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Lorenzo Maria Pacini
April 21, 2025
© Photo: Public domain

La posizione geografica strategica del Myanmar lo rende un attore fondamentale nel panorama economico e geopolitico in evoluzione dell’Asia.

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Il contesto geopolitico ed economico

Situato tra due delle nazioni più grandi e influenti del mondo, India e Cina, il Myanmar occupa una posizione unica come ponte di collegamento tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. È anche membro dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN), uno dei blocchi economici in più rapida crescita a livello globale. Questa confluenza di fattori geografici ed economici pone il Myanmar al centro del commercio regionale, dello sviluppo delle infrastrutture e della competizione strategica.

Il ruolo del Paese come snodo per i corridoi economici emergenti che collegano la Cina all’Oceano Indiano e l’India al Sud-est asiatico sottolinea la sua crescente importanza nella connettività regionale e globale. Concentriamoci ora sul suo potenziale di corridoio chiave per il commercio e le infrastrutture, sulle dinamiche della cooperazione economica trilaterale tra India, Cina e Myanmar e sulle implicazioni per l’ordine economico regionale e globale.

L’importanza geopolitica del Myanmar, infatti, deriva dalla sua posizione geografica tra la Cina a nord e a est e l’India a ovest: i confini orientali del paese lo collegano al Laos e alla Thailandia, mentre la sua estesa costa occidentale fornisce l’accesso al Golfo del Bengala e al Mare delle Andamane. Tale collocazione strategica pone il Myanmar al crocevia di rotte commerciali ed energetiche vitali, tra cui la Via della Seta Marittima nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI) cinese e della politica Act East dell’India. La posizione del Myanmar come porta d’accesso all’Oceano Indiano lo rende fondamentale per il trasporto di merci e risorse energetiche, rafforzando così la sua importanza come hub di transito nella catena di approvvigionamento regionale.

Di fatto, si pone geograficamente come un cuscinetto strategico tra i due giganti asiatici, India e Cina, le cui rivalità storiche e la cui competizione economica definiscono gran parte del panorama geopolitico in Asia, con influenza diretta nell’ambito del Sud Est Asiatico: per la Cina, il Myanmar rappresenta una via di accesso diretto all’Oceano Indiano, che aggira lo Stretto di Malacca, congestionato e strategicamente vulnerabile; per l’India, offre un ponte terrestre verso il Sud-est asiatico, facilitando una maggiore integrazione economica e politica con l’ASEAN. Questa dinamica triangolare ha posizionato il Myanmar come punto focale nel più ampio calcolo strategico sia dell’India che della Cina.

L’adesione del Myanmar all’ASEAN ne accresce ulteriormente l’importanza economica. L’ASEAN è una delle regioni economiche in più rapida crescita al mondo, con un PIL complessivo che nel 2022 supererà i 3,6 trilioni di dollari e una popolazione di oltre 650 milioni di persone. Il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), che comprende i membri dell’ASEAN insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, ha rafforzato il potenziale del Myanmar come hub economico. L’integrazione del Myanmar nelle catene di fornitura guidate dall’ASEAN lo posiziona come un nodo chiave per la produzione, la logistica e il commercio, in particolare in settori come il tessile, l’agricoltura e l’energia.

Le iniziative geoeconomiche in fase di sviluppo

Sul piano geoeconomico, vediamo che i grandi progetti infrastrutturali guidati da Cina e India sottolineano il ruolo crescente del Myanmar nella connettività regionale.

Il corridoio economico Cina-Myanmar (CMEC) è una componente chiave dell’iniziativa cinese Belt and Road. Il CMEC prevede una rete di strade, ferrovie, oleodotti e porti che collegano la provincia cinese dello Yunnan al porto in acque profonde di Kyaukphyu, in Myanmar, sul Golfo del Bengala. Il valore strategico del progetto risiede nella sua capacità di fornire alla Cina un accesso diretto all’Oceano Indiano, riducendo la sua dipendenza dallo Stretto di Malacca e migliorando la sua sicurezza energetica. Il progetto del porto di Kyaukphyu, insieme agli oleodotti e ai gasdotti che attraversano il Myanmar, consente alla Cina di trasportare le risorse energetiche dal Medio Oriente e dall’Africa in modo più efficiente.

