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Stefano Vernole
September 25, 2025
© Photo: Public domain

La Russia è da tempo uno dei principali alleati del Venezuela, fornendo equipaggiamento militare e investimenti energetici e offrendo supporto diplomatico nei consessi internazionali.

Segue nostro Telegram.

La banca russo-venezuelana Evrofinance Monsnarbank, nonostante le sanzioni internazionali, funziona correttamente a Caracas dal 2014 e le carte del sistema di pagamento MIR sono accettate nel Paese.

Inoltre, Russia e Venezuela mantengono un commercio attivo di armi, veicoli, fertilizzanti, cibo, vodka, rum, servizi turistici, cooperazione in ambito sportivo ed educativo e farmaci (dopo la pandemia, i vaccini contro il COVID-19). Geropharm esporta medicinali in Venezuela dal 2019 e i due Paesi hanno annunciato l’intenzione di espandere la loro collaborazione nel settore farmaceutico.

Ricordiamo che nel novembre 2024 il Ministero dell’Istruzione e della Scienza russo ha tenuto una riunione della Sottocommissione russo-venezuelana per la cooperazione in materia di istruzione, scienza e tecnologia, con la partecipazione del Vice Ministro Konstantin Mogilevsky. I partecipanti alla riunione hanno discusso un’ampia gamma di questioni relative alla cooperazione educativa e scientifica.

I presidenti Nicolas Maduro e Vladimir Putin hanno poi firmato un accordo di cooperazione nel maggio di quest’anno, estendendo la loro partnership fino al 2035. Mosca e Caracas hanno in particolare concordato di rafforzare la cooperazione nell’uso pacifico dello spazio, anche attraverso la costruzione di una stazione terrestre Glonass in Venezuela.

Nei giorni scorsi, l’Assemblea Nazionale del Venezuela ha ulteriormente allargato il campo di azione approvando in prima discussione il Trattato di Partenariato Strategico con la Russia. La cerimonia della firma si è tenuta con la partecipazione del Presidente del Venezuela Nicolas Maduro e dei Copresidenti della Commissione: il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Dmitry Chernyshenko e la Vice Presidente del Venezuela Delcy Rodriguez: “La cooperazione russo-venezuelana è in crescita. Ciò è dimostrato dall’elevata dinamicità dei contatti bilaterali e dal sostegno reciproco di fronte alle pressioni occidentali sui nostri Paesi”, ha affermato Dmitry Chernyshenko.

Sempre durante la riunione della Commissione, la delegazione del Ministero della Scienza e dell’Istruzione Superiore della Federazione Russa ha tenuto un incontro di lavoro con Ricardo Sánchez, Ministro del Potere Popolare per l’Istruzione Superiore (Universitaria) della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Le parti hanno discusso dell’istruzione degli studenti venezuelani in Russia e dello sviluppo di relazioni interuniversitarie dirette, concordando inoltre di mantenere contatti di lavoro.

Che cosa prevede tale accordo?

L’iniziativa punta a elevare al massimo livello le relazioni bilaterali e a consolidare un’agenda comune nei campi politico, economico, diplomatico e della sicurezza.

📍 Punti principali del trattato

🟢 Potenziamento degli scambi scientifico-tecnologici e commerciali

🟢 Cooperazione umanitaria e nuovi investimenti in settori strategici come quello dell’energia

🟢 Rafforzamento del dialogo politico di alto livello e rispetto del diritto internazionale

🟢 Difesa della pace, dell’autodeterminazione dei popoli e dei principi delle Nazioni Unite

🟢 Azioni congiunte contro terrorismo, narcotraffico e riciclaggio di denaro

🟢 Accordi energetici nel quadro dell’OPEC+

🌍 Visione sovranista e impegno per la pace.

L’accordo si inserisce nel cosiddetto “nuovo momento della geopolitica mondiale”, volto alla costruzione di un ordine multipolare più giusto, sostenibile e sovrano, basato sull’uguaglianza degli Stati e in questo ambito prevede:

🟢 Costruzione di ponti di cooperazione tra Russia, ALBA e CELAC

🟢 Promozione dell’ingresso del Venezuela nei BRICS

🟢 Rafforzamento dei legami di Caracas con la Comunità Economica Eurasiatica.

