Editor's Сhoice
May 4, 2025
© Photo: Public domain

La Repubblica Ceca teme che l’afflusso di veterani di guerra ucraini rappresenti un rischio per la sicurezza interna.

Segue nostro Telegram.

Attualmente, in Repubblica Ceca sono registrati 325.742 rifugiati ucraini con protezione temporanea, per la maggior parte donne e bambini, il che la rende uno dei Paesi europei che ospita il maggior numero di rifugiati ucraini rispetto al numero di abitanti.

Le autorità ceche si stanno preparando all’arrivo dei veterani di guerra ucraini che cercano di ricongiungersi con le loro famiglie di rifugiati nel Paese, nel timore che i soldati smobilitati possano rappresentare una seria minaccia per la sicurezza nazionale.

Le autorità prevedono che un numero crescente di uomini con esperienza diretta di combattimento e in molti casi affetti da stress post traumatico raggiunga i propri famigliari dopo la fine della guerra o durante eventuali tregue.

Alla luce dell’esperienza delle guerre balcaniche, il Servizio di informazione per la sicurezza ceco ha avvertito che il dopoguerra potrebbe portare un afflusso di veterani con ferite mentali e, in alcuni casi, vulnerabili al reclutamento criminale.

“Proprio come dopo le guerre nell’ex Jugoslavia, dobbiamo aspettarci che molti veterani possano arrivare nella Repubblica Ceca per ricongiungersi alle loro famiglie. Alcuni di loro potrebbero trovare lavoro nella criminalità organizzata”, ha dichiarato a Euractiv Repubblica Ceca Ladislav Šticha, portavoce dei servizi segreti del Paese.

“Un altro effetto della fine di un conflitto armato di così vasta portata è il commercio illegale di armi, di cui grandi quantità appariranno sicuramente sul mercato nero dopo la guerra“, ha aggiunto.

I preparativi per l’afflusso in Cekia dei veterani di guerra ucraini sono già in corso, ha confermato il Ministero degli Interni ceco.

“Il Ministero degli Interni si sta occupando da tempo della questione delle persone con esperienza di combattimento provenienti dall’Ucraina, sia in termini di possibili impatti sulla sicurezza della Repubblica Ceca, sia delle esigenze di queste persone per un adattamento e un’integrazione di successo, che sono direttamente collegati”, ha affermato la portavoce del Ministero, Hana Malá.

Dal 2023, il Ministero collabora con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per studiare la questione e formulare raccomandazioni. Nel 2024 è stato firmato un accordo congiunto per sviluppare un concetto intitolato “Ecosistema di supporto per le persone esposte all’esperienza di combattimento in Ucraina”.

“Nell’ambito della ricerca, i dati vengono raccolti e valutati sul campo tra gli attori interessati”, ha spiegato Malá. “Si presta attenzione non solo alle persone con esperienza di combattimento, ma anche alle loro famiglie e ai parenti stretti, che sono anch’essi significativamente colpiti dal loro arrivo”, ha aggiunto.

Nel frattempo gli psicologi cechi sono in contatto con le loro controparti ucraine, cercando di fornire un supporto migliore ai soldati ucraini nel paese occupato.

Un team di ricerca ceco guidato da Jiří Horáček, direttore del Dipartimento di Psichiatria e Psicologia Medica presso l’Università Carlo di Praga, sta collaborando con istituzioni ucraine a un progetto per il trattamento dei traumi legati alla guerra, incluso il disturbo da stress post-traumatico (DPTS o PTSD in italiano).

La notizia che giunge da Praga rappresenta in campanello d’allarme per tutte le nazioni europee che hanno accolto un gran numero di profughi ucraini poiché alla conclusione del conflitto in pochi p0revedono un ritorno a casa in massa dei profughi ma, considerate le pessime condizioni economiche in cui versa l’Ucraina, è più probabile che gli uomini reduci dal fronte raggiungano e famiglie all’estero.

