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Giulio Chinappi
May 10, 2025
© Photo: Public domain

Il Vietnam si prepara a rinsaldare i legami con gli ex Stati sovietici: l’evento culmine è rappresentato dalla presenza di una delegazione militare vietnamita alla parata della Giornata della Vittoria a Mosca e dalla visita del Segretario Generale Tô Lâm che in questi giorni sta visitando anche Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. Inoltre, un nuovo volo collegherà Taškent e Đà Nẵng.

Segue nostro Telegram.

In queste settimane, il Vietnam sta intensificando in modo significativo la propria cooperazione con gli ex Stati dell’Unione Sovietica, rafforzando i legami storici e avviando nuove iniziative in ambito politico, militare, economico e culturale. Al centro di questo slancio si pone la partecipazione di una delegazione del Vietnam alla parata della Giornata della Vittoria (9 maggio) a Mosca, in occasione degli 80 anni dalla sconfitta del nazi-fascismo, e una serie di visite ufficiali che il Segretario Generale del Partito Comunista, Tô Lâm, sta compiendo in questi giorni in Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. A completare il quadro, si prevede l’inaugurazione di un volo charter settimanale tra Taškent, capitale dell’Uzbekistan, e Đà Nẵng, città costiera del Vietnam, aprendo un nuovo capitolo nelle relazioni con l’Asia centrale.

La sfilata del contingente vietnamita sulla Piazza Rossa di Mosca ha segnato la prima volta in cui l’Esercito Popolare del Vietnam ha preso parte a una parata militare all’estero. Gli 80 militari, tra cui 68 cadetti dell’Accademia militare, sono giunti a Mosca dopo un lungo viaggio e si sono sottoposti a un addestramento intensivo per adattarsi al rigido clima primaverile russo e al ritmo di marcia di 120 passi al minuto. Il generale di divisione Nguyễn Văn Thanh, capo delegazione, ha affermato che questa preparazione è stata “meticolosa e simbolica”, volta a onorare i sacrifici dell’Armata Rossa nella sconfitta del nazifascismo e a consolidare il “legame di solidarietà e stima reciproca” tra i due eserciti. L’ambasciatore vietnamita in Russia, Đặng Minh Khôi, ha fatto visita al contingente durante gli allenamenti, sottolineando come questa partecipazione ha riaffermato “l’amicizia storica” con Mosca e il ruolo del Vietnam nel promuovere la pace internazionale. Alla parata ha assistito anche il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam, Tô Lâm, che ha approfittato dell’evento per effettuare una visita ufficiale in Russia.

Il Segretario Generale Tô Lâm ha invero svolto un tour diplomatico che lo ha portato anche in altre tre ex repubbliche sovietiche, il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Bielorussia. In Kazakistan, Paese che per primo ha avviato relazioni diplomatiche con il Vietnam subito dopo l’indipendenza kazaka nel 1992, il leader vietnamita ha incontrato il Presidente Qasym-Jomart Toqaev, rafforzando un partenariato strategico che già vede crescenti scambi commerciali. Durante i colloqui, Lê Thị Thu Hằng, Vice Ministro degli Esteri, ha evidenziato come il traffico bilaterale sia raddoppiato negli ultimi cinque anni, raggiungendo 800 milioni di dollari nel 2024, e ha invitato le imprese kazake a sfruttare il corridoio ferroviario “Middle Corridor” che collega il Vietnam all’Unione Economica Eurasiatica, facilitando l’accesso ai mercati europei.

In Azerbaigian, Tô Lâm ha proseguito la tradizione di cooperazione politico-militare avviata durante la guerra d’indipendenza vietnamita, incontrando il Presidente Ilham Aliyev. I colloqui si sono concentrati sul rafforzamento della collaborazione nell’energia – con riferimento alle tecnologie per lo sfruttamento del gas naturale – e sulla cooperazione culturale, nelle infrastrutture e nell’istruzione. Aliyev ha ribadito l’apprezzamento per il sostegno vietnamita alla risoluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh e ha invitato Hà Nội a intensificare gli scambi accademici tra università.

