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Stefano Vernole

Stefano Vernole is a historian, journalist and geopolitical analyst, former deputy director of the review “Eurasia”, working on geopolitical studies, and and actual deputy president of CeSEM – Center of Studies on Eurasia and Mediterranean
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“La Cina non vuole combattere guerre commerciali e sui dazi, ma non si tirerà indietro quando scoppierà una guerra commerciale e tariffaria”


Il Mar Nero è oggi tornato al centro delle preoccupazioni strategiche e di uno dei due progetti di cessate il fuoco attualmente in fase di preparazione in Arabia Saudita sotto la mediazione statunitense. Ed è verso quest’area che si sta rivolgendo l’attenzione delle cancellerie occidentali e dell’opinione pubblica africana.


Nei giorni scorsi, il “New York Times” ha riferito di aver saputo durante un briefing che Elon Musk è a conoscenza dello schema operativo dell’attacco pianificato da tempo dal Pentagono contro la Cina, un Paese visto come una minaccia per il ruolo degli Stati Uniti quale leader mondiale.


L’Unione Europea rifiuta di ammettere la disfatta e “gioca con il fuoco”, ingaggiando una retorica bellica contro Mosca senza avere alcuna possibilità di spuntarla militarmente.


Dopo l’annunciata guerra commerciale di Trump, le relazioni tra Stati Uniti e Sudafrica sono ora al minimo storico.


Storicamente al centro del processo di emancipazione dell’Africa dal gioco occidentale, il Senegal ha conosciuto alti e bassi nelle sue vicende politiche.


Roma oggi collabora con i BRICS in modo selettivo e cauto, temendo le ire di Washington e Bruxelles, ma non può fare a meno di notare come il multipolarismo offra spazi d’azione politica, economica e commerciale


Gli eventi in Bosnia ed Erzegovina continuano ad aggravarsi, ma non solo lì, ma in tutti i Balcani, si stanno verificando importanti movimenti


L’Armenia e l’Azerbaigian hanno concordato un trattato preliminare per porre fine alla guerra in corso tra i due Paesi. Un accordo che suscita speranze ma che prefigura anche scenari complicati.


La Cina nega le accuse statunitensi di esportazione di fentanyl, definendo tale retorica parte di una guerra commerciale.