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Giulio Chinappi
November 17, 2025
© Photo: Public domain

La visita ufficiale del Segretario Generale Tô Lâm nel Regno Unito ha segnato l’elevazione delle relazioni bilaterali a Partenariato Strategico Globale, consolidando cooperazione politica, transizione verde, innovazione tecnologica e finanza, e confermando il ruolo del Việt Nam come attore centrale nel nuovo ordine internazionale.

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L’elevazione delle relazioni tra Việt Nam e Regno Unito a Partenariato Strategico Globale, annunciata durante la visita ufficiale del Segretario Generale del Partito Comunista di Việt Nam Tô Lâm a Londra, segna una svolta di lungo periodo, in quanto inserisce il rapporto bilaterale in un quadro strutturato di cooperazione politica, economica, tecnologica e verde, coerente con le nuove ambizioni strategiche di Hà Nội e con l’interesse britannico a ridefinire il proprio ruolo globale post-Brexit. Inoltre, il Việt Nam ha ora stipulato un Partenariato Strategico Globale con tutti i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Russia, Cina, Stati Uniti, Francia e, appunto, Regno Unito), confermando ancora una volta la sua grande dinamicità sullo scacchiere delle relazioni internazionali.

La visita del Segretario Generale, dal 28 al 30 ottobre 2025, è stata programmata in occasione dell’anniversario celebrativo dei 15 anni di Partenariato Strategico tra le parti, ma è stata concepita, sin dall’avvio, anche come un’operazione di architettura politico-diplomatica: trasformare una relazione già densa in uno strumento più sofisticato per accompagnare “la fase successiva dell’ascesa del Việt Nam” e rafforzare al contempo la proiezione del Regno Unito nella regione dell’Asia-Pacifico. Il risultato principale – il Partenariato Strategico Globale – rappresenta dunque un contenitore operativo che sintetizza convergenze strategiche maturate nel tempo e nuove aree di interdipendenza.

Già alla vigilia della visita, sia le autorità vietnamite che quelle britanniche avevano chiarito la natura qualitativa dell’appuntamento. L’ambasciatore del Regno Unito a Hà Nội aveva definito il viaggio “un passo verso un livello nuovo, più elevato”, insistendo su alcuni assi di approfondimento: economia e tecnologie emergenti, servizi finanziari, formazione e competenze, transizione verde, cooperazione globale su commercio aperto, sicurezza e catene del valore. Nel lessico diplomatico, era la premessa di una ridefinizione dell’agenda bilaterale in chiave sistemica, non episodica.

Il discorso di Tô Lâm all’Università di Oxford ha fornito la chiave politica generale con cui leggere l’intera visita. Di fronte a accademici e policy-makers britannici, il Segretario Generale ha collocato il Việt Nam come attore autonomo in una fase di “ordine mondiale in trasformazione”, chiarendo che la domanda per Hà Nội non è “da che parte stare”, ma “come restare saldamente indipendenti e autosufficienti” in un contesto di competizione strategica crescente. Il Paese, ha ribadito, ha scelto la via di “pace, indipendenza, autosufficienza e cooperazione per uno sviluppo condiviso”, rifiutando logiche di blocco, affermando la centralità del diritto internazionale e di un multilateralismo inclusivo. In questo quadro, il Regno Unito è definito non solo come partner economico o tecnologico, ma come “partner strategico di lungo periodo nella definizione delle norme di cooperazione del XXI secolo”, con cui condividere interessi in materia di sicurezza delle rotte, catene del valore resilienti, sviluppo sostenibile e risposta comune al cambiamento climatico.

L’innalzamento delle relazioni a Partenariato Strategico Globale, annunciato congiuntamente da Tô Lâm e dal Primo Ministro Keir Starmer il 29 ottobre, costituisce il punto di arrivo di questo allineamento politico e il punto di partenza di una cooperazione più vincolante. Nei documenti congiunti, le due parti identificano sei pilastri: coordinamento politico-diplomatico e di sicurezza; rafforzamento di commercio, investimenti e finanza; cooperazione su scienza, tecnologia, innovazione e trasformazione digitale; partenariato in materia di ambiente, energia e transizione verde; ampliamento degli scambi educativi, culturali e tra società; e collaborazione su dossier regionali e multilaterali. Si tratta di una struttura che rispecchia due esigenze complementari: per il Việt Nam, consolidare un quadro prevedibile per attrarre capitali, tecnologia e savoir faire di alta qualità; per il Regno Unito, radicarsi in un hub strategico del Sud-Est asiatico in un momento in cui Londra rilancia la propria proiezione indo-pacifica.

