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October 4, 2025
© Photo: Public domain

Giuseppe GAGLIANO

Come si sviluppa il conflitto tra Russia e Ucraina

Segue nostro Telegram.

Mentre il mainstream tace su quanto denaro venga inviato in Ucraina e quanti siano i morti al fronte, qualche giornale fondato ben prima del conflitto si pone il problema, Inside Over scrive in questi giorni che “Alcuni osservatori parlano di sessanta nuovi milionari ucraini solo nel febbraio 2025, mentre migliaia di soldati continuano a cadere ogni mese sul fronte del Donbass.”

Secondo il giornale, che cita come fonte Opendatabot, un portale ucraino che analizza le problematiche connesse ai furti di fucili, pistole e altri assetti dagli arsenali del Paese, sarebbero oltre 271mila le armi scomparse dall’Ucraina e finite sul mercato nero internazionale in due anni e mezzo.

Nel contempo si ricorda come “l’opinione pubblica, già insofferente per i costi economici della guerra, potrebbe chiedere conto ai governi di come sono stati spesi miliardi di euro e dollari”, perché un giorno gli storici potrebbero scoprire che le cose non sono mai andate come sono state descritte e che qualcuno, oltre ai nuovi ricchi ucraini, ci ha guadagnato.

Forse è per questo che la cosa al riarmo non si frena

La scelta per i manovratori è tra la speranza di riuscire a vincere e quindi poter nascondere la verità per molti decenni a venire, o scenari che vanno dall’uscita di scena politica fino al rischio per la propria vita, il mondo, purtroppo, vediamo spesso essere pieno di pazzi vendicativi. Quello che pare ormai assodato, anche se spesso dimenticato, è che dietro la guerra in Ucraina, ma anche quella in Israele, ci sono grandi interessi economici, è altrettanto chiaro, ormai, che chi vince in Ucraina si prende anche i territori oggi occupati dai russi che sono miniere quasi infinite di risorse nel sottosuolo, infatti a questo, e solo a questo, serve l’integrità territoriale invocata da chi scommette sulla vittoria di Kiev, altrimenti sarebbe accettabile pensare a delle repubbliche indipendenti, cosa sempre negata da chi tra il 2014 ed il 2022 già bombardava la zona per prenderne il controllo.

L’ultima domanda, semmai

E’ perchè Trump pare aver cambiato di colpo parere quando ha affermato, dopo la visita di Zelensky, che l’Ucraina può vincere.

Qui la questione pare ancora più chiara, Trump è certamente un poco di buono, e quanti tra i governanti di oggi non lo sono, ma Trump ha una cosa in più, sa di non poter affrontare la Russia se non in uno scontro nucleare diretto e fa in modo di vincere comunque, ovvero spingendo l’Europa a comprare armi da lui, molte armi, il più possibile e di tutti i tipi, dato che le armi più micidiali sono anche quelle che fruttano di più a chi le vende. Il rischio per gli USA è limitato: se l’Europa perde, poco male, lui ha venduto e continua a vendere, se vince ha già ipotecato lo sfruttamento del sottosuolo ucraino.

In altre parole vince sempre.

Noi, invece, inteso come popolazione europea, comunque vadano le cose saremo come minimo fortemente indebitati senza prospettive di rientro in tempi ragionevoli, ovvero avremo una crisi economica che durerà per molti anni. In altre parole perdiamo sempre.

E i morti al fronte?

Ah, già, in guerra si muore e mentre il mainstream favoleggia di milioni di morti russi, le notizie che trapelano da fonti ucraine, ovvero che non si dica che è solo propaganda russa, parlano di almeno mezzo milione di morti fino ad ora e di altre migliaia ogni mese, in fondo non è una novità che i soldati di Kiev scarseggiano da molto tempo, mentre in Russia, tra arruolamenti volontari di vario tipo, detenuti compresi, la riserva si dice crescere senza problemi di sorta.

Così, dopo 1000 giorni di guerra, scopriamo che sul fronte ucraino scarseggiano soldi, armi e soldati, mentre dalla parte opposta pare non mancare nulla ed avere il tempo persino di fare nuove alleanze strategiche con altre potenze mondiali.

Alla faccia dell’isolamento russo tanto proclamato dagli atlantisti più convinti (o interessati).

In definitiva chi vince è sempre l’industria della guerra ed il mondo della grande finanza

E chi perde il popolo e di fronte a centinaia di migliaia di morti, le cifre esatte forse le sapremo solo tra molti anni, una crisi economica è forse il male minore. Il solo rammarico è che sarebbe meglio affrontare una crisi per fare la pace piuttosto di una per fare la guerra.

