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Daniele Perra

Daniele Perra, politologo originario della Sardegna, specializzato in Medio Oriente e conflitti internazionali, è membro della Redazione di Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, per cui è prolifico autore di pubblicazioni.
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Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivendicato una “vittoria storica” contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Tuttavia, un’attenta analisi del conflitto mostra qualcosa di ben diverso.


La disinformazione sulla Repubblica Islamica dell’Iran è uno dei principali strumenti attraverso i quali l’Occidente ha costruito quella retorica bellicista che ha portato a giustificare le recenti aggressioni subite da Teheran. Qui si cercherà di smascherare parte di queste falsità.


Dopo gli scontri tra milizie dello scorso maggio, la situazione a Tripoli sembra essersi stabilizzata. Tuttavia, la Libia rimane al centro di un complesso gioco di interessi geopolitici che ne condizioneranno la stabilità ancora per lungo tempo.


Con la rottura tra Elon Musk (tra i principali finanziatori della sua campagna elettorale) e Donald J. Trump, inizia una nuova fase del secondo mandato presidenziale del tycoon newyorkese.


La brutale guerra di espansione di Israele, esito del 7 ottobre 2023, e la caduta di Damasco hanno messo a dura prova il cosiddetto “Asse della Resistenza”, il cui futuro rimane incerto, vista la determinazione occidentale a ridisegnare totalmente il Medio Oriente.


Lo Yemen rimane l’unico Paese arabo a sostenere apertamente la Palestina ed a portare avanti una lotta impari (ma sotto molti aspetti efficace) contro Israele. Qui si traccerà un breve profilo storico del gruppo al potere a Sana’a.


Nel momento in cui i leaders europei (seppur per mero opportunismo) iniziano a riconoscere i crimini sionisti in Palestina, e Washington apre ad un nuovo accordo sul nucleare, inizia a riaffacciarsi la possibilità di un dialogo costruttivo con la Repubblica Islamica dell’Iran.


Con l’inaugurazione del corridoio marittimo Novorossiysk-Lagos e l’affermazione dell’Alleanza degli Stati del Sahel si prospetta un vero e proprio sconvolgimento geopolitico che porta l’Africa occidentale sempre più lontana dall’Occidente.


Con la rielezione di Abdelmadjid Tebboune, nel settembre 2024, l’Algeria ha optato sia per la stabilità politica interna che per un maggiore attivismo diplomatico rivolto alla diversificazione commerciale e delle relazioni estere.


Con l’incremento in aiuti alle forze armate sudanesi, Teheran si sta rapidamente muovendo per ottenere un ruolo di primo piano nel futuro di Khartoum ed un notevole vantaggio strategico sul Mar Rosso.