide globali e per costruire un futuro più prospero e sostenibile per l’intera nazione.

Il Vietnam opera una ristrutturazione completa del governo

Il nuovo assetto governativo del Vietnam, frutto di una profonda ristrutturazione, mira a modernizzare la gestione statale grazie a una delega chiara dei poteri e all’autonomia locale, preparando il Paese a una crescita sostenibile e a un ruolo internazionale sempre maggiore.

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Negli ultimi anni il Vietnam ha intrapreso un percorso di trasformazione che ha interessato ogni ambito della vita nazionale, inclusa la struttura e il funzionamento del governo. La riorganizzazione del governo nazionale, approvata lo scorso 18 febbraio dall’Assemblea Nazionale, rappresenta un passo decisivo per modernizzare la gestione statale e rafforzare la capacità di risposta del Paese alle sfide del contesto globale e interno.

Il Vietnam, come molti altri Paesi in via di sviluppo, si trova a dover affrontare un ambiente internazionale in rapido mutamento e una crescente competitività economica. Negli ultimi decenni il Paese ha registrato una crescita economica sostenuta, con un PIL che ha superato i 470 miliardi di dollari e una significativa riduzione del tasso di povertà. Tuttavia, la rapida espansione economica ha evidenziato alcune criticità nel sistema amministrativo e gestionale del governo, che hanno reso necessaria una riforma strutturale per garantire una maggiore efficienza e trasparenza.

Uno dei motivi principali alla base della riorganizzazione è la necessità di modernizzare il governo per adattarsi alla quarta rivoluzione industriale. L’avvento delle tecnologie digitali, dell’intelligenza artificiale, dell’Internet delle cose (IoT) e dei big data ha trasformato radicalmente il modo in cui vengono gestiti i servizi pubblici e l’economia in generale. In questo contesto, il governo vietnamita ha compreso l’urgenza di aggiornare il proprio assetto organizzativo, delegando poteri in modo più chiaro e snellendo l’apparato burocratico, per essere in grado di rispondere con rapidità ed efficacia alle esigenze del Paese.

Inoltre, la riorganizzazione si inserisce in un quadro più ampio di riforme istituzionali e di modernizzazione della governance, che mirano a rafforzare il ruolo del governo come motore dello sviluppo nazionale. Le riforme intendono assicurare che le politiche pubbliche siano allineate con le direttive del Partito Comunista, con i piani di sviluppo economico e con gli obiettivi di crescita sostenibile. Il sistema politico ed economico del Vietnam deve infatti garantire stabilità macroeconomica, controllo dell’inflazione, riduzione del debito pubblico e contenimento dei disavanzi fiscali, elementi indispensabili per sostenere una crescita a doppia cifra e per attrarre investimenti esteri.

La riorganizzazione del governo vietnamita si è concretizzata nella revisione della Legge sull’organizzazione del governo, che è stata adottata durante le recenti sessioni straordinarie dell’Assemblea Nazionale. La nuova legge prevede una struttura governativa composta da 14 ministeri e tre agenzie di livello ministeriale, per un totale di 25 membri nel gabinetto: il Primo Ministro, sette Vice Primi Ministri, 14 ministri e tre responsabili degli organi di livello ministeriale. Questa ristrutturazione è finalizzata a garantire una gestione più unificata dello Stato, con una chiara definizione dei compiti e delle responsabilità di ciascun ministero.

Un elemento centrale e innovativo della riorganizzazione riguarda la delega dei poteri e la decentralizzazione. La nuova struttura stabilisce che il governo centrale assegnerà specifici ambiti di gestione statale ai vari ministeri e alle agenzie, delegando l’autorità ai rispettivi leader. Questo meccanismo non solo mira a rendere più efficiente la gestione degli affari pubblici, ma anche a promuovere l’autonomia delle amministrazioni locali, che avranno la facoltà di prendere decisioni in modo indipendente per quanto riguarda le questioni delegate loro.

Il governo, infatti, è ora investito della responsabilità di definire politiche di sviluppo settoriale, regionale e locale che siano coerenti con le direttive del Partito e con le strategie nazionali di sviluppo socio-economico. Allo stesso tempo, tali politiche sono state concepite per essere flessibili e adattabili alle peculiarità dei vari territori, garantendo inoltre il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle leggi esistenti.