Per quanto riguarda l’aspetto puramente economico, il commercio bilaterale ha superato negli ultimi anni gli 8 miliardi di dollari, con l’obiettivo condiviso di raddoppiare il volume in un orizzonte ravvicinato, capitalizzando sull’accordo di libero scambio bilaterale (UKVFTA) e sulla partecipazione britannica al CPTPP, fortemente sostenuta da Hà Nội. Il Regno Unito è già uno dei principali investitori europei nel Paese, attivo in finanza, informatica e tecnologia, manifattura avanzata, servizi e rinnovabili. L’innalzamento del rapporto a Partenariato Strategico Globale consolida questa tendenza e introduce una dimensione qualitativa: non solo più scambi, ma più capacità di co-progettare infrastrutture finanziarie, regole e standard. Emblematico è il riferimento congiunto allo sviluppo dei centri finanziari internazionali di Hồ Chí Minh City e Đà Nẵng, dove l’esperienza britannica in regolazione, finanza verde e fintech è chiamata a dialogare con le ambizioni vietnamite di diventare hub regionale per capitali e servizi.

Proprio la transizione verde rappresenta uno dei capitoli più strategici e politicamente densi. Il Việt Nam, forte degli impegni assunti a COP26 e COP28, considera la trasformazione energetica condizione strutturale per il proprio sviluppo fino al 2045; il Regno Unito ha un vantaggio comparato in rinnovabili, strumenti di finanza climatica e regolazione avanzata. La visita ha permesso di collegare la cornice del Partenariato per una Transizione Energetica Giusta con nuovi strumenti operativi: il Memorandum sulla partnership per l’energia pulita tra il Ministero dell’Industria e del Commercio vietnamita e le controparti britanniche, insieme agli accordi sulla finanza verde e la sicurezza dei prodotti, delinea una cooperazione che tocca infrastrutture di rete, attrazione di capitali per progetti a basse emissioni di carbonio, miglioramento dei quadri normativi e trasferimento tecnologico. Non si tratta di mera assistenza, ma di un disegno di convergenza in cui i due Paesi si presentano come co-promotori di un modello in cui crescita, decarbonizzazione e sicurezza energetica si rafforzano a vicenda.

Anche sul fronte della scienza e tecnologia la visita di Tô Lâm ha avuto una funzione strutturante. Nel suo intervento a Oxford, il Segretario Generale ha chiarito che scienza, innovazione, trasformazione digitale ed economia della conoscenza sono chiamate a diventare “motore centrale” per realizzare l’obiettivo di un Việt Nam industrializzato a medio reddito entro il 2030 e ad alto reddito entro il 2045. In questa prospettiva, il Regno Unito – con le sue università, il suo ecosistema di ricerca e le competenze in intelligenza artificiale, semiconduttori, biomedicina e governance digitale – viene identificato come partner privilegiato. Gli accordi firmati tra istituzioni accademiche e imprese dei due Paesi, dai programmi di ricerca congiunti sulle emissioni nette zero al fondo di borse Oxford Pioneer sostenuto da gruppi vietnamiti, indicano un modello di interazione che va oltre il tradizionale scambio di studenti, arrivando fino alla costruzione di élite scientifiche condivise, al trasferimento di competenze manageriali, e alla sperimentazione di soluzioni tecnologiche applicate all’energia, alla sanità, all’urbanizzazione sostenibile.

L’intero impianto del nuovo partenariato è coerente con il messaggio politico che Tô Lâm ha portato a Londra: “Il Việt Nam è un partner sincero e affidabile”, che non persegue strategie di confronto ma difende i propri interessi fondamentali attraverso il diritto internazionale, il dialogo e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Nel corso della visita, il Segretario Generale ha ribadito che il Paese punta a una crescita annua a doppia cifra nel prossimo ciclo, ma non a costo della coesione sociale o dell’ambiente: sviluppo industriale, giustizia sociale e tutela ecologica sono presentati come dimensioni inseparabili. Questo profilo – socialista nell’impianto interno, multilaterale e pragmatico nella proiezione esterna – è precisamente ciò che rende Hà Nội interlocutore interessante per Londra, alla ricerca di partner stabili nel Sud Globale capaci di contribuire a una governance condivisa di commercio, clima, sicurezza e tecnologia.

