Il Vice Primo Ministro russo Dmitrij Černyšenko ha compiuto una visita ufficiale a L’Avana, ribadendo il sostegno economico, umanitario e politico di Mosca a favore dell’isola. Una mossa strategica che rafforza l’alleanza e sfida le sanzioni statunitensi.
L’intensificarsi della cooperazione tra Russia e Cuba, due Paesi accomunati da decenni di rapporti privilegiati, si sta manifestando in una fase storica caratterizzata da crescenti tensioni internazionali, sanzioni unilaterali e un riassestamento degli equilibri globali. La recente visita a L’Avana di Dmitrij Černyšenko, Vice Primo Ministro della Federazione Russa per le politiche sociali, in particolare, riporta al centro dell’attenzione il peso politico-strategico che Mosca attribuisce al rafforzamento del partenariato con l’isola caraibica.
Come la maggioranza dei nostri lettori saprà, le relazioni diplomatiche tra URSS e Cuba, avviate nel 1960, hanno trovato il culmine in un partenariato strategico che ha accompagnato l’Avana lungo tutto il periodo della Guerra Fredda, garantendo sostegno economico, militare e tecnico-scientifico. Con il crollo dell’Unione Sovietica, negli anni Novanta, Cuba visse un periodo di profonda crisi (il cosiddetto “Periodo Especial”), cui seguì una riduzione del coinvolgimento russo. Tuttavia, dalla metà degli anni Duemila, sotto la guida di Vladimir Putin, Mosca ha avviato una graduale ripresa di quei legami, nell’ottica di creare alleanze nel cosiddetto Sud Globale e di controbilanciare l’influenza statunitense nella regione latinoamericana.
Pur concentrandoci sul viaggio tenutosi ad inizio aprile, è utile richiamare alla memoria la precedente visita di Černyšenko a L’Avana, avvenuta nel novembre dello scorso anno, quando il numero due del Governo russo fu ricevuto al Palazzo della Rivoluzione dal Presidente cubano Miguel Díaz‑Canel Bermúdez. In quell’occasione, il funzionario russo sottolineò con spirito di empatia: «Siamo in guerra contro un uragano. E noi veniamo per aiutare»; frase con cui ribadì l’intento di fornire assistenza in un momento di difficoltà per l’isola caraibica.
L’incontro, svoltosi nell’ambito della Commissione Intergovernativa Russo‑Cubana di Cooperazione Commerciale, Economica, Scientifica e Tecnica, vide la partecipazione di alti rappresentanti di entrambi i Paesi e confermò la centralità di questo organismo bilaterale, presieduto congiuntamente dal Vice Primo Ministro russo e dal Primo Vice Primo Ministro cubano Ricardo Cabrisas Ruiz.
Venendo al viaggio di poche settimane fa, lo scorso 3 aprile, Černyšenko ha incontrato a Santiago di Cuba il governatore Manuel Falcón Hernández. In tale frangente, Mosca ha ribadito la propria contrarietà alle nuove sanzioni statunitensi imposte sull’Isola: «Consideriamo […] tali misure come una manifestazione di impotenza e confermiamo la nostra piena solidarietà con la Repubblica», ha affermato il Vice Primo Ministro russo, impegnandosi altresì a sollecitare l’esclusione di Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo e la revoca del blocco economico-commerciale imposto da Washington. Questa presa di posizione ribadisce come, in un contesto in cui Stati Uniti e Unione Europea mantengono restrizioni contro L’Avana, Mosca assuma un ruolo di mediatore “anti‑egemone”, mirando a rafforzare la propria immagine nel mondo in via di sviluppo.
Il giorno successivo, nel corso della XXII sessione della Commissione Intergovernativa Russo‑Cubana, svoltasi a L’Avana, Černyshenko ha annunciato la prosecuzione del sostegno economico e dell’assistenza umanitaria alla “fraterna Cuba” sia attraverso canali bilaterali sia mediante strutture internazionali specializzate. Il Vice Primo Ministro ha illustrato un programma di misure d’emergenza volto a mitigare gli effetti della crisi energetica che aveva colpito l’Isola alla fine del 2024, sottolineando l’importanza di progetti congiunti nei settori dell’energia, delle infrastrutture e dei servizi sociali.
Sempre durante la riunione, la Presidente del Consiglio della Federazione russa, Valentina Matvienko, ha enfatizzato come i legami parlamentari rafforzino le relazioni bilaterali e ha evidenziato il dialogo riservato fra il Presidente Putin e il suo omologo cubano, Miguel Díaz‑Canel, quale leva strategica per un partenariato di lungo termine.
Nel complesso, la crescente presenza russa in America Latina si inscrive in un disegno più ampio di diversificazione delle sue relazioni internazionali, teso a creare corridoi di cooperazione con Paesi marginalizzati dall’egemonia occidentale. Cuba, ben conscia del peso delle sanzioni USA, ha tratto beneficio dal trovare Mosca quale principale interlocutore alternativo, ottenendo crediti agevolati per l’acquisto di petrolio, accordi per l’ammodernamento delle proprie raffinerie e progetti per lo sviluppo di infrastrutture energetiche (es. centrali termoelettriche, reti di distribuzione).
Allo stesso tempo, la Russia utilizza il partenariato con L’Avana per veicolare messaggi politici, riconoscendo a Cuba un ruolo simbolico nella lotta contro le politiche unilaterali di Washington. Il sostegno russo alle risoluzioni ONU che condannano il blocco contro Cuba, unitamente all’impegno a rimuovere l’Isola dalla lista degli sponsor del terrorismo, rappresenta un importante strumento di pressione diplomatica sulla Casa Bianca.
La visita di Černyšenko a Cuba segna dunque una tappa significativa nell’evoluzione delle relazioni russo‑cubane. In un’epoca in cui la competizione tra blocchi si accentua e in cui le potenze cercano alleanze “al di fuori” dei tradizionali poli, l’Asse Mosca‑L’Avana offre un esempio di partenariato “resiliente”, basato su principi di mutua assistenza e condivisione del ruolo di sfida alle misure unilaterali degli Stati Uniti.
In particolare, stando a quanto si legge nei documenti ufficiali pubblicati dopo la visita di Černyšenko, Mosca e L’Avana puntano a collaborare soprattutto nei settori di energia e infrastrutture, agricoltura e agroindustria, salute e biotecnologia, turismo e cultura. Dal punto di vista del settore energetico, nello specifico, si parla dell’implementazione di progetti congiunti per la produzione energetica rinnovabile e la modernizzazione delle reti elettriche, con possibili investimenti russi in impianti solari e eolici. Inoltre, i due paesi puntano a sviluppare la cooperazione nella produzione di vaccini e farmaci, anche alla luce delle elevate competenze degli istituti sia cubani che russi in immunologia e virologia.
Le implicazioni geopolitiche di tale asse, inoltre, non si limitano all’area caraibica: esse influenzano la percezione globale del potere russo nel contesto del multipolarismo emergente e delineano una strategia di soft power che associa solidarietà politica, supporto economico e cooperazione tecnica.
In conclusione, la recente missione del Vice Primo Ministro Černyshenko ribadisce come, nonostante il perdurare delle sanzioni e dell’isolamento diplomatico imposti da Washington, Cuba trovi nella Russia un partner affidabile, disposto non solo a sostenere l’Isola nella sua crisi energetica e sociale, ma anche a promuovere un’alleanza che aspiri a ridefinire i confini dell’influenza internazionale nell’emisfero occidentale.