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Giulio Chinappi
June 3, 2025
© Photo: Public domain

Il 46° Vertice ASEAN ha sancito l’adozione della Dichiarazione di Kuala Lumpur “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”, gettando le basi per un’integrazione più profonda. Il Vietnam ha delineato le sue priorità per un’ASEAN sostenibile e connessa, mentre prende avvio la cooperazione tri‑nazionale sullo sfruttamento di energia rinnovabile e si rafforza il dialogo con Cina e Paesi del Golfo.

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A Kuala Lumpur, dal 24 al 26 maggio 2025, i leader dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico si sono riuniti per il 46° Vertice ASEAN, un appuntamento cruciale nel percorso di consolidamento dell’architettura regionale. Presieduto dal Primo Ministro malese Anwar Ibrahim, l’incontro ha visto la partecipazione, oltre agli Stati membri, del Primo Ministro di Timor Est Xanana Gusmão e del Segretario Generale dell’ASEAN, il cambogiano Kao Kim Hourn. Tra i momenti salienti del vertice, l’adozione della “Dichiarazione di Kuala Lumpur – ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso” e l’accordo sull’ingresso di Timor Est come undicesimo membro all’ASEAN, previsto per il prossimo vertice di ottobre.

La Dichiarazione di Kuala Lumpur, in particolare, rappresenta un traguardo storico: essa contiene infatti la Visione Comune dell’ASEAN fino al 2045 e quattro strategie fondamentali per i pilastri politico‑istituzionale, economico, socio‑culturale e di connettività. Con questo documento, l’ASEAN assume un impegno solenne di operare in modo sistematico per l’inclusione, la sostenibilità e la resilienza, traducendo le dichiarazioni politiche in piani d’azione concreti. Come ha sottolineato Anwar Ibrahim durante la cerimonia, «questa firma non è solo un omaggio al passato, ma un patto vivo con il futuro», riaffermando la volontà dei Paesi membri di mantenere un’ASEAN unita, dinamica e centrata sulle persone.

Sul piano politico e della sicurezza, la Visione 2045 invita i governi membri a intensificare la cooperazione non solo tra di loro, ma anche con partner esterni, attraverso meccanismi consolidati e nuovi meccanismi di dialogo. Viene sottolineata la necessità di tradurre la solidarietà ASEAN in capacità operative concrete: dai dialoghi annuali tra capi di Stato alla creazione di task force regionali per il contrasto al terrorismo, al crimine informatico e alla gestione delle crisi umanitarie. In questo contesto, il Vietnam, forte della propria esperienza nella lotta alle insidie transfrontaliere e del suo approccio multilaterale, si è impegnato a guidare iniziative volte a istituire un meccanismo comune di allerta rapida per disastri naturali e attacchi cibernetici.

La strategia economica, fulcro della Dichiarazione, getta le basi per un’integrazione più profonda dei mercati interni: si punta a triplicare il volume del commercio intra‑ASEAN entro il 2045, grazie a misure quali l’armonizzazione delle norme doganali, l’abbattimento delle barriere tecniche e la promozione di corridoi logistici multilaterali. È particolarmente significativo il richiamo alla piena operatività dell’ASEAN Digital Economy Framework Agreement, strumento pensato per uniformare le regolamentazioni relative al commercio elettronico e alla tutela dei dati personali. Su questo fronte, il Vietnam ha già avviato sperimentazioni di “e‑visa” e dogane elettroniche, ponendosi come banco di prova per le soluzioni digitali regionali.

Per quanto concerne il pilastro socio‑culturale, la Dichiarazione ribadisce l’importanza di un’ASEAN inclusiva, che valorizzi le diversità etniche, linguistiche e religiose. Vengono promossi programmi di scambio scolastico e universitario, nonché il riconoscimento reciproco dei titoli di studio, per favorire la mobilità studentesca e professionale.