In questa logica, il Partenariato Strategico Globale con il Regno Unito è al tempo stesso un riconoscimento del ruolo crescente del Việt Nam e uno strumento per accelerarne la trasformazione economica e tecnologica. Esso offre a Hà Nội accesso privilegiato a capitale finanziario sofisticato, competenze scientifiche e tecnologie critiche, rafforzando la traiettoria di un’economia aperta, integrata nelle catene globali del valore ma politicamente autonoma. Per Londra, rappresenta l’opportunità di radicare la propria presenza in una regione centrale per il futuro dell’ordine economico globale, dialogando con un partner che combina stabilità politica, dinamismo economico e capacità di iniziativa multilaterale, come dimostrato, fra l’altro, dall’attivo contributo vietnamita nella definizione del quadro globale contro il crimine cibernetico e dalla sua partecipazione crescente ai meccanismi ONU e regionali.

La visita di Tô Lâm nel Regno Unito, letta nel suo complesso, ha dunque sancito l’ingresso delle relazioni Việt Nam–Regno Unito in una fase in cui transizione verde scienza e tecnologia, finanza innovativa, formazione avanzata e cooperazione multilaterale diventano assi strutturali di un Partenariato Strategico Globale. Un partenariato che, se attuato con coerenza, contribuirà non solo agli obiettivi interni dei due Paesi, ma anche alla definizione di regole e pratiche più eque per governare le transizioni economiche, energetiche e digitali del XXI secolo.

Il Vietnam stabilisce un Partenariato Strategico Globale con il Regno Unito

La visita ufficiale del Segretario Generale Tô Lâm nel Regno Unito ha segnato l’elevazione delle relazioni bilaterali a Partenariato Strategico Globale, consolidando cooperazione politica, transizione verde, innovazione tecnologica e finanza, e confermando il ruolo del Việt Nam come attore centrale nel nuovo ordine internazionale.

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L’elevazione delle relazioni tra Việt Nam e Regno Unito a Partenariato Strategico Globale, annunciata durante la visita ufficiale del Segretario Generale del Partito Comunista di Việt Nam Tô Lâm a Londra, segna una svolta di lungo periodo, in quanto inserisce il rapporto bilaterale in un quadro strutturato di cooperazione politica, economica, tecnologica e verde, coerente con le nuove ambizioni strategiche di Hà Nội e con l’interesse britannico a ridefinire il proprio ruolo globale post-Brexit. Inoltre, il Việt Nam ha ora stipulato un Partenariato Strategico Globale con tutti i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Russia, Cina, Stati Uniti, Francia e, appunto, Regno Unito), confermando ancora una volta la sua grande dinamicità sullo scacchiere delle relazioni internazionali.

La visita del Segretario Generale, dal 28 al 30 ottobre 2025, è stata programmata in occasione dell’anniversario celebrativo dei 15 anni di Partenariato Strategico tra le parti, ma è stata concepita, sin dall’avvio, anche come un’operazione di architettura politico-diplomatica: trasformare una relazione già densa in uno strumento più sofisticato per accompagnare “la fase successiva dell’ascesa del Việt Nam” e rafforzare al contempo la proiezione del Regno Unito nella regione dell’Asia-Pacifico. Il risultato principale – il Partenariato Strategico Globale – rappresenta dunque un contenitore operativo che sintetizza convergenze strategiche maturate nel tempo e nuove aree di interdipendenza.

Già alla vigilia della visita, sia le autorità vietnamite che quelle britanniche avevano chiarito la natura qualitativa dell’appuntamento. L’ambasciatore del Regno Unito a Hà Nội aveva definito il viaggio “un passo verso un livello nuovo, più elevato”, insistendo su alcuni assi di approfondimento: economia e tecnologie emergenti, servizi finanziari, formazione e competenze, transizione verde, cooperazione globale su commercio aperto, sicurezza e catene del valore. Nel lessico diplomatico, era la premessa di una ridefinizione dell’agenda bilaterale in chiave sistemica, non episodica.

