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Giacomo Gabellini

Giacomo Gabellini è scrittore e analista di questioni economiche e geopolitiche. È autore di numerosi volumi e collabora con diverse testate sia italiane che straniere, tra cui «Krisis», «L’Antidiplomatico» e «Global Times». Gestisce il sito di approfondimento Il Contesto (www.ilcontesto.net) e l’omonimo canale YouTube.
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Gli Stati Uniti, prima società “post-industriale”, sono stati i primi a subire gli effetti della delocalizzazione. Una prospettiva venutasi a concretizzare per effetto diretto della sottoscrizione di accordi di libero scambio quali il Nafta e della rimozione progressiva di tutte le barriere a protezione del mercato interno.


Mentre viene sempre più palesandosi il significato smaccatamente anti-cinese della politica protezionista portata avanti finora dall’amministrazione Trump, propensa ad abbassare le barriere tariffarie nei confronti dei Paesi disposti a recidere o quantomeno limitare la cooperazione con la Cina, Pechino intensifica il tenore della rappresaglia.


La Cina sta usando la sua moneta per ridurre la dipendenza dal dollaro americano


Il principio di autodeterminazione dei popoli, invocato in passato per estendere le frontiere della Nato e attualmente per istituire una coalizione “difensiva” albanese-croato-kosovara, ha ancora una volta prevalso su quello della “indivisibilità della sicurezza”.


Giacomo Gabellini analizza gli eventi delle ultime settimane nel suo articolo sulle iniziative di Trump che hanno portato a una guerra commerciale.


Il New York Times scrive del coinvolgimento diretto delle forze armate statunitensi nel conflitto in Ucraina.


l’Iran sembra essere finito ancora una volta nel mirino di Trump, che appare anche in questo caso particolarmente sensibile alle sollecitazioni di Netanyahu circa l’opportunità di chiudere definitivamente i conti con l’“Asse della Resistenza” mediante la decapitazione della leadership iraniana, identificata come la “testa del serpente”.


Nei giorni scorsi, l’Office of the Director of National Intelligence, diretto da Tulsi Gabbard, ha pubblicato la valutazione annuale delle minacce (Annual Treath Assessment) per l’anno 2025. Quali sono le minacce che gli Stati Uniti vedono davanti a sé?


Il Primo Ministro Netanyahu cercherà di fare in modo che la guerra che coinvolge Israele si protragga ancora a lungo, poiché la sua fine innescherà una valutazione più profonda della sua politica interna.


La Germania sta rivitalizzando la sua industria militare, riuscirà il nuovo governo a farne il motore dell’economia tedesca?