Secondo gli analisti vietnamiti, sono almeno sei i principali aspetti positivi della ristrutturazione del governo nazionale:

Maggiore efficienza e trasparenza

La razionalizzazione dell’apparato burocratico e la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità consentiranno di ridurre gli sprechi e di eliminare le sovrapposizioni. Questo porterà a una maggiore efficienza nell’implementazione delle politiche pubbliche e a una migliore gestione delle risorse statali. Inoltre, meccanismi di controllo e trasparenza rafforzati contribuiranno a prevenire la corruzione e a garantire che le decisioni siano prese in maniera responsabile.

Decentralizzazione e autonomia locale

Come accennato in precedenza, la nuova struttura prevede la delega di competenze alle autorità locali, che potranno così gestire in modo più diretto e autonomo le questioni di loro competenza. Questa decentralizzazione favorirà una maggiore partecipazione dei cittadini e delle amministrazioni locali, stimolando l’iniziativa e l’innovazione sul territorio.

Adattamento alle nuove sfide globali

In un’epoca caratterizzata dalla quarta rivoluzione industriale, il governo vietnamita si prepara a integrare le nuove tecnologie digitali nella gestione statale. La trasformazione digitale, infatti, rappresenta una leva strategica per aumentare la competitività del Paese e per migliorare la qualità dei servizi pubblici, rendendo la macchina statale più agile e reattiva.

Maggiore coordinamento tra settori

La riorganizzazione ha l’obiettivo di migliorare il coordinamento tra i vari ministeri e agenzie governative. Tale sinergia è fondamentale per affrontare in maniera integrata le sfide complesse, che spesso richiedono interventi coordinati su più fronti, quali la gestione dell’economia, la sicurezza nazionale, lo sviluppo sociale e la tutela ambientale.

Chiarezza nelle politiche di sviluppo

La nuova struttura governativa stabilisce che le politiche di sviluppo, siano esse settoriali, regionali o locali, debbano essere allineate alle direttive del Partito e agli obiettivi nazionali di sviluppo. Questo garantisce coerenza e continuità nelle azioni dello Stato, contribuendo a creare un ambiente stabile e favorevole agli investimenti, sia nazionali che stranieri.

Rafforzamento della leadership e della responsabilità

Il processo di riorganizzazione prevede anche un significativo rafforzamento della leadership del governo, con una chiara assegnazione delle responsabilità. I nuovi membri del gabinetto, scelti per competenza e integrità, saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nella gestione dello Stato, agendo con determinazione e responsabilità per il bene della collettività.

L’adozione della nuova struttura governativa non rappresenta un punto di arrivo, ma piuttosto l’inizio di una fase di rinnovamento che mira a posizionare il Vietnam come modello di efficienza e innovazione nella gestione pubblica. Gli obiettivi futuri sono ambiziosi e puntano a consolidare ulteriormente i progressi raggiunti finora, con il governo che punta a proseguire sulla strada dello sviluppo economico sostenibile, dell’innovazione e della trasformazione digitale, e dell’integrazione internazionale.

Da questa nostra breve analisi, emerge dunque come la riorganizzazione del governo vietnamita rappresenti una tappa fondamentale nel percorso di modernizzazione del Paese. Le ragioni che hanno spinto a questa ristrutturazione sono molteplici e comprendono la necessità di adattarsi a un contesto globale in rapido mutamento, di sfruttare le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale e di migliorare l’efficienza e la trasparenza dell’apparato statale. La nuova struttura, basata su una chiara delega dei poteri, una maggiore autonomia delle amministrazioni locali e una forte centralizzazione nella definizione delle politiche strategiche, mira a creare un governo agile e responsabile, in grado di rispondere efficacemente alle sfide contemporanee.

Guardando al futuro, il nuovo assetto governativo è destinato a svolgere un ruolo cruciale nel guidare il Vietnam verso una nuova era di prosperità e innovazione. Con una leadership rinnovata e una chiara visione strategica, il governo si propone di mantenere la stabilità macroeconomica, di promuovere l’integrazione digitale e di rafforzare la cooperazione internazionale, elementi indispensabili per affrontare le sfide globali e per costruire un futuro più prospero e sostenibile per l’intera nazione.