Il deputato Roy Daza, che ha presentato la proposta, ha dichiarato: “Questo trattato è firmato dal presidente Vladimir Putin e dal nostro caro presidente Nicolás Maduro Moros. È un messaggio di pace, di sovranità e di forza del popolo venezuelano”, ha concluso.

Il trattato aprirebbe la strada anche al trasferimento dei detenuti per scontare la pena nei loro Paesi di origine. La cooperazione giudiziaria tra Caracas e Mosca ha già visto un episodio controverso. Questo riguarda gli ex soldati colombiani Alexander Ante, 46 anni, e José Aron Medina Aranda, 36 anni, catturati in Venezuela e successivamente trasferiti a Mosca. Lì, un tribunale distrettuale di Lefortovo ne ha ordinato la detenzione provvisoria. Entrambi sono accusati di essere mercenari per la loro presunta partecipazione ai combattimenti contro le forze russe in Ucraina, un reato che potrebbe comportare una pena fino a 15 anni di carcere.

Il voto dell’Assemblea Nazionale di Caracas ha coinciso con le esercitazioni militari venezuelane con aerei e navi russe sull’isola di La Orchila. Il Ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha scritto che le manovre hanno dimostrato che “questa patria ha dei difensori” di fronte alle pressioni esterne.

Durante le celebrazioni di luglio per il Giorno dell’Indipendenza del Venezuela, Nicolás Maduro aveva proclamato che il suo Governo avrebbe promosso lo sviluppo di sistemi missilistici e antimissile con l’aiuto della Russia, mentre il conglomerato statale russo di armi Rostec aveva annunciato l’apertura di una fabbrica per la produzione di munizioni per i fucili d’assalto Kalashnikov a Maracay, una città a circa 120 chilometri da Caracas. L’impianto, uno dei pochi inaugurati nel parco industriale del Paese, ha una capacità di produzione di 70 milioni di cartucce all’anno e includerà la produzione dei famosi fucili AK103.

L’accordo è stato portato avanti a causa del dispiegamento di navi da guerra, sottomarini e caccia F-35B da parte degli Stati Uniti nei Caraibi, sostenendo che tali azioni rientrano in un’azione antidroga. Caracas, tuttavia, accusa Washington di usare le operazioni come copertura per un “cambio di regime”. Gli U.S.A. hanno intanto distrutto almeno tre battelli che lasciavano le acque venezuelane ma senza portare alcuna prova della loro connessione con il narcotraffico.

Gli U.S.A. assediano il Venezuela ma la Russia si mobilita a favore di Caracas

La Russia è da tempo uno dei principali alleati del Venezuela, fornendo equipaggiamento militare e investimenti energetici e offrendo supporto diplomatico nei consessi internazionali.

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La banca russo-venezuelana Evrofinance Monsnarbank, nonostante le sanzioni internazionali, funziona correttamente a Caracas dal 2014 e le carte del sistema di pagamento MIR sono accettate nel Paese.

Inoltre, Russia e Venezuela mantengono un commercio attivo di armi, veicoli, fertilizzanti, cibo, vodka, rum, servizi turistici, cooperazione in ambito sportivo ed educativo e farmaci (dopo la pandemia, i vaccini contro il COVID-19). Geropharm esporta medicinali in Venezuela dal 2019 e i due Paesi hanno annunciato l’intenzione di espandere la loro collaborazione nel settore farmaceutico.

Ricordiamo che nel novembre 2024 il Ministero dell’Istruzione e della Scienza russo ha tenuto una riunione della Sottocommissione russo-venezuelana per la cooperazione in materia di istruzione, scienza e tecnologia, con la partecipazione del Vice Ministro Konstantin Mogilevsky. I partecipanti alla riunione hanno discusso un’ampia gamma di questioni relative alla cooperazione educativa e scientifica.