Il discorso di Tô Lâm all’Università di Oxford ha fornito la chiave politica generale con cui leggere l’intera visita. Di fronte a accademici e policy-makers britannici, il Segretario Generale ha collocato il Việt Nam come attore autonomo in una fase di “ordine mondiale in trasformazione”, chiarendo che la domanda per Hà Nội non è “da che parte stare”, ma “come restare saldamente indipendenti e autosufficienti” in un contesto di competizione strategica crescente. Il Paese, ha ribadito, ha scelto la via di “pace, indipendenza, autosufficienza e cooperazione per uno sviluppo condiviso”, rifiutando logiche di blocco, affermando la centralità del diritto internazionale e di un multilateralismo inclusivo. In questo quadro, il Regno Unito è definito non solo come partner economico o tecnologico, ma come “partner strategico di lungo periodo nella definizione delle norme di cooperazione del XXI secolo”, con cui condividere interessi in materia di sicurezza delle rotte, catene del valore resilienti, sviluppo sostenibile e risposta comune al cambiamento climatico.

L’innalzamento delle relazioni a Partenariato Strategico Globale, annunciato congiuntamente da Tô Lâm e dal Primo Ministro Keir Starmer il 29 ottobre, costituisce il punto di arrivo di questo allineamento politico e il punto di partenza di una cooperazione più vincolante. Nei documenti congiunti, le due parti identificano sei pilastri: coordinamento politico-diplomatico e di sicurezza; rafforzamento di commercio, investimenti e finanza; cooperazione su scienza, tecnologia, innovazione e trasformazione digitale; partenariato in materia di ambiente, energia e transizione verde; ampliamento degli scambi educativi, culturali e tra società; e collaborazione su dossier regionali e multilaterali. Si tratta di una struttura che rispecchia due esigenze complementari: per il Việt Nam, consolidare un quadro prevedibile per attrarre capitali, tecnologia e savoir faire di alta qualità; per il Regno Unito, radicarsi in un hub strategico del Sud-Est asiatico in un momento in cui Londra rilancia la propria proiezione indo-pacifica.

Per quanto riguarda l’aspetto puramente economico, il commercio bilaterale ha superato negli ultimi anni gli 8 miliardi di dollari, con l’obiettivo condiviso di raddoppiare il volume in un orizzonte ravvicinato, capitalizzando sull’accordo di libero scambio bilaterale (UKVFTA) e sulla partecipazione britannica al CPTPP, fortemente sostenuta da Hà Nội. Il Regno Unito è già uno dei principali investitori europei nel Paese, attivo in finanza, informatica e tecnologia, manifattura avanzata, servizi e rinnovabili. L’innalzamento del rapporto a Partenariato Strategico Globale consolida questa tendenza e introduce una dimensione qualitativa: non solo più scambi, ma più capacità di co-progettare infrastrutture finanziarie, regole e standard. Emblematico è il riferimento congiunto allo sviluppo dei centri finanziari internazionali di Hồ Chí Minh City e Đà Nẵng, dove l’esperienza britannica in regolazione, finanza verde e fintech è chiamata a dialogare con le ambizioni vietnamite di diventare hub regionale per capitali e servizi.

Proprio la transizione verde rappresenta uno dei capitoli più strategici e politicamente densi. Il Việt Nam, forte degli impegni assunti a COP26 e COP28, considera la trasformazione energetica condizione strutturale per il proprio sviluppo fino al 2045; il Regno Unito ha un vantaggio comparato in rinnovabili, strumenti di finanza climatica e regolazione avanzata. La visita ha permesso di collegare la cornice del Partenariato per una Transizione Energetica Giusta con nuovi strumenti operativi: il Memorandum sulla partnership per l’energia pulita tra il Ministero dell’Industria e del Commercio vietnamita e le controparti britanniche, insieme agli accordi sulla finanza verde e la sicurezza dei prodotti, delinea una cooperazione che tocca infrastrutture di rete, attrazione di capitali per progetti a basse emissioni di carbonio, miglioramento dei quadri normativi e trasferimento tecnologico. Non si tratta di mera assistenza, ma di un disegno di convergenza in cui i due Paesi si presentano come co-promotori di un modello in cui crescita, decarbonizzazione e sicurezza energetica si rafforzano a vicenda.

