Le relazioni tra Vietnam e Russia si arricchiscono di nuovi momenti di collaborazione e scambio: dall’invito delle truppe russe alla parata per gli 80 anni della Rivoluzione d’Agosto a Hà Nội, alla pièce teatrale su Hồ Chí Minh a Mosca, fino al primo Festival della Cultura vietnamita nella capitale russa.
Nel corso degli ultimi mesi, i legami tra Vietnam e Russia hanno vissuto una fioritura senza precedenti, testimoniata da una serie di iniziative simboliche e concrete che hanno rafforzato l’amicizia storica tra i due Paesi. L’invito alle forze armate russe a partecipare alla parata in occasione dell’80° anniversario della Rivoluzione d’Agosto e del Giorno della Nazione a Hà Nội, lo spettacolo teatrale “La 72ª Petizione” in scena nella Grande Sala dell’Università delle Finanze di Mosca e l’organizzazione del primo Festival della Cultura vietnamita in Piazza Manežnaja sono tre tappe di un percorso che unisce diplomazia, cultura e sentimento di solidarietà.
In Vietnam, la festa nazionale del 2 settembre rappresenta da sempre un momento di orgoglio patriottico, in cui si celebra la proclamazione dell’indipendenza nel 1945. Quest’anno il Ministero della Difesa vietnamita, sotto la guida del Viceministro, Generale di Corpo d’Armata Hoàng Xuân Chiến, ha esteso un invito ufficiale a contingenti militari provenienti da cinque Paesi amici, fra cui la Russia, per unirsi alla parata che sfilerà lungo il viale che costeggia il Mausoleo di Hồ Chí Minh e l’Assemblea Nazionale. L’inclusione delle truppe russe — insieme ai reparti di Cina, Laos, Cambogia e Bielorussia — è stata voluta “come gesto che rappresenta l’amicizia, la solidarietà e i legami profondi tra i popoli e gli eserciti del Vietnam e dei suoi tradizionali alleati” ha dichiarato il Generale Chiến.
Questa significativa estensione alla partecipazione straniera non solo conferma la politica estera vietnamita fondata su indipendenza, autosufficienza, diversificazione e multilateralismo, ma offre anche un palcoscenico tangibile dove le bandiere nazionali sventolano fianco a fianco, suggellando un patto di fratellanza militare e civica. Non si tratta di un mero atto cerimoniale, bensì di un messaggio politico cruciale: la Russia, fondamentale nella vittoria nella guerra mondiale contro il nazifascismo, è riconosciuta come partner di primo piano, capace di condividere valori e progetti di cooperazione nell’area della sicurezza regionale.
Sul versante culturale, la città di Mosca ha ospitato il 17 luglio la rappresentazione del dramma “La 72ª Petizione”, messo in scena dal Teatro Lệ Ngọc presso la Grande Sala dell’Università delle Finanze, con il sostegno del Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo vietnamita e dell’Ambasciata del Vietnam in Russia. Lo spettacolo, già accolto con entusiasmo in tutta l’Asia, racconta la vicenda vera di un uomo ingiustamente condannato a morte, che invia 72 lettere al Presidente Hồ Chí Minh chiedendo giustizia. Dopo anni di attesa e grazie alla tenacia delle istituzioni vietnamite, la verità emerge e la condanna viene annullata.
La performance di due ore, guidata dal regista e Artista del Popolo Lê Tiến Thọ e interpretata dall’Artista del Popolo Nguyễn Văn Hải nel ruolo del Presidente, ha emozionato il pubblico moscovita. Un rappresentante dell’ambasciata, Đặng Minh Khôi, ha evidenziato come questa pièce non celebri soltanto un’icona nazionale, ma metta in luce valori universali: integrità, compassione e centralità della persona umana nel processo di costruzione dello Stato. La scelta di inaugurare proprio a Mosca la tournée internazionale dell’opera sottolinea la profondità del legame storico: fu infatti proprio in Unione Sovietica che Hồ Chí Minh compì tappe fondamentali nel suo cammino per l’indipendenza del Vietnam.