A Minsk, la capitale bielorussa, Tô Lâm ha terminato il suo giro incontrando il Presidente Aljaksandr Lukašėnka, con il quale ha discusso progetti di agricoltura di precisione e l’uso congiunto di droni per il monitoraggio delle colture, oltre a visitare impianti di produzione di macchinari pesanti di interesse per il Vietnam. In tutte e tre le tappe, il Segretario Generale ha sottolineato l’importanza di “sostenere lo sviluppo indipendente e la diversificazione delle relazioni internazionali”, ribadendo come il Vietnam guardi alle ex repubbliche sovietiche non solo come fornitori di risorse energetiche e macchinari, ma anche come partner strategici in un contesto di complessità geopolitica globale.

Parallelamente ai vertici politici, l’apertura – lunedì 29 aprile – di una rotta charter settimanale tra Taškent e Đà Nẵng ha ulteriormente concretizzato l’avvicinamento con l’Uzbekistan. L’iniziativa, operata da Centrium-Air Airways in partnership con Prestige DMC Vietnam e VFS Uzbekistan, ha visto i primi turisti uzbeki atterrare sulla costa centrale del Vietnam. L’incremento dei voli da uno a due settimanali nel periodo estivo renderà Đà Nẵng un ponte strategico per i visitatori dell’Asia centrale, in una regione, quella del Sud-Est asiatico, che punta a raddoppiare gli arrivi internazionali entro fine anno. Le autorità turistiche vietnamite contano di accogliere oltre 10.000 visitatori da Kazakistan e Uzbekistan nel solo periodo giugno–ottobre, grazie anche alla liberalizzazione dei visti e alla promozione congiunta delle offerte culturali.

Il nuovo assetto delle relazioni si inserisce in una visione più ampia di Hà Nội, che mira a rafforzare la propria “autonomia strategica” nel contesto della competizione tra grandi potenze. La partecipazione alla parata del 9 maggio ha avuto un impatto simbolico di grande rilievo: il Vietnam si è presentato non più come Paese in via di sviluppo dipendente unicamente dal sostegno esterno, ma come attore protagonista di alleanze flessibili, in grado di onorare la memoria storica e al contempo di guardare al futuro con pragmatismo.

I risultati concreti di questa strategia sono già visibili. Il raddoppio degli scambi commerciali con il Kazakistan, il consolidamento dei protocolli d’intesa sull’energia nucleare siglati con il Giappone (che testimoniano la volontà di diversificare le fonti di approvvigionamento), e l’apertura di nuove rotte aeree dal cuore dell’Asia centrale fino al Mar Cinese Meridionale, disegnano una rete di interconnessioni che trasforma il Vietnam in un crocevia logistico e diplomatico fra Est e Ovest.

Al di là dei numeri, ciò che emerge è una nuova fiducia reciproca: Paesi un tempo uniti dalla medesima eredità sovietica riconoscono oggi nel Vietnam un partner affidabile, disposto a condividere tecnologie e know-how, ma anche a sostenere l’integrazione regionale attraverso progetti che spaziano dalle infrastrutture ferroviarie transcontinentali alla formazione di quadri specializzati. La stretta di mano tra Hà Nội e Astana, Baku, Minsk e Taškent conferma come le relazioni tra il Vietnam e l’area post-sovietica non siano un ripiego strategico, bensì una scelta ambiziosa per proiettarsi con autorevolezza sulla scena internazionale, mantenendo saldi i valori della cooperazione multipolare e del rispetto delle sovranità.

In definitiva, il trittico di Mosca, Astana, Baku e Minsk, unito al volo diretto con Taškent, rappresenta una testimonianza plastica del nuovo corso vietnamita: un Vietnam che, pur continuando a coltivare i rapporti storici con le potenze tradizionali, innova e amplia i suoi orizzonti verso l’Asia centrale, dove risorse, mercati e sfide geopolitiche offrono opportunità inedite. È un Vietnam che, passo dopo passo, dimostra di sapersi muovere con equilibrio tra continuità rivoluzionaria e pragmatismo diplomatico, convinto che il futuro della sua sicurezza e prosperità passi anche attraverso la riaffermazione di legami costruiti nella cooperazione e nella memoria condivisa.