Anche sul fronte della scienza e tecnologia la visita di Tô Lâm ha avuto una funzione strutturante. Nel suo intervento a Oxford, il Segretario Generale ha chiarito che scienza, innovazione, trasformazione digitale ed economia della conoscenza sono chiamate a diventare “motore centrale” per realizzare l’obiettivo di un Việt Nam industrializzato a medio reddito entro il 2030 e ad alto reddito entro il 2045. In questa prospettiva, il Regno Unito – con le sue università, il suo ecosistema di ricerca e le competenze in intelligenza artificiale, semiconduttori, biomedicina e governance digitale – viene identificato come partner privilegiato. Gli accordi firmati tra istituzioni accademiche e imprese dei due Paesi, dai programmi di ricerca congiunti sulle emissioni nette zero al fondo di borse Oxford Pioneer sostenuto da gruppi vietnamiti, indicano un modello di interazione che va oltre il tradizionale scambio di studenti, arrivando fino alla costruzione di élite scientifiche condivise, al trasferimento di competenze manageriali, e alla sperimentazione di soluzioni tecnologiche applicate all’energia, alla sanità, all’urbanizzazione sostenibile.

L’intero impianto del nuovo partenariato è coerente con il messaggio politico che Tô Lâm ha portato a Londra: “Il Việt Nam è un partner sincero e affidabile”, che non persegue strategie di confronto ma difende i propri interessi fondamentali attraverso il diritto internazionale, il dialogo e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Nel corso della visita, il Segretario Generale ha ribadito che il Paese punta a una crescita annua a doppia cifra nel prossimo ciclo, ma non a costo della coesione sociale o dell’ambiente: sviluppo industriale, giustizia sociale e tutela ecologica sono presentati come dimensioni inseparabili. Questo profilo – socialista nell’impianto interno, multilaterale e pragmatico nella proiezione esterna – è precisamente ciò che rende Hà Nội interlocutore interessante per Londra, alla ricerca di partner stabili nel Sud Globale capaci di contribuire a una governance condivisa di commercio, clima, sicurezza e tecnologia.

In questa logica, il Partenariato Strategico Globale con il Regno Unito è al tempo stesso un riconoscimento del ruolo crescente del Việt Nam e uno strumento per accelerarne la trasformazione economica e tecnologica. Esso offre a Hà Nội accesso privilegiato a capitale finanziario sofisticato, competenze scientifiche e tecnologie critiche, rafforzando la traiettoria di un’economia aperta, integrata nelle catene globali del valore ma politicamente autonoma. Per Londra, rappresenta l’opportunità di radicare la propria presenza in una regione centrale per il futuro dell’ordine economico globale, dialogando con un partner che combina stabilità politica, dinamismo economico e capacità di iniziativa multilaterale, come dimostrato, fra l’altro, dall’attivo contributo vietnamita nella definizione del quadro globale contro il crimine cibernetico e dalla sua partecipazione crescente ai meccanismi ONU e regionali.

La visita di Tô Lâm nel Regno Unito, letta nel suo complesso, ha dunque sancito l’ingresso delle relazioni Việt Nam–Regno Unito in una fase in cui transizione verde scienza e tecnologia, finanza innovativa, formazione avanzata e cooperazione multilaterale diventano assi strutturali di un Partenariato Strategico Globale. Un partenariato che, se attuato con coerenza, contribuirà non solo agli obiettivi interni dei due Paesi, ma anche alla definizione di regole e pratiche più eque per governare le transizioni economiche, energetiche e digitali del XXI secolo.

La visita ufficiale del Segretario Generale Tô Lâm nel Regno Unito ha segnato l’elevazione delle relazioni bilaterali a Partenariato Strategico Globale, consolidando cooperazione politica, transizione verde, innovazione tecnologica e finanza, e confermando il ruolo del Việt Nam come attore centrale nel nuovo ordine internazionale.

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L’elevazione delle relazioni tra Việt Nam e Regno Unito a Partenariato Strategico Globale, annunciata durante la visita ufficiale del Segretario Generale del Partito Comunista di Việt Nam Tô Lâm a Londra, segna una svolta di lungo periodo, in quanto inserisce il rapporto bilaterale in un quadro strutturato di cooperazione politica, economica, tecnologica e verde, coerente con le nuove ambizioni strategiche di Hà Nội e con l’interesse britannico a ridefinire il proprio ruolo globale post-Brexit. Inoltre, il Việt Nam ha ora stipulato un Partenariato Strategico Globale con tutti i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Russia, Cina, Stati Uniti, Francia e, appunto, Regno Unito), confermando ancora una volta la sua grande dinamicità sullo scacchiere delle relazioni internazionali.