Infine, la strategia di connettività si fonda sul potenziamento delle infrastrutture fisiche e digitali, dal completamento della rete elettrica dell’ASEAN fino allo sviluppo del corridoio ferroviario ad alta velocità che collegherà il sud-est asiatico alla Cina meridionale. Viene altresì sottolineata l’urgenza di sviluppare tecnologie 5G e reti di comunicazione satellitare per garantire l’accesso universale ai servizi digitali. In questa prospettiva, il Vietnam ha offerto il proprio know‑how nella realizzazione di smart cities, come quelle di Đà Nẵng e Hai Phòng, destinate a diventare hub di innovazione regionale.

Il Primo Ministro vietnamita Phạm Minh Chính, a capo della delegazione della Repubblica Socialista, ha colto l’occasione per presentare la visione strategica di Ha Nội: orientare lo sviluppo regionale su una nuova visione basata sull’inclusività, l’innovazione e la sostenibilità. In particolare, ha proposto tre aree prioritarie per rafforzare il blocco nei prossimi decenni. Innanzitutto, promuovere una crescita equa e inclusiva, misurata anche sulla capacità di integrare criteri di sostenibilità nelle politiche di sviluppo. In secondo luogo, consolidare la connettività intra‑regionale, incrementando scambi commerciali, investimenti e collegamenti infrastrutturali, in modo da diversificare mercati e catene di approvvigionamento. Infine, riaffermare la centralità dell’ASEAN garantendo autonomia strategica e voce unitaria sui dossier di portata globale, dalla sicurezza marittima al cambiamento climatico.

Tra le iniziative concrete emerse dal vertice, ha suscitato particolare interesse il protocollo tripartito tra Vietnam, Malaysia e Singapore sulla cooperazione energetica. I tre Paesi hanno firmato un accordo per valutare la fattibilità dell’esportazione di energia rinnovabile vietnamita, in particolare l’energia eolica offshore, via cavi sottomarini diretti verso la rete elettrica peninsulare della Malaysia e, da lì, al sistema di Singapore. Questa intesa, che unisce le tre aziende di MY Energy Consortium (Malaysia), PTSC (Vietnam) e Sembcorp Utilities (Singapore), intende dar vita a un modello replicabile di infrastrutture verdi transfrontaliere, trasformando l’ASEAN in un esempio globale di integrazione energetica a basse emissioni. Il Primo Ministro Chính ha commentato che questo progetto «concretizza la visione di una rete elettrica dell’ASEAN, rafforzando la connettività energetica in modo sostenibile e flessibile».

Accanto alla cooperazione regionale, il vertice ha rilanciato il dialogo tra ASEAN, GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) e Cina, riunendo a Kuala Lumpur i leader dei Paesi del Golfo e il Premier cinese Li Qiang. Il Primo Ministro Anwar Ibrahim ha esortato i settori privati a tradurre in azione le intese politiche, ammonendo che «la sfera diplomatica ha tracciato la via, ora tocca all’industria concretizzare gli impegni». Nel suo intervento, Li Qiang ha riconosciuto l’importanza di un coordinamento tra ASEAN, GCC e Cina, sottolineando che «insieme rappresentiamo un quarto della popolazione e dell’economia mondiali, ma solo il 5,4% degli scambi globali: c’è un enorme potenziale da sviluppare».

A tal proposito, Vietnam, nella persona del suo Primo Ministro, ha ribadito il costante impegno nella cooperazione esterna in linea con la politica di indipendenza, autosufficienza e multilateralismo. Hà Nội si propone di intensificare i dialoghi politici, potenziare la sicurezza marittima e promuovere la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e le energie pulite, settori in cui la complementarità tra il dinamismo vietnamita e il know‑how dei partner può dare frutti importanti. Phạm Minh Chính ha ricordato come l’ASEAN debba rafforzare la “capacità di resilienza interna” e migliorare la propria “adattabilità” ai mutamenti esterni, facendo leva sulla centralità regionale.

Il 46° Vertice ASEAN a Kuala Lumpur ha dunque consegnato all’Associazione una roadmap ambiziosa per i prossimi venti anni, fondata sulla Dichiarazione “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”. Le parole del Premier vietnamita e le intese concrete con Malaysia, Singapore, GCC e Cina testimoniano la nuova fase di un’ASEAN che, pur affrontando instabilità geopolitiche e sfide globali, conferma la volontà di perseguire insieme “un domani più unito, resiliente, proattivo, inclusivo e sostenibile”.