I presidenti Nicolas Maduro e Vladimir Putin hanno poi firmato un accordo di cooperazione nel maggio di quest’anno, estendendo la loro partnership fino al 2035. Mosca e Caracas hanno in particolare concordato di rafforzare la cooperazione nell’uso pacifico dello spazio, anche attraverso la costruzione di una stazione terrestre Glonass in Venezuela.

Nei giorni scorsi, l’Assemblea Nazionale del Venezuela ha ulteriormente allargato il campo di azione approvando in prima discussione il Trattato di Partenariato Strategico con la Russia. La cerimonia della firma si è tenuta con la partecipazione del Presidente del Venezuela Nicolas Maduro e dei Copresidenti della Commissione: il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Dmitry Chernyshenko e la Vice Presidente del Venezuela Delcy Rodriguez: “La cooperazione russo-venezuelana è in crescita. Ciò è dimostrato dall’elevata dinamicità dei contatti bilaterali e dal sostegno reciproco di fronte alle pressioni occidentali sui nostri Paesi”, ha affermato Dmitry Chernyshenko.

Sempre durante la riunione della Commissione, la delegazione del Ministero della Scienza e dell’Istruzione Superiore della Federazione Russa ha tenuto un incontro di lavoro con Ricardo Sánchez, Ministro del Potere Popolare per l’Istruzione Superiore (Universitaria) della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Le parti hanno discusso dell’istruzione degli studenti venezuelani in Russia e dello sviluppo di relazioni interuniversitarie dirette, concordando inoltre di mantenere contatti di lavoro.

Che cosa prevede tale accordo?

L’iniziativa punta a elevare al massimo livello le relazioni bilaterali e a consolidare un’agenda comune nei campi politico, economico, diplomatico e della sicurezza.

📍 Punti principali del trattato

🟢 Potenziamento degli scambi scientifico-tecnologici e commerciali

🟢 Cooperazione umanitaria e nuovi investimenti in settori strategici come quello dell’energia

🟢 Rafforzamento del dialogo politico di alto livello e rispetto del diritto internazionale

🟢 Difesa della pace, dell’autodeterminazione dei popoli e dei principi delle Nazioni Unite

🟢 Azioni congiunte contro terrorismo, narcotraffico e riciclaggio di denaro

🟢 Accordi energetici nel quadro dell’OPEC+

🌍 Visione sovranista e impegno per la pace.

L’accordo si inserisce nel cosiddetto “nuovo momento della geopolitica mondiale”, volto alla costruzione di un ordine multipolare più giusto, sostenibile e sovrano, basato sull’uguaglianza degli Stati e in questo ambito prevede:

🟢 Costruzione di ponti di cooperazione tra Russia, ALBA e CELAC

🟢 Promozione dell’ingresso del Venezuela nei BRICS

🟢 Rafforzamento dei legami di Caracas con la Comunità Economica Eurasiatica.

Il deputato Roy Daza, che ha presentato la proposta, ha dichiarato: “Questo trattato è firmato dal presidente Vladimir Putin e dal nostro caro presidente Nicolás Maduro Moros. È un messaggio di pace, di sovranità e di forza del popolo venezuelano”, ha concluso.

Il trattato aprirebbe la strada anche al trasferimento dei detenuti per scontare la pena nei loro Paesi di origine. La cooperazione giudiziaria tra Caracas e Mosca ha già visto un episodio controverso. Questo riguarda gli ex soldati colombiani Alexander Ante, 46 anni, e José Aron Medina Aranda, 36 anni, catturati in Venezuela e successivamente trasferiti a Mosca. Lì, un tribunale distrettuale di Lefortovo ne ha ordinato la detenzione provvisoria. Entrambi sono accusati di essere mercenari per la loro presunta partecipazione ai combattimenti contro le forze russe in Ucraina, un reato che potrebbe comportare una pena fino a 15 anni di carcere.

