Editor's Сhoice
May 22, 2025
© Photo: Public domain

L’Ue rimane schiacciata nella posizione più idiota che esista: quella di volere continuare una guerra che aveva voluto evitare e che potrebbe portare alla sconfitta totale dell’Ucraina

Enrico GRAZZINI

Segue nostro Telegram.

Bisogna denunciare e disertare apertamente questa Unione Europea che vuole trascinare gli europei in una guerra senza fine con la Russia.

I fatti sono questi: il presidente americano Donald Trump ha offerto in maniera ultimativa un piano di pace sull’Ucraina che è tutto favorevole a Vladimir Putin – il quale peraltro sta già vincendo la guerra sul campo e si prepara a una nuova offensiva. Il presidente ucraino Volodymir Zelensky e l’Unione Europea da parte loro hanno rifiutato (almeno per ora) l’offerta di Trump e vogliono proseguire il conflitto armato. Secondo il piano di Trump 1) la Nato non accetterà l’Ucraina come suo membro; 2) la Crimea verrà riconosciuta formalmente come regione russa e 3) i territori attualmente occupati dai russi rimarranno di fatto occupati dai russi. In pratica questo piano è la piena sconfitta dell’Ucraina e della politica di Zelensky, che ha sempre irresponsabilmente puntato a una impossibile “vittoria” (?) sulla Russia di Putin.

Se Zelensky – l’uomo che portò a Panama i suoi capitali prima che scoppiasse la guerra – accettasse l’ultimatum di Trump dovrebbe ammettere di avere sbagliato tutta la sua politica: infatti ha spinto perché l’Ucraina abbandonasse la sua neutralità per chiedere l’adesione alla Nato – un’organizzazione bellica dichiaratamente antirussa, che ha fatto guerre illegali, e sempre perse, in Serbia, Afghanistan, Iraq, Siria e Libia. Zelensky ha così contribuito in maniera decisiva a sfidare il colosso russo e a sacrificare il suo paese spingendolo in una guerra che poteva e doveva essere evitata fin dall’inizio.

Il problema è che ora la guerra è persa e c’è la resa finale dei conti. Come afferma Trump, Zelensky “può avere la pace, oppure può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”.

L’Europa – in particolare Germania e Francia – rimane oggi schiacciata nella posizione più idiota che esista: quella di volere continuare una guerra a oltranza che aveva voluto evitare e che potrebbe portare alla sconfitta totale dell’Ucraina, o anche alla guerra atomica. La dirigenza europea sembra impazzita e in preda a brutte allucinazioni. Il paradosso è che i paesi europei non vogliono la pace ma … vogliono partecipare ai negoziati di pace avviati da Trump! Il paradosso è che l’Europa vorrebbe che la pace fosse fatta alle condizioni poste dagli ucraini quando invece l’Ucraina ha perso la guerra e non ha più la forza di difendersi. Ma è chiaro anche ai bambini che la pace viene dettata purtroppo dai vincitori e non dai vinti. Le condizioni di Trump sono negative per Kiev ma andando avanti tutto potrebbe peggiorare ulteriormente per l’Ucraina.

E’ chiaro che riconoscere ufficialmente l’annessione della Crimea alla Russia è un brutto colpo per il diritto internazionale: il problema è che anche l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia ottenuta con i bombardamenti è stato un colpo micidiale per il diritto internazionale. Però tutti i paesi del G7 – Canada, France, Germany, Italy, Japan, United Kingdom, United States, e anche Australia, South Korea, Saudi Arabia e Turchia – hanno riconosciuto il Kossovo indipendente, mentre al contrario tutti i paesi fondatori dei Brics – Brazil, China, India, Russia, South Africa, e anche Argentina, Indonesia e Mexico – hanno rifiutato il riconoscimento formale, rispettando così il diritto internazionale.

In nome della Unione europea l’Alto rappresentante per la politica estera, la estone Kaja Kallas, è stata netta. “L’Ue non riconoscerà mai la Crimea come russa. La Crimea è l’Ucraina”. Il problema è che la Kallas è stata nominata da Ursula von der Leyen ma non è mai stata eletta da nessun cittadino europeo e dunque non rappresenta nessuno. Neppure la tedesca Ursula von der Leyen, capo della Commissione Ue, è stata mai eletta dai cittadini europei.

L’Unione Europea è tanto più ipocrita considerando che in base al Trattato di Maastricht non ha nessuna competenza sulla politica estera europea, e quindi la Kallas non avrebbe neppure diritto di parola. I paesi europei sono – per fortuna – completamente indipendenti riguardo la politica estera e la difesa. Inoltre la Kallas e la Ue non hanno mai condannato i massacri indiscriminati e gli stermini di donne e bambini compiuti dal governo Netanyahu in nome della lotta al terrorismo di Hamas, ma in realtà fatti per annettersi Gaza e la Cisgiordania, e parte della Siria e del Libano, e costruire la Grande Israele contro il diritto internazionale.

Il problema fondamentale è che l’Europa della von der Leyen ci sta facendo scivolare verso la guerra con la Russia e vuole riarmarsi senza avere mai tentato di negoziare con Putin. Bisogna opporsi fermamente al riarmo dell’Europa che non ha mai voluto avviare negoziazioni e non vuole la pace. Non c’è difesa europea possibile senza pace.