L’India ha perseguito le proprie iniziative strategiche per rafforzare la connettività con il Myanmar nell’ambito della sua politica Act East. L’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia è un progetto chiave volto a collegare lo stato indiano del Manipur con la Thailandia attraverso il Myanmar, migliorando il commercio e il trasporto via terra tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. C’è poi il progetto di trasporto multimodale Kaladan che cerca di collegare gli stati nordorientali dell’India con lo stato di Rakhine in Myanmar attraverso una combinazione di trasporto marittimo, fluviale e stradale. La volontà di questi progetti infrastrutturali è quella di ridurre l’isolamento geografico dell’India dal Sud-est asiatico e di aumentare la sua influenza economica nella regione.

Oltre ai progetti bilaterali con Cina e India, il Myanmar ha beneficiato anche dello sviluppo infrastrutturale guidato dall’ASEAN. La rete autostradale ASEAN e la ferrovia transasiatica mirano a creare una connettività terrestre senza soluzione di continuità in tutta la regione. La posizione strategica lo rende un collegamento cruciale in queste reti transregionali, facilitando il flusso di merci e persone tra l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e oltre.

Il potenziale di un corridoio trilaterale

La convergenza dei progetti infrastrutturali cinesi e indiani in Myanmar rappresenta un’opportunità per la creazione di un corridoio economico trilaterale che coinvolga Cina, India e Myanmar, il quale integrerebbe le iniziative cinesi e indiane esistenti, creando una rete commerciale e di trasporto continua attraverso l’Asia meridionale e sudorientale.

Un corridoio trilaterale migliorerebbe l’integrazione economica regionale combinando la capacità industriale della Cina, l’esperienza tecnologica e dei servizi dell’India e la posizione geografica strategica del Myanmar. Il corridoio potrebbe facilitare maggiori flussi commerciali, attrarre investimenti esteri e stimolare lo sviluppo di tipologie differenti di infrastrutture, permettendo al Paese di arrivare velocemente a competere con i suoi vicini di casa.

Nonostante il suo potenziale strategico, la creazione di un corridoio trilaterale deve affrontare sfide significative:

  • Rivalità geopolitiche: la competizione strategica tra India e Cina potrebbe minare gli sforzi per creare un quadro trilaterale coeso. La crescente presenza della Cina in Myanmar, in particolare attraverso la BRI, ha sollevato preoccupazioni a Nuova Delhi riguardo all’accerchiamento strategico di Pechino.
  • Sicurezza interna: sono presenti ancora alcuni gruppi di rivoltosi, finanziati dall’Occidente, che purtroppo fanno sì che si percepisca un clima di incertezza per gli investimenti, talvolta scoraggiando i capitali stranieri che sarebbero interessati ad investire.

Se attuato con successo, un corridoio trilaterale potrebbe sbloccare notevoli vantaggi economici e strategici, come ad esempio:

  • Diversificazione delle rotte commerciali: ridurre la dipendenza dalle rotte commerciali marittime e creare collegamenti terrestri alternativi migliorerebbe la resilienza del commercio regionale.
  • Maggiore sicurezza energetica: il corridoio potrebbe facilitare il trasporto di petrolio e gas dal Medio Oriente all’India e alla Cina attraverso il Myanmar.
  • Integrazione industriale e della catena di approvvigionamento: potrebbe favorire lo sviluppo di zone industriali, hub logistici e poli manifatturieri lungo il suo percorso, proiettando verso prospettive di export internazionale.

