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Daniele Lanza
Daniele Lanza – storico e politologo, già docente universitario presso la Astrakhan State University, vive a Mosca e collabora con centri studi e siti di informazione in Asia ed Europa.
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I leader dell’UE cercano di rallegrarsi per aver trovato una soluzione, ma in realtà continuano solo a distruggere la loro economia per compiacere l’Ucraina.
L’Ucraina può davvero ancora vincere la guerra contro la Russia o si tratta solo di una bella favola dei media occidentali che anticipa l’inevitabile sconfitta?
Quello della fede è senz’altro il grande fronte “buio” del conflitto in Ucraina, messo necessariamente in secondo piano rispetto alle più note vicende sul campo e diplomatiche
La Bulgaria non riesce a scegliere tra l’Europa e la propria identità.
Tutti i notiziari dei giorni scorsi hanno già diffuso l’esito dell’ultimissima tappa dei colloqui di pace a Mosca (a pochissimi giorni da quelli ucraino-americani in Washington) e c’è veramente poco da aggiungere occorre dire: si tratta di una fase altamente delicata e riservata delle trattative, le indiscrezioni sono relativamente scarse, ma lo stile e le tempistiche suggeriscono l’andamento generale.
Mentre l’Europa cerca di isolarsi dalla Russia, si avvicina alla Cina abolendo i visti turistici.
Un nuovo “grande gioco” tra occidente e oriente: l’intuizione di Donald Trump e la Russia come fulcro della contesa globale tra Stati Uniti e Cina nel secolo in corso.
La zona del Mar Baltico si trasforma in un muro di acciaio contro la Russia e Bielorussia: la regione di Kaliningrad è sempre più isolata.
Da poche settimane si è concluso il rapido tour del presidente Donald Trump in estremo oriente: molti i leader incontrati e i colloqui sostenuti, in un epilogo tenutosi nella Corea del Sud in occasione del vertice annuale di cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC)
Un passato che non vuole mai passare: questa è la dinamica principe che muove il mondo politico tedesco da ormai 80 anni a questa parte e che sembra in questi giorni essere arrivata ad una resa dei conti che mette in dubbio quella che è considerata la più potente democrazia del continente europeo.