Articolo originale:  www.analisidifesa.it

Chi vince e chi perde in Ucraina (tanto avete già capito…)

Giuseppe GAGLIANO

Come si sviluppa il conflitto tra Russia e Ucraina

Segue nostro Telegram.

Mentre il mainstream tace su quanto denaro venga inviato in Ucraina e quanti siano i morti al fronte, qualche giornale fondato ben prima del conflitto si pone il problema, Inside Over scrive in questi giorni che “Alcuni osservatori parlano di sessanta nuovi milionari ucraini solo nel febbraio 2025, mentre migliaia di soldati continuano a cadere ogni mese sul fronte del Donbass.”

Secondo il giornale, che cita come fonte Opendatabot, un portale ucraino che analizza le problematiche connesse ai furti di fucili, pistole e altri assetti dagli arsenali del Paese, sarebbero oltre 271mila le armi scomparse dall’Ucraina e finite sul mercato nero internazionale in due anni e mezzo.

Nel contempo si ricorda come “l’opinione pubblica, già insofferente per i costi economici della guerra, potrebbe chiedere conto ai governi di come sono stati spesi miliardi di euro e dollari”, perché un giorno gli storici potrebbero scoprire che le cose non sono mai andate come sono state descritte e che qualcuno, oltre ai nuovi ricchi ucraini, ci ha guadagnato.

Forse è per questo che la cosa al riarmo non si frena

La scelta per i manovratori è tra la speranza di riuscire a vincere e quindi poter nascondere la verità per molti decenni a venire, o scenari che vanno dall’uscita di scena politica fino al rischio per la propria vita, il mondo, purtroppo, vediamo spesso essere pieno di pazzi vendicativi. Quello che pare ormai assodato, anche se spesso dimenticato, è che dietro la guerra in Ucraina, ma anche quella in Israele, ci sono grandi interessi economici, è altrettanto chiaro, ormai, che chi vince in Ucraina si prende anche i territori oggi occupati dai russi che sono miniere quasi infinite di risorse nel sottosuolo, infatti a questo, e solo a questo, serve l’integrità territoriale invocata da chi scommette sulla vittoria di Kiev, altrimenti sarebbe accettabile pensare a delle repubbliche indipendenti, cosa sempre negata da chi tra il 2014 ed il 2022 già bombardava la zona per prenderne il controllo.

L’ultima domanda, semmai

E’ perchè Trump pare aver cambiato di colpo parere quando ha affermato, dopo la visita di Zelensky, che l’Ucraina può vincere.

Qui la questione pare ancora più chiara, Trump è certamente un poco di buono, e quanti tra i governanti di oggi non lo sono, ma Trump ha una cosa in più, sa di non poter affrontare la Russia se non in uno scontro nucleare diretto e fa in modo di vincere comunque, ovvero spingendo l’Europa a comprare armi da lui, molte armi, il più possibile e di tutti i tipi, dato che le armi più micidiali sono anche quelle che fruttano di più a chi le vende. Il rischio per gli USA è limitato: se l’Europa perde, poco male, lui ha venduto e continua a vendere, se vince ha già ipotecato lo sfruttamento del sottosuolo ucraino.

In altre parole vince sempre.

Noi, invece, inteso come popolazione europea, comunque vadano le cose saremo come minimo fortemente indebitati senza prospettive di rientro in tempi ragionevoli, ovvero avremo una crisi economica che durerà per molti anni. In altre parole perdiamo sempre.

E i morti al fronte?

Ah, già, in guerra si muore e mentre il mainstream favoleggia di milioni di morti russi, le notizie che trapelano da fonti ucraine, ovvero che non si dica che è solo propaganda russa, parlano di almeno mezzo milione di morti fino ad ora e di altre migliaia ogni mese, in fondo non è una novità che i soldati di Kiev scarseggiano da molto tempo, mentre in Russia, tra arruolamenti volontari di vario tipo, detenuti compresi, la riserva si dice crescere senza problemi di sorta.

Così, dopo 1000 giorni di guerra, scopriamo che sul fronte ucraino scarseggiano soldi, armi e soldati, mentre dalla parte opposta pare non mancare nulla ed avere il tempo persino di fare nuove alleanze strategiche con altre potenze mondiali.

Alla faccia dell’isolamento russo tanto proclamato dagli atlantisti più convinti (o interessati).

In definitiva chi vince è sempre l’industria della guerra ed il mondo della grande finanza

E chi perde il popolo e di fronte a centinaia di migliaia di morti, le cifre esatte forse le sapremo solo tra molti anni, una crisi economica è forse il male minore. Il solo rammarico è che sarebbe meglio affrontare una crisi per fare la pace piuttosto di una per fare la guerra.