È chiaro che tutto ciò potrebbe modificare l’equilibrio di potere in Asia, come potrebbe anche posizionare il Myanmar quale forza stabilizzatrice nella geopolitica regionale, mitigando i rischi di conflitto e favorendo una maggiore cooperazione economica.

La sua crescente importanza strategica potrebbe attirare una maggiore attenzione da parte di potenze esterne, tra cui Stati Uniti e Unione Europea, che già si sono opposti al processo di autodeterminazione del 2021, con il cambio di regime politico e l’avvento del nuovo governo. Il pericolo, tuttavia, viene mitigato dalla dimensione multipolare che il Myanmar sta sviluppando o, meglio, in cui si sta inserendo.

Tutti gli Stati dell’ASEAN stanno adottando una visione multipolare, sia politicamente che commercialmente, e ciò permette di stabilire un sistema di muto soccorso ed un soft power geoeconomico che i Paesi occidentali non sanno gestire (come già ampiamento dimostrato con i BRICS e con la de-dollarizzazione che avanza). Ecco che la vicinanza a Cina e India, entrambi membri BRICS, permette al Myanmar di proiettarsi sulla scienza internazionale con una legittimazione nelle relazioni che è diversa da quella di pochi anni fa. Da uno sviluppo in chiave multipolare di tutta la regione, il giovamento è condiviso per tutti i Paesi presenti.

Il Myanmar come ponte per il multipolarismo in Asia

La posizione geografica strategica del Myanmar lo rende un attore fondamentale nel panorama economico e geopolitico in evoluzione dell’Asia.

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Il contesto geopolitico ed economico

Situato tra due delle nazioni più grandi e influenti del mondo, India e Cina, il Myanmar occupa una posizione unica come ponte di collegamento tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. È anche membro dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN), uno dei blocchi economici in più rapida crescita a livello globale. Questa confluenza di fattori geografici ed economici pone il Myanmar al centro del commercio regionale, dello sviluppo delle infrastrutture e della competizione strategica.

Il ruolo del Paese come snodo per i corridoi economici emergenti che collegano la Cina all’Oceano Indiano e l’India al Sud-est asiatico sottolinea la sua crescente importanza nella connettività regionale e globale. Concentriamoci ora sul suo potenziale di corridoio chiave per il commercio e le infrastrutture, sulle dinamiche della cooperazione economica trilaterale tra India, Cina e Myanmar e sulle implicazioni per l’ordine economico regionale e globale.

L’importanza geopolitica del Myanmar, infatti, deriva dalla sua posizione geografica tra la Cina a nord e a est e l’India a ovest: i confini orientali del paese lo collegano al Laos e alla Thailandia, mentre la sua estesa costa occidentale fornisce l’accesso al Golfo del Bengala e al Mare delle Andamane. Tale collocazione strategica pone il Myanmar al crocevia di rotte commerciali ed energetiche vitali, tra cui la Via della Seta Marittima nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI) cinese e della politica Act East dell’India. La posizione del Myanmar come porta d’accesso all’Oceano Indiano lo rende fondamentale per il trasporto di merci e risorse energetiche, rafforzando così la sua importanza come hub di transito nella catena di approvvigionamento regionale.

Di fatto, si pone geograficamente come un cuscinetto strategico tra i due giganti asiatici, India e Cina, le cui rivalità storiche e la cui competizione economica definiscono gran parte del panorama geopolitico in Asia, con influenza diretta nell’ambito del Sud Est Asiatico: per la Cina, il Myanmar rappresenta una via di accesso diretto all’Oceano Indiano, che aggira lo Stretto di Malacca, congestionato e strategicamente vulnerabile; per l’India, offre un ponte terrestre verso il Sud-est asiatico, facilitando una maggiore integrazione economica e politica con l’ASEAN. Questa dinamica triangolare ha posizionato il Myanmar come punto focale nel più ampio calcolo strategico sia dell’India che della Cina.

