Mentre finge di trattare con la Russia, l’Ucraina si integra sempre di più nella NATO
Pochi giorni fa, secondo Military Watch Magazine, le forze armate ucraine si sarebbero collegate alla piattaforma digitale Command and Control Center System Interface utilizzata dalla maggior parte dei Paesi della NATO e ricevono ora i dati dell’Alleanza Atlantica in tempo reale (1). Questa piattaforma, impiegata dalla maggior parte degli Stati membri della NATO, permette ai caccia F-16 e Mirage 2000 di recente fornitura all’Ucraina e ai suoi sistemi di difesa aerea MIM-104 Patriot di condividere i dati direttamente con i Paesi dell’Alleanza. Essa è considerata vitale per fornire una maggiore consapevolezza situazionale, necessaria per il processo decisionale a livello tattico e strategico e per consentire un coordinamento efficace tra le forze interoperabili dei Paesi che combattono insieme. Al riguardo, lo scorso 31 maggio il Viceministro della Difesa ucraino Katerina Chernohorenko aveva rivelato la firma di Kiev ad un accordo di licenza per utilizzare il sistema funzionale ad aumentare il coordinamento con i membri della NATO nelle operazioni aeree e missilistiche e per migliorare l’interoperabilità con l’Alleanza Atlantica. Il Viceministro ha sottolineato che il sistema funziona attraverso il collegamento dati Link 16 della NATO, che ha definito “Wi-Fi militare”. L’ingresso dell’Ucraina nell’interfaccia del sistema del centro di comando e controllo potrebbe rivelarsi particolarmente prezioso se si raggiungesse un accordo di cessate il fuoco con le forze russe, in quanto ciò probabilmente aprirebbe la strada sia al dispiegamento di nuovi sistemi radar occidentali nel Paese, sia al dispiegamento di forze di terra occidentali (2). In tali circostanze, l’utilizzo comune della piattaforma digitale fornirebbe un importante contributo all’interoperabilità tra le forze ucraine e quelle della NATO, consentendo loro di operare insieme in modo più efficace in caso di una successiva ripresa delle ostilità.
Questa rivelazione spiega l’apparente contraddizione del comportamento di Kiev che se da una parte si dice disponibile a trattare con Mosca per un cessate il fuoco, dall’altra bersaglia continuamente il territorio russo con missili e droni arrivando a colpire bombardieri e vettori nucleari dispiegati in aeroporti lontani dal proprio territorio. Evidentemente, l’Ucraina ha ricevuto precise garanzie dai suoi partner occidentali in caso di ulteriore escalation del conflitto, per cui o la Russia accetta una tregua che consentirebbe a Kiev di completare la propria integrazione nella NATO (condizione giudicata inaccettabile da Mosca) oppure verrà sottoposta ad ulteriori attacchi strategici e terroristici (ricordiamo che in pochi giorni si è tentato di colpire l’elicottero che trasportava Vladimir Putin a Kursk e sono stati fatti saltare con l’esplosivo alcuni ponti al passaggio di treni passeggeri russi).
Da diverso tempo l’Ucraina sfrutta il servizio Internet satellitare Starlink, fornito da SpaceX di Elon Musk, che è fondamentale per le comunicazioni militari e civili in Ucraina permettendo alle forze di Kiev di comunicare anche in aree dove le infrastrutture tradizionali sono danneggiate o interrotte. Le operazioni militari di Kiev, attacchi ai siti nucleari russi compresi, continuano ad essere supervisionate ed assistite dalla Common Operation Structure UK-USA per l’Ucraina (3).
Inoltre, la guerra in Ucraina ha aumentato la rilevanza della cooperazione tra UE e NATO, e l’accordo Berlin Plus è uno strumento chiave di tale collaborazione. Esso consente all’Unione Europea di accedere alle capacità di comando e pianificazione della NATO, permettendole di utilizzare i mezzi e le capacità collettive dell’Alleanza Atlantica per le sue missioni. Ciò è particolarmente rilevante nel contesto dell’assistenza militare fornita dall’Unione Europea all’Ucraina contro la Russia, in quanto l’UE può utilizzare le risorse della NATO per le proprie operazioni.
Nella prima Dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO del 10 gennaio 2023 si è affermato che a causa del conflitto russo-ucraino ci si trova di fronte alla “più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica degli ultimi decenni … Come sottolineato sia nel concetto strategico NATO che nella bussola strategica dell’UE, si tratta di un momento chiave per la sicurezza e la stabilità euro-atlantiche, che dimostra più che mai l’importanza del legame transatlantico e richiede una più stretta cooperazione UE-NATO. La NATO rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi alleati ed è essenziale per la sicurezza euro-atlantica. Riconosciamo il valore di una difesa europea più forte e più capace, che contribuisca positivamente alla sicurezza globale e transatlantica e sia complementare alla NATO e interoperabile con essa …”.
Con la seconda dichiarazione UE-NATO del 13 giugno 2024: “La relazione sullo stato di avanzamento dei lavori sottolinea l’importanza di una cooperazione sempre più stretta in un momento decisivo per la sicurezza euro-atlantica”, si è registrato un ulteriore passo in avanti: “Le due organizzazioni hanno intensificato gli sforzi rispettivi a sostegno dell’Ucraina, della Repubblica di Moldova, della Georgia, della Bosnia-Erzegovina, della Giordania, della Tunisia e della Mauritania. In occasione dei colloqui annuali tra servizi del maggio 2024, le due organizzazioni hanno convenuto di proseguire gli scambi regolari e i briefing incrociati sia a Bruxelles che a livello locale per migliorare il coordinamento e sfruttare le potenziali sinergie” (4).