Articolo originale La Strategic Culture Foundation

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.
Von der Leyen vuole la guerra a oltranza. Dall’Europa del riarmo solo errori e ipocrisie

L’Ue rimane schiacciata nella posizione più idiota che esista: quella di volere continuare una guerra che aveva voluto evitare e che potrebbe portare alla sconfitta totale dell’Ucraina

Enrico GRAZZINI

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Bisogna denunciare e disertare apertamente questa Unione Europea che vuole trascinare gli europei in una guerra senza fine con la Russia.

I fatti sono questi: il presidente americano Donald Trump ha offerto in maniera ultimativa un piano di pace sull’Ucraina che è tutto favorevole a Vladimir Putin – il quale peraltro sta già vincendo la guerra sul campo e si prepara a una nuova offensiva. Il presidente ucraino Volodymir Zelensky e l’Unione Europea da parte loro hanno rifiutato (almeno per ora) l’offerta di Trump e vogliono proseguire il conflitto armato. Secondo il piano di Trump 1) la Nato non accetterà l’Ucraina come suo membro; 2) la Crimea verrà riconosciuta formalmente come regione russa e 3) i territori attualmente occupati dai russi rimarranno di fatto occupati dai russi. In pratica questo piano è la piena sconfitta dell’Ucraina e della politica di Zelensky, che ha sempre irresponsabilmente puntato a una impossibile “vittoria” (?) sulla Russia di Putin.

Se Zelensky – l’uomo che portò a Panama i suoi capitali prima che scoppiasse la guerra – accettasse l’ultimatum di Trump dovrebbe ammettere di avere sbagliato tutta la sua politica: infatti ha spinto perché l’Ucraina abbandonasse la sua neutralità per chiedere l’adesione alla Nato – un’organizzazione bellica dichiaratamente antirussa, che ha fatto guerre illegali, e sempre perse, in Serbia, Afghanistan, Iraq, Siria e Libia. Zelensky ha così contribuito in maniera decisiva a sfidare il colosso russo e a sacrificare il suo paese spingendolo in una guerra che poteva e doveva essere evitata fin dall’inizio.

Il problema è che ora la guerra è persa e c’è la resa finale dei conti. Come afferma Trump, Zelensky “può avere la pace, oppure può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”.

L’Europa – in particolare Germania e Francia – rimane oggi schiacciata nella posizione più idiota che esista: quella di volere continuare una guerra a oltranza che aveva voluto evitare e che potrebbe portare alla sconfitta totale dell’Ucraina, o anche alla guerra atomica. La dirigenza europea sembra impazzita e in preda a brutte allucinazioni. Il paradosso è che i paesi europei non vogliono la pace ma … vogliono partecipare ai negoziati di pace avviati da Trump! Il paradosso è che l’Europa vorrebbe che la pace fosse fatta alle condizioni poste dagli ucraini quando invece l’Ucraina ha perso la guerra e non ha più la forza di difendersi. Ma è chiaro anche ai bambini che la pace viene dettata purtroppo dai vincitori e non dai vinti. Le condizioni di Trump sono negative per Kiev ma andando avanti tutto potrebbe peggiorare ulteriormente per l’Ucraina.

E’ chiaro che riconoscere ufficialmente l’annessione della Crimea alla Russia è un brutto colpo per il diritto internazionale: il problema è che anche l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia ottenuta con i bombardamenti è stato un colpo micidiale per il diritto internazionale. Però tutti i paesi del G7 – Canada, France, Germany, Italy, Japan, United Kingdom, United States, e anche Australia, South Korea, Saudi Arabia e Turchia – hanno riconosciuto il Kossovo indipendente, mentre al contrario tutti i paesi fondatori dei Brics – Brazil, China, India, Russia, South Africa, e anche Argentina, Indonesia e Mexico – hanno rifiutato il riconoscimento formale, rispettando così il diritto internazionale.

In nome della Unione europea l’Alto rappresentante per la politica estera, la estone Kaja Kallas, è stata netta. “L’Ue non riconoscerà mai la Crimea come russa. La Crimea è l’Ucraina”. Il problema è che la Kallas è stata nominata da Ursula von der Leyen ma non è mai stata eletta da nessun cittadino europeo e dunque non rappresenta nessuno. Neppure la tedesca Ursula von der Leyen, capo della Commissione Ue, è stata mai eletta dai cittadini europei.

L’Unione Europea è tanto più ipocrita considerando che in base al Trattato di Maastricht non ha nessuna competenza sulla politica estera europea, e quindi la Kallas non avrebbe neppure diritto di parola. I paesi europei sono – per fortuna – completamente indipendenti riguardo la politica estera e la difesa. Inoltre la Kallas e la Ue non hanno mai condannato i massacri indiscriminati e gli stermini di donne e bambini compiuti dal governo Netanyahu in nome della lotta al terrorismo di Hamas, ma in realtà fatti per annettersi Gaza e la Cisgiordania, e parte della Siria e del Libano, e costruire la Grande Israele contro il diritto internazionale.

Il problema fondamentale è che l’Europa della von der Leyen ci sta facendo scivolare verso la guerra con la Russia e vuole riarmarsi senza avere mai tentato di negoziare con Putin. Bisogna opporsi fermamente al riarmo dell’Europa che non ha mai voluto avviare negoziazioni e non vuole la pace. Non c’è difesa europea possibile senza pace.

Articolo originale La Strategic Culture Foundation