L’adesione del Myanmar all’ASEAN ne accresce ulteriormente l’importanza economica. L’ASEAN è una delle regioni economiche in più rapida crescita al mondo, con un PIL complessivo che nel 2022 supererà i 3,6 trilioni di dollari e una popolazione di oltre 650 milioni di persone. Il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), che comprende i membri dell’ASEAN insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, ha rafforzato il potenziale del Myanmar come hub economico. L’integrazione del Myanmar nelle catene di fornitura guidate dall’ASEAN lo posiziona come un nodo chiave per la produzione, la logistica e il commercio, in particolare in settori come il tessile, l’agricoltura e l’energia.

Le iniziative geoeconomiche in fase di sviluppo

Sul piano geoeconomico, vediamo che i grandi progetti infrastrutturali guidati da Cina e India sottolineano il ruolo crescente del Myanmar nella connettività regionale.

Il corridoio economico Cina-Myanmar (CMEC) è una componente chiave dell’iniziativa cinese Belt and Road. Il CMEC prevede una rete di strade, ferrovie, oleodotti e porti che collegano la provincia cinese dello Yunnan al porto in acque profonde di Kyaukphyu, in Myanmar, sul Golfo del Bengala. Il valore strategico del progetto risiede nella sua capacità di fornire alla Cina un accesso diretto all’Oceano Indiano, riducendo la sua dipendenza dallo Stretto di Malacca e migliorando la sua sicurezza energetica. Il progetto del porto di Kyaukphyu, insieme agli oleodotti e ai gasdotti che attraversano il Myanmar, consente alla Cina di trasportare le risorse energetiche dal Medio Oriente e dall’Africa in modo più efficiente.

L’India ha perseguito le proprie iniziative strategiche per rafforzare la connettività con il Myanmar nell’ambito della sua politica Act East. L’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia è un progetto chiave volto a collegare lo stato indiano del Manipur con la Thailandia attraverso il Myanmar, migliorando il commercio e il trasporto via terra tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. C’è poi il progetto di trasporto multimodale Kaladan che cerca di collegare gli stati nordorientali dell’India con lo stato di Rakhine in Myanmar attraverso una combinazione di trasporto marittimo, fluviale e stradale. La volontà di questi progetti infrastrutturali è quella di ridurre l’isolamento geografico dell’India dal Sud-est asiatico e di aumentare la sua influenza economica nella regione.

Oltre ai progetti bilaterali con Cina e India, il Myanmar ha beneficiato anche dello sviluppo infrastrutturale guidato dall’ASEAN. La rete autostradale ASEAN e la ferrovia transasiatica mirano a creare una connettività terrestre senza soluzione di continuità in tutta la regione. La posizione strategica lo rende un collegamento cruciale in queste reti transregionali, facilitando il flusso di merci e persone tra l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e oltre.

Il potenziale di un corridoio trilaterale

La convergenza dei progetti infrastrutturali cinesi e indiani in Myanmar rappresenta un’opportunità per la creazione di un corridoio economico trilaterale che coinvolga Cina, India e Myanmar, il quale integrerebbe le iniziative cinesi e indiane esistenti, creando una rete commerciale e di trasporto continua attraverso l’Asia meridionale e sudorientale.

Un corridoio trilaterale migliorerebbe l’integrazione economica regionale combinando la capacità industriale della Cina, l’esperienza tecnologica e dei servizi dell’India e la posizione geografica strategica del Myanmar. Il corridoio potrebbe facilitare maggiori flussi commerciali, attrarre investimenti esteri e stimolare lo sviluppo di tipologie differenti di infrastrutture, permettendo al Paese di arrivare velocemente a competere con i suoi vicini di casa.