Nei giorni scorsi, i principali consiglieri militari dell’Unione Europea hanno dichiarato che è giunto il momento di rivedere gli accordi di difesa con la NATO, alla luce dell’aumento delle spese militari e della crescente esigenza di autonomia strategica, al fine di migliorare il coordinamento tra U.E. e Alleanza Atlantica in tempi di crisi e costruire una difesa europea più efficace. Il documento dell’EUMC, intitolato “European Defence Readiness 2030 – EUMC Military-Strategic Cooperation”, elenca una serie di raccomandazioni per rafforzare la preparazione militare dell’Unione (5). Tra queste, vi è l’idea che l’Europa debba definire chiaramente il proprio contributo alla deterrenza e alla difesa territoriale, anche per rafforzare la NATO stessa. Poiché le forze armate europee restano fortemente dipendenti dalla NATO e dagli asset statunitensi – in particolare per logistica e sistemi avanzati – le operazioni militari su larga scala da parte dell’U.E. richiederebbero comunque l’accesso a capacità collegate alla NATO. Ora i vertici militari europei chiedono maggiore chiarezza su come dovrebbe funzionare la cooperazione in materia di difesa reciproca all’interno dell’Unione e in particolare come l’U.E. dovrebbe procedere nel caso, finora mai verificatosi, in cui venissero attivati contemporaneamente sia l’articolo 42(7) del Trattato sull’Unione Europea sia l’articolo 5 del Trattato NATO. Per colmare questa lacuna, il Comitato militare dell’U.E. ha proposto l’istituzione di un “protocollo di crisi” tra NATO e UE, volto a chiarire ruoli, responsabilità e modalità di coordinamento in tali scenari.
Il 17 febbraio 2025, con l’inaugurazione del Centro Congiunto di Analisi, Formazione e Istruzione (JATEC) a Bydgoszcz, in Polonia, è stata raggiunta una pietra miliare storica nella cooperazione NATO-Ucraina. JATEC sfrutta l’esperienza in tempo reale acquisita durante il conflitto in Ucraina per orientare la pianificazione della difesa della NATO; il Centro è un’entità congiunta NATO-Ucraina, direttamente subordinata al Comandante Supremo Alleato per la Trasformazione, Ammiraglio Pierre Vandier, e guidata dal Generale di Brigata polacco, Wojciech Ozga. Con personale ucraino integrato nella sua struttura, il JATEC coniuga l’esperienza strategica della NATO con quella in prima linea delle truppe di Kiev, ed è il primo centro dell’Alleanza Atlantica esplicitamente dedicato a identificare e applicare gli insegnamenti tratti dalla guerra in Ucraina, abbracciando sia la dimensione militare che quella civile. Jatec opererà sotto l’egida del Comando Alleato per la Trasformazione della NATO, responsabile della preparazione dell’Alleanza per il futuro della guerra. Le lezioni apprese saranno integrate nelle esercitazioni militari del Joint Warfare Centre e del Joint Force Training Centre. Il Centro inizierà a lavorare sull’interoperabilità dell’Ucraina con la NATO, sulla protezione delle infrastrutture civili e “sulla difesa contro le armi che la Russia ha impiegato con successo durante la guerra”, come le munizioni vaganti Lancet e le bombe plananti, ha affermato il contrammiraglio Placido Torresi (6).
Infine, nell’ambito del regolamento ReArm Europe Plan/Readiness 2030, l’Ucraina è già stata pienamente associata per garantire l’allineamento tra il suo settore della difesa e quello dell’U.E. Questo partenariato consentirà a Kiev di partecipare a iniziative di appalto congiunte e permetterà agli Stati membri dell’UE di acquistare armi dalle industrie della difesa ucraine.
(1) Redazione Military Watch, Gli F-16 e le batterie Patriot dell’Ucraina ora possono inviare dati di puntamento direttamente agli alleati della NATO, 2 giugno 2025.
(2) Il vertice NATO sull’Ucraina, tenutosi a Parigi il 27 marzo, ha discusso l’invio di una “forza di rassicurazione” europea al posto di una forza di “mantenimento della pace” come inizialmente previsto. Un cambio semantico tutt’altro che superficiale.
(3) Stati Uniti, Regno Unito e Ucraina hanno una struttura operativa comune incentrata sul supporto alla difesa, alla sicurezza e alla futura ricostruzione dell’Ucraina. Ciò include aiuti militari, addestramento ed esercitazioni congiunte, oltre alla cooperazione diplomatica ed economica.
(4) Gli accordi “Berlin plus” del 2003 gettarono le basi della cooperazione UE-NATO nel settore della gestione delle crisi. Essi consentono alla NATO di sostenere le operazioni dirette dall’UE a cui la NATO nel suo complesso non partecipa, cfr. Consiglio d’Europa, Tappe fondamentali nella cooperazione UE-NATO, consilium.europa.eu.
(5) European Union External Action, White Paper for European Defence, www.eeas.europa.eu, 21 marzo 2025.
(6) Laura Kayali, How Ukraine inspired NATO’s new task force to deter Putin, “Politico”, 15 gennaio 2025.