A Kuala Lumpur un nuovo capitolo per l’ASEAN, verso la cooperazione energetica e globale

Il 46° Vertice ASEAN ha sancito l’adozione della Dichiarazione di Kuala Lumpur “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”, gettando le basi per un’integrazione più profonda. Il Vietnam ha delineato le sue priorità per un’ASEAN sostenibile e connessa, mentre prende avvio la cooperazione tri‑nazionale sullo sfruttamento di energia rinnovabile e si rafforza il dialogo con Cina e Paesi del Golfo.

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A Kuala Lumpur, dal 24 al 26 maggio 2025, i leader dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico si sono riuniti per il 46° Vertice ASEAN, un appuntamento cruciale nel percorso di consolidamento dell’architettura regionale. Presieduto dal Primo Ministro malese Anwar Ibrahim, l’incontro ha visto la partecipazione, oltre agli Stati membri, del Primo Ministro di Timor Est Xanana Gusmão e del Segretario Generale dell’ASEAN, il cambogiano Kao Kim Hourn. Tra i momenti salienti del vertice, l’adozione della “Dichiarazione di Kuala Lumpur – ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso” e l’accordo sull’ingresso di Timor Est come undicesimo membro all’ASEAN, previsto per il prossimo vertice di ottobre.

La Dichiarazione di Kuala Lumpur, in particolare, rappresenta un traguardo storico: essa contiene infatti la Visione Comune dell’ASEAN fino al 2045 e quattro strategie fondamentali per i pilastri politico‑istituzionale, economico, socio‑culturale e di connettività. Con questo documento, l’ASEAN assume un impegno solenne di operare in modo sistematico per l’inclusione, la sostenibilità e la resilienza, traducendo le dichiarazioni politiche in piani d’azione concreti. Come ha sottolineato Anwar Ibrahim durante la cerimonia, «questa firma non è solo un omaggio al passato, ma un patto vivo con il futuro», riaffermando la volontà dei Paesi membri di mantenere un’ASEAN unita, dinamica e centrata sulle persone.

Sul piano politico e della sicurezza, la Visione 2045 invita i governi membri a intensificare la cooperazione non solo tra di loro, ma anche con partner esterni, attraverso meccanismi consolidati e nuovi meccanismi di dialogo. Viene sottolineata la necessità di tradurre la solidarietà ASEAN in capacità operative concrete: dai dialoghi annuali tra capi di Stato alla creazione di task force regionali per il contrasto al terrorismo, al crimine informatico e alla gestione delle crisi umanitarie. In questo contesto, il Vietnam, forte della propria esperienza nella lotta alle insidie transfrontaliere e del suo approccio multilaterale, si è impegnato a guidare iniziative volte a istituire un meccanismo comune di allerta rapida per disastri naturali e attacchi cibernetici.

La strategia economica, fulcro della Dichiarazione, getta le basi per un’integrazione più profonda dei mercati interni: si punta a triplicare il volume del commercio intra‑ASEAN entro il 2045, grazie a misure quali l’armonizzazione delle norme doganali, l’abbattimento delle barriere tecniche e la promozione di corridoi logistici multilaterali. È particolarmente significativo il richiamo alla piena operatività dell’ASEAN Digital Economy Framework Agreement, strumento pensato per uniformare le regolamentazioni relative al commercio elettronico e alla tutela dei dati personali. Su questo fronte, il Vietnam ha già avviato sperimentazioni di “e‑visa” e dogane elettroniche, ponendosi come banco di prova per le soluzioni digitali regionali.

Per quanto concerne il pilastro socio‑culturale, la Dichiarazione ribadisce l’importanza di un’ASEAN inclusiva, che valorizzi le diversità etniche, linguistiche e religiose. Vengono promossi programmi di scambio scolastico e universitario, nonché il riconoscimento reciproco dei titoli di studio, per favorire la mobilità studentesca e professionale.