In occasione della Giornata della Vittoria, il Vietnam intensifica i legami con la Russia e le altre ex repubbliche sovietiche

Il Vietnam si prepara a rinsaldare i legami con gli ex Stati sovietici: l’evento culmine è rappresentato dalla presenza di una delegazione militare vietnamita alla parata della Giornata della Vittoria a Mosca e dalla visita del Segretario Generale Tô Lâm che in questi giorni sta visitando anche Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. Inoltre, un nuovo volo collegherà Taškent e Đà Nẵng.

Segue nostro Telegram.

In queste settimane, il Vietnam sta intensificando in modo significativo la propria cooperazione con gli ex Stati dell’Unione Sovietica, rafforzando i legami storici e avviando nuove iniziative in ambito politico, militare, economico e culturale. Al centro di questo slancio si pone la partecipazione di una delegazione del Vietnam alla parata della Giornata della Vittoria (9 maggio) a Mosca, in occasione degli 80 anni dalla sconfitta del nazi-fascismo, e una serie di visite ufficiali che il Segretario Generale del Partito Comunista, Tô Lâm, sta compiendo in questi giorni in Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. A completare il quadro, si prevede l’inaugurazione di un volo charter settimanale tra Taškent, capitale dell’Uzbekistan, e Đà Nẵng, città costiera del Vietnam, aprendo un nuovo capitolo nelle relazioni con l’Asia centrale.

La sfilata del contingente vietnamita sulla Piazza Rossa di Mosca ha segnato la prima volta in cui l’Esercito Popolare del Vietnam ha preso parte a una parata militare all’estero. Gli 80 militari, tra cui 68 cadetti dell’Accademia militare, sono giunti a Mosca dopo un lungo viaggio e si sono sottoposti a un addestramento intensivo per adattarsi al rigido clima primaverile russo e al ritmo di marcia di 120 passi al minuto. Il generale di divisione Nguyễn Văn Thanh, capo delegazione, ha affermato che questa preparazione è stata “meticolosa e simbolica”, volta a onorare i sacrifici dell’Armata Rossa nella sconfitta del nazifascismo e a consolidare il “legame di solidarietà e stima reciproca” tra i due eserciti. L’ambasciatore vietnamita in Russia, Đặng Minh Khôi, ha fatto visita al contingente durante gli allenamenti, sottolineando come questa partecipazione ha riaffermato “l’amicizia storica” con Mosca e il ruolo del Vietnam nel promuovere la pace internazionale. Alla parata ha assistito anche il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam, Tô Lâm, che ha approfittato dell’evento per effettuare una visita ufficiale in Russia.

Il Segretario Generale Tô Lâm ha invero svolto un tour diplomatico che lo ha portato anche in altre tre ex repubbliche sovietiche, il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Bielorussia. In Kazakistan, Paese che per primo ha avviato relazioni diplomatiche con il Vietnam subito dopo l’indipendenza kazaka nel 1992, il leader vietnamita ha incontrato il Presidente Qasym-Jomart Toqaev, rafforzando un partenariato strategico che già vede crescenti scambi commerciali. Durante i colloqui, Lê Thị Thu Hằng, Vice Ministro degli Esteri, ha evidenziato come il traffico bilaterale sia raddoppiato negli ultimi cinque anni, raggiungendo 800 milioni di dollari nel 2024, e ha invitato le imprese kazake a sfruttare il corridoio ferroviario “Middle Corridor” che collega il Vietnam all’Unione Economica Eurasiatica, facilitando l’accesso ai mercati europei.

In Azerbaigian, Tô Lâm ha proseguito la tradizione di cooperazione politico-militare avviata durante la guerra d’indipendenza vietnamita, incontrando il Presidente Ilham Aliyev. I colloqui si sono concentrati sul rafforzamento della collaborazione nell’energia – con riferimento alle tecnologie per lo sfruttamento del gas naturale – e sulla cooperazione culturale, nelle infrastrutture e nell’istruzione. Aliyev ha ribadito l’apprezzamento per il sostegno vietnamita alla risoluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh e ha invitato Hà Nội a intensificare gli scambi accademici tra università.