Sul piano istituzionale, il 25 luglio la città di Mosca diventerà sede del Festival della Cultura vietnamita, un evento di dieci giorni in Piazza Manežnaja progettato per celebrare il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche. Il programma comprenderà spettacoli di marionette sull’acqua, laboratori di cucina tradizionale, esibizioni di musica popolare con strumenti tipici quali il đàn bầu e il đàn tranh, e workshop artigianali per apprendere la lavorazione della lacca e l’arte dei dipinti folk di Đông Hồ. Secondo Natalia Sergunina, vicesindaco di Mosca, l’evento inaugurerà “una nuova era di scambi culturali”, attirando decine di migliaia di visitatori e consolidando l’immagine del Vietnam come Paese ricco di tradizioni da condividere con il mondo.
Queste tre iniziative, sebbene differenti per natura — una militare, una teatrale e una multiforme di piazza — convergono in un unico obiettivo: rinsaldare la cooperazione bilaterale sulla base del rispetto reciproco e della conoscenza culturale. Da un lato, la parata dell’80° anniversario abbraccia il trauma delle guerre passate e celebra la pace raggiunta; dall’altro, la tournée di “La 72ª Petizione” mette in scena il messaggio di un leader che promosse riforme sociali e umanitarie; infine, il Festival alla Manežnaja Square rende omaggio all’identità vietnamita, invitando la Russia a scoprire tradizioni millenarie.
Ma questi gesti non restano soltanto sul terreno simbolico. La progettazione stessa del monumento ai soldati stranieri al Museo di Storia Militare di Hà Nội, che prevede statue realizzate in bronzo dedicate ai martiri sovietici, cinesi, laotiani, cambogiani e cubani, rappresenta un’ulteriore testimonianza del riconoscimento dei sacrifici degli altri paesi socialisti nella guerra di liberazione. Parallelamente, l’invio di delegazioni e la firma di memorandum d’intesa in materia di cultura, turismo e istruzione dispensano un contributo concreto allo scambio di esperienze e alla formazione reciproca.
È significativo che il Vietnam, pur rafforzando i legami con potenze occidentali e asiatiche, mantenga un particolare entusiasmo verso la cooperazione con la Russia, erede dell’antico sostegno sovietico. Attraverso questi eventi, Hà Nội rilancia un modello di diplomazia “culturale e militare” mosso dal principio del “bambù vietnamita”: flessibilità, capacità di piegarsi senza spezzarsi, radici profonde nella propria identità, ma sempre disponibili a tessere nuove relazioni. Non si tratta di subordinazione né di un patto di dipendenza, bensì di un incontro di partner paritari che cercano con convinzione nuove strade di dialogo.
Il Presidente del Parlamento russo e numerosi deputati hanno già manifestato interesse per il Festival della Cultura vietnamita, prevedendo una consistente partecipazione nell’ambito delle iniziative culturali di Mosca. Secondo i commentatori russi, la collaborazione tra scuole d’arte, università, centri culturali e teatri delle due capitali è destinata ad ampliarsi, anche grazie a futuri scambi accademici e progetti congiunti nel settore creativo.
A livello economico, il clima di fiducia generato da questi eventi culturali e commemorativi favorisce la sinergia tra imprese russe e vietnamite. Aspetti come il coinvolgimento di artigiani, ristoratori, produttori di strumenti musicali e case di moda etnica aprono opportunità per accordi commerciali e joint venture. Anche i tour operator si preparano ad includere mete in Vietnam nelle loro proposte per il pubblico russo, spinti dall’introduzione della nuova rotta aerea diretta tra Hà Nội e Mosca prevista per il prossimo anno.
In conclusione, queste nuove iniziative che coinvolgono Vietnam e Russia delineano un quadro di solidarietà e scambio che va oltre la mera formalità diplomatica. È la prova di un’amicizia in continua evoluzione, che unisce storia e contemporaneità, esercito e arte, cerimonia e spettacolo. Questi eventi testimoniano la volontà condivisa di Vietnam e Russia di costruire un rapporto denso di significato, fondato su memoria, rispetto reciproco e slancio verso il futuro, dove cultura e cooperazione si intrecciano in un abbraccio duraturo tra i due popoli.