Infine, la strategia di connettività si fonda sul potenziamento delle infrastrutture fisiche e digitali, dal completamento della rete elettrica dell’ASEAN fino allo sviluppo del corridoio ferroviario ad alta velocità che collegherà il sud-est asiatico alla Cina meridionale. Viene altresì sottolineata l’urgenza di sviluppare tecnologie 5G e reti di comunicazione satellitare per garantire l’accesso universale ai servizi digitali. In questa prospettiva, il Vietnam ha offerto il proprio know‑how nella realizzazione di smart cities, come quelle di Đà Nẵng e Hai Phòng, destinate a diventare hub di innovazione regionale.

Il Primo Ministro vietnamita Phạm Minh Chính, a capo della delegazione della Repubblica Socialista, ha colto l’occasione per presentare la visione strategica di Ha Nội: orientare lo sviluppo regionale su una nuova visione basata sull’inclusività, l’innovazione e la sostenibilità. In particolare, ha proposto tre aree prioritarie per rafforzare il blocco nei prossimi decenni. Innanzitutto, promuovere una crescita equa e inclusiva, misurata anche sulla capacità di integrare criteri di sostenibilità nelle politiche di sviluppo. In secondo luogo, consolidare la connettività intra‑regionale, incrementando scambi commerciali, investimenti e collegamenti infrastrutturali, in modo da diversificare mercati e catene di approvvigionamento. Infine, riaffermare la centralità dell’ASEAN garantendo autonomia strategica e voce unitaria sui dossier di portata globale, dalla sicurezza marittima al cambiamento climatico.

Tra le iniziative concrete emerse dal vertice, ha suscitato particolare interesse il protocollo tripartito tra Vietnam, Malaysia e Singapore sulla cooperazione energetica. I tre Paesi hanno firmato un accordo per valutare la fattibilità dell’esportazione di energia rinnovabile vietnamita, in particolare l’energia eolica offshore, via cavi sottomarini diretti verso la rete elettrica peninsulare della Malaysia e, da lì, al sistema di Singapore. Questa intesa, che unisce le tre aziende di MY Energy Consortium (Malaysia), PTSC (Vietnam) e Sembcorp Utilities (Singapore), intende dar vita a un modello replicabile di infrastrutture verdi transfrontaliere, trasformando l’ASEAN in un esempio globale di integrazione energetica a basse emissioni. Il Primo Ministro Chính ha commentato che questo progetto «concretizza la visione di una rete elettrica dell’ASEAN, rafforzando la connettività energetica in modo sostenibile e flessibile».

Accanto alla cooperazione regionale, il vertice ha rilanciato il dialogo tra ASEAN, GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) e Cina, riunendo a Kuala Lumpur i leader dei Paesi del Golfo e il Premier cinese Li Qiang. Il Primo Ministro Anwar Ibrahim ha esortato i settori privati a tradurre in azione le intese politiche, ammonendo che «la sfera diplomatica ha tracciato la via, ora tocca all’industria concretizzare gli impegni». Nel suo intervento, Li Qiang ha riconosciuto l’importanza di un coordinamento tra ASEAN, GCC e Cina, sottolineando che «insieme rappresentiamo un quarto della popolazione e dell’economia mondiali, ma solo il 5,4% degli scambi globali: c’è un enorme potenziale da sviluppare».

A tal proposito, Vietnam, nella persona del suo Primo Ministro, ha ribadito il costante impegno nella cooperazione esterna in linea con la politica di indipendenza, autosufficienza e multilateralismo. Hà Nội si propone di intensificare i dialoghi politici, potenziare la sicurezza marittima e promuovere la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e le energie pulite, settori in cui la complementarità tra il dinamismo vietnamita e il know‑how dei partner può dare frutti importanti. Phạm Minh Chính ha ricordato come l’ASEAN debba rafforzare la “capacità di resilienza interna” e migliorare la propria “adattabilità” ai mutamenti esterni, facendo leva sulla centralità regionale.

Il 46° Vertice ASEAN a Kuala Lumpur ha dunque consegnato all’Associazione una roadmap ambiziosa per i prossimi venti anni, fondata sulla Dichiarazione “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”. Le parole del Premier vietnamita e le intese concrete con Malaysia, Singapore, GCC e Cina testimoniano la nuova fase di un’ASEAN che, pur affrontando instabilità geopolitiche e sfide globali, conferma la volontà di perseguire insieme “un domani più unito, resiliente, proattivo, inclusivo e sostenibile”.

