La Nigeria diventa membro associato dei BRICS+, rafforzando la sua posizione strategica nel panorama globale. Questo ingresso, sostenuto dalla Cina, sottolinea il ruolo crescente dell’Africa nella cooperazione Sud-Sud e nelle riforme della governance globale, promuovendo sviluppo sostenibile e relazioni paritarie.
Lo scorso 17 gennaio, il Brasile, che detiene la presidenza di turno dei BRICS+, ha annunciato che la Nigeria è stata ammessa come nuovo membro associato del raggruppamento, diventando il nono Paese ad ottenere questo status, dopo Bielorussia, Bolivia, Cuba, Kazakistan, Malaysia, Thailandia, Uganda e Uzbekistan. “Con la sesta popolazione più grande al mondo, nonché la più grande dell’Africa, e con una delle principali economie del continente, la Nigeria condivide interessi convergenti con gli altri membri dei BRICS. Essa svolge un ruolo attivo nel rafforzare la cooperazione Sud-Sud e nella riforma della governance globale, questioni che rappresentano priorità assolute durante l’attuale presidenza del Brasile”, si legge nel comunicato ufficiale.
L’ammissione della Nigeria come membro associato dei BRICS+ avviene poco dopo la conclusione della visita di Wang Yi, Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, in Africa, nel corso della quale il massimo diplomatico cinese ha visitato proprio la Nigeria, oltre alla Namibia, al Ciad e alla Repubblica del Congo. Questo dimostra come sia la Cina che gli altri membri dei BRICS+ considerino il continente africano come un importante attore economico e geopolitico del XXI secolo, e dà una risposta concreta all’interesse che da tempo la Nigeria aveva espresso nei confronti della piattaforma BRICS, ancor prima dell’allargamento.
Nel corso della sua visita ufficiale, Wang Yi ha incontrato il Presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu, fautore di una nuova linea di politica estera da quando ha assunto la leadership del Paese, dopo aver vinto le elezioni del 2023.Nello scorso mese di settembre, Tinubu aveva a sua volta visitato Pechino per incontrare Xi Jinping, un’occasione nella quale i due capi di Stato avevano annunciato congiuntamente l’istituzione del Partenariato Strategico Globale tra Cina e Nigeria, segnando un significativo progresso nelle relazioni bilaterali.
“La Cina e la Nigeria si sono sempre rispettate e trattate come pari”, ha affermato Wang, sottolineando che i due Paesi si sono fidati e supportati reciprocamente su questioni relative ai loro interessi fondamentali. “La loro cooperazione, caratterizzata da benefici reciproci e risultati vantaggiosi per entrambi lungo i rispettivi percorsi di sviluppo, ha posto la loro relazione al centro delle relazioni Cina-Africa”, ha aggiunto. Nel corso del suo incontro con Tinubu, il Ministro degli Esteri ha affermato che la Cina è disposta a rafforzare l’allineamento con la Nigeria, sfruttare il potenziale di cooperazione, ampliare le aree di collaborazione e supportare lo sviluppo e la rinascita della Nigeria.
“Lo sviluppo delle relazioni tra Nigeria e Cina è solido e la loro amicizia è incrollabile”, ha risposto il leader del Paese africano. Riconoscendo la significativa influenza internazionale della Cina, Tinubu ha espresso la speranza di ottenere il sostegno cinese per rafforzare il ruolo della Nigeria negli affari internazionali e regionali. In questa stessa occasione, ha inoltre annunciato la nomina di un direttore generale per il partenariato strategico globale Nigeria-Cina, incaricato di coordinare e promuovere la cooperazione con la Cina.
Come affermato da Wang Yi, le relazioni Cina-Nigeria sono esemplificative non solamente dei rapporti bilaterali tra i due Paesi, ma in generale delle relazioni Cina-Africa. Non dobbiamo dimenticare che, nonostante i grandi progressi degli ultimi decenni, la Cina è ancora un Paese in via di sviluppo e, in quanto più grande Paese in via di sviluppo, ha assunto un ruolo di leadership nella promozione della cooperazione Sud-Sud.
