Italiano
Lorenzo Maria Pacini
June 15, 2025
© Photo: Public domain

Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta

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Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta: il Bilderberg di quest’anno – uno degli eventi più esclusivi per le élite del potere politico e finanziario globalista – vedrà la partecipazioni di alcuni italiani, fra cui

La 71ª edizione ha preso il via proprio in queste ore a Stoccolma, in Svezia. Come di consueto, i media tradizionali mantengono un silenzio quasi assoluto: nessun approfondimento, nessun servizio televisivo, nessuna indagine giornalistica. La sede dell’evento è il loro lussuoso Grand Hotel a Blasieholmen, situato in un quartiere noto come il centro finanziario svedese, vicino agli uffici di Wallenberg Investor e del gruppo SEB, oltre che all’Ordine dei Massoni svedesi. Il palazzo reale, gli edifici governativi e il parlamento sono a pochi passi di distanza.

Quel poco che si può leggere sui giornali mainstream ci narra il Bilderberg come uno “spazio di dialogo tra Europa e Stati Uniti”. Ma se tutto è così trasparente, perché la zona intorno all’hotel viene blindata dalla polizia? Per quale motivo i partecipanti non rivelano i contenuti delle discussioni? E soprattutto, come mai regna questo silenzio stampa?

Le poche informazioni disponibili sul sito ufficiale del gruppo rivelano che i temi trattati quest’anno includono la guerra in Ucraina, l’economia degli Stati Uniti, il settore della difesa, la sicurezza nazionale, l’intelligenza artificiale, le risorse minerarie e perfino la questione del calo demografico.

Si tratta di argomenti di estrema rilevanza per le società democratiche, che meriterebbero un confronto pubblico, non discussioni a porte chiuse in alberghi di lusso. L’elenco dei partecipanti dimostra quanto sia influente questo vertice.

Tra i nomi internazionali spicca quello del segretario generale della NATO, Mark Rutte, il quale – dopo aver fatto tappa in Italia – ha raggiunto Stoccolma. Ben otto funzionari dell’Unione Europea partecipano al summit, segnalando quanto l’UE sia ormai integrata nelle dinamiche del gruppo Bilderberg: tra questi, il commissario per i servizi finanziari Luis Maria Albuquerque, quello per gli affari interni Magnus Brunner, il commissario al clima Wopke Hoekstra, il responsabile per la democrazia Michael McGrath, e il commissario al commercio Maros Sefcovic. A questi si aggiungono la presidente della Banca europea degli investimenti Nadia Calvino, il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe e la vicepresidente del Parlamento europeo Sophie Wilmes.

Per quanto riguarda l’Italia, fra i vari ci saranno il giornalista Stefano Feltri, il senatore a vita e già Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e l’omologo Enrico Letta. Presente anche un membro del Governo Meloni: il viceministro alle imprese del made in Italy, Valentino Valentini.

Lo scorso anno si è svolta un’esercitazione in vista di un possibile attacco bioterroristico di vasta portata, ipotizzato per il 4 luglio 2025. Questo scenario rappresenta solo una delle diverse possibilità che potrebbero condurre a un conflitto globale su larga scala.

La settimana passata, la famiglia Wallenberg ha reso nota l’intenzione di avviare la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di munizioni destinate alle forze armate svedesi. I Wallenberg detengono interessi significativi nel settore bellico nazionale, che ha registrato una forte espansione a seguito dell’invasione russa in Ucraina e dell’ingresso della Svezia nella NATO. La società SAAB, controllata dalla stessa famiglia — e protagonista nel campo dell’aeronautica e della difesa svedese — ha stretto diversi accordi con paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Inoltre, SAAB fornisce tecnologie basate su intelligenza artificiale e apprendimento automatico (AI/ML) al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

L’anno scorso c’era stata cuna new entry targata Vaticano: il cardinale vicentino Segretario di Stato Piero Parolin, promotore dell’agenda green, che aveva in agenda appuntamenti con i migliori maggiordomi politici e servi del Capitale globalista, ma anche personaggi più noti come Vittorio Colai di Vodafone, Lilli Gruber la cerimoniera televisiva, il già noto John Elkam.

Non avevamo dubbi: un altro anno in cui l’Italia vedrà il suo bene comune svenduto per gli interessi di “vili affaristi”.