Il 46° Vertice ASEAN ha sancito l’adozione della Dichiarazione di Kuala Lumpur “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”, gettando le basi per un’integrazione più profonda. Il Vietnam ha delineato le sue priorità per un’ASEAN sostenibile e connessa, mentre prende avvio la cooperazione tri‑nazionale sullo sfruttamento di energia rinnovabile e si rafforza il dialogo con Cina e Paesi del Golfo.

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A Kuala Lumpur, dal 24 al 26 maggio 2025, i leader dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico si sono riuniti per il 46° Vertice ASEAN, un appuntamento cruciale nel percorso di consolidamento dell’architettura regionale. Presieduto dal Primo Ministro malese Anwar Ibrahim, l’incontro ha visto la partecipazione, oltre agli Stati membri, del Primo Ministro di Timor Est Xanana Gusmão e del Segretario Generale dell’ASEAN, il cambogiano Kao Kim Hourn. Tra i momenti salienti del vertice, l’adozione della “Dichiarazione di Kuala Lumpur – ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso” e l’accordo sull’ingresso di Timor Est come undicesimo membro all’ASEAN, previsto per il prossimo vertice di ottobre.

La Dichiarazione di Kuala Lumpur, in particolare, rappresenta un traguardo storico: essa contiene infatti la Visione Comune dell’ASEAN fino al 2045 e quattro strategie fondamentali per i pilastri politico‑istituzionale, economico, socio‑culturale e di connettività. Con questo documento, l’ASEAN assume un impegno solenne di operare in modo sistematico per l’inclusione, la sostenibilità e la resilienza, traducendo le dichiarazioni politiche in piani d’azione concreti. Come ha sottolineato Anwar Ibrahim durante la cerimonia, «questa firma non è solo un omaggio al passato, ma un patto vivo con il futuro», riaffermando la volontà dei Paesi membri di mantenere un’ASEAN unita, dinamica e centrata sulle persone.

Sul piano politico e della sicurezza, la Visione 2045 invita i governi membri a intensificare la cooperazione non solo tra di loro, ma anche con partner esterni, attraverso meccanismi consolidati e nuovi meccanismi di dialogo. Viene sottolineata la necessità di tradurre la solidarietà ASEAN in capacità operative concrete: dai dialoghi annuali tra capi di Stato alla creazione di task force regionali per il contrasto al terrorismo, al crimine informatico e alla gestione delle crisi umanitarie. In questo contesto, il Vietnam, forte della propria esperienza nella lotta alle insidie transfrontaliere e del suo approccio multilaterale, si è impegnato a guidare iniziative volte a istituire un meccanismo comune di allerta rapida per disastri naturali e attacchi cibernetici.

La strategia economica, fulcro della Dichiarazione, getta le basi per un’integrazione più profonda dei mercati interni: si punta a triplicare il volume del commercio intra‑ASEAN entro il 2045, grazie a misure quali l’armonizzazione delle norme doganali, l’abbattimento delle barriere tecniche e la promozione di corridoi logistici multilaterali. È particolarmente significativo il richiamo alla piena operatività dell’ASEAN Digital Economy Framework Agreement, strumento pensato per uniformare le regolamentazioni relative al commercio elettronico e alla tutela dei dati personali. Su questo fronte, il Vietnam ha già avviato sperimentazioni di “e‑visa” e dogane elettroniche, ponendosi come banco di prova per le soluzioni digitali regionali.

Per quanto concerne il pilastro socio‑culturale, la Dichiarazione ribadisce l’importanza di un’ASEAN inclusiva, che valorizzi le diversità etniche, linguistiche e religiose. Vengono promossi programmi di scambio scolastico e universitario, nonché il riconoscimento reciproco dei titoli di studio, per favorire la mobilità studentesca e professionale.

Infine, la strategia di connettività si fonda sul potenziamento delle infrastrutture fisiche e digitali, dal completamento della rete elettrica dell’ASEAN fino allo sviluppo del corridoio ferroviario ad alta velocità che collegherà il sud-est asiatico alla Cina meridionale. Viene altresì sottolineata l’urgenza di sviluppare tecnologie 5G e reti di comunicazione satellitare per garantire l’accesso universale ai servizi digitali. In questa prospettiva, il Vietnam ha offerto il proprio know‑how nella realizzazione di smart cities, come quelle di Đà Nẵng e Hai Phòng, destinate a diventare hub di innovazione regionale.