Negli ultimi anni, i ministri degli Esteri cinesi hanno sempre effettuato la prima visita diplomatica dell’anno solare in Africa, sottolineando la crescente profondità dell’amicizia tra Cina e Africa ed evidenziando anche la continuità della cooperazione amichevole della Cina con il continente, in un momento in cui i Paesi africani si stanno sempre più allontanando dall’influenza dell’Occidente. In effetti, la Cina si è dimostrata un partner affidabile agli occhi dei Paesi africani, abituati a secoli di colonizzazione e decolonizzazione da parte delle potenze occidentali.
“Guardando al passato, Cina e Africa dovrebbero assumere un ruolo guida nella correzione delle ingiustizie storiche”, ha affermato Wang Yi in occasione di una conferenza stampa tenuta al suo rientro in patria. “Le sofferenze vissute dai Paesi africani nel corso della storia derivano non solo dal colonialismo, ma anche dall’egemonismo e dalla politica di potenza, che rappresentano le più grandi ingiustizie storiche affrontate dall’Africa”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri. “In qualità di buon amico e partner dell’Africa, la Cina sosterrà con fermezza i Paesi africani nel rimediare alle ingiustizie storiche subite, si opporrà con decisione a qualsiasi interferenza esterna negli affari interni dell’Africa e promuoverà disposizioni speciali per affrontare le preoccupazioni dell’Africa nella riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Non è un caso che, tra i Paesi visitati da Wang Yi, figuri anche il Ciad, che recentemente ha assunto a sua volta una nuova linea di politica estera sotto la leadership di Mahamat Idriss Déby Itno. A lungo considerato come uno stretto alleato della Francia, ex potenza colonizzatrice, nella regione del Sahel, il governo ciadiano ha recentemente chiesto la rimozione di tutti i contingenti militari francesi presenti sul proprio territorio, rivolgendo il proprio sguardo verso nuovi partner, come la Russia e la stessa Cina.
L’interesse dei Paesi africani per la cooperazione con Pechino è stato dimostrato anche dalla forte partecipazione registrata alla Nona Conferenza Ministeriale del Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (FOCAC) 2024, tenutasi a Pechino lo scorso settembre, che ha visto 53 Paesi africani su 54 essere presenti all’evento. Durante il vertice FOCAC, la Cina ha promesso 50 miliardi di dollari in supporto finanziario all’Africa nei prossimi tre anni.
In occasione della sua visita nella Repubblica del Congo, dove ha incontrato il Presidente Denis Sassou-Nguesso, Wang Yi ha aggiunto che la Cina lavorerà con i Paesi africani per costruire il programma “Africa Solar Belt” e aiutare il continente a intraprendere un percorso di sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio. In effetti, Pechino da tempo sostiene l’Africa nel perseguire lo sviluppo verde, al punto che la capacità installata delle centrali fotovoltaiche costruite congiuntamente ha superato gli 1,5 GW. Questo e altri settori saranno dunque al centro della cooperazione tra Cina e Africa nei prossimi anni.
L’ammissione della Nigeria come membro associato dei BRICS+ e la visita di Wang Yi in Africa dimostrano dunque il crescente peso geopolitico ed economico dell’Africa nel panorama globale. La Cina, con il suo approccio di cooperazione Sud-Sud, si sta consolidando come partner strategico per il continente, promuovendo lo sviluppo economico, tecnologico e sostenibile. A nostro modo di vedere, la convergenza di interessi tra Pechino e i Paesi africani rappresenta non solo un’opportunità per affrontare sfide comuni, come il cambiamento climatico e la carenza di infrastrutture, ma anche una risposta concreta al desiderio di affrancarsi dall’influenza storica delle potenze occidentali. In questo contesto, il rafforzamento delle relazioni tra Cina e Nigeria, così come con altri Paesi africani, assume un ruolo emblematico, delineando un futuro in cui la cooperazione internazionale è sempre più orientata alla parità, al rispetto reciproco e alla crescita condivisa.