Nonostante il suo potenziale strategico, la creazione di un corridoio trilaterale deve affrontare sfide significative:

  • Rivalità geopolitiche: la competizione strategica tra India e Cina potrebbe minare gli sforzi per creare un quadro trilaterale coeso. La crescente presenza della Cina in Myanmar, in particolare attraverso la BRI, ha sollevato preoccupazioni a Nuova Delhi riguardo all’accerchiamento strategico di Pechino.
  • Sicurezza interna: sono presenti ancora alcuni gruppi di rivoltosi, finanziati dall’Occidente, che purtroppo fanno sì che si percepisca un clima di incertezza per gli investimenti, talvolta scoraggiando i capitali stranieri che sarebbero interessati ad investire.

Se attuato con successo, un corridoio trilaterale potrebbe sbloccare notevoli vantaggi economici e strategici, come ad esempio:

  • Diversificazione delle rotte commerciali: ridurre la dipendenza dalle rotte commerciali marittime e creare collegamenti terrestri alternativi migliorerebbe la resilienza del commercio regionale.
  • Maggiore sicurezza energetica: il corridoio potrebbe facilitare il trasporto di petrolio e gas dal Medio Oriente all’India e alla Cina attraverso il Myanmar.
  • Integrazione industriale e della catena di approvvigionamento: potrebbe favorire lo sviluppo di zone industriali, hub logistici e poli manifatturieri lungo il suo percorso, proiettando verso prospettive di export internazionale.

È chiaro che tutto ciò potrebbe modificare l’equilibrio di potere in Asia, come potrebbe anche posizionare il Myanmar quale forza stabilizzatrice nella geopolitica regionale, mitigando i rischi di conflitto e favorendo una maggiore cooperazione economica.

La sua crescente importanza strategica potrebbe attirare una maggiore attenzione da parte di potenze esterne, tra cui Stati Uniti e Unione Europea, che già si sono opposti al processo di autodeterminazione del 2021, con il cambio di regime politico e l’avvento del nuovo governo. Il pericolo, tuttavia, viene mitigato dalla dimensione multipolare che il Myanmar sta sviluppando o, meglio, in cui si sta inserendo.

Tutti gli Stati dell’ASEAN stanno adottando una visione multipolare, sia politicamente che commercialmente, e ciò permette di stabilire un sistema di muto soccorso ed un soft power geoeconomico che i Paesi occidentali non sanno gestire (come già ampiamento dimostrato con i BRICS e con la de-dollarizzazione che avanza). Ecco che la vicinanza a Cina e India, entrambi membri BRICS, permette al Myanmar di proiettarsi sulla scienza internazionale con una legittimazione nelle relazioni che è diversa da quella di pochi anni fa. Da uno sviluppo in chiave multipolare di tutta la regione, il giovamento è condiviso per tutti i Paesi presenti.

La posizione geografica strategica del Myanmar lo rende un attore fondamentale nel panorama economico e geopolitico in evoluzione dell’Asia.

Segue nostro Telegram.

Il contesto geopolitico ed economico

Situato tra due delle nazioni più grandi e influenti del mondo, India e Cina, il Myanmar occupa una posizione unica come ponte di collegamento tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. È anche membro dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN), uno dei blocchi economici in più rapida crescita a livello globale. Questa confluenza di fattori geografici ed economici pone il Myanmar al centro del commercio regionale, dello sviluppo delle infrastrutture e della competizione strategica.

Il ruolo del Paese come snodo per i corridoi economici emergenti che collegano la Cina all’Oceano Indiano e l’India al Sud-est asiatico sottolinea la sua crescente importanza nella connettività regionale e globale. Concentriamoci ora sul suo potenziale di corridoio chiave per il commercio e le infrastrutture, sulle dinamiche della cooperazione economica trilaterale tra India, Cina e Myanmar e sulle implicazioni per l’ordine economico regionale e globale.