L’Italia vola al Bilderberg 2025

Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta

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Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta: il Bilderberg di quest’anno – uno degli eventi più esclusivi per le élite del potere politico e finanziario globalista – vedrà la partecipazioni di alcuni italiani, fra cui

La 71ª edizione ha preso il via proprio in queste ore a Stoccolma, in Svezia. Come di consueto, i media tradizionali mantengono un silenzio quasi assoluto: nessun approfondimento, nessun servizio televisivo, nessuna indagine giornalistica. La sede dell’evento è il loro lussuoso Grand Hotel a Blasieholmen, situato in un quartiere noto come il centro finanziario svedese, vicino agli uffici di Wallenberg Investor e del gruppo SEB, oltre che all’Ordine dei Massoni svedesi. Il palazzo reale, gli edifici governativi e il parlamento sono a pochi passi di distanza.

Quel poco che si può leggere sui giornali mainstream ci narra il Bilderberg come uno “spazio di dialogo tra Europa e Stati Uniti”. Ma se tutto è così trasparente, perché la zona intorno all’hotel viene blindata dalla polizia? Per quale motivo i partecipanti non rivelano i contenuti delle discussioni? E soprattutto, come mai regna questo silenzio stampa?

Le poche informazioni disponibili sul sito ufficiale del gruppo rivelano che i temi trattati quest’anno includono la guerra in Ucraina, l’economia degli Stati Uniti, il settore della difesa, la sicurezza nazionale, l’intelligenza artificiale, le risorse minerarie e perfino la questione del calo demografico.

Si tratta di argomenti di estrema rilevanza per le società democratiche, che meriterebbero un confronto pubblico, non discussioni a porte chiuse in alberghi di lusso. L’elenco dei partecipanti dimostra quanto sia influente questo vertice.

Tra i nomi internazionali spicca quello del segretario generale della NATO, Mark Rutte, il quale – dopo aver fatto tappa in Italia – ha raggiunto Stoccolma. Ben otto funzionari dell’Unione Europea partecipano al summit, segnalando quanto l’UE sia ormai integrata nelle dinamiche del gruppo Bilderberg: tra questi, il commissario per i servizi finanziari Luis Maria Albuquerque, quello per gli affari interni Magnus Brunner, il commissario al clima Wopke Hoekstra, il responsabile per la democrazia Michael McGrath, e il commissario al commercio Maros Sefcovic. A questi si aggiungono la presidente della Banca europea degli investimenti Nadia Calvino, il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe e la vicepresidente del Parlamento europeo Sophie Wilmes.

Per quanto riguarda l’Italia, fra i vari ci saranno il giornalista Stefano Feltri, il senatore a vita e già Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e l’omologo Enrico Letta. Presente anche un membro del Governo Meloni: il viceministro alle imprese del made in Italy, Valentino Valentini.

Lo scorso anno si è svolta un’esercitazione in vista di un possibile attacco bioterroristico di vasta portata, ipotizzato per il 4 luglio 2025. Questo scenario rappresenta solo una delle diverse possibilità che potrebbero condurre a un conflitto globale su larga scala.

La settimana passata, la famiglia Wallenberg ha reso nota l’intenzione di avviare la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di munizioni destinate alle forze armate svedesi. I Wallenberg detengono interessi significativi nel settore bellico nazionale, che ha registrato una forte espansione a seguito dell’invasione russa in Ucraina e dell’ingresso della Svezia nella NATO. La società SAAB, controllata dalla stessa famiglia — e protagonista nel campo dell’aeronautica e della difesa svedese — ha stretto diversi accordi con paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Inoltre, SAAB fornisce tecnologie basate su intelligenza artificiale e apprendimento automatico (AI/ML) al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

L’anno scorso c’era stata cuna new entry targata Vaticano: il cardinale vicentino Segretario di Stato Piero Parolin, promotore dell’agenda green, che aveva in agenda appuntamenti con i migliori maggiordomi politici e servi del Capitale globalista, ma anche personaggi più noti come Vittorio Colai di Vodafone, Lilli Gruber la cerimoniera televisiva, il già noto John Elkam.

Non avevamo dubbi: un altro anno in cui l’Italia vedrà il suo bene comune svenduto per gli interessi di “vili affaristi”.

Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta

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Immaginate un incontro che riunisce il segretario generale della NATO, diversi commissari dell’Unione Europea, ministri dei principali Stati occidentali e i vertici delle multinazionali più potenti del pianeta: il Bilderberg di quest’anno – uno degli eventi più esclusivi per le élite del potere politico e finanziario globalista – vedrà la partecipazioni di alcuni italiani, fra cui

La 71ª edizione ha preso il via proprio in queste ore a Stoccolma, in Svezia. Come di consueto, i media tradizionali mantengono un silenzio quasi assoluto: nessun approfondimento, nessun servizio televisivo, nessuna indagine giornalistica. La sede dell’evento è il loro lussuoso Grand Hotel a Blasieholmen, situato in un quartiere noto come il centro finanziario svedese, vicino agli uffici di Wallenberg Investor e del gruppo SEB, oltre che all’Ordine dei Massoni svedesi. Il palazzo reale, gli edifici governativi e il parlamento sono a pochi passi di distanza.

Quel poco che si può leggere sui giornali mainstream ci narra il Bilderberg come uno “spazio di dialogo tra Europa e Stati Uniti”. Ma se tutto è così trasparente, perché la zona intorno all’hotel viene blindata dalla polizia? Per quale motivo i partecipanti non rivelano i contenuti delle discussioni? E soprattutto, come mai regna questo silenzio stampa?

Le poche informazioni disponibili sul sito ufficiale del gruppo rivelano che i temi trattati quest’anno includono la guerra in Ucraina, l’economia degli Stati Uniti, il settore della difesa, la sicurezza nazionale, l’intelligenza artificiale, le risorse minerarie e perfino la questione del calo demografico.

Si tratta di argomenti di estrema rilevanza per le società democratiche, che meriterebbero un confronto pubblico, non discussioni a porte chiuse in alberghi di lusso. L’elenco dei partecipanti dimostra quanto sia influente questo vertice.

Tra i nomi internazionali spicca quello del segretario generale della NATO, Mark Rutte, il quale – dopo aver fatto tappa in Italia – ha raggiunto Stoccolma. Ben otto funzionari dell’Unione Europea partecipano al summit, segnalando quanto l’UE sia ormai integrata nelle dinamiche del gruppo Bilderberg: tra questi, il commissario per i servizi finanziari Luis Maria Albuquerque, quello per gli affari interni Magnus Brunner, il commissario al clima Wopke Hoekstra, il responsabile per la democrazia Michael McGrath, e il commissario al commercio Maros Sefcovic. A questi si aggiungono la presidente della Banca europea degli investimenti Nadia Calvino, il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe e la vicepresidente del Parlamento europeo Sophie Wilmes.

Per quanto riguarda l’Italia, fra i vari ci saranno il giornalista Stefano Feltri, il senatore a vita e già Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e l’omologo Enrico Letta. Presente anche un membro del Governo Meloni: il viceministro alle imprese del made in Italy, Valentino Valentini.

Lo scorso anno si è svolta un’esercitazione in vista di un possibile attacco bioterroristico di vasta portata, ipotizzato per il 4 luglio 2025. Questo scenario rappresenta solo una delle diverse possibilità che potrebbero condurre a un conflitto globale su larga scala.

La settimana passata, la famiglia Wallenberg ha reso nota l’intenzione di avviare la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di munizioni destinate alle forze armate svedesi. I Wallenberg detengono interessi significativi nel settore bellico nazionale, che ha registrato una forte espansione a seguito dell’invasione russa in Ucraina e dell’ingresso della Svezia nella NATO. La società SAAB, controllata dalla stessa famiglia — e protagonista nel campo dell’aeronautica e della difesa svedese — ha stretto diversi accordi con paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Inoltre, SAAB fornisce tecnologie basate su intelligenza artificiale e apprendimento automatico (AI/ML) al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

L’anno scorso c’era stata cuna new entry targata Vaticano: il cardinale vicentino Segretario di Stato Piero Parolin, promotore dell’agenda green, che aveva in agenda appuntamenti con i migliori maggiordomi politici e servi del Capitale globalista, ma anche personaggi più noti come Vittorio Colai di Vodafone, Lilli Gruber la cerimoniera televisiva, il già noto John Elkam.

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The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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