Il nuovo assetto governativo del Vietnam, frutto di una profonda ristrutturazione, mira a modernizzare la gestione statale grazie a una delega chiara dei poteri e all’autonomia locale, preparando il Paese a una crescita sostenibile e a un ruolo internazionale sempre maggiore.

Segue nostro Telegram.

Negli ultimi anni il Vietnam ha intrapreso un percorso di trasformazione che ha interessato ogni ambito della vita nazionale, inclusa la struttura e il funzionamento del governo. La riorganizzazione del governo nazionale, approvata lo scorso 18 febbraio dall’Assemblea Nazionale, rappresenta un passo decisivo per modernizzare la gestione statale e rafforzare la capacità di risposta del Paese alle sfide del contesto globale e interno.

Il Vietnam, come molti altri Paesi in via di sviluppo, si trova a dover affrontare un ambiente internazionale in rapido mutamento e una crescente competitività economica. Negli ultimi decenni il Paese ha registrato una crescita economica sostenuta, con un PIL che ha superato i 470 miliardi di dollari e una significativa riduzione del tasso di povertà. Tuttavia, la rapida espansione economica ha evidenziato alcune criticità nel sistema amministrativo e gestionale del governo, che hanno reso necessaria una riforma strutturale per garantire una maggiore efficienza e trasparenza.

Uno dei motivi principali alla base della riorganizzazione è la necessità di modernizzare il governo per adattarsi alla quarta rivoluzione industriale. L’avvento delle tecnologie digitali, dell’intelligenza artificiale, dell’Internet delle cose (IoT) e dei big data ha trasformato radicalmente il modo in cui vengono gestiti i servizi pubblici e l’economia in generale. In questo contesto, il governo vietnamita ha compreso l’urgenza di aggiornare il proprio assetto organizzativo, delegando poteri in modo più chiaro e snellendo l’apparato burocratico, per essere in grado di rispondere con rapidità ed efficacia alle esigenze del Paese.

Inoltre, la riorganizzazione si inserisce in un quadro più ampio di riforme istituzionali e di modernizzazione della governance, che mirano a rafforzare il ruolo del governo come motore dello sviluppo nazionale. Le riforme intendono assicurare che le politiche pubbliche siano allineate con le direttive del Partito Comunista, con i piani di sviluppo economico e con gli obiettivi di crescita sostenibile. Il sistema politico ed economico del Vietnam deve infatti garantire stabilità macroeconomica, controllo dell’inflazione, riduzione del debito pubblico e contenimento dei disavanzi fiscali, elementi indispensabili per sostenere una crescita a doppia cifra e per attrarre investimenti esteri.

La riorganizzazione del governo vietnamita si è concretizzata nella revisione della Legge sull’organizzazione del governo, che è stata adottata durante le recenti sessioni straordinarie dell’Assemblea Nazionale. La nuova legge prevede una struttura governativa composta da 14 ministeri e tre agenzie di livello ministeriale, per un totale di 25 membri nel gabinetto: il Primo Ministro, sette Vice Primi Ministri, 14 ministri e tre responsabili degli organi di livello ministeriale. Questa ristrutturazione è finalizzata a garantire una gestione più unificata dello Stato, con una chiara definizione dei compiti e delle responsabilità di ciascun ministero.

Un elemento centrale e innovativo della riorganizzazione riguarda la delega dei poteri e la decentralizzazione. La nuova struttura stabilisce che il governo centrale assegnerà specifici ambiti di gestione statale ai vari ministeri e alle agenzie, delegando l’autorità ai rispettivi leader. Questo meccanismo non solo mira a rendere più efficiente la gestione degli affari pubblici, ma anche a promuovere l’autonomia delle amministrazioni locali, che avranno la facoltà di prendere decisioni in modo indipendente per quanto riguarda le questioni delegate loro.

Il governo, infatti, è ora investito della responsabilità di definire politiche di sviluppo settoriale, regionale e locale che siano coerenti con le direttive del Partito e con le strategie nazionali di sviluppo socio-economico. Allo stesso tempo, tali politiche sono state concepite per essere flessibili e adattabili alle peculiarità dei vari territori, garantendo inoltre il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle leggi esistenti.

