Nel campo della meteorologia, è fondamentale distinguere tra informazioni scientificamente fondate e sensazionalismo mediatico
Fa sempre più caldo dell’estate di qualcun altro
È estate, l’estate italiana, quella fatta di una sorta di romantico sole che affascina tanto i turisti e che bacia la penisola da Nord a Sud, da Est ad Ovest, regalando allegria a tutti.
«Bevete molto, non uscite nelle ore calde» è il mantra dei telegiornali, presi di mira dalle istituzioni per “sensibilizzare” la popolazione a comportamenti “climaticamente corretti”. Poco importa se poi in cielo viene spruzzato di tutto, le c’è un filetto continuo di nuvolette oblunghe e se i bambini cresceranno senza sapere quale sia il vero azzurro del cielo, diverso dal grigio velato che ormai caratterizza gli orizzonti: l’importante è mantenere un atteggiamento positivo, perché l’estate è bella – e l’ipocrisia pure.
E di positivo, a quanto pare, ci sono anche quest’anno i numeri sventolati sui proclami televisivi, appiccicati su mappe coloratissime che persino i designer che li hanno colorati avranno avuto qualche dubbio di capirci qualcosa. Mappe geografiche con colori fiammeggianti, che a seconda del telegiornale o della app (i giovani il meteo lo scandagliano lì) variano dai toni rosso-lavanda provenzale-ematoma sportivo-morte per asfissia, in una gradazione che sembra peggiorare ogni volta. Eppure, i numeri – i “dati” tanto cari ad una società del dataismo – non sono così pessimi, ma si sa che da qualche pare c’è sempre un’estate più calda di qualche altra estate, perché ogni estate è “l’estate più calda si sempre”.
Nel campo della meteorologia, è fondamentale distinguere tra informazioni scientificamente fondate e sensazionalismo mediatico. In questi giorni, l’ondata di calore che coinvolge l’Italia è senza dubbio forte, prolungata e ben estesa, come succede sempre d’estate (altrimenti non sarebbe estate) ma questo non significa che il nostro Paese si sia trasformato nel punto più caldo del pianeta. Anzi, non lo diventerà mai, a meno che qualche folle leader politico non decida di farci detonare tutte le testate nucleari dall’invasore americano (uno scenario forse più probabile di quella di una crisi climatica).
È vero che fa molto caldo, ma dichiarare certi valori come temperature massime registrate nella città XY in paragone a quella XX è completamente privo di fondamento scientifico e, ancora di più, di utilità didattica per la popolazione. A Roma, hanno dichiarato alcuni telegiornaloni, si sarebbero toccati i 68 gradi, quasi la temperatura adatta per cucinare l’abbacchio. Il record assoluto mondiale si aggira intorno ai 55 gradi e si registra in regioni ben lontane da noi, come il Medio Oriente. Davvero si pensa che potremmo superarlo di 13 gradi? Beh, niente è impossibile…
Aria, terra, fuoco
Quello che viene spesso citato, infatti, non è il valore dell’aria, ma quello rilevato… sull’asfalto! Accanto ai dati ufficiali, circolano anche letture errate o manipolate. Alcune organizzazioni hanno recentemente confrontato le temperature atmosferiche, misurate correttamente in stazioni ombreggiate e ventilate, con i valori registrati su superfici come strade o monumenti, dove si possono toccare punte di 68 gradi.
Questi numeri sono coerenti con le condizioni di superfici esposte al sole, come asfalto o carrozzerie d’auto, ma non devono essere confusi con le temperature effettive dell’aria o con la temperatura percepita dalle persone. Sappiamo bene che i materiali si riscaldano diversamente a seconda della loro composizione e del colore. Una superficie bianca riflette quasi tutta la luce solare, rimanendo più fresca, mentre una nera ne assorbe gran parte e si scalda molto di più, ed è per tutti facile verificarlo.
Stiamo però parlando di due concetti distinti. Confondere questi parametri significa non cogliere la differenza fondamentale tra le due misurazioni. La temperatura dell’aria è un indicatore uniforme, utilizzato per confronti climatici e previsioni meteo. Al contrario, quella misurata a livello del suolo dipende da fattori variabili come la quantità di sole, il materiale e la presenza di vento, ed altro.
Unire questi dati porta a distorsioni della realtà, alimentando paure infondate e inducendo sfiducia persino verso i numeri veri. Una persona comune potrebbe pensare che la temperatura reale sia quella di 68 gradi, e non i 37 registrati nell’aria. Ma qui nasce un problema serio: se cominciassimo a usare le temperature delle superfici, perderemmo un parametro uniforme per misurare il calore reale, ovvero la massa d’aria che ci circonda.
Domandiamoci: a chi fa comodo mettere tutta questa paura, e perché?
Che d’estate faccia caldo, in Italia come in buona parte di questo emisfero del nostro pianeta, non è affatto una novità, anche se ci viene raccontata come tale. È vero che la “paura” può essere molto educativa e quindi per convincere avventurieri delle categorie protette a non fare gli eroi nei momenti più delicati della giornata, è probabilmente uno strumento utile. Ma perché diffondere un vero e proprio terrorismo climatico?
Un Paese di gente spaventata si governa meglio, un Paese di gente ammalata si vende meglio alle corporazioni farmaceutiche, un Paese con un clima in pericolo è più succulento per progetti di ingegneria climatica. I grafici colorati hanno un impatto percettivo, non sono banali immagini innocue; i proclami sensazionalistici impattano, non scivolano via senza effetto.
Raggiungere 70 gradi sull’asfalto in piena estate non è affatto una novità: succedeva anche decenni fa, ben prima che si iniziasse a parlare seriamente di cambiamenti climatici. Chiunque cammini scalzo sull’asfalto o sulla sabbia a mezzogiorno lo sperimenta in prima persona. Non si tratta di prove del riscaldamento globale, ma di fenomeni noti da sempre. Nei deserti, cuocere un uovo sulle pietre era una curiosità nota già mezzo secolo fa.
E forse è proprio questo che dovremmo imparare a fare: sfruttare il terrorismo climatico dei media italiani per farci una bella mangiata, con gli amici sotto la veranda oppure in spiaggia con i vicini di ombrellone… ricordandoci di pregare il mantra di bere molta acqua e non uscire nelle ore calde!