A Minsk, la capitale bielorussa, Tô Lâm ha terminato il suo giro incontrando il Presidente Aljaksandr Lukašėnka, con il quale ha discusso progetti di agricoltura di precisione e l’uso congiunto di droni per il monitoraggio delle colture, oltre a visitare impianti di produzione di macchinari pesanti di interesse per il Vietnam. In tutte e tre le tappe, il Segretario Generale ha sottolineato l’importanza di “sostenere lo sviluppo indipendente e la diversificazione delle relazioni internazionali”, ribadendo come il Vietnam guardi alle ex repubbliche sovietiche non solo come fornitori di risorse energetiche e macchinari, ma anche come partner strategici in un contesto di complessità geopolitica globale.

Parallelamente ai vertici politici, l’apertura – lunedì 29 aprile – di una rotta charter settimanale tra Taškent e Đà Nẵng ha ulteriormente concretizzato l’avvicinamento con l’Uzbekistan. L’iniziativa, operata da Centrium-Air Airways in partnership con Prestige DMC Vietnam e VFS Uzbekistan, ha visto i primi turisti uzbeki atterrare sulla costa centrale del Vietnam. L’incremento dei voli da uno a due settimanali nel periodo estivo renderà Đà Nẵng un ponte strategico per i visitatori dell’Asia centrale, in una regione, quella del Sud-Est asiatico, che punta a raddoppiare gli arrivi internazionali entro fine anno. Le autorità turistiche vietnamite contano di accogliere oltre 10.000 visitatori da Kazakistan e Uzbekistan nel solo periodo giugno–ottobre, grazie anche alla liberalizzazione dei visti e alla promozione congiunta delle offerte culturali.

Il nuovo assetto delle relazioni si inserisce in una visione più ampia di Hà Nội, che mira a rafforzare la propria “autonomia strategica” nel contesto della competizione tra grandi potenze. La partecipazione alla parata del 9 maggio ha avuto un impatto simbolico di grande rilievo: il Vietnam si è presentato non più come Paese in via di sviluppo dipendente unicamente dal sostegno esterno, ma come attore protagonista di alleanze flessibili, in grado di onorare la memoria storica e al contempo di guardare al futuro con pragmatismo.

I risultati concreti di questa strategia sono già visibili. Il raddoppio degli scambi commerciali con il Kazakistan, il consolidamento dei protocolli d’intesa sull’energia nucleare siglati con il Giappone (che testimoniano la volontà di diversificare le fonti di approvvigionamento), e l’apertura di nuove rotte aeree dal cuore dell’Asia centrale fino al Mar Cinese Meridionale, disegnano una rete di interconnessioni che trasforma il Vietnam in un crocevia logistico e diplomatico fra Est e Ovest.

Al di là dei numeri, ciò che emerge è una nuova fiducia reciproca: Paesi un tempo uniti dalla medesima eredità sovietica riconoscono oggi nel Vietnam un partner affidabile, disposto a condividere tecnologie e know-how, ma anche a sostenere l’integrazione regionale attraverso progetti che spaziano dalle infrastrutture ferroviarie transcontinentali alla formazione di quadri specializzati. La stretta di mano tra Hà Nội e Astana, Baku, Minsk e Taškent conferma come le relazioni tra il Vietnam e l’area post-sovietica non siano un ripiego strategico, bensì una scelta ambiziosa per proiettarsi con autorevolezza sulla scena internazionale, mantenendo saldi i valori della cooperazione multipolare e del rispetto delle sovranità.

In definitiva, il trittico di Mosca, Astana, Baku e Minsk, unito al volo diretto con Taškent, rappresenta una testimonianza plastica del nuovo corso vietnamita: un Vietnam che, pur continuando a coltivare i rapporti storici con le potenze tradizionali, innova e amplia i suoi orizzonti verso l’Asia centrale, dove risorse, mercati e sfide geopolitiche offrono opportunità inedite. È un Vietnam che, passo dopo passo, dimostra di sapersi muovere con equilibrio tra continuità rivoluzionaria e pragmatismo diplomatico, convinto che il futuro della sua sicurezza e prosperità passi anche attraverso la riaffermazione di legami costruiti nella cooperazione e nella memoria condivisa.