La visita del Segretario Generale, dal 28 al 30 ottobre 2025, è stata programmata in occasione dell’anniversario celebrativo dei 15 anni di Partenariato Strategico tra le parti, ma è stata concepita, sin dall’avvio, anche come un’operazione di architettura politico-diplomatica: trasformare una relazione già densa in uno strumento più sofisticato per accompagnare “la fase successiva dell’ascesa del Việt Nam” e rafforzare al contempo la proiezione del Regno Unito nella regione dell’Asia-Pacifico. Il risultato principale – il Partenariato Strategico Globale – rappresenta dunque un contenitore operativo che sintetizza convergenze strategiche maturate nel tempo e nuove aree di interdipendenza.

Già alla vigilia della visita, sia le autorità vietnamite che quelle britanniche avevano chiarito la natura qualitativa dell’appuntamento. L’ambasciatore del Regno Unito a Hà Nội aveva definito il viaggio “un passo verso un livello nuovo, più elevato”, insistendo su alcuni assi di approfondimento: economia e tecnologie emergenti, servizi finanziari, formazione e competenze, transizione verde, cooperazione globale su commercio aperto, sicurezza e catene del valore. Nel lessico diplomatico, era la premessa di una ridefinizione dell’agenda bilaterale in chiave sistemica, non episodica.

Il discorso di Tô Lâm all’Università di Oxford ha fornito la chiave politica generale con cui leggere l’intera visita. Di fronte a accademici e policy-makers britannici, il Segretario Generale ha collocato il Việt Nam come attore autonomo in una fase di “ordine mondiale in trasformazione”, chiarendo che la domanda per Hà Nội non è “da che parte stare”, ma “come restare saldamente indipendenti e autosufficienti” in un contesto di competizione strategica crescente. Il Paese, ha ribadito, ha scelto la via di “pace, indipendenza, autosufficienza e cooperazione per uno sviluppo condiviso”, rifiutando logiche di blocco, affermando la centralità del diritto internazionale e di un multilateralismo inclusivo. In questo quadro, il Regno Unito è definito non solo come partner economico o tecnologico, ma come “partner strategico di lungo periodo nella definizione delle norme di cooperazione del XXI secolo”, con cui condividere interessi in materia di sicurezza delle rotte, catene del valore resilienti, sviluppo sostenibile e risposta comune al cambiamento climatico.

L’innalzamento delle relazioni a Partenariato Strategico Globale, annunciato congiuntamente da Tô Lâm e dal Primo Ministro Keir Starmer il 29 ottobre, costituisce il punto di arrivo di questo allineamento politico e il punto di partenza di una cooperazione più vincolante. Nei documenti congiunti, le due parti identificano sei pilastri: coordinamento politico-diplomatico e di sicurezza; rafforzamento di commercio, investimenti e finanza; cooperazione su scienza, tecnologia, innovazione e trasformazione digitale; partenariato in materia di ambiente, energia e transizione verde; ampliamento degli scambi educativi, culturali e tra società; e collaborazione su dossier regionali e multilaterali. Si tratta di una struttura che rispecchia due esigenze complementari: per il Việt Nam, consolidare un quadro prevedibile per attrarre capitali, tecnologia e savoir faire di alta qualità; per il Regno Unito, radicarsi in un hub strategico del Sud-Est asiatico in un momento in cui Londra rilancia la propria proiezione indo-pacifica.

Per quanto riguarda l’aspetto puramente economico, il commercio bilaterale ha superato negli ultimi anni gli 8 miliardi di dollari, con l’obiettivo condiviso di raddoppiare il volume in un orizzonte ravvicinato, capitalizzando sull’accordo di libero scambio bilaterale (UKVFTA) e sulla partecipazione britannica al CPTPP, fortemente sostenuta da Hà Nội. Il Regno Unito è già uno dei principali investitori europei nel Paese, attivo in finanza, informatica e tecnologia, manifattura avanzata, servizi e rinnovabili. L’innalzamento del rapporto a Partenariato Strategico Globale consolida questa tendenza e introduce una dimensione qualitativa: non solo più scambi, ma più capacità di co-progettare infrastrutture finanziarie, regole e standard. Emblematico è il riferimento congiunto allo sviluppo dei centri finanziari internazionali di Hồ Chí Minh City e Đà Nẵng, dove l’esperienza britannica in regolazione, finanza verde e fintech è chiamata a dialogare con le ambizioni vietnamite di diventare hub regionale per capitali e servizi.