Articolo originale:  www.analisidifesa.it

Giuseppe GAGLIANO

Come si sviluppa il conflitto tra Russia e Ucraina

Segue nostro Telegram.

Mentre il mainstream tace su quanto denaro venga inviato in Ucraina e quanti siano i morti al fronte, qualche giornale fondato ben prima del conflitto si pone il problema, Inside Over scrive in questi giorni che “Alcuni osservatori parlano di sessanta nuovi milionari ucraini solo nel febbraio 2025, mentre migliaia di soldati continuano a cadere ogni mese sul fronte del Donbass.”

Secondo il giornale, che cita come fonte Opendatabot, un portale ucraino che analizza le problematiche connesse ai furti di fucili, pistole e altri assetti dagli arsenali del Paese, sarebbero oltre 271mila le armi scomparse dall’Ucraina e finite sul mercato nero internazionale in due anni e mezzo.

Nel contempo si ricorda come “l’opinione pubblica, già insofferente per i costi economici della guerra, potrebbe chiedere conto ai governi di come sono stati spesi miliardi di euro e dollari”, perché un giorno gli storici potrebbero scoprire che le cose non sono mai andate come sono state descritte e che qualcuno, oltre ai nuovi ricchi ucraini, ci ha guadagnato.

Forse è per questo che la cosa al riarmo non si frena

La scelta per i manovratori è tra la speranza di riuscire a vincere e quindi poter nascondere la verità per molti decenni a venire, o scenari che vanno dall’uscita di scena politica fino al rischio per la propria vita, il mondo, purtroppo, vediamo spesso essere pieno di pazzi vendicativi. Quello che pare ormai assodato, anche se spesso dimenticato, è che dietro la guerra in Ucraina, ma anche quella in Israele, ci sono grandi interessi economici, è altrettanto chiaro, ormai, che chi vince in Ucraina si prende anche i territori oggi occupati dai russi che sono miniere quasi infinite di risorse nel sottosuolo, infatti a questo, e solo a questo, serve l’integrità territoriale invocata da chi scommette sulla vittoria di Kiev, altrimenti sarebbe accettabile pensare a delle repubbliche indipendenti, cosa sempre negata da chi tra il 2014 ed il 2022 già bombardava la zona per prenderne il controllo.

L’ultima domanda, semmai

E’ perchè Trump pare aver cambiato di colpo parere quando ha affermato, dopo la visita di Zelensky, che l’Ucraina può vincere.

Qui la questione pare ancora più chiara, Trump è certamente un poco di buono, e quanti tra i governanti di oggi non lo sono, ma Trump ha una cosa in più, sa di non poter affrontare la Russia se non in uno scontro nucleare diretto e fa in modo di vincere comunque, ovvero spingendo l’Europa a comprare armi da lui, molte armi, il più possibile e di tutti i tipi, dato che le armi più micidiali sono anche quelle che fruttano di più a chi le vende. Il rischio per gli USA è limitato: se l’Europa perde, poco male, lui ha venduto e continua a vendere, se vince ha già ipotecato lo sfruttamento del sottosuolo ucraino.

In altre parole vince sempre.

Noi, invece, inteso come popolazione europea, comunque vadano le cose saremo come minimo fortemente indebitati senza prospettive di rientro in tempi ragionevoli, ovvero avremo una crisi economica che durerà per molti anni. In altre parole perdiamo sempre.

E i morti al fronte?

Ah, già, in guerra si muore e mentre il mainstream favoleggia di milioni di morti russi, le notizie che trapelano da fonti ucraine, ovvero che non si dica che è solo propaganda russa, parlano di almeno mezzo milione di morti fino ad ora e di altre migliaia ogni mese, in fondo non è una novità che i soldati di Kiev scarseggiano da molto tempo, mentre in Russia, tra arruolamenti volontari di vario tipo, detenuti compresi, la riserva si dice crescere senza problemi di sorta.

Così, dopo 1000 giorni di guerra, scopriamo che sul fronte ucraino scarseggiano soldi, armi e soldati, mentre dalla parte opposta pare non mancare nulla ed avere il tempo persino di fare nuove alleanze strategiche con altre potenze mondiali.

Alla faccia dell’isolamento russo tanto proclamato dagli atlantisti più convinti (o interessati).

In definitiva chi vince è sempre l’industria della guerra ed il mondo della grande finanza

E chi perde il popolo e di fronte a centinaia di migliaia di morti, le cifre esatte forse le sapremo solo tra molti anni, una crisi economica è forse il male minore. Il solo rammarico è che sarebbe meglio affrontare una crisi per fare la pace piuttosto di una per fare la guerra.

Articolo originale:  www.analisidifesa.it

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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