Il Vietnam si prepara a rinsaldare i legami con gli ex Stati sovietici: l’evento culmine è rappresentato dalla presenza di una delegazione militare vietnamita alla parata della Giornata della Vittoria a Mosca e dalla visita del Segretario Generale Tô Lâm che in questi giorni sta visitando anche Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. Inoltre, un nuovo volo collegherà Taškent e Đà Nẵng.

Segue nostro Telegram.

In queste settimane, il Vietnam sta intensificando in modo significativo la propria cooperazione con gli ex Stati dell’Unione Sovietica, rafforzando i legami storici e avviando nuove iniziative in ambito politico, militare, economico e culturale. Al centro di questo slancio si pone la partecipazione di una delegazione del Vietnam alla parata della Giornata della Vittoria (9 maggio) a Mosca, in occasione degli 80 anni dalla sconfitta del nazi-fascismo, e una serie di visite ufficiali che il Segretario Generale del Partito Comunista, Tô Lâm, sta compiendo in questi giorni in Kazakistan, Azerbaigian e Bielorussia. A completare il quadro, si prevede l’inaugurazione di un volo charter settimanale tra Taškent, capitale dell’Uzbekistan, e Đà Nẵng, città costiera del Vietnam, aprendo un nuovo capitolo nelle relazioni con l’Asia centrale.

La sfilata del contingente vietnamita sulla Piazza Rossa di Mosca ha segnato la prima volta in cui l’Esercito Popolare del Vietnam ha preso parte a una parata militare all’estero. Gli 80 militari, tra cui 68 cadetti dell’Accademia militare, sono giunti a Mosca dopo un lungo viaggio e si sono sottoposti a un addestramento intensivo per adattarsi al rigido clima primaverile russo e al ritmo di marcia di 120 passi al minuto. Il generale di divisione Nguyễn Văn Thanh, capo delegazione, ha affermato che questa preparazione è stata “meticolosa e simbolica”, volta a onorare i sacrifici dell’Armata Rossa nella sconfitta del nazifascismo e a consolidare il “legame di solidarietà e stima reciproca” tra i due eserciti. L’ambasciatore vietnamita in Russia, Đặng Minh Khôi, ha fatto visita al contingente durante gli allenamenti, sottolineando come questa partecipazione ha riaffermato “l’amicizia storica” con Mosca e il ruolo del Vietnam nel promuovere la pace internazionale. Alla parata ha assistito anche il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam, Tô Lâm, che ha approfittato dell’evento per effettuare una visita ufficiale in Russia.

Il Segretario Generale Tô Lâm ha invero svolto un tour diplomatico che lo ha portato anche in altre tre ex repubbliche sovietiche, il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Bielorussia. In Kazakistan, Paese che per primo ha avviato relazioni diplomatiche con il Vietnam subito dopo l’indipendenza kazaka nel 1992, il leader vietnamita ha incontrato il Presidente Qasym-Jomart Toqaev, rafforzando un partenariato strategico che già vede crescenti scambi commerciali. Durante i colloqui, Lê Thị Thu Hằng, Vice Ministro degli Esteri, ha evidenziato come il traffico bilaterale sia raddoppiato negli ultimi cinque anni, raggiungendo 800 milioni di dollari nel 2024, e ha invitato le imprese kazake a sfruttare il corridoio ferroviario “Middle Corridor” che collega il Vietnam all’Unione Economica Eurasiatica, facilitando l’accesso ai mercati europei.

In Azerbaigian, Tô Lâm ha proseguito la tradizione di cooperazione politico-militare avviata durante la guerra d’indipendenza vietnamita, incontrando il Presidente Ilham Aliyev. I colloqui si sono concentrati sul rafforzamento della collaborazione nell’energia – con riferimento alle tecnologie per lo sfruttamento del gas naturale – e sulla cooperazione culturale, nelle infrastrutture e nell’istruzione. Aliyev ha ribadito l’apprezzamento per il sostegno vietnamita alla risoluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh e ha invitato Hà Nội a intensificare gli scambi accademici tra università.

