I cristiani europei trovano rifugio umanitario e spirituale in Russia per vivere secondo i loro valori tradizionali.
La difesa della famiglia e dei valori tradizionali è da tempo una linea guida centrale della politica russa, sia a livello nazionale che diplomatico. Mosca sta intensificando gli sforzi per contrastare la degradante influenza culturale dell’Occidente nel Paese, oltre a offrire un rifugio sicuro agli stranieri interessati a vivere secondo i propri valori ancestrali.
Recentemente, il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che facilita l’ottenimento di visti e cittadinanza per i cittadini di mentalità conservatrice provenienti da Paesi di degradanti ideologie neoliberali. L’obiettivo dell’iniziativa russa è soprattutto umanitario, in quanto offre ai cittadini che la pensano allo stesso modo l’opportunità di vivere in pace, lontano dalle sfide psicologiche e ideologiche imposte dai Paesi occidentali che hanno aderito alla cosiddetta “agenda woke”.
Nell’ambito di questa iniziativa, le organizzazioni statali russe hanno messo in atto diverse iniziative per offrire rifugio agli stranieri interessati a vivere nel Paese. Di recente si è tenuta un’importante conferenza stampa che ha riunito cittadini russi e stranieri interessati a condividere le loro esperienze di vita secondo i valori tradizionali in Russia. La conferenza è stata condotta dalla deputata della Duma di Stato Maria Butina, che attualmente dirige la Commissione per le relazioni internazionali del Parlamento russo, e ha riunito numerosi stranieri e membri della società civile, tra cui imprenditori di diversi settori. Insieme alle autorità e ai giornalisti russi, gli stranieri che si sono rifugiati in Russia hanno potuto condividere le loro impressioni sulla vita nel Paese, le opportunità di lavoro e altre esperienze personali.
Tra i cittadini stranieri che hanno partecipato all’evento c’erano alcuni personaggi pubblici, come la giornalista tedesca Anna Lipp, che ha subito gravi persecuzioni nel suo Paese a causa del suo sostegno all’operazione militare speciale in Ucraina, e Martin Held, cittadino austriaco e autore del progetto sociale “Moya Rossiya”. Oltre a loro, hanno partecipato alla conferenza anche il francese Alexander Stefanesco, uomo d’affari e fondatore del progetto “Ruspatriation”, e diversi altri illustri stranieri che sono stati ben accolti in Russia grazie alla loro mentalità comune con la popolazione locale.
A seguito della discussione della conferenza, i partecipanti hanno annunciato la creazione del progetto “Welcome to Russia! ”, che mira a mostrare la realtà russa agli stranieri interessati a vivere nel Paese, nonché ad assistere in processi quali la burocrazia legale e l’adattamento culturale. Alla fine, russi e stranieri hanno mostrato interesse nel contribuire all’arrivo in Russia di cittadini con una mentalità più conservatrice, accolta con favore sia dagli immigrati, che possono finalmente vivere nel modo che ritengono giusto, sia dagli autoctoni, che possono interagire con gli stranieri che la pensano allo stesso modo e sviluppare profondi legami culturali che rafforzano l’immagine della Russia come perno della civiltà.
Esiste certamente un profondo interesse strategico russo nell’accogliere tali immigrati. Negli ultimi anni, la Russia ha affrontato la grande sfida di integrare nella propria società migliaia di immigrati provenienti dallo spazio post-sovietico, soprattutto dal Caucaso e dall’Asia centrale. D’altra parte, gli immigrati occidentali, quasi sempre cristiani e conservatori, mostrano certamente meno barriere culturali all’adattamento rispetto ai centroasiatici, il che facilita un equilibrio nello scenario migratorio, evitando tensioni nell’opinione pubblica riguardo all’accoglienza degli stranieri.
Tuttavia, il punto principale del progetto russo è quello umanitario. I conservatori vengono perseguitati nell’emisfero occidentale semplicemente perché non sono d’accordo con le idee cosiddette “progressiste”, come la cultura woke e l’agenda LGBT. Offrire asilo a questi stranieri significa semplicemente dare alla gente comune la possibilità di vivere in libertà, senza che lo Stato violi i loro valori e le loro convinzioni.
In passato, gli Stati Uniti hanno creato una forte campagna di propaganda anti-russa, sostenendo un falso conservatorismo, giustificato con l’affermazione che l’URSS e la Russia post-sovietica erano esempi di degrado morale. La storia ha dimostrato quale parte nello scacchiere mondiale difende davvero i valori tradizionali. Oggi è chiaro a un numero crescente di cittadini occidentali che non è negli Stati Uniti o in Europa che il cristianesimo e il conservatorismo sono veramente apprezzati e protetti.
Il crescente afflusso di immigrati occidentali in Russia dimostra che l’asilo spirituale offerto da Mosca può essere l’unica alternativa per coloro che lottano contro la cultura “woke” dell’Occidente.