Secondo gli analisti vietnamiti, sono almeno sei i principali aspetti positivi della ristrutturazione del governo nazionale:

Maggiore efficienza e trasparenza

La razionalizzazione dell’apparato burocratico e la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità consentiranno di ridurre gli sprechi e di eliminare le sovrapposizioni. Questo porterà a una maggiore efficienza nell’implementazione delle politiche pubbliche e a una migliore gestione delle risorse statali. Inoltre, meccanismi di controllo e trasparenza rafforzati contribuiranno a prevenire la corruzione e a garantire che le decisioni siano prese in maniera responsabile.

Decentralizzazione e autonomia locale

Come accennato in precedenza, la nuova struttura prevede la delega di competenze alle autorità locali, che potranno così gestire in modo più diretto e autonomo le questioni di loro competenza. Questa decentralizzazione favorirà una maggiore partecipazione dei cittadini e delle amministrazioni locali, stimolando l’iniziativa e l’innovazione sul territorio.

Adattamento alle nuove sfide globali

In un’epoca caratterizzata dalla quarta rivoluzione industriale, il governo vietnamita si prepara a integrare le nuove tecnologie digitali nella gestione statale. La trasformazione digitale, infatti, rappresenta una leva strategica per aumentare la competitività del Paese e per migliorare la qualità dei servizi pubblici, rendendo la macchina statale più agile e reattiva.

Maggiore coordinamento tra settori

La riorganizzazione ha l’obiettivo di migliorare il coordinamento tra i vari ministeri e agenzie governative. Tale sinergia è fondamentale per affrontare in maniera integrata le sfide complesse, che spesso richiedono interventi coordinati su più fronti, quali la gestione dell’economia, la sicurezza nazionale, lo sviluppo sociale e la tutela ambientale.

Chiarezza nelle politiche di sviluppo

La nuova struttura governativa stabilisce che le politiche di sviluppo, siano esse settoriali, regionali o locali, debbano essere allineate alle direttive del Partito e agli obiettivi nazionali di sviluppo. Questo garantisce coerenza e continuità nelle azioni dello Stato, contribuendo a creare un ambiente stabile e favorevole agli investimenti, sia nazionali che stranieri.

Rafforzamento della leadership e della responsabilità

Il processo di riorganizzazione prevede anche un significativo rafforzamento della leadership del governo, con una chiara assegnazione delle responsabilità. I nuovi membri del gabinetto, scelti per competenza e integrità, saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nella gestione dello Stato, agendo con determinazione e responsabilità per il bene della collettività.

L’adozione della nuova struttura governativa non rappresenta un punto di arrivo, ma piuttosto l’inizio di una fase di rinnovamento che mira a posizionare il Vietnam come modello di efficienza e innovazione nella gestione pubblica. Gli obiettivi futuri sono ambiziosi e puntano a consolidare ulteriormente i progressi raggiunti finora, con il governo che punta a proseguire sulla strada dello sviluppo economico sostenibile, dell’innovazione e della trasformazione digitale, e dell’integrazione internazionale.

Da questa nostra breve analisi, emerge dunque come la riorganizzazione del governo vietnamita rappresenti una tappa fondamentale nel percorso di modernizzazione del Paese. Le ragioni che hanno spinto a questa ristrutturazione sono molteplici e comprendono la necessità di adattarsi a un contesto globale in rapido mutamento, di sfruttare le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale e di migliorare l’efficienza e la trasparenza dell’apparato statale. La nuova struttura, basata su una chiara delega dei poteri, una maggiore autonomia delle amministrazioni locali e una forte centralizzazione nella definizione delle politiche strategiche, mira a creare un governo agile e responsabile, in grado di rispondere efficacemente alle sfide contemporanee.

Guardando al futuro, il nuovo assetto governativo è destinato a svolgere un ruolo cruciale nel guidare il Vietnam verso una nuova era di prosperità e innovazione. Con una leadership rinnovata e una chiara visione strategica, il governo si propone di mantenere la stabilità macroeconomica, di promuovere l’integrazione digitale e di rafforzare la cooperazione internazionale, elementi indispensabili per affrontare le sfide globali e per costruire un futuro più prospero e sostenibile per l’intera nazione.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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