Il voto dell’Assemblea Nazionale di Caracas ha coinciso con le esercitazioni militari venezuelane con aerei e navi russe sull’isola di La Orchila. Il Ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha scritto che le manovre hanno dimostrato che “questa patria ha dei difensori” di fronte alle pressioni esterne.

Durante le celebrazioni di luglio per il Giorno dell’Indipendenza del Venezuela, Nicolás Maduro aveva proclamato che il suo Governo avrebbe promosso lo sviluppo di sistemi missilistici e antimissile con l’aiuto della Russia, mentre il conglomerato statale russo di armi Rostec aveva annunciato l’apertura di una fabbrica per la produzione di munizioni per i fucili d’assalto Kalashnikov a Maracay, una città a circa 120 chilometri da Caracas. L’impianto, uno dei pochi inaugurati nel parco industriale del Paese, ha una capacità di produzione di 70 milioni di cartucce all’anno e includerà la produzione dei famosi fucili AK103.

L’accordo è stato portato avanti a causa del dispiegamento di navi da guerra, sottomarini e caccia F-35B da parte degli Stati Uniti nei Caraibi, sostenendo che tali azioni rientrano in un’azione antidroga. Caracas, tuttavia, accusa Washington di usare le operazioni come copertura per un “cambio di regime”. Gli U.S.A. hanno intanto distrutto almeno tre battelli che lasciavano le acque venezuelane ma senza portare alcuna prova della loro connessione con il narcotraffico.

La Russia è da tempo uno dei principali alleati del Venezuela, fornendo equipaggiamento militare e investimenti energetici e offrendo supporto diplomatico nei consessi internazionali.

Segue nostro Telegram.

La banca russo-venezuelana Evrofinance Monsnarbank, nonostante le sanzioni internazionali, funziona correttamente a Caracas dal 2014 e le carte del sistema di pagamento MIR sono accettate nel Paese.

Inoltre, Russia e Venezuela mantengono un commercio attivo di armi, veicoli, fertilizzanti, cibo, vodka, rum, servizi turistici, cooperazione in ambito sportivo ed educativo e farmaci (dopo la pandemia, i vaccini contro il COVID-19). Geropharm esporta medicinali in Venezuela dal 2019 e i due Paesi hanno annunciato l’intenzione di espandere la loro collaborazione nel settore farmaceutico.

Ricordiamo che nel novembre 2024 il Ministero dell’Istruzione e della Scienza russo ha tenuto una riunione della Sottocommissione russo-venezuelana per la cooperazione in materia di istruzione, scienza e tecnologia, con la partecipazione del Vice Ministro Konstantin Mogilevsky. I partecipanti alla riunione hanno discusso un’ampia gamma di questioni relative alla cooperazione educativa e scientifica.

I presidenti Nicolas Maduro e Vladimir Putin hanno poi firmato un accordo di cooperazione nel maggio di quest’anno, estendendo la loro partnership fino al 2035. Mosca e Caracas hanno in particolare concordato di rafforzare la cooperazione nell’uso pacifico dello spazio, anche attraverso la costruzione di una stazione terrestre Glonass in Venezuela.

Nei giorni scorsi, l’Assemblea Nazionale del Venezuela ha ulteriormente allargato il campo di azione approvando in prima discussione il Trattato di Partenariato Strategico con la Russia. La cerimonia della firma si è tenuta con la partecipazione del Presidente del Venezuela Nicolas Maduro e dei Copresidenti della Commissione: il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Dmitry Chernyshenko e la Vice Presidente del Venezuela Delcy Rodriguez: “La cooperazione russo-venezuelana è in crescita. Ciò è dimostrato dall’elevata dinamicità dei contatti bilaterali e dal sostegno reciproco di fronte alle pressioni occidentali sui nostri Paesi”, ha affermato Dmitry Chernyshenko.

Sempre durante la riunione della Commissione, la delegazione del Ministero della Scienza e dell’Istruzione Superiore della Federazione Russa ha tenuto un incontro di lavoro con Ricardo Sánchez, Ministro del Potere Popolare per l’Istruzione Superiore (Universitaria) della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Le parti hanno discusso dell’istruzione degli studenti venezuelani in Russia e dello sviluppo di relazioni interuniversitarie dirette, concordando inoltre di mantenere contatti di lavoro.