A Minsk, la capitale bielorussa, Tô Lâm ha terminato il suo giro incontrando il Presidente Aljaksandr Lukašėnka, con il quale ha discusso progetti di agricoltura di precisione e l’uso congiunto di droni per il monitoraggio delle colture, oltre a visitare impianti di produzione di macchinari pesanti di interesse per il Vietnam. In tutte e tre le tappe, il Segretario Generale ha sottolineato l’importanza di “sostenere lo sviluppo indipendente e la diversificazione delle relazioni internazionali”, ribadendo come il Vietnam guardi alle ex repubbliche sovietiche non solo come fornitori di risorse energetiche e macchinari, ma anche come partner strategici in un contesto di complessità geopolitica globale.

Parallelamente ai vertici politici, l’apertura – lunedì 29 aprile – di una rotta charter settimanale tra Taškent e Đà Nẵng ha ulteriormente concretizzato l’avvicinamento con l’Uzbekistan. L’iniziativa, operata da Centrium-Air Airways in partnership con Prestige DMC Vietnam e VFS Uzbekistan, ha visto i primi turisti uzbeki atterrare sulla costa centrale del Vietnam. L’incremento dei voli da uno a due settimanali nel periodo estivo renderà Đà Nẵng un ponte strategico per i visitatori dell’Asia centrale, in una regione, quella del Sud-Est asiatico, che punta a raddoppiare gli arrivi internazionali entro fine anno. Le autorità turistiche vietnamite contano di accogliere oltre 10.000 visitatori da Kazakistan e Uzbekistan nel solo periodo giugno–ottobre, grazie anche alla liberalizzazione dei visti e alla promozione congiunta delle offerte culturali.

Il nuovo assetto delle relazioni si inserisce in una visione più ampia di Hà Nội, che mira a rafforzare la propria “autonomia strategica” nel contesto della competizione tra grandi potenze. La partecipazione alla parata del 9 maggio ha avuto un impatto simbolico di grande rilievo: il Vietnam si è presentato non più come Paese in via di sviluppo dipendente unicamente dal sostegno esterno, ma come attore protagonista di alleanze flessibili, in grado di onorare la memoria storica e al contempo di guardare al futuro con pragmatismo.

I risultati concreti di questa strategia sono già visibili. Il raddoppio degli scambi commerciali con il Kazakistan, il consolidamento dei protocolli d’intesa sull’energia nucleare siglati con il Giappone (che testimoniano la volontà di diversificare le fonti di approvvigionamento), e l’apertura di nuove rotte aeree dal cuore dell’Asia centrale fino al Mar Cinese Meridionale, disegnano una rete di interconnessioni che trasforma il Vietnam in un crocevia logistico e diplomatico fra Est e Ovest.

Al di là dei numeri, ciò che emerge è una nuova fiducia reciproca: Paesi un tempo uniti dalla medesima eredità sovietica riconoscono oggi nel Vietnam un partner affidabile, disposto a condividere tecnologie e know-how, ma anche a sostenere l’integrazione regionale attraverso progetti che spaziano dalle infrastrutture ferroviarie transcontinentali alla formazione di quadri specializzati. La stretta di mano tra Hà Nội e Astana, Baku, Minsk e Taškent conferma come le relazioni tra il Vietnam e l’area post-sovietica non siano un ripiego strategico, bensì una scelta ambiziosa per proiettarsi con autorevolezza sulla scena internazionale, mantenendo saldi i valori della cooperazione multipolare e del rispetto delle sovranità.

In definitiva, il trittico di Mosca, Astana, Baku e Minsk, unito al volo diretto con Taškent, rappresenta una testimonianza plastica del nuovo corso vietnamita: un Vietnam che, pur continuando a coltivare i rapporti storici con le potenze tradizionali, innova e amplia i suoi orizzonti verso l’Asia centrale, dove risorse, mercati e sfide geopolitiche offrono opportunità inedite. È un Vietnam che, passo dopo passo, dimostra di sapersi muovere con equilibrio tra continuità rivoluzionaria e pragmatismo diplomatico, convinto che il futuro della sua sicurezza e prosperità passi anche attraverso la riaffermazione di legami costruiti nella cooperazione e nella memoria condivisa.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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