Il Primo Ministro vietnamita Phạm Minh Chính, a capo della delegazione della Repubblica Socialista, ha colto l’occasione per presentare la visione strategica di Ha Nội: orientare lo sviluppo regionale su una nuova visione basata sull’inclusività, l’innovazione e la sostenibilità. In particolare, ha proposto tre aree prioritarie per rafforzare il blocco nei prossimi decenni. Innanzitutto, promuovere una crescita equa e inclusiva, misurata anche sulla capacità di integrare criteri di sostenibilità nelle politiche di sviluppo. In secondo luogo, consolidare la connettività intra‑regionale, incrementando scambi commerciali, investimenti e collegamenti infrastrutturali, in modo da diversificare mercati e catene di approvvigionamento. Infine, riaffermare la centralità dell’ASEAN garantendo autonomia strategica e voce unitaria sui dossier di portata globale, dalla sicurezza marittima al cambiamento climatico.

Tra le iniziative concrete emerse dal vertice, ha suscitato particolare interesse il protocollo tripartito tra Vietnam, Malaysia e Singapore sulla cooperazione energetica. I tre Paesi hanno firmato un accordo per valutare la fattibilità dell’esportazione di energia rinnovabile vietnamita, in particolare l’energia eolica offshore, via cavi sottomarini diretti verso la rete elettrica peninsulare della Malaysia e, da lì, al sistema di Singapore. Questa intesa, che unisce le tre aziende di MY Energy Consortium (Malaysia), PTSC (Vietnam) e Sembcorp Utilities (Singapore), intende dar vita a un modello replicabile di infrastrutture verdi transfrontaliere, trasformando l’ASEAN in un esempio globale di integrazione energetica a basse emissioni. Il Primo Ministro Chính ha commentato che questo progetto «concretizza la visione di una rete elettrica dell’ASEAN, rafforzando la connettività energetica in modo sostenibile e flessibile».

Accanto alla cooperazione regionale, il vertice ha rilanciato il dialogo tra ASEAN, GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) e Cina, riunendo a Kuala Lumpur i leader dei Paesi del Golfo e il Premier cinese Li Qiang. Il Primo Ministro Anwar Ibrahim ha esortato i settori privati a tradurre in azione le intese politiche, ammonendo che «la sfera diplomatica ha tracciato la via, ora tocca all’industria concretizzare gli impegni». Nel suo intervento, Li Qiang ha riconosciuto l’importanza di un coordinamento tra ASEAN, GCC e Cina, sottolineando che «insieme rappresentiamo un quarto della popolazione e dell’economia mondiali, ma solo il 5,4% degli scambi globali: c’è un enorme potenziale da sviluppare».

A tal proposito, Vietnam, nella persona del suo Primo Ministro, ha ribadito il costante impegno nella cooperazione esterna in linea con la politica di indipendenza, autosufficienza e multilateralismo. Hà Nội si propone di intensificare i dialoghi politici, potenziare la sicurezza marittima e promuovere la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e le energie pulite, settori in cui la complementarità tra il dinamismo vietnamita e il know‑how dei partner può dare frutti importanti. Phạm Minh Chính ha ricordato come l’ASEAN debba rafforzare la “capacità di resilienza interna” e migliorare la propria “adattabilità” ai mutamenti esterni, facendo leva sulla centralità regionale.

Il 46° Vertice ASEAN a Kuala Lumpur ha dunque consegnato all’Associazione una roadmap ambiziosa per i prossimi venti anni, fondata sulla Dichiarazione “ASEAN 2045: il nostro futuro condiviso”. Le parole del Premier vietnamita e le intese concrete con Malaysia, Singapore, GCC e Cina testimoniano la nuova fase di un’ASEAN che, pur affrontando instabilità geopolitiche e sfide globali, conferma la volontà di perseguire insieme “un domani più unito, resiliente, proattivo, inclusivo e sostenibile”.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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