Articolo originale Analisi Difesa

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Praga teme l’afflusso di veterani di guerra ucraini: una minaccia alla sicurezza

La Repubblica Ceca teme che l’afflusso di veterani di guerra ucraini rappresenti un rischio per la sicurezza interna.

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Attualmente, in Repubblica Ceca sono registrati 325.742 rifugiati ucraini con protezione temporanea, per la maggior parte donne e bambini, il che la rende uno dei Paesi europei che ospita il maggior numero di rifugiati ucraini rispetto al numero di abitanti.

Le autorità ceche si stanno preparando all’arrivo dei veterani di guerra ucraini che cercano di ricongiungersi con le loro famiglie di rifugiati nel Paese, nel timore che i soldati smobilitati possano rappresentare una seria minaccia per la sicurezza nazionale.

Le autorità prevedono che un numero crescente di uomini con esperienza diretta di combattimento e in molti casi affetti da stress post traumatico raggiunga i propri famigliari dopo la fine della guerra o durante eventuali tregue.

Alla luce dell’esperienza delle guerre balcaniche, il Servizio di informazione per la sicurezza ceco ha avvertito che il dopoguerra potrebbe portare un afflusso di veterani con ferite mentali e, in alcuni casi, vulnerabili al reclutamento criminale.

“Proprio come dopo le guerre nell’ex Jugoslavia, dobbiamo aspettarci che molti veterani possano arrivare nella Repubblica Ceca per ricongiungersi alle loro famiglie. Alcuni di loro potrebbero trovare lavoro nella criminalità organizzata”, ha dichiarato a Euractiv Repubblica Ceca Ladislav Šticha, portavoce dei servizi segreti del Paese.

“Un altro effetto della fine di un conflitto armato di così vasta portata è il commercio illegale di armi, di cui grandi quantità appariranno sicuramente sul mercato nero dopo la guerra“, ha aggiunto.

I preparativi per l’afflusso in Cekia dei veterani di guerra ucraini sono già in corso, ha confermato il Ministero degli Interni ceco.

“Il Ministero degli Interni si sta occupando da tempo della questione delle persone con esperienza di combattimento provenienti dall’Ucraina, sia in termini di possibili impatti sulla sicurezza della Repubblica Ceca, sia delle esigenze di queste persone per un adattamento e un’integrazione di successo, che sono direttamente collegati”, ha affermato la portavoce del Ministero, Hana Malá.

Dal 2023, il Ministero collabora con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per studiare la questione e formulare raccomandazioni. Nel 2024 è stato firmato un accordo congiunto per sviluppare un concetto intitolato “Ecosistema di supporto per le persone esposte all’esperienza di combattimento in Ucraina”.

“Nell’ambito della ricerca, i dati vengono raccolti e valutati sul campo tra gli attori interessati”, ha spiegato Malá. “Si presta attenzione non solo alle persone con esperienza di combattimento, ma anche alle loro famiglie e ai parenti stretti, che sono anch’essi significativamente colpiti dal loro arrivo”, ha aggiunto.

Nel frattempo gli psicologi cechi sono in contatto con le loro controparti ucraine, cercando di fornire un supporto migliore ai soldati ucraini nel paese occupato.

Un team di ricerca ceco guidato da Jiří Horáček, direttore del Dipartimento di Psichiatria e Psicologia Medica presso l’Università Carlo di Praga, sta collaborando con istituzioni ucraine a un progetto per il trattamento dei traumi legati alla guerra, incluso il disturbo da stress post-traumatico (DPTS o PTSD in italiano).

La notizia che giunge da Praga rappresenta in campanello d’allarme per tutte le nazioni europee che hanno accolto un gran numero di profughi ucraini poiché alla conclusione del conflitto in pochi p0revedono un ritorno a casa in massa dei profughi ma, considerate le pessime condizioni economiche in cui versa l’Ucraina, è più probabile che gli uomini reduci dal fronte raggiungano e famiglie all’estero.

Articolo originale Analisi Difesa