Che cosa prevede tale accordo?

L’iniziativa punta a elevare al massimo livello le relazioni bilaterali e a consolidare un’agenda comune nei campi politico, economico, diplomatico e della sicurezza.

📍 Punti principali del trattato

🟢 Potenziamento degli scambi scientifico-tecnologici e commerciali

🟢 Cooperazione umanitaria e nuovi investimenti in settori strategici come quello dell’energia

🟢 Rafforzamento del dialogo politico di alto livello e rispetto del diritto internazionale

🟢 Difesa della pace, dell’autodeterminazione dei popoli e dei principi delle Nazioni Unite

🟢 Azioni congiunte contro terrorismo, narcotraffico e riciclaggio di denaro

🟢 Accordi energetici nel quadro dell’OPEC+

🌍 Visione sovranista e impegno per la pace.

L’accordo si inserisce nel cosiddetto “nuovo momento della geopolitica mondiale”, volto alla costruzione di un ordine multipolare più giusto, sostenibile e sovrano, basato sull’uguaglianza degli Stati e in questo ambito prevede:

🟢 Costruzione di ponti di cooperazione tra Russia, ALBA e CELAC

🟢 Promozione dell’ingresso del Venezuela nei BRICS

🟢 Rafforzamento dei legami di Caracas con la Comunità Economica Eurasiatica.

Il deputato Roy Daza, che ha presentato la proposta, ha dichiarato: “Questo trattato è firmato dal presidente Vladimir Putin e dal nostro caro presidente Nicolás Maduro Moros. È un messaggio di pace, di sovranità e di forza del popolo venezuelano”, ha concluso.

Il trattato aprirebbe la strada anche al trasferimento dei detenuti per scontare la pena nei loro Paesi di origine. La cooperazione giudiziaria tra Caracas e Mosca ha già visto un episodio controverso. Questo riguarda gli ex soldati colombiani Alexander Ante, 46 anni, e José Aron Medina Aranda, 36 anni, catturati in Venezuela e successivamente trasferiti a Mosca. Lì, un tribunale distrettuale di Lefortovo ne ha ordinato la detenzione provvisoria. Entrambi sono accusati di essere mercenari per la loro presunta partecipazione ai combattimenti contro le forze russe in Ucraina, un reato che potrebbe comportare una pena fino a 15 anni di carcere.

Il voto dell’Assemblea Nazionale di Caracas ha coinciso con le esercitazioni militari venezuelane con aerei e navi russe sull’isola di La Orchila. Il Ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha scritto che le manovre hanno dimostrato che “questa patria ha dei difensori” di fronte alle pressioni esterne.

Durante le celebrazioni di luglio per il Giorno dell’Indipendenza del Venezuela, Nicolás Maduro aveva proclamato che il suo Governo avrebbe promosso lo sviluppo di sistemi missilistici e antimissile con l’aiuto della Russia, mentre il conglomerato statale russo di armi Rostec aveva annunciato l’apertura di una fabbrica per la produzione di munizioni per i fucili d’assalto Kalashnikov a Maracay, una città a circa 120 chilometri da Caracas. L’impianto, uno dei pochi inaugurati nel parco industriale del Paese, ha una capacità di produzione di 70 milioni di cartucce all’anno e includerà la produzione dei famosi fucili AK103.

L’accordo è stato portato avanti a causa del dispiegamento di navi da guerra, sottomarini e caccia F-35B da parte degli Stati Uniti nei Caraibi, sostenendo che tali azioni rientrano in un’azione antidroga. Caracas, tuttavia, accusa Washington di usare le operazioni come copertura per un “cambio di regime”. Gli U.S.A. hanno intanto distrutto almeno tre battelli che lasciavano le acque venezuelane ma senza portare alcuna prova della loro connessione con il narcotraffico.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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