L’importanza geopolitica del Myanmar, infatti, deriva dalla sua posizione geografica tra la Cina a nord e a est e l’India a ovest: i confini orientali del paese lo collegano al Laos e alla Thailandia, mentre la sua estesa costa occidentale fornisce l’accesso al Golfo del Bengala e al Mare delle Andamane. Tale collocazione strategica pone il Myanmar al crocevia di rotte commerciali ed energetiche vitali, tra cui la Via della Seta Marittima nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI) cinese e della politica Act East dell’India. La posizione del Myanmar come porta d’accesso all’Oceano Indiano lo rende fondamentale per il trasporto di merci e risorse energetiche, rafforzando così la sua importanza come hub di transito nella catena di approvvigionamento regionale.

Di fatto, si pone geograficamente come un cuscinetto strategico tra i due giganti asiatici, India e Cina, le cui rivalità storiche e la cui competizione economica definiscono gran parte del panorama geopolitico in Asia, con influenza diretta nell’ambito del Sud Est Asiatico: per la Cina, il Myanmar rappresenta una via di accesso diretto all’Oceano Indiano, che aggira lo Stretto di Malacca, congestionato e strategicamente vulnerabile; per l’India, offre un ponte terrestre verso il Sud-est asiatico, facilitando una maggiore integrazione economica e politica con l’ASEAN. Questa dinamica triangolare ha posizionato il Myanmar come punto focale nel più ampio calcolo strategico sia dell’India che della Cina.

L’adesione del Myanmar all’ASEAN ne accresce ulteriormente l’importanza economica. L’ASEAN è una delle regioni economiche in più rapida crescita al mondo, con un PIL complessivo che nel 2022 supererà i 3,6 trilioni di dollari e una popolazione di oltre 650 milioni di persone. Il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), che comprende i membri dell’ASEAN insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, ha rafforzato il potenziale del Myanmar come hub economico. L’integrazione del Myanmar nelle catene di fornitura guidate dall’ASEAN lo posiziona come un nodo chiave per la produzione, la logistica e il commercio, in particolare in settori come il tessile, l’agricoltura e l’energia.

Le iniziative geoeconomiche in fase di sviluppo

Sul piano geoeconomico, vediamo che i grandi progetti infrastrutturali guidati da Cina e India sottolineano il ruolo crescente del Myanmar nella connettività regionale.

Il corridoio economico Cina-Myanmar (CMEC) è una componente chiave dell’iniziativa cinese Belt and Road. Il CMEC prevede una rete di strade, ferrovie, oleodotti e porti che collegano la provincia cinese dello Yunnan al porto in acque profonde di Kyaukphyu, in Myanmar, sul Golfo del Bengala. Il valore strategico del progetto risiede nella sua capacità di fornire alla Cina un accesso diretto all’Oceano Indiano, riducendo la sua dipendenza dallo Stretto di Malacca e migliorando la sua sicurezza energetica. Il progetto del porto di Kyaukphyu, insieme agli oleodotti e ai gasdotti che attraversano il Myanmar, consente alla Cina di trasportare le risorse energetiche dal Medio Oriente e dall’Africa in modo più efficiente.

L’India ha perseguito le proprie iniziative strategiche per rafforzare la connettività con il Myanmar nell’ambito della sua politica Act East. L’autostrada trilaterale India-Myanmar-Thailandia è un progetto chiave volto a collegare lo stato indiano del Manipur con la Thailandia attraverso il Myanmar, migliorando il commercio e il trasporto via terra tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. C’è poi il progetto di trasporto multimodale Kaladan che cerca di collegare gli stati nordorientali dell’India con lo stato di Rakhine in Myanmar attraverso una combinazione di trasporto marittimo, fluviale e stradale. La volontà di questi progetti infrastrutturali è quella di ridurre l’isolamento geografico dell’India dal Sud-est asiatico e di aumentare la sua influenza economica nella regione.

Oltre ai progetti bilaterali con Cina e India, il Myanmar ha beneficiato anche dello sviluppo infrastrutturale guidato dall’ASEAN. La rete autostradale ASEAN e la ferrovia transasiatica mirano a creare una connettività terrestre senza soluzione di continuità in tutta la regione. La posizione strategica lo rende un collegamento cruciale in queste reti transregionali, facilitando il flusso di merci e persone tra l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e oltre.