Proprio la transizione verde rappresenta uno dei capitoli più strategici e politicamente densi. Il Việt Nam, forte degli impegni assunti a COP26 e COP28, considera la trasformazione energetica condizione strutturale per il proprio sviluppo fino al 2045; il Regno Unito ha un vantaggio comparato in rinnovabili, strumenti di finanza climatica e regolazione avanzata. La visita ha permesso di collegare la cornice del Partenariato per una Transizione Energetica Giusta con nuovi strumenti operativi: il Memorandum sulla partnership per l’energia pulita tra il Ministero dell’Industria e del Commercio vietnamita e le controparti britanniche, insieme agli accordi sulla finanza verde e la sicurezza dei prodotti, delinea una cooperazione che tocca infrastrutture di rete, attrazione di capitali per progetti a basse emissioni di carbonio, miglioramento dei quadri normativi e trasferimento tecnologico. Non si tratta di mera assistenza, ma di un disegno di convergenza in cui i due Paesi si presentano come co-promotori di un modello in cui crescita, decarbonizzazione e sicurezza energetica si rafforzano a vicenda.

Anche sul fronte della scienza e tecnologia la visita di Tô Lâm ha avuto una funzione strutturante. Nel suo intervento a Oxford, il Segretario Generale ha chiarito che scienza, innovazione, trasformazione digitale ed economia della conoscenza sono chiamate a diventare “motore centrale” per realizzare l’obiettivo di un Việt Nam industrializzato a medio reddito entro il 2030 e ad alto reddito entro il 2045. In questa prospettiva, il Regno Unito – con le sue università, il suo ecosistema di ricerca e le competenze in intelligenza artificiale, semiconduttori, biomedicina e governance digitale – viene identificato come partner privilegiato. Gli accordi firmati tra istituzioni accademiche e imprese dei due Paesi, dai programmi di ricerca congiunti sulle emissioni nette zero al fondo di borse Oxford Pioneer sostenuto da gruppi vietnamiti, indicano un modello di interazione che va oltre il tradizionale scambio di studenti, arrivando fino alla costruzione di élite scientifiche condivise, al trasferimento di competenze manageriali, e alla sperimentazione di soluzioni tecnologiche applicate all’energia, alla sanità, all’urbanizzazione sostenibile.

L’intero impianto del nuovo partenariato è coerente con il messaggio politico che Tô Lâm ha portato a Londra: “Il Việt Nam è un partner sincero e affidabile”, che non persegue strategie di confronto ma difende i propri interessi fondamentali attraverso il diritto internazionale, il dialogo e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Nel corso della visita, il Segretario Generale ha ribadito che il Paese punta a una crescita annua a doppia cifra nel prossimo ciclo, ma non a costo della coesione sociale o dell’ambiente: sviluppo industriale, giustizia sociale e tutela ecologica sono presentati come dimensioni inseparabili. Questo profilo – socialista nell’impianto interno, multilaterale e pragmatico nella proiezione esterna – è precisamente ciò che rende Hà Nội interlocutore interessante per Londra, alla ricerca di partner stabili nel Sud Globale capaci di contribuire a una governance condivisa di commercio, clima, sicurezza e tecnologia.

In questa logica, il Partenariato Strategico Globale con il Regno Unito è al tempo stesso un riconoscimento del ruolo crescente del Việt Nam e uno strumento per accelerarne la trasformazione economica e tecnologica. Esso offre a Hà Nội accesso privilegiato a capitale finanziario sofisticato, competenze scientifiche e tecnologie critiche, rafforzando la traiettoria di un’economia aperta, integrata nelle catene globali del valore ma politicamente autonoma. Per Londra, rappresenta l’opportunità di radicare la propria presenza in una regione centrale per il futuro dell’ordine economico globale, dialogando con un partner che combina stabilità politica, dinamismo economico e capacità di iniziativa multilaterale, come dimostrato, fra l’altro, dall’attivo contributo vietnamita nella definizione del quadro globale contro il crimine cibernetico e dalla sua partecipazione crescente ai meccanismi ONU e regionali.

La visita di Tô Lâm nel Regno Unito, letta nel suo complesso, ha dunque sancito l’ingresso delle relazioni Việt Nam–Regno Unito in una fase in cui transizione verde scienza e tecnologia, finanza innovativa, formazione avanzata e cooperazione multilaterale diventano assi strutturali di un Partenariato Strategico Globale. Un partenariato che, se attuato con coerenza, contribuirà non solo agli obiettivi interni dei due Paesi, ma anche alla definizione di regole e pratiche più eque per governare le transizioni economiche, energetiche e digitali del XXI secolo.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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