Il potenziale di un corridoio trilaterale

La convergenza dei progetti infrastrutturali cinesi e indiani in Myanmar rappresenta un’opportunità per la creazione di un corridoio economico trilaterale che coinvolga Cina, India e Myanmar, il quale integrerebbe le iniziative cinesi e indiane esistenti, creando una rete commerciale e di trasporto continua attraverso l’Asia meridionale e sudorientale.

Un corridoio trilaterale migliorerebbe l’integrazione economica regionale combinando la capacità industriale della Cina, l’esperienza tecnologica e dei servizi dell’India e la posizione geografica strategica del Myanmar. Il corridoio potrebbe facilitare maggiori flussi commerciali, attrarre investimenti esteri e stimolare lo sviluppo di tipologie differenti di infrastrutture, permettendo al Paese di arrivare velocemente a competere con i suoi vicini di casa.

Nonostante il suo potenziale strategico, la creazione di un corridoio trilaterale deve affrontare sfide significative:

  • Rivalità geopolitiche: la competizione strategica tra India e Cina potrebbe minare gli sforzi per creare un quadro trilaterale coeso. La crescente presenza della Cina in Myanmar, in particolare attraverso la BRI, ha sollevato preoccupazioni a Nuova Delhi riguardo all’accerchiamento strategico di Pechino.
  • Sicurezza interna: sono presenti ancora alcuni gruppi di rivoltosi, finanziati dall’Occidente, che purtroppo fanno sì che si percepisca un clima di incertezza per gli investimenti, talvolta scoraggiando i capitali stranieri che sarebbero interessati ad investire.

Se attuato con successo, un corridoio trilaterale potrebbe sbloccare notevoli vantaggi economici e strategici, come ad esempio:

  • Diversificazione delle rotte commerciali: ridurre la dipendenza dalle rotte commerciali marittime e creare collegamenti terrestri alternativi migliorerebbe la resilienza del commercio regionale.
  • Maggiore sicurezza energetica: il corridoio potrebbe facilitare il trasporto di petrolio e gas dal Medio Oriente all’India e alla Cina attraverso il Myanmar.
  • Integrazione industriale e della catena di approvvigionamento: potrebbe favorire lo sviluppo di zone industriali, hub logistici e poli manifatturieri lungo il suo percorso, proiettando verso prospettive di export internazionale.

È chiaro che tutto ciò potrebbe modificare l’equilibrio di potere in Asia, come potrebbe anche posizionare il Myanmar quale forza stabilizzatrice nella geopolitica regionale, mitigando i rischi di conflitto e favorendo una maggiore cooperazione economica.

La sua crescente importanza strategica potrebbe attirare una maggiore attenzione da parte di potenze esterne, tra cui Stati Uniti e Unione Europea, che già si sono opposti al processo di autodeterminazione del 2021, con il cambio di regime politico e l’avvento del nuovo governo. Il pericolo, tuttavia, viene mitigato dalla dimensione multipolare che il Myanmar sta sviluppando o, meglio, in cui si sta inserendo.

Tutti gli Stati dell’ASEAN stanno adottando una visione multipolare, sia politicamente che commercialmente, e ciò permette di stabilire un sistema di muto soccorso ed un soft power geoeconomico che i Paesi occidentali non sanno gestire (come già ampiamento dimostrato con i BRICS e con la de-dollarizzazione che avanza). Ecco che la vicinanza a Cina e India, entrambi membri BRICS, permette al Myanmar di proiettarsi sulla scienza internazionale con una legittimazione nelle relazioni che è diversa da quella di pochi anni fa. Da uno sviluppo in chiave multipolare di tutta la regione, il giovamento è condiviso per tutti i Paesi presenti.

The views of individual contributors do not necessarily represent those of